Due giorni di colloqui all'Aie tra il Re del Belgio e la Regina d'Olanda

Due giorni di colloqui all'Aie tra il Re del Belgio e la Regina d'Olanda Due giorni di colloqui all'Aie tra il Re del Belgio e la Regina d'Olanda In un telegramma ai Capi degli Stati belligeranti i due Sovrani offrono i loro buoni uffici per trattative di pace - Emozione e sorpresa per l'incontro svoltosi nel più geloso segreto - Il documento all'esame delle Cancellerie Aja, 7 novembre, tvRe Leopoldo dei belgi, accom- j fpagnato dal ministro degli esteri vSpaak e dal suo aiutante di cam-ltto generale Van Overstraete, è tgiunto improvvisamente ieri séraLali Aja per conferire con la Re- ; mgina Guglielmina. J dLo scopo dall'inaspettata venuta din Olanda di Re Leopoldo era, a j Iquanto sembrava stamane, unoìnscambio di vedute con la Regina d'Olanda su certi aspetti della situazione internazionale. I colloqui svoltisi a palazzo reale di questa città e ai quali ha preso parte anche il ministro degli esteri olandese Van Kleffens, si sono protratti fino alle ore 4 della scorsa notte e sono stati ripresi questa mattina. Alle ore 14,15 del pomeriggio re Leopoldo è ripartito per Brus selie salutato alla stazione dalla _„„___„ ,Io, „_,„„■ „„ i,ovrana' dal P"ncipe Bernardo e dal presidente dei ministri olandese De Geer. L'inatteso incontro dei due Sovrani è stato reso noto soltanto ! Questa mattina per mezzo della radio. Il segreto che aveva circondato il viaggio del Re è illustrato dal fatto che la Legazione del Belgio non fu avvertita in anticipo dell'arrivo del Sovrano. Il servizio d'ordine attorno al palazzo reale era pure molto discreto e il pubblico non potè rendersi conto dell'evento. La notizia di esso ha suscitato in un primo tempo molta apprensione e le più disparate supposizioni in questo paese, dato che veniva giudicato come l'indi- J Lzio di uno sfavorevole sviluppo j zndrlgttotscLctGrifmctqimnptcldzCvcddella situazione internazionale In relazione al fatto che tanto il Belgio come l'Olanda si trovano in una difficile posizione strategica ie la cul indipendenza è esposta a un certo rischio che consiglia di restare continuamente sul chi vive. L'ufficio stampa governativo ha diramato il seguente comunicato che è stato questa sera radiodiffuso: « La Regina dei Paesi Bassi e il Re dei Belgi si sono incontrati all'Aja nei giorni, 6 e 7 novembre e hanno deciso di inviare ai capi dei Governi tedesco, francese e britannico un telegramma onde facilitare eventuali negoziati. Questa iniziativa dei due Sovrani è una nuova dimostrazione della comunità di vedute e della solidarietà che esiste fra i Paesi Bassi e il Belgio ». Il testo del telegramma è il seguente: « 7» quest'ora di ansiosa tensione del mondo intero, prima che la nbttzguerra nell'Europa occidentale di- ì vampi in pieno, siamo convinti ! che è nostro dovere di alzare la \ nostra voce per un comune mo- ] nito. Le parti belligeranti già di-\ chiararono qualche tempo fa di non essere contrarie interamente] ad una. indai/ine per trovare le l ™sl' ' noi XM circostanze So d»? strambe le parti di mei- l i o o e basi ragionevoli e solide di una pace onore nelle attuali tirsi "r'ecip^ allo scopo di precisare i rispettivi punti di vista e di avvicinarsi re-1 ciprocamente per diminuire le di-|riprnpn^p Camp nini di Stufo rfiidie"piti iqumh^nole^cXn%■ ■ ■ 'rapporti con tutti i loro ricini, sia mo pronti ad offrire ad essi i no stri buoni uffici e, se accetti alle parti interessate, siamo pronti a facilitare con tutti i mezzi a nostra disposizione le proposte che ci saranno inviate; siamo pronti a fare del nostro meglio in uno spirito di intesa amichevole per tentare di trovare le basi di un accordo. Tale sembra, a noi. esse- , l re il compito che ci incombe per r)'' benessere delle nostre nazioni e l *gg"K ^^Z0'^- ! accettata. - j t jn taj , j fra. esser i| lo stabili revole. « Aja, 7 novembre 1939. « GUGLIELMINA; LEOPOLDO » tvrani di questi Stati sono stati j frequenti. Essi hanno luogo sia in vista di una iniziativa determina» lta sia semplicemente per permet ter| ,fambi. di. vedute generali ». Lg*g»£ |, «el^g?^ ; ma indirizzato da Re Leopoldo e J dalla Regina Guglielmina ai Capi di Stato di Gei-mania, Francia ed j Inghilterra, ma, data l'ora tarda, ìnon. fanno seguire commenti. e a e o J Leopoldo svolta o j zioni dell'Aja. Tutta l'attenzione si posa su una nota dell'ufficiosa Agenzia Belga da Berlino riguardo al Libro arancione olandese, secondo la quale il Reich considera che « finora gli Stati neutri hanno tollerato tutte le infrazioni alla loro neutralità commesse dalle Potenze occidentali ». Gli ambienti competenti tedeschi, aggiunge tale nota, stimano che « la neutralità non consiste in parole e frasi vuote. La neutralità è uno stato attivo che esige da parte degli Stati neutri degli atti conformi alle parole. Gli Stati neutri sostengono dei diritti ma non agiscono in modo da far valere questi diritti. La Ger. mania è obbligata a constatare che la concezione della neutralità in vigore negli Stati neutri è quanto mai fallace, specialmente in materia dì guerra economica e marittima ». Nel corso del Consiglio dei Ministri tenuto come previsto oggi pomeriggio, il signor Spaak di ritorno dall'Aja ha esposto ai suoi colleghi le circostanze in base alle quali i Sovrani belga ed olandese hanno offerto la loro mediazione alle Potenze in conflitto. Dopo il rapporto di Spaak al Consiglio di gabinetto, un portavoce del Gabinetto ha. dichiarato che tutti i membri del governo lodano all'unanimità l'azione di Re nelle conversa¬ n n a a i . a o Spaak subito dopo il suo ritorno a Brusselle con il Re nel pomeriggio aveva convocato il Gabinetto allo scopo di far conoscere la conferenza che ha avuto luogo tra il Re e la Regina Guglielmina. La Nazione belga è stata informata per la prima volta delle trattative di pace questa notte a mezzo della radio. va compiuto un tentativo; che -—icseppure non è riuscito — non va ! sperciò considerato come decaduto. ! Abbiamo fatta questa premes- ; fsa, con l'aggiunta ben chiara che,si dovrebbe pensare a sistemare ; tutta l'Europa, in modo da elimi-1 nare definitivamente i residuati di : Versaglla e con essi la possibilità j che si verifichi a scadenza più o pmeno lontana una nuova crisi si- mile a quella scoppiata nei primi | giorni di settembre. Va detto subito che l'accoglien-1 za inglese, al pur caldo appello I firmato da Guglielmina e Leopol do è — almeno nelle prime reazioni — piuttosto freddo: si dice che una volta seduti ad una tale tavola conferenziale, intorno alla quale ci siano i rappresentanti di Hitler, i delegati inglesi avrebbero ormai perduto la loro battaglia. A Londra c'è la tendenza a dar credito ad una interpretazione che è stata messa in circolazione subito dopo la lettura