La Camera discute la proroga della Cassa del Mezzogiorno

La Camera discute la proroga della Cassa del Mezzogiorno La Camera discute la proroga della Cassa del Mezzogiorno e Roma, 1 luglio. Le leggi che prorogano l'attività della Cassa del Mezzogiorno fino al 1965, quelle che dispongono l'esecuzione di opere di. pubblico interesse nell'Italia settentrionale e centrale e i tre bilanci finanziari sono argomenti che la Camera affronta nel suo complesso e che intende approvare entro questa stessa settimana. Sul primo problema, quello meridionale, si ripetono a Montecitorio gli schieramenti di Palazzo Madama: da una parte l'estrema sinistra che muove accuse al funzionamento della Cassa rilevando l'esiguità e l'incompletezza dei risultati ottenuti rispetto al denaro impiegato, dall'altra la Democrazia Cristiana che rivendica il merito di una azione massiccia e profonda a favore dell'economia meridionale e per il benessere di quelle popolazioni. Mentre per il comunista Spallone, per.esempio, la Cassa del Mezzogiorno non fa che rafforzare le posizioni monopolistichenel sud, il d.c. Stefano Riccio è del parere che l'opera della Cassa non soltanto è stata positiva per le popolazioni meridionali, ma ha dato i suoi frutti anche nell'Italia settentrionale e ciò è motivo di compiacimento. . Secondo un altro d.c, l'on. Ccrvone, il problema del Mezzogiorno è di antica data e basterebbe rileggere la relazione che Costantino Nigra fece a Cavour per avere una idea di quale povertà si vestisse quella gente. « Pertanto — ha aggiunto — è iniquo e politicamente scorretto attribuire la responsabilità di una così grave situazione — resa più grave dall'ultimo conflitto — ai governi democratici del dopoguerra; alla D.C. anzi va il merito di avere profuso ogni energia nell'opera di rinascita del Mezzogiorno, opera non caritativa, ma di reale giustizia nell'interesse di tutti gli italiani ». Il deputato missino sardo on. Angioy si è poi augu rato che altre leggi vengano ad integrare quelle ora esistei ti per l'elevazione del Mezzogiorno, si che possano essere sanate le disparità che esistono tra sud e nord. Alla fine del pomeriggio l'Assemblea, piuttosto scarsa di numero, ha ripreso l'esame del bilanci finanziari e la deputata democristiana Valandro ha chiesto al ministro Andreotti, che sedeva al banco del governo, una parola chiara, nella sua replica finale, a proposito delle insostenibili situazioni finanziarie in cui. versano quasi tutti i comuni italiani. Quello della finanza locale è un tema appassionante e ricorrente in Parlamento. L'oratrice veneta ha ricordato le impressionanti cifre fornite dal relatore al bilancio delle finanze, on. Berloffa: la complessiva situazione di indebitamento che comprende quattro regioni a statuto speciale, 92 province e 7906 comuni era, al 31 dicem bre 1956, di 618 miliardi di lire (358 miliardi nel 1954, 442 nel 1955). « La finanza locale — ha detto la deputata democristiana — regola, dalla culla alla bara, la vita di tutti i cittadini. Non è giusto coartare de cine di milioni di vite umane, il progresso, la civiltà, l'elevazione sociale adducendo esigenze di bilancio. E' un grosso problema al quale bisogna provvedere nell'interesse di tutti Andreotti. dal suo seggio, ha fatto un cenno di assenso e ciò significa che nella sua risposta conclusiva toccherà l'importante tema. d. in* Polemica tra la d, c. e le sinistre - L'esame dei bilanci finanziari sarà concluso in settimana

Persone citate: Andreotti, Berloffa, Cavour, Costantino Nigra, Spallone, Stefano Riccio

Luoghi citati: Italia, Roma