Attenti alla vostra vita!

Attenti alla vostra vita! Pattuglia sulle strade d'Italia Attenti alla vostra vita! Le vie maestre col traffico automobilistico rarefatto offrono spettacoli nuovi e suggestivi: ma il pittoresco non deve allentare la disciplina della circolazione (Dal nostro inviato) SALUZZO, novembre. — Fermatevi! All'ordine del. capo pattuglia della Milizia Stradale, lo zingaro che camminava presso il cavallo di punta della carovana gridò qualcosa nel suo dialetto incomprensibile; i cavalli, come se fossero stati ammaestrati, si femnarono. Scese dal carrozzone di mezzo un uomo magro, biondo, vestito di velluto frusto; sulle spalle aveva vna mantelletta di grosso feltro scuro, anelli d'argento alle orecchie. Si rivolse a me: — Che cosa volete da noi? — / documenti, il carico. ,— E lo stato dei veicoli — aggiunse il maresciallo Angelini che comandava questa pattuglia. Casa di zingari Porte e finestrino dei carrozzoni erano restate ermeticamente chiuse; anche la bambina ara scomparsa come se fosse stata ingoiata da quel convoglio strano. E sulla grande strada non passava un'automobile, non una bicicletta, non si vedeva nemmeno il solito filare di pali telegrafici. Nulla che ricordasse, nulla tutt'attorno eccetto le nostre motociclette, l'anno di grazia nel quale viviamo. Oggi o cent'anni fa la visione sarebbe stata eguale; la strada non era nemmeno asfaltata. Lo zingaro gridò qualcosa. — Che avete gridato? — gli domandai. — Tutti giù! — rispose. E scesero infatti, dalle scalettine dei carrozzoni: uomini, donne, fanciulle, alquanti bambini. Vestiti laceri, colori vivaci. Civette le ragazze. I documenti unti, rammendati con la colla e strisciatine di carta. Famiglie, due famiglie, d'origine slovena; ai fini dello stato civile appartenenti ad un comune allogeno del goriziano. I mestieri più disparati: aggiustatore di ombrelli, violinista, ramaio, artigiano, venditore ambulante. E le donne: casalinghe; casalinghe senza una casa. Documenti in regola. — Ora, il carico. Entrammo nei carrozzoni. Giacigli, cucine economiche, un paio di tavolini, un orcio. («Che cosa contiene? » — « Vino drogato y>), qualche cranio di cane, di lepre, di pecora come ornamento alle pareti. Una gabbia coi pappagalli della buona fortuna. — E questo canestro? Era un canestro di vimini robusti, quasi sferico, la stretta apertura era chiusa da un lembo di cuoio grezzo. Lo zingaro, e due giovinette che ci avevan seguito nella perquisizione, sorrìdevano, quasi sinistri. Con molta colina il capo pattuglia ripetè la domanda. — E questo canestro? Un canestro di serpi Oh che schifo!!! Un ribrezzo ebbi, un brivido agghiacciante. Paura? Forse; paura. Erano serpi. Vedemmo una delle fanciulle sciogliere il laccio che stringeva U cuoio, affondare la mano nella pancia del canestro, ritrarla avvolta in un groviglio guizzante di serpi. E sorrideva, e sorrideva... — Serpi, vedete — disse tranquillamente l'uomo magro e biondo. E come s'accorse del nostro disgusto, aggiunse, beyievoìo: «Sono buone, serpi ammaestrate)). Ed alla ragazza: «Susilka, fa vedere ». Serpi buone. Susilka, rideva senza voce; abbassò la mano che impugnava le sette serpi sino all'altezza del grembo, con l'altra tirò su un lembo della sottana; fischiò: docili le serpi si avvolsero attorno alla sua coscia come anel la mostruose. Un altro fischio le sciolse; con le due mani essa le raccolse da terra, e le colò nel'paniere. Niente da dire. Ci vuole un permesso per trasportare un sacco di rape od una cesta di uova. Ma un canestro di serpi chiunque, teoricamente, può portarlo per la strada maestra. svs111111111111111mi<im m111111111m111 >111111111111m111111111 Niente da dire per le serpi, molto da rilevare (e contravvenzioni e verbali) sullo stato dei veicoli: freni, sicurezza dei mozzi delle ruote. Sino a pochi mesi fa, questi curiosi trami zingareschi, riuscivano molte volte a sfuggire al controllo della Milizia Stradale: seguivano i più, tortuosi itinerari, le vie meno battute, percorrevano una media chilometrica giornaliera minima. Sgombrate, col provvedimento che ha limitato l'uso del carburante, le strade maestre dal più delle automobili, le carovane degli zingari sono apparse sulle « nazionali », hanno fatto tappe più lunghe, frequentato — suonando, predicendo l'avvenire, aggiustando ombrelli e caldaie, dando spettacolo con le serpi e coi pappagalli — paesi più a portata di mano. Cosicché nel provvisorio panorama delle strade italiane demotorizzate, il loro controllo è divenuto più