La UIL promuove un dibattito per la mezza giornata ai commessi

La UIL promuove un dibattito per la mezza giornata ai commessi Un passo concreto dell'iniziativa de "La Stampa„ La UIL promuove un dibattito per la mezza giornata ai commessi La Cisl ripropone il problema all'Associazione Commercianti - La CdL convoca una riunione di parlamentari piemontesi - Dichiarazioni dell'ex ministro del Lavoro Rubinacci, e di altri deputati L'iniziativa de La Stampa per la mezza giornata di libertà ai commessi, sarà dibattuta pubblicamente, in un grande convegno organizzato dalla UIL e a cui sono stati invitati commercianti, dipendenti, autorità del comune, della provincia, parlamentari. Il dibattito avrà luogo venerdì 19 luglio alle 21 nella sede della UIL (piazza Statuto 18). «La nostra organizzazione — dice il comunicato — intende dare un contributo effettivo alla iniziativa, in modo da trarre le conclusioni sugli autorevoli interventi pubblicati da La Stampa, favorendo altresì una soluzione sindacale e contrattuale dell'orario di lavoro per i dipendenti delle aziende commerciali ». Anche la CISL ha chiesto all'Associazione Commercianti di esaminare a fondo il problema. Il segretario del sindacato libero, Carlo Borra ci ha dichiarato: c Siamo lieti che La Stampa stia dibattendo un problema che da tempo assilla la nostra organizzazione, ha questione è già stata da noi impostata con la Associazione Commercianti, ma purtroppo finora senza esiti concreti, a causa di accampate difficoltà negli avvicendamenti degli orari di apertura dei negozi. La formula di applicazione .per noi ha poca importanza e comprendiamo anche le esigenze dei commercianti e, di riflesso, dei consumatori. L'essenziale è che i dipendenti del commercio possano avere almeno una mezza giornata in cui sentirsi uguali a tutti gli altri lavoratori, nella possibilità di assolvere i loro impegni. Facciamo presente che il problema è eminentemente sindacale e che va discusso e concordato in sede sindacale. A tal fine la nostra organizzazione ha di nuovo richiesto alla Associazione Commercianti di Torino di esaminare a fondo il problemay. La Segreteria della Camera del Lavoro ha preso l'iniziativa di convocare i parlamentari piemontesi «.affinché, con la realizzazione della più larga unità si possa risolvere la questione al più presto possibile >. La lettera che la CdL ha inviato al giornale dice: < La nostra segreteria, unitamente al Sindacato Commercio è lieta che La Stampa abbia richiamato V attenzione della cittadinanza su un problema- che si dibatte fin dal 1947. Già nel '51 si era raggiunto un accordo con l'Associozione Commercianti, ma non ebbe pratica applicazione, soprattutto perché i negozi a conduzione familiare, valendosi delle leggi vigenti, avrebbero tenuto aperto anche nel le giornate di chiusura, a scapito delle aziende con dipendenti. La Camera del Lavoro e il Sindacato CommerciOi confermando la loro posizione, ritengono che un'effettiva soluzione del problema si potrà avere attraverso una legge che disciplini la materia e con la modifica delle leggi sull'orario di lavoro e sul lavoro discontinuo >. Vacanza al sabato pomeriggio o ai lunedì mattina, chiusura dei negozi a turno o turno di libertà del personale nel negozio: queste e dieci altre soluzioni vengono prospettate nelle lettere che continuano a giungere numerose al giornale da commessi, negozianti, sindacalisti e cittadini che si interessano del dibattito. Ecco le ùltime risposte giunte dai parlamentari: ON. RUBINACCI (d.c, exministro del Lavoro) — Mi rendo conto delle esigenze di estendere al settore del commercio il beneficio di cui godono gli altri lavoratori di disporre di un pomerìggio libero. Il lavoro di negozio è pesante, perché richiede continua attenzione. E d'altra parte non si possono trascurare le necessità di ordine familiare. Per i negozi che abbiano parecchi dipendenti si potrebbe provvedere attraverso turni. La difficoltà grave è per i negozi che hanno un solo dipendente. Ma non è detto che per questi '1 riposo debba coincidere con il sabato, particolarmente interessante per il commercio; il riposo potrebbe cadere in altro pomeriggio della settimana. ON. MAZZALI (p.s.i., vicesegretario del partito) — Ho i miei dubbi sulle possibilità di attuare un provvedimento che consenta ai commessi di meglio impiegare il loro tempo. La loro attività è strettamente legata al sistema distributivo italiano, forse tra i meno razionalizzati d'Europa, certo il meno rispondente alle esigenze del consumo >. ON. COGGIOLA (p.c.i., exsindaco di Torino) — Nelle ri- vendHcaziom delle classi lavoratrici per un migliore tenore di vita oggi in discussione, si innesta la legittima aspettativa e la richiesta dei lavoratori del commercio per una mezza giornata di libertà durante la settimana. Non v'è nessuno che possa disconoscere con ragionevole motivo questo diritto, Za cui applicazione non comporta difficoltà insormontabili. I sindacati di categoria appoggeranno questa rivendicazione patrocinata da La Stampa e la potranno realizzare in breve tempo: in seguito lo Stato dovrà sanzionarla con apposita legge.

Persone citate: Carlo Borra, Mazzali, Rubinacci

Luoghi citati: Europa, Torino