Fedeli in lutto alla casa del principe

Fedeli in lutto alla casa del principe Fedeli in lutto alla casa del principe Nessuno è stato ammesso alla presenza della salma, imbalsamata nella notte - Si parla di lotta tra i figli per la successione (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 11 luglio. E' morto oggi a mezzogiorno e trenta l'Aga Khan, una delle perso-nalità più sorprendenti della nostra epoca. Il vecchio capo religioso era alla soglia degli ottant'anni. Decine di migliaia di ismailiti guardavano a lui come a una reincarnazione di Maometto. L'Ago, khan è morto nel suo ritiro di Versoix, nella villa detta < Barakat » (la parola significa < essere fortunati >), a otto chilometri da Ginevra, sulle rive del lago. " Le sue condizioni di salute destavano da alcune settimane serie preoccupazioni. Quattro clinici di fama — * proff. D'Allains, Duchosal, Laporte, Stehelin e il suo medico privato, il dott. Bonnrt — avevano tenuto consulto anche stamane alle 10. intorno ai suo capezzale. Un altro consulto era atteso in giornata, verso le ore 16. Ma nel frattempo la gravità del bollettino dei medici, diramato nella giornata di ieri, aveva richiamato intorno ai cancelli della < Barakat » una piccola folla di giornalisti m attesa d% notizie, e di fotografi. Verso mezzogiorno e quaranta, un inserviente della villa si avvicinò ai cancelli, e dalla sua espressione accorata gli astanti intuirono che qualcosa di grave doveva essere accaduto. < Come va l'Aga Khan f » gli fu chiesto. « Sua Grandezza e morto dieci minuti fa> è stata la risposta. Poco più tardi il medico personale dell'Aga Khan confermava la notizia, e aggiungeva che il decesso era avvenuto per collasso cardiaco. Nel trapasso l'Aga Khan aveva conservato piena lucidità, quasi fino all'ultimo istante. Erano al capezzale del morente la moglie, la Begum, i due figli Ali Khan e Sadruddin, e le fidanzate dei due giovani, Bettina e Nina Dryer, e inoltre il giovane nipote dell'Aga Khan, Karin, figlio di Ali. Yasmin, la figlia di Ali e di Rita Hayworth, aveva visitato ieri il nonno, nel pomeriggio, in un momento in cui le condizioni dell'Aga erano sembrata migliorare d'improvviso. La salma del grande capo religioso è stata composta nella sua stessa stanza da letto, al cospetto del lago, con sullo sfondo le lontane montagne della catena del Monte Bianco. Una strana circospezione, una vigile cintura di prudenza, quasi di sospeto, è distesa intorno alla villa < Barakat-»: i giornalisti, gli, indiscreti, non | vi sono ammessi in nessuna maniera. Non si sa neppure con esattezza chi si trovi, in questo momento, a vegliare la salma, come essa sia abbigliata, quali decisioni siano per essere prese per i funerali, quali siano state le ultime parole, il testamento morale dell'agonizzante. Neppure le più innocenti curiosità vengono soddisfatte, ai cancelli della residenza. « Dove è stata collocata la salmaty, abbiamo chiesto con insistenza tutt'oggi. Gli interpellati si schermivano. Ma verso sera, quando le luci elettriche si accesero nella villa bassotta e leziosa, tra il verde, si è notato ,che una stanza soltanto, quella dì centro, al primo piano, di fronte al lago con il balcone fiorilo di gerani, solo quella stanza ha le imposte chiuse e buie. Solo verso le 19,30 una lunghissima vettura ha portato alla villa un giovane occhialuto, vestito di un camice bianco accollatissimo, che è stato riconosciuto per un assistente della Facoltà di Medicina di Ginevra. Si è poi saputo che era incaricato della toeletta funebre, assai complessa, in quanto i.a consistito in una vera e propria imbalsamazione mediante procedimenti piuttosto desueti. Scoperchiato ti cranio, ne è stato asportato il cervello e sono stati tolti anche i visceri, e tutte le parti più marnesc bili: è stato iniettato un liquido speciale nel cadavere, si da conservarlo a lungo al culto dei fedeli, con