facile. E ss prima si poteva chiudere un occhio su certe deficenze dei loro veicoli, adesso che son scesi sulle grandi strade, alle esigenze delle grandi strade si debbono adeguare. I buoi, le pecore... Ma, così come è diradato il traffico automobilistico, tanti altri particolari del traffico minore trapelano all'attenzione delle pattuglie della Milizia Stradale che in tutta Italia controllano la viabilità, con direttive e sistemi che si sono con miracolosa prontezza adeguati alla nuova situazione. Il generale Leonardi, il console Giovanni Romagna, vice-comandante della Specialità, specialmente nei primi tempi hanno pagato di persona, con sopraluoghi ispezioni raffronti statistici accorgimenti tecnici. L'Azienda della Strada, che ha fatto della viabilità italiana del tempo fascista la migliore del mondo, ed ha creato le arterie mussoliniane degne ■—■ per tracciato solidità bellezza e manutenzionc — delle gloriose consolari romane, nei primi tempi del dirada-mento del traffico automobilistico, ed a traffico motociclistico quasi scomparso, aveva avuto motivo di temere i danni prodotti alle sponde delle strade nazionali, da un infittirsi di infrazioni da parte di utenti indesiderabilissimi: mandriani, i pastori. Prima del provvedimento, i greggi di pecore i branchi di buoi, si tenevano rigorosamente sulle carraie, sui sentieri armentizi; ricorrevano alle nazionali, alle provinciali, proprio quando non potevano farne a meno. Appena non hanno avuto più da temere per la incolumità delle loro bestie, sono stati allettati anche loro dalle strade maestre. E pazienza. Ma a parte il fatto che così si veniva a stabilire una peri colosc: consuetudine per quando il traffico automobilistico ritornerà pieno, sta l'inconveniente che per scendere dalla strada ai pascoli, greggi ovini e branchi bovini ro vinano intieri (ratti di sponde, che dopo il loro passaggio appaiono sbocconcellati, si fanno franosi, richiedono costosi e lunghi interventi dei cantonieri. Di pattuglia col maresciallo Angelini e col bri gadiere Ballare (e c'era con ine anche il comandante Porazzini che porta ai più minuti problemi del traffico piemontese la sua intelligente e competentissima attenzione) incontrammo presso Cenala una mandria di .'/C capi di bestiame che s'era insignorita della strada pei' tutta la sua larghezza, appena salitavi da un prato fragrante di biude. Ohi! — il biigadiere chiama rttnbcopczsfcldgcva {mandriani. Ora il branco sdi-\rupava dalla strada su un altro \Ohi! — Venne il mandriano\più anziano. — Buon giorno, che volete? {— Siete in contravvenzione. Che] modo è di occupare tutta l'area' stindale con i buoi e di mandarli al prato così, rovinando le sponde! — Che volete signor capitano, ma siamo soltanto in due a guardar tante bestie, e poi adesso le anttomobili non passano quasi più, 11r11111111111111m11111111111li111111111111111111111111mm1111>in le bestie per la strada non danno fastidio. — Appunto perchè siete soltanto in due pagherete la inulta (la dizione dell'art. 2.1 parla chiaro di « Bestiame insufficientemente custodito »). E poi dovete mettervi in mente che se le automobili circolano molto meno, le leggi non sono cambiate. Una giustificazione infelice Una giustificazione infelice Ecco, ripeto questa osservazione importante che bisognabandire il più forte possibile.Volete delle cifre? Al so/ito, d Volete delle cifre? Al so/ito, Ltt^d Oiogni 100 infrazioni contestate durante il mio viaggio, circa. 60 erano di utenti i quali dichiaravano press'a poco così: « Ma adesso che di automobili ne girano tanto poche, che cosa volete che conti questa piccola inosservanza? ». E le pattuglie della Milizia Stradale, ed io volonterosamente con loro, dagli a spiegare che adesso è come pritna, che le leggi della strada, il codice delta strada, non sono cambiati, e che non è che il traffico sia ritornato indietro di trent'anni per restarci, ma che si tratta di un periodo transitorio, e che allora l'alto tenore di educazione degli utenti, raggiunto nella viabilità italiana, deve esser presidiato, e che... E sia detto anclie agli automobilisti i quali hanno il permesso di circolazione e che in parecchi casi omettono, adesso, quel tanto di prudenza di guida, e quell'attenta cura degli apparecchi di segnalazione che sono le più immediate sentinelle della loro vita e dell'altrui. Bene è che lo sappiano: il fatto che il traffico automobilistico è inferiore alla -metà del normale, rende più frequente U controllo dei Militi della Strada, li espone quindi