Il ricorso della Finlandia alla Lega ginevrina di Concetto Pettinato

Il ricorso della Finlandia alla Lega ginevrina Il ricorso della Finlandia alla Lega ginevrina Retroscena e possibile epilogo del dramma angoscioso Berna, 4 dicembre. La Lega delle Nazioni si riscuote dal proprio letargo: dopo il fallimento del recente tentativo del suo Segretario Generale di allestire nei saloni dell'Ariana, una breve stagione autunnale, l'aggressione contro la Finlandia è il rialRagsumdovameno che ci volesse per forzare,Ola mano ai recalcitranti. Se la riapertura del celebre teatro mondiale risponda o no al voto dei franco - inglesi sarebbe difficile dirlo. L'appello finlandese Tenuto conto che il lancio degli Inviti del 9 e dell'll dicembre coincide con un nuovo viaggio di Avenol a Parigi, sembrerebbe legittimo concludere che la convocazione sarebbe stata ispirata dai due Governi democratici: sarebbe d'altronde poco credibile che una decisione del Segretario Generale della Lega non recasse il sugello dell'Inghilterra e della Francia. Nelle forme, comunque, l'avvenimento è effetto di un appello del nuovo Ministro degli Esteri finlandese concepito come segue: « La mattina del 30 novembre scorso l'U.R.S.S., con cui la Finlandia ha mantenuto dalla pace di Tartu in poi relazioni di buon vicinato e firmato un patto di non aggressione che avrebbe dovuto essere valido fino al 1945, ha improvvisamente attaccato la frontiera e varie città aperte finlandesi spargendo, specie con i suoi attacchi aerei, la morte e il lutto nella popolazione civile. La Finlandia non ha mai intrapreso nulla contro la sua potente vicina, anzi non ha cessato di fare i maggiori sforzi per vivere in pace con essa. Ad onta di ciò, invocando supposti incidenti di frontiera e un preteso rifiuto della Finlandia ad accondiscendere al rafforzamento della sicurezza di Leningrado, l'U.R.S.S. ha dapprima denunziato il patto di non aggressione, poi ha rifiutato la proposta del Governo finlandese di ricorrere alla mediazione di una Potenza neutrale. Dato quanto precede, ho l'onore di pregarvi, Signor Segretario Generale, di convocare immediatamente ai sensi degli articoli 11 e 15 del patto il Consiglio della Lega e invitarlo a prendere tutte le misure atte a porre termine all'aggressione. Sarà mia cura farvi giungere una esposizione completa delle ragioni e delle circostanze che spingono il mio Governo a chiedere l'intervento della Lega delle Nazioni in un conflitto che mette alle prese due de: suoi membri *. Il documento datato dal 3 dicembre porta la firma del Ministro Holsti. Avenol ha telegrafato subito ai membri del Consiglio della Lega convocandoli a Ginevra per sabato prossimo. Stamane è giunto colà il Ministro di Finlandia a Parigi Holma il quale doveva già partecipare a nome del suo Paese al lavori della quarta Commissione e della Commissione di controllo. Si ignora se sarà lui a rappresentare la Finlandia all'assemblea o se il Governo di Helsinki giudicherà opportuno mandare sul Lemano uno dei propri membri. Commenti prudenti In attesa di più ampi ragguagli, gli ambienti diplomatici bernesi commentano naturalmente con interesse la resurrezione ginevrina. Nessuno si avventura tuttavia ad esprimere un giudizio al riguardo, prima di avere avuto campo di accertare quale sia nel pensiero dei suoi ispiratori il senso esatto della convocazione. Si tratta di provocare davvero una iniziativa seria atta ad assecondare efficacemente l'eroica difesa della piccola Repubblica baltica o si tratta di farci assistere a una condanna platonica dell'aggressore, al solo scopo di illudere la piccionaia e mitigare la disastrosa impressione di abulia e di impotenza datale dalle grandi democrazie? Sperano Londra e Parigi di indurre gli Stati di Oslo a portarsi in soccorso dell'aggredito, restandosene per conto proprio comodamente fra le quinte e continuando a mantenere col Governo di Mosca rapporti normali? O sperano forse sfruttare il processo contro l'imputato sovietico per meglio manovrare gli Stati neutrali guRscbudicogntesipodepll'oditae