L'Italia e il blocco

L'Italia e il blocco L'Italia e il blocco 5. E. Ciano richiama Vattenzione della Francia e dell'Inghilterra sulle conseguenze delle annunciate rappresaglie ROMA, 24 novembre. Il Ministro degli Esteri ha conferito coll'Ambasciatore di Francia e coll'lricaricato di affari della Gran Bretagna, richiamando la loro attenzione sulle conseguenze che potrebbe avere per il traffico italiano la esecuzione del blocco per le merci di esportazione germanica, così ccm'è stato annunciato dai Governi francese e britannico. ^ (Stefani) La protesta belga rimessa a Londra e a Parigi Brusselle, 24. novembre, dome è stato segnalato, il Governo belga ha deciso di protestare presso i governi francese e britannico riguardo alle misure che sono state prese come rappresa- f;lia contro la guerra marittima edesca. Si apprende oggi che la nota, che è slata rimessa oggi a Londra e a Parigi, consiste soprattutto in un esposto giuridico delle questioni riferentlsi alla guerra marittima. Questa nota è stata trasmessa per la via diplomatica ordinaria. Naturalmente il suo testo non sarà pubblicato. I circoli competenti tuttavia credono sapere che il governo belga farebbe rilevare tra l'altro non essere dimostrato che le mine che hanno provocato il naufragio di numerose navi negli ultimi giorni siano tedesche e che quindi fé misure di rappresaglia, indipendentemente da altre considerazioni giuridiche basate sulla dichiarazione di Parigi del 1856, non avrebbero alcuna base. Infatti non erano tedesche le numerose mine arenatesi durante la tempesta che si è scatenata sabato scorso sulle spiagge belghe. I circoli competenti dichiarano che, il Governo olandese aveva comunicato a quello belga il testo della nota che l'Aja ha rimesso a Londra e a Parigi. La stampa belga continua a mettere in primo piano la questio ne della guerra marittima e se gue con attenzione le reazioni de gli altri Stati neutri. La Libre Belffique rileva che le merci tedesche in transito attraverso il Belgio raggiungono ogni anno il valore di 8 miliardi di franchi su un commercio di transito totale di 44 mi liardi; e il porto di Anversa viveva di questo transito. La Nation Belge pubblica sotto il titolo « Per una lega del neutri * un articolo molto interessante. Il giornale protesta contro le teorie dei belligeranti che tendo> no a implicare, sotto differenti pretesti, i terzi nel conflitto e aggiunge: « la situazione del Belgio, per esempio, può diventare tragica; non soltanto la sua attività economica, ma anche il suo approvvigionamento può essere paralizzato da un giorno all'altro. Dato che queste preoccupazioni sono comuni per numerosi paesi stranieri noi ci domandiamo se degli sforzi, in vista di provocare su questo terreno un'azione comune, non dovrebbero essere tentati. Una lega dei neutri non si concepisce nel campo politico, dato che ej-Iì interessi dei differenti gruppi di Stati sono molto diversi; ma nel campo economico noi riteniamo che un'intesa è possibile. Nel 1918, non dimentichiamo' lo, esistevano in Europa soltanto sei paesi neutri; nel 1939 essi sono 22 e tra essi si trovano anche alcune grandi potenze. Questo vuol dire che il credito, l'autorità, l'importanza dei neutri sono considerevolmente aumentati nei con fronti dell'altra guerra». II giornale dopo aver rilevato le difficoltà che si incontrerebbero prima di giungere alla conclusione di un accordo del genere, cosi conclude: « Perchè il Belgio non prende l'iniziativa? Il problema del pane quotidiano, problema che si aggrava tutti i giorni, non può essere risolto da noi che a questo prezzo ». La reazione dell'Olanda Precisazioni sulla cattura dei due agenti inglesi Stevens e Best L'Aja, 24 novembre. Per giungere all'Aja da Bentheim, abbiamo attraversato tutta l'Olanda. Un'Olanda nuovo tipo, con i verdi pascoli allagati per vastissimi appezzamenti e con tanti soldati in grigioverde o oliva, perchè questo è il paese che, primo fra tutti, ha proclamato la mobilitazione generale e che neppure per un istante, dall'inizio della guerra, ha cessato di vegliare con le armi al piede. « Non è che l'Olanda tema o aspetti una aggressione, come hanno voluto far credere alcuni giornalisti inglesi, francesi o americani da noi severamente diffidati; ma, nell'attuale situazione internazionale, è legittimo e giusto che anche da noi si prendano quelle misure militari che servono a garantire il nostro territorio ». Neutralità inflessibile Queste testuali dichiarazioni del signor Lievegood, capo dell'Ufficio stampa olandese, hanno un particolare valore in queste settimane, perchè anche se le catastrofiche notizie sulle relazioni tedescoolandesi sono scomparse dalle prime pagine dei giornali, appare evidente che c'è qualcuno che vedrebbe di buon occhio qualche screzio fra Berlino e l'Aja. L'Olanda è chiaramente, ostinatamente neutrale e i fatti dimostrano come questo piccolo Stato sia dispostissimo a difendere con qualunque mezzo la propria neutralità; ne fa fede il grande fatto del giorno, costituito dalla energica protesta che il rappresentante dell'Aja a Londra ha presentato a Lord Halifax in seguito alla decisione britannica di considerare contrabbando di guerra qualsiasi merce germanica che venga esportata. Questo programma inglese rappresenta un colpo assai grave p^r l'economia olandese, in quanto i Paesi Bassi traggono dal com¬ mercio della Germania con le ter- re di Oltremare un grande utile, I rappresentato dal movimento dei porti verso i quali affluiscono numerosissime navi neutrali, dal traffico ferroviario e dall'impiego di mano