Settanta coppie reali apriranno il corteo nuziale di Sandro Volta

Settanta coppie reali apriranno il corteo nuziale OGGI IL MATRIMONIO DEL PRIMOGENITO DEGLI ORLÉANS Settanta coppie reali apriranno il corteo nuziale Alcuni principi presenti conoscono la vita di corte soltanto per lontani racconti - Gli ospiti del «Cuore volante» hanno passato la vigilia chiusi nelle stanze per sfuggire alla canicola - La piccola cappella di San Luigi, e tende nel parco per accogliere i molti invitati - Uno spettacolo di diademi e gioielli carichi di storia (Dal nostro inviato speciale) Dreux, 4 luglio. Al castello del « Cuore volante > gli ospiti dei conte di Parigi sono rimasti l'intiera giornata nelle loro stanze con le finestre chiuse, non tanto per riposarsi dalla stanchezza del ballo, che seguì il pranzo di ieri sera e durato quasi tutta la notte, quanto per sfuggire i 35 gradi di calore che rendevano soffocanti perfino gli angoli più ombrosi dell'immenso parco di Louveciennes. Non era facile, d'altronde, stabilire i'intimità fra i 225 invitati al matrimonio del primogenito degli Orleans'. Fra di loro c'erano alcune granduchesse, alcuni principi reali, che hanno trascorso la giovi nezza come segretarie di ditte commerciali o come piazzisti di apparecchi elettrodomestici: per loro la -vita di corte è sol¬ tanto un vago ricordo attraverso 1 racconti che hanno udito da vecchi parenti, e ai capisce la soggezione che devono provare in presenza a personaggi, come Umberto di Savoia, che, sia pure per un tempo effimero, sono stati davvero sul trono. La maggior parte di queste altezze spodestate appartengono, alle vecchie case regnanti tedesche. Sono, con le rispettive mogll_ Emanuele di Sassonia, Eugenio di Baviera, Alfredo di Liechtenstein, Cristiana di Hannover, l'arciduca Fernando d'Austr-ia, e molti altri le cui memorie dinastiche si perdono in epoche ancora più lontane e incerte, come il Principe Antonio di Borbone Sicilia o la principessa Luisa di Borbone Parma. Quasi tutti hanno portato al « Cuore volante » la numerosa figliolanza, cosicché' molte granduchessine e molti prin- cipini hanno approfittato dell'occasione per fare la conoscenza di Parigi e hanno percorso da un capo all'altro la città confondendosi- con le comitive di turisti. A una sessantina di chilometri di distanza, intanto, Dreux faceva gli ultimi preparativi per le nozze di domani. E' tradizione degli Orléans che nozze, battesimi e funerali della loro famiglia si svolgano nella cappella di San Luigi, su una collina che domina il panorama della bella cittadina rinascimentale. Costruita da Luigi Filippo in una delle epoche più disgraziate per le opere architettoniche, la cappella è molto brutta, ma ampio e piacevole è il parco che la circonda. Poiché gli invitati saranno domani più di duemila, soltanto la decima parte potrà inginocchiarsi sotto la pesante arcata, sovraccarica , di ornamenti di cattivo gusto. Per tutti gli altri, la volta della cappella è stata prolungata al l'esterno con una chiara tenda di tipo beduino, sotto la quale se il tempo si manterrà sereno, gli invitati di minor riguardo potranno assistere alla cerimonia attraverso il portone spalancato. Altre grandi tende molto fé stose, a striscioni bianchi e azzurri, o bianchi e rossi, sono state avanzate sotto gli alberi del bellissimo parco per la co lazione fredda che seguirà il rito. A un certo punto le cancellate verranno aperte a tutti e la festa assumerà un allegro carattere di kermesse popolare A Dreux la famiglia Orléans possiede soltanto la cappella di San Luigi con il parco che la circonda. Non ci sarà perciò la possibilità di un po' di riposo per gli sposi e per Io stuolo degli invitati: dal parco della cappella il corteo nuziale discenderà perciò, sotto il sole cocente, verso la città e andrà direttamente al municipio per assistere al rito civile. Settanta coppie reali apri ranno il corteo, che costituirà la parte più spettacolosa della cerimonia nuziale, seguite dagli invitati non iscritti nell'almanacco di Gotha, e da un lungo codazzo di popolo. L'exre Umberto, che darà il braccio alla regina di Grecia, formerà la cinquantotteslma coppia, preceduta da quella dell'ex-re e dell'ex-regina del bulgari, e seguita da quella del re di Grecia e dell'ex-regina di Spagna. Fra le prime coppie ci saranno personaggi di minor importanza, come 1 duchi di Magenta, i principi Hohenlohe, i principi Murat, e alcuni discendenti di rami secondari della famiglia Borbone Le ultime due coppie saranno la contessa di Parigi al braccio del fidanzato, e la fidanzata al braccio del duca di Wurtem berg. Maria Teresa, sarà splendida: col lunghissimo velo bianco sostenuto dal bambini di tutte le vecchie case reali appuntato sui capelli castani con un'alta tiara di brillanti alla quale si intreccerà una ghirlanda di fiori di arancio. Ancora più preziosi saranno 1 gioielli di molte altre dame. La contessa di Parigi porterà quelli di Maria Antonietta, la regina Frederika di Grecia avrà una tiara bizantina che ha appartenuto alla famiglia Romanoff, la duchessa del Wurtemberg un diadema ncn meno antico e non mstlfptspudssg meno carico di storia, composto da zaffiri e diamanti. Molte regine e principesse in esilio coglieranno l'occasione per far scintillare al sole pietre preziose riunite affrettatamente in una valigetta, in circostanze di una partenza affrettata. Si dà il caso che il municipio di Dreux sia situato in una vecchia villa, circondata da un magnifico giardino, cosicché gli Invitati, nell'impossibilità di entrare tutti nella saletta del matrimoni, potranno raccogliersi all'ombra dei grandi alberi. Vi sovrasterà un balconcino di ferro battuto, detto di Maria Antonietta, perché era quello su cui la regina si affacciava dalla sua casa alla Tuilerie. Quando La Comune distrusse e incendiò la reggia parigina, il proprietario della villa che è diventata poi municipio, lo comprò e lo fece portare a Dreux. Dentro, nella sala in cui Maurice Viollette, il sindaco ottantaseienne, unirà in matrimonio Enrico e Maria Teresa, il busto della Repubblica con la fronte ornata da una corona d'alloro, presiederà la cerimonia. Stemmi coi gigli di Francia e con le api dell'excasa reale sono appesi alle altre pareti. C'è poi lo scudo della città di Dreux, formato da una scacchiera azzurra e oro, e un altro su cui risaltano le frecce del partito socialista. Sandro Volta