alnochderiNterisiundebasksicoladadusadegnoradcol'ntrtrp—ddatidoggaapnpai doorfrmdedezidifeansetrefgidilacaquGtomvolamgziFLce attirarli in una coalizione1 d, A • i fcontro la Germania . i FLa riunione potrebbe induoma- mmente assumere nei frangenti at- i0tuali una certa importanza mal- dgrado il discredito dell'istituto., dMa occorrerebbe a tal uopo che! essa servisse a in modo chiaro e fermo il proble- ; sma dell'espansione sovietica eldelle minacce da questa sospese i csul mondo civile determinando rdibattiti tali da obbligare i Go- ! bverni belligeranti a rendersi con-jP»„ io Sr,nti^.a ri, miprm np-cri rto che la I»lm*I^Wnpraticata va ali incontro degli in-sp» , . teressi del Continente, come quel- dla che mira a distruggere il Reich csolo baluardo valido contro l'ipo- ptesi di uno straripamento euro- j zasiatico Se la sessione ginevrina!rapermettesse al buon senso di far-l tsi strada attraverso gli schermi fumogeni degli egoismi nazionali, I messa potrebbe riuscire non del tut- to vana. Ma chi oserebbe coltiva- nr° °Tendi illusioni al riguardo? dLa stampa inglese e francese qha già fatto comprendere a più 2riprese di non pigliare sul serio il ^pericolo russo — su questo punto,cla mediocrità dei successi di Vo-j rosciloff in Carelia favorisce il msuo giuoco — e di ritenere gli ar-1 conienti invocati in favore della ' missione difensiva della Germania: miiiiiuiie uumuiio u fra Occidente e Oriente una sem- plice invenzione della propaganda : tedesca « Una questione alla volta » Dopo avere accumulato in venti anni tanti e cosi giganteschi errori, Londra e Parigi sono pronti a commetterne di ancora più giganteschi. Nè l'una nè l'altra sembrano infatti sin qui del tutto si-1 cure che l'aggressione della Rus- I cure che l'aggressione della kus- sia contro la Finlandia vada giù- dicata assolutamente contraria arloro interessi. Tutta la potenza che Moscai , _ ,.. riacquista sul Baltico non e torse altrettanta potenza sottratta al Reich? Più vasto è il movimentoaggirante che i russi compiono sul fianco settentrionale del ger- manesimo e più difficile riuscirà più domani al germanesimo. di ritro vare la propria libertà d'azione Ora gli anglo-francesi fanno laguerra alla Germania non alla Russia. Tutto quello che indeboli-sce la Germania è per esse un buon affare. La Russia minàcciadi diventare a sua volta un peri- colo? Tanto meglio! Questo si-gnifica che d'ora innanzi il popolo tedesco, accaparrato dalla neces-sita di difendersi ad Oriente, non potrà più assalire nessuno a occi- dente. Se poi tale situazione ttn-pliclierà un pericolo anche perl'occidente, vi sarà sempre tempodi pensarvi. Gli inglesi non affrontano mai due questioni per volta e i francesi si sono ormai messi alla loro scuola. « Wait end see»: non è questa la formula geniale che ha portato l'Europa pacifista del 1919 al conflitto del 1939? Il ritorno in scena della Lega delle Nazioni non servirà dunque — si teme in questi ambienti — a chiarire gran cosa. La stessa convocazione del Consiglio appare d'altronde viziata da una certa irregolarità. Il Presidente in carica non è infatti l'Ambasciatore sovietico a Londra Maiski ? E come è possibile che la sessione venga riunita senza avere consultato il Presidente o contro la volontà del medesimo? L'U.R.S.S. minaccia di ritirarsi dalla Lega. E' logico ed c fuori di dubbio che la minaccia verrà messa ad effetto conformemente al desiderio che Mosca accarezza dal giorno della disgrazia di noff LitvT-. 1 "e dell avvento di Molotof. Avrà il Consiglio almeno il co-raggio di passare oltre ai fulmini del Kremlino e andare incontro coraggiosamente alla rottura, o l'operazione verrà fatta in sordina e ad occhi bassi secondo lo stile tradizionale della casa? « Il meno che la Finlandia potrebbe domandare a coloro che le predicano consolazione e simpatia — scrive ironicamente il Journal de Genève — sarebbe di astenersi dal mantenere rapporti" diplomatici con i distruttori della sua indipendenza ». Questo minimo è stato chiesto oggi ad Avenol dal Governo argentino. Concetto Pettinato