I PREZZI 1914-1939

I PREZZI 1914-1939 I PREZZI 1914-1939 La tendenza dei prezzi delle materie prime nello- scorsa settimana è stata ferma sui mercati internazionali. In rialzo i prodotti agricoli, date le previsioni di un minor raccolto nel continente americano ed i metalli in seguito all'abolizione da parte del governo britannico dei corsi forzosi. Un confronto sull'andamento dei prezzi durante la. guerra del 1911/ e quella attuale è difficile, perchè gli spostamenti sono stati e sono di diversa misura, secondo la situazione geografica, la partecipazione o meno al conflitto ed il corso fluttuante delle monete nei rispettivi paesi. Sui mercati mondiali i pressi all'ingrosso, sulla base oro, sono aumentati, in media, dall'agosto del 1911, al dicembre del 1919 del 150 per cento. Negli 8. V. il limite massimo, data la. limitata svalutazione del dollaro, è stato del 11,6 percento ed in Italia del 477 per cento. Negli altri paesi gli aumenti sono stati da vn minimo del 35 per cento ad un massimo del 63!, per cento. All'inizio della guerra del 1939 la situazione ha un diverso aspetto che nel 1911f. Gli Stock disponibili sono abbondanti; per il grano superano del 166 per cento quelli dei 191!,; per il cotone del 133 per cento; per il tè del IVO per cento; per lo stagno del 41 per cento; sterlina e franco francese, sin dalle prime settimane di guerra, hanno subito una svalutazione; infine l'inizio della guerra ha coinciso con un periodo di crisi e di volontaria sottoproduzione. Il numero indice di tutti i prezzi all'ingrosso, nel secondo semestre del 1939, sono saliti nella seguente misura (nella parentesi sono indicati gli aumenti nello stesso periodo nel 1911,): Gran Bretagna 25 per cento (6%). Stati Uniti 3,5 per cento (0,2%). Giappone 10 per cento (6%), Svezia 19 per cento (Sfy), Danimarca 28 per cento (1Z%). In Germania nei primi mesi di guerra nel 1914 vi è stato un aumento del 22 per cento mentre nel 1939 sono rimasti immutati. Stabilito a 100 il numero indice dei prezzi delle principali materie prime sui mercati intemazionali nel primo semestre del 1939, esso era salito al 1.0 dicembre: (Tra parentesi, sulla stessa base, le cifre corrispondenti del 191!,) : Grano 123 (131), zucchero 115 (11,0). cotone ili (601, lana 11,8 (116). seta 11,9 (71), caucciù 131 (91,). rame 130 (91,1, piombo 113 (96), zinco 11,3 (109), stagno 110 (91,). Il gigantesco rialzo di tutti i prezzi, nel 1911,-1919, incominciò nel secondo anno di guerra e proseguì a mano a mano che il conflitto si estese, se ne intuì Ut durata e si comprese che 1 bisogni bellici avrebbero largamente superato quelli nomali per gli usi civili. E' dubbio che il fenomeno si ripeta, almeno nella stessa misura. La produzione, controllata, può raggiungere rapidamente gigantesche proporzioni'; la domanda da parte dei paesi in guerra è meglio organizzata; le possibilità di credito quasi scomparse. L'unica grave incognita è quella dei trasporti; quale ripercussione abbia questo fattore sui prezzi lo prova, almeno in parte, un confranto dei rialzi in Gran Bretagna e negli S. U. nel corso degli 'ultimi mesi, rispettivamente del 25 e del 3,50 per cento.

Luoghi citati: Danimarca, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, Svezia