Il Duce assiste al Senato al giuramento dei neo-senatori albanesi

Il Duce assiste al Senato al giuramento dei neo-senatori albanesi Il Duce assiste al Senato al giuramento dei neo-senatori albanesi Roma, 20 dicembre. Il Senato del Regno si è nuovamente riunito stamane in assemblea per il giuramento dei quattro senatori albanesi Alle 9,55 entra nell'aula il Duce, accolto con una calorosa manifestazione di entusiasmo da parte dei senatori e del pubblico. Fra gli applausi e le grida di « Duce! Duce!», Mussolini raggiunge ilbanco del Governo dove, dopo a- vere risposto col saluto romano al- le fervide dimostrazioni, occupa i1Suo seggio, avendo alla destra ilconte Ciano ed alla sinistra il Ministro segretario del Partito. Il President? dell'Assemblea, dei verbali dell? riunii del 30maggio e di ieri, ed alcune comu- Ideazioni, il Presidente dice: Mi è giunto, il lo novembre linistro della Real Ca-scorso, dal sa, il lietissimo annunzio che Sua Altezza la Principessa di Piemonte aveva felicemente compiuto il quinto mese di gravidanza. Certo di interpretare il sentimento unanime della nostra assemblea, che è quello di tutti gli Italiani, mi sono affrettato a manifestare a Sua Maestà il Re e Imperatore ed agli augusti Principi di Piemonte la viva esultanza ed i voti fervidissimi del Senato del Regno per il prossimo fausto evento, voti che ardentemente ora rinnova in questa Assemblea ». tappi. viviss.J. La comunicazione del senatore Suardo provoca vivissimi generali ipplausi, ai quali si associano il Duce, i membri del Governo ed il pubblico. Il Ptesldente comunica ufficialmente al Senato le variazioni avvenute nella compagine del Governo Fascista, la nomina del Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni ed i sei decreti reali di nomina dei nuovi senatori. 11 conte Suardo aggiunge poi che la commissione per la verifica dei titoli dei nuovi senatori ha con-validato la nomina a senatori dei signori: Verlaci Shefqet, Marka Gjoni Gjon, Merlika Kruja Musta- fa e Turtulli Vangjel (applausi), Invita ì senatori Aloisi e OUavio Zoppi ad introdurli nell'Aida per 11 prestazione del giuramento. Accompagnati dai padrini, se- ignati, mentre gli applausi si rin novano fervidi e prolungati, cessata la manifestazione, il 1 Presidente clice: 1 natori Zoppi e Aloisi, i quattro neo-t senatori albanesi entrano nell'au- ! la, e, dopo aver salutato romana- ; mente il Duce, salgono al banco j della presidenza per il giuramen- to, che avviene fra gii applausi ! calorosi del Duce, dei Ministri, dell'Assemblea e del pubblico. ! I neo senatori albanesi si reca-1 no ad occupare i seggi loro asse- « Camerati senatori, è grato ed\v&?rPM^ vare n proronao signincato cne n-(: veste l'ammissione nella nostra albanesi 1 ^^^-^^«3^.^!^, f<="'"' f ta%"rf^iflrato ri- JSJKJS i» „1Ì?!ffiSS5l5.i 2-2 *iama ^ 1 P„erCf_ L""°v^^.Vep„1' camera, I I ìtrano a far parte della Vitalizia in virtù d'una legge.costituzionale che, basata sull'intima unione spirituale esistente fra i due popoli, consacra la perfetta parificazione dei diritti civili e poI litici dei cittadini albanesi sul territorio nazionale. E' questa una solenne, inequivocabile testimonianza dello spirito e dei propositi con i quali l'Italia ha indissolubilmente associato ai suoi destini l'Albania, e pertanto rivela quale alto auspicio debba trarsi per la prosperità ed il progresso di quel popolo che, risalendo il corso della sua storia, può rintrac- eiurvi le profonde iasioni che Iloihanno riportato nella sfera lumi-|nosa dei destini di Roma. (\< Questo significato, altissimo;per memoria e per auspici, mag-:giormente si rileva quando consi-'denamo che la stessa fisionomia!politica della nostra Assembleaiassume, oggi, un nuovo e singo-ìlare aspetto, richiamando profon- j ! de analogie con la costituzione del- | l'antico Senato Romano, quale era 1 venuto configurandosi durante i fasti dell'Impero. Da queste consi ' derazioni nasce in noi tutti, came ; rati Senatori, fierissimo e legitti- mo un sentimento di orgoglio, spontaneo e profondo un senti- mento di devozione: di orgoglio nel riconoscere segni così fausti 1 per la potenza dell'Italia Fascista t e per l'avvenire del nostro Istituto; di devozione e di gratitudine pol Voi, Duce, che della rinascita imj periale in atto foste e sarete non soltanto il fervido Vaticinatore ma ! il formidabile Artefice, « Con questi sentimenti, came! rati che siete stati eletti a rappre1 sentare fra noi la Nazione ama nese perchè ritenuti gli ottimi fra i migliori, il Senato vi accoglie vi porge il suo cordiale saluto, certo che in questa Assemblea con il prezioso contributo della vostra I \ltSeJ^£l£}1f,>.^^J^StSì^il a (lo e che & nQÌ y. unjte ne]la piu c, r^^x^e ferre.^c^^o }per ii perfetta solidarietà di spiriti e di itointenti partecipando alla nostra.|qs Duce ed alla grande e tradizionale;, fedeltà verso il Re Vittorioso che■U glonosa Dinastia (vivissimi gcnc- , (.u/j applauaì) Subito dopo il Duce lascia l'auI la, I senatori ed il pubblico in pieI di Gli rinnovano una imponcntisìsima dimostrazione di affetto e di devozione. Il conte Ciano invita il presidente del consiglio albanese Verlaci e gli altri tre senatori albanesi a seguirlo e li conduce dal Duce, che li ha intrattenuti cordialmente a colloquio in una sala del Senato. Il Presidente ricorda con commosse parole i senatori Niccolini, Luigi Cagnetta, Faggella, Mazzoccolo, Galimberti, Casertano, Ricchetti, Guillet, Asinari di Bernez snezounI 1.1ICLL1, ' Hill 11., .-\.M! 1,1 I I Ul I > ' ' I MI'.. izo, Bombi. Tosti di Valminnta, Gi 1 |norj conti, Borletti, Bollati e Di (vico, scomparsi in questi ultimi ;mesi. : a nome del Governo si associa 'ii Ministro Thaon di Revel. ! Accompagnati dai rispettivi i padrini, entrano successivamente ì nell'aula e prestano giuramento i j senatori Cantù, Cagnetta Michele, zrmGmsdfCi ; Dall'Orso, Agostini, Alessandri, ! Alessandrini, Bardelli. Bastianelli Giuseppe, Columba, D'Amato, Festa, Masnata, Midollaghi, Micheli, Pepere, Spolverini, Tusini, Mattirolo, Solmi, Burgo, Ciancarelli ,.. jContini Bonacossi, Della Gherar desca, Ferrari Pallavicino, Gaggia. Gaslini, Leopardi, Locatelli, Mari nelli De Marco Arborio Mella di Sant'Elia e Marro LCmSCls

Luoghi citati: Albania, Italia, Piemonte, Roma