d'opera. All'infuori di questo danno contingente, il Governo olandese affronta decisamente anche la questione giuridica, negando all'Inghilterra il diritto di mettere in atto il proprio programma. L'offerta britannica di noleggiare tutte le navi olandesi, siano esse legate da impegni con paesi neutrali, o con la Germania, è respinta dagli olandesi che vedono in una loro eventuale accettazione una fonte di nuovi fastidi. « La Grecia — si dice — ha accettato tempo fa una simile offerta; ma la sua posizione geografica è alquanto differenze dalla nostra ». Il tragico elenco delle nuove vittime delle mine durante la navigazione nel Mare del Nord è già di per se stessa grave e rappresenta da sola un grande impedimento per il commercio sulle vie marittime, al quale la pretesa sovranità inglese sulle navi neutrali darebhe un colpo definitivo. Su questa questione nella quale l'Olanda sembra già abbia trovato un alleato nel Belgio, c'è da aspettarsi una intransigenza assoluta da parte del Governo dell'Aja forte del suo buon diritto. I numerosissimi disastri marittimi, causati dalle mine, tendono a confermare una notizia, partita giorni or sono da Copenaghen, secondo la quale delle mine di recentissima invenzione sarebbero state sparse nel Mare del Nord. Questi ordigni avrebbero due particolarità: quella di essere leggerissime e di potere essere gettate in mare da .'.crei a mezzo di paracadute e quella di essere magnetiche, cioè provviste di un elettromagnete che le guida verso gli scafi metallici. Su queste mine la fantasia olandese si sbizzarrisce in particolari e, senza per conto nostro avvalorare le dicerie, appare evidente che qualche nuovo fattore debba essere intervenuto in questi ultimi tempi se i naufragi si sono moltiplicati con ritmo tanto vertiginoso. L'episodio di Venlo Relativamente alla questione di Venlo la nostra corrispondenza da Duisburg ha incontrato nella sua impostazione giuridica il favore dell'interpretazione olandese e tedesca. Certi elementi di colore, raccolti sul posto non risultano però corrispondenti a verità. Via i vestiti contadineschi, via la lunga barba: resta solamente la pioggia, anche se alcune fotografie di Stevens e di Best con un lunghissimo onor del mento siano state viste in circolazione. Negli ambienti ufficiali olandesi ci è stato dichiarato in proposito che, nel corso della mattinata del giorno 9 novembre i due agenti inglesi si erano presentati al servizio di informazioni olandese chiedendo di potere entrare in contatto con alcuni tedeschi « per trattative di pace ». I due richiedenti ottennero che si desse corso alla loro richiesta, a condizione però che un ufficiale olandese presenziasse alle conversazioni « affinchè non si verificassero complotti tali da violare 10 spirito e la lettera dell'art. 1 della dichiarazione olandese di neutralità ». Sta di fatto che i due agenti inglesi accompagnati, da un ufficiale olandese e dall'autista Lemmens si sono recati al posto " .ndese di ! Venlo dove hanno preso con emissari tedeschi. Che cosa sia accaduto dopo non è possibile sapere con esattezza, perchè nè l'autista, nè l'ufficiale olandese hanno fatto ritorno. Sembra che 11 rapimento dei due sudditi britannici sia avvenuto in territorio olandese, ma su questo punto le autorità stanno svolgendo un'accurata inchiesta. Ufficialmente ad ogni modo si sottolinea che i cittadini germanici sono entrati legittimamente in territorio olandese per conferire con agenti britannici. Resterebbe da stabilire che razza di trattative di pace intendessero allacciare questi ultimi e, particolare di somma importanza, con chi. Dato che l'attività dei due agenti inglesi sembra fosse intimamente legata con Inoffensiva cartacea » di Londra, ogni supposizione in merito è legittima. Ma il problema è troppo delicato perche noi si possa fare delle deduzioni. > germano-olandese^oi 1 Incontro beIga=olandese Questa versione dell'incidente di Venlo fattaci ufficialmente è confermata anche da una notizia di prima pagina del quotidiano « Telegraaf ». Comunque, le risultanze dell'inchiesta verranno rese di pubblica ragione, non appena saranno chianti, senza possibilità di equivoco, alcuni particolari. A o gril modo questa faccenda è at tualmente relegata in secondo piano. Dopo la protesta eseguita dall'Aja a Londra l'attenzione di questi circoli è diretta verso l'avvenuto incontro fra il Ministro del commercio olandese e quello belga. Belgio e Olanda sono, in parecchi settori economici, complementari, e date le attuali difficoltà che Incontrano gli scambi internazionali, i due paesi vorrebbero stringere nuovi vincoli commerciali per spalleggiarsi nella resistenza economica. Certi prodotti agrari, olandesi, che hanno mercati lontani o troppo disagevoli da raggiungere verranno indirizzati verso il Belgio che, in cambio, fornirebbe i prodotti delle sue industrie. Insomma, una specie di autarchia a due, dato che sia l'Olanda che il Belgio non sono in condizioni di risolvere da soli 1 propri problemi. Questa iniziativa di Brusselle e dell'Aja viene giudicata partico larmente felice nell'attuale situa zione anche perchè i suoi risultati non avrebbero carattere temporaneo ma permanente, cioè continuerebbero anche a conflitto ultimato. Programma economico questo che appare molto più svantaggioso per la « cordiale intesa » che non per la Germania che, anzi, non ne soffrirebbe minimamente. Felice Bellotti iiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiintiiiiitiiniiiiiiiiiiitiMHiiiii

Persone citate: Best, Best L'aja, Ciano, Felice Bellotti, Lemmens, Stevens