di più ad essere dichiarati in c.ontmvvenzione. Il ritorno alla normalità avverrà di colpo: un giorno i giornali pubblicheranno un provvedimento che restituirà libertà di circolazione agli automezzi sia pure con razionamento del carburante; ebbene se lo slittamento verso la noncuranza di certe norme elementari del traffico fosse consentito, quel giorno della riapparizione sulle strade italiane della piena circolazione automotociclistica coinciderebbe con un fiotto pauroso di sangue, con una cifra tragica di incidenti. Nel mio viaggio di tremila chi-\\elomctri in automobile ed in moto-'.ccicletta sulle strade italiane, ho iccgscocodggnschlelavfepnvtafaoqnoenqotamssbpotuto avere la sensazione di que ■sta verità. Anche i carretti che in tutto il mondo sono in testa alle statistiohe delle infrazioni, e che in Italia invece erano stati educati alla più rigorosa disciplina, ora che di automobili ne incrociano poche, hanno una certa tendenza a rifarla da padroni sul piano stradale; non sempre tengono rigorosamente la loro destra, magari vanno addirittura nel mezzo della strada rendendola pericolosa alla marcia degli autoveicoli, i quali dal canto loro credendo di aver via libera assai più di prima, hanno assunto velocità da piste americane. In un altro Paese sarebbe stato difficile (in Olanda, ad esempio, dove la circolazione automobilistica è stata ridotta dell'SO per cento, gli incidenti sono diminuiti soltanto del 40 per cento e la mortalità appena del 30. Le cifre sono approssimative, ma terribilmente eloquenti), dunque in un altro Pae- atdincdsdcpzmt«dsddtlclcsse sarebbe stato difficile — M re-;agirne eccezionale di circolazione — ' f\m,?le: fa "<*' ™,vec.?> marito del\[ c/"'!ff fascista, l'mdisciplma ten- , \denziale (ma banana, una indi- , ricondurre ogni traffico s»(7e ro- i ctate della più stretta disciplina /or-;psg, p\sclP".na da lasciacorrere chiudiun- r occhio, eccetera) è stata frenata, : {stroncata, ed ora si va facendo spo- z] Z?,^J*™LP™ MJi™t, o£S!2E?- d' radica, e col prodigarsi inesa delle ■nattunlip di Milirin Rtrndtilp ^mwrWKS Trtto^\nrTnonlmeTlaX Zàde°taTanle ttZSftoo ^toZ^\^bilistico ritornerà ad essere ii prò-, tnonnista assoluto ttagomsta assoluto fAttilio Crepas tn11:111b111111111111111111 1111 il111111111m1111111m• 'I Il radiomessaggio del Papa all'Università cattolica di Washington Roma, 13 novembre. (G.C.) Questa sera alle 18, il Papa ha letto alla radio vaticana il messaggio in lingua Inglese diretto all'Università Cattolica di Washington che quest'oggi ha chiuso le feste celebrative del 50" anniversario della sua fondazione. Il Papa ha ricordato la sua non lontana visita « all'opera mirabile costruita dai cattolici americani a gloria di Dio e a salute del loro Paese », facendo proprio l'alto elogio rivolto a quella istituzione da Pio XI. Il Pontefice ha'rilevato che « mal come oggi l'educazione giovanile cristiana ha assunto più decisiva e vitale Importanza, messa come è di fronte agli errori di un naturismo e di un materialismo che stanno precipitando il mondo in una guerra spaventosa ». Il Pa.pa ha dichiarato di porre la sua fiducia in Dio e, dopo Dio, nelle antiche e recenti istituzioni di cultura cristiana, fra le quali tiene il suo posto l'Università catHa invitato in fine i cai tolica. _ tolici ad appoggiare la istituzione . ? loro gloria del presente e loro i presidio per l'avvenire». I .E 111■ 11■ un■ nm i■ 11■ 11<11>11 in 11mn111 Il "Foglio di disposizioni M Il capo del Centro di coordinamento militare del F. N. F. I sottocapi di S. M. della G.I.L. Roma, 13 novembre. Il * Fosrlio di disposizioni » n. 6 del Segretario del Partito in data oditrna reca: <r Ho nominato 11 fascista tenente colonnello Luigi Natali capo del Centro di coordinamento militare del P.N.F., che comprende i seguenti Uffici: 1" Centro di mobilitazione civile; 2" U.M.P.A.; 3" Associazioni d'arma; 4° Ufficio militare. « Il fascista tenente colonnello Gino Pastori cessa dalla carica di sottocapo di Stato Maggiore della G.I.L., chiamato ad altro incarico. « In data odierna nomino: 11 fascista colonnello Giovanni Martini sottocapo di Stato Maggiore della G.I.L. per la leva di terra; il fascista capitano di fregata Giuseppe De Angioy sottocapo di Stato Maggiore della G.I.L. per la leva di mare; il fascista colonne!- lo Umberto Nannini sottocapo di Stato Maggiore della G.I.L. per la leva dell'aria ». ■ ■ n■ 111n <■ 11nn11■ 11111>11m■ >1111n11■ i■ 11111<>i

Luoghi citati: Cenala, Italia, Olanda, Roma, Saluzzo, Washington