il volto intatto e visibile attraverso un vetro sul coperchio della bara. Per tutta la giornata i 'cancelli della villa sono stati vigilati dalla gendarmeria elvetica. Unico lasciapn isare valido è il costume pittoresco n abbondante, e la faccia olivastra dei seguaci della setta religiosa di cui l'Aga Khan era il capo. Delegazioni di notabili ismailiti, provenienti da Ginevra e giunte in volo da Parigi, sono state viste entrare nella villa, e uscirne poco dopo, il volto disfatto. Tuttavia nemmeno questi dignitari pare siano stati ammessi nella stanza dove l'Aga Khan giace immoto. Omaggi floreali scr.o arrivati iti grande quantità: orchidee, gerani, rose e garofani. Nel tardo pomeriggio i familiari del defunto si fono riuniti all'albergo Beau Rivagli, dì Ginevra, per adottare le decisioni rese necessarie dai decesso. Erano in programma, per lunedì prossimo, le nozze di Sadruddin con l'indossatrice inglese Nina Dryer; si ha però buoni motivi di ritenere che saranno rinviate, poiché almeno quaranta giorni di lutto stretto saranno osservati, dai congiunti dello scomparso. Decisioni per la cerimonia funebre non se ne conoscono: pare che ad Assuan, in Egitto, sia in preparazione una grande moschea, entro cui il sarcofago dell'Aga Khan sarà disto-1dito. Più delicata la questione della successione: secondo la legge l'eredità morale, l'immenso patrimonio del suo prestigio, dovrebbe essere raccolto dal primogenito Ali, figlio dell'Aga e della ballerina torinese Teresa Magliano, da lui sposata dopo l'altra guerra. Pare però che una sorda lotta stia svolgendosi intorno alle spoglie del capo spirituale degli ismailiti. Il vecchio Aga Khan era solito ripetere con orgoglio: *Noi .siamo la sola famiglia al mondo in cui la divinità si trasmette da padre in figlio ». Jlfa davanti ai cancelli della Barakat, questa sera, si avanzava qualche dubbio sull'intangibilità di tele linea di tradizione. Tra l'altro si sa che un enorme groviglio di interessi economici si intreccia alla missione spirituale del capo degli ismailiti; fra l'altro è tradizione che i fedeli dell'Aga versino ogni anno, a titolo di do-, no religioso, la settima parte del loro reddito, ed il rito religioso-fiscale ha assunto la forma strabiliante del peso in oro e in pietre preziose. « L'impeccabile, l'insuperabile » Aga Khan aveva perduto in questi ultimi tempi molto del suo peso; la sua salute era andata peggiorando col venire dell'estate. Il 18 giugno, insofferente della canicola di Parigi, era giunto in aereo a Ginevra; di qui aveva prosegui to per Versoix, a bordo di una autolettiga. Fu chiaro che egli aveva scelto per morire le rive del lago Lemano, così lontante dalla sua patria e dal suo regno spirituale, ma tanto care alla sua sensibilità di uomo moderno ed occidentalizzato. Prima della guerra, egli era stato per un certo periodo delegato indiano e presidente di turno alla Società delle Nazioni. I ginevrini lo ricordano anfitrione di un ricevimento fastosissimo, memorabile offerto da lui nella propria mila ai diplomatici: l'ultimo sprazzo di mondanità della morente Società delle Nazioni. A Ginevra, al suo lago egli fu legato sempre, da allora, come al miglior ricordo della sua carriera politica e mondana; e scelse come ultimo rifugio questa villa Barakat, nella quale egli amava ritirarsi «et giorni d'estate. Rimirava le Alpi non lontane, le acque cerulee del lago gli mandavano un soffio di frescura. E' morto in una giornata quale egli sognava, una giornata fresca nel colmo dell'estate. Gigi Ghirotti Una piccola folla davanti alla villa del principe subita dopo la notizia della morto (Tel.) La seconda moglie dell'Aga, la torinese Teresa Mugliane, madre d! un bimbo morto a tre mesi e del principe Ali ■■iiiiiiMii]ii:iiiiiitiiiiriiiiiiriiiiisiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii:iiif]iitiiiiiiiiiiiiiiiiiJiiiiiiiiiiii>iiitiii[iiii