L'Europa minacciata dalla marea eurasiatica di Concetto Pettinato

L'Europa minacciata dalla marea eurasiatica L'Europa minacciata dalla marea eurasiatica F l \ I II 1 » ILa responsabilità delle democrazie . ìntibaBerna, 1" dicembre. La notizia delle dimissioni del gabinetto Oniander e della formazione ad Helsinki, dopo un effimero gabinetto Tanner durato poche ore, di un nuovo Governo che avrebbe proclamato la repubblica democratico-popolare ed affermato la volontà di fare la pace con Mosca, induce questi ambienti a prendere in considerazione la possibilità di una pronta fine delle ostilità contro la Finlandia. Se Stalin non ha deciso di procedere a tutti i costi alla riannessione totale del territorio finnico come la Russia zarista, un accordo non dovrebbe riuscire impossibile sulla base dell'accettazione integrale delle richieste di Molotof. E' noto che il Governo di Mosca reclamava a Paasikivi la cessione delle cinque isole finlandesi del golfo di Finlandia: Suursaari, Lavansaari. Peninsaari, Seiskari e Tytarsaari. più la creazione di una base russa ad Hangoe, la punta meridionale della penisola di fronte a Baltiski e i) possesso totale della peniso',3 dei Pescatori sul Mar Bianco, la cui costa occidentale appartiene alla Finlandia. Si accontenterà il Cremlino di raggiungere tali obiettivi o vorrà realmente mettere le mano anche sulle isole Aaland, assicurandosi in Finlandia, come nelle repubbliche baltiche, la facoltà di occupare militarmente il paese e di sottoporlo alla propria penetrazione politica? L'opinione svizzera è del parere che nei frangenti attuali molto potrebbe essere fatto per moderare le pretese sovietiche, se gli Stati Uniti volessero davvero mettere in atto la propria offerta di mediazione e, non ostante 11 rifiuto di Molotof, insistere per farla accettare dalla Russia come la ha accettata la Finlandia. Ma vorrà Roosevelt entrare sul serio in quest'ordine di idee? Le notizie che giungono da Washington sono tutt'altro che incoraggianti al riguardo. Proteste platoniche H Dipartimento di Stato si trincera già dietro lo spauracchio della conclusione di un patto russonipponico analogo al patto russotedesco, e nelle sfere più informate di Berna si prevede che la reazione americana si limiterà, nell'ipotesi più favorevole, ad una platonica rottura d! relazioni diplomatiche, la quale non farà a Stalin nè caldo, nè freddo. Constatando quanto precede, i giornali se !a prendono ancora una volta con la apatia degli anglo-francesi, responsabili dell'avanzata russa almeno quanto il patto russo-tedesco. « Dopo l'aggressione russa contro la Polonia, scrive la Tribune de Genève, Inghilterra e Francia, già abbastanza occupate in occi dente, hanno sistematicamente preso con le buone i Sovieti. Non solo non ruppero le relazioni diplomatiche con Mosca — sebbene a Londra ed a Parigi non si ignor: che ambasciate e missioni commerciali sovietiche lavorano per conto della propaganda e dello spionaggio tedesco — ma il Governo inglese concluse perfino co: russi un accordo commerciale di cui Berlino senza dubbio profitterà. Cosi le grandi democrazie parvero inchinarsi davanti al fatto compiuto e la stampa italiana non ebbe torto di rimproverar loro di rinnegare in favore di Stalin quei principi medesimi in nome dei quali hanno raccolto la sfida del Reich. Evidentemente le Cancellerie alleate speravano che i dirigenti di Mosca si sarebbero accontentati di quel facile successo e sarebbero rimasti fedeli alla neutralità elegantemente definita n» discorsi di Molotof. Tale attesa t* stata crudelmente delusa ». L'organo ginevrino non spinge sino in fondo la propria argomentazione per non far dispiacere agli amici delle capitali democratiche: ma i suoi lettori traggono facilmente la morale rimastagli nella penna dicendosi che la tattica passiva dei franco-inglesi arreca oggi i suoi frutti e che nulla garentiscc che tali frutti saranno gli ultimi. E a primavera ? Giungono intanto qui i primi echi della impressione prodotta dall'aggressione russa nel vicino oriente. In un dispaccio da Budapest la Neue Zuercher Zeitung rileva che negli ambienti magiari non poche apprensioni sono susci- gUdaRledil« teladgzstevtezcdilrTtntznadrpGiGUllalnqrrsvFatda2gndpuftzcevgdpatznbvlvvrcd„u.tate dal fatto che la campagna | contro la Finlandia è stata Iniziata j sulle soglie dell'inverno, giacché, 1 liquidando adesso il loro program-1 ma baltico, a primavera i russi si "„..__-' __n in,--» «ovltroveranno colle mani libere per volgersi verso il sud. Impressionata dal fatto che l'espansione sovietica in Polonia supera in importanza la stessa espansione tedesca, l'opinione ungherese non si fa la, menoma'illusìone sulla possibilità Imenoma ff TT_„ futura degli_ avveramenti. Una_ra-1gione particolare d inquietudine,sarebbe rappresentata, secondo lo,organo citato, dalla previsione che ji bisogni della guerra contro la 1Finlandia impediranno ai russi di idisporre del materiale ferroviario uiapunc usi _ _ ^ |indispensabile al traffico colla Germania e dal timore che tale circostanza reagisca sfavorevolmente sui rapporti fra il Reich e i suoi vicini. In via generale comunque qui _l4.Hn,,n tartrlo n farai flt ri q. come altrove tende a farsi strada, ancorché tuttora confusamente, la sensazione che di fronte al peri- colo di uno straripamento sovic tico sull'occidente la Germania, erede dell'ordine teutonico, abbia ricevuto dalla storia una missiona alla quale non è nel suo interesse nè nell'interesse dell'Europa vederla sottrarsi. I tempi non sono ancora maturi: ma verrà forse il giorno, e prima di quanto non si creda, in cui invece di tentare stoltamente di distruggersi a vicenda, le due nazioni dell'occidente civile comprenderanno che il loro dovere consiste nel far blocco . , . .ìnsieme contro la marca eurasia-jtica. Di fronte all'invadenza della barbarie moscovita, la guerra a n-l gio-franco-tedes"» costituisce sin da oggi un anacronismo. Concetto Pettinato

Persone citate: Roosevelt, Stalin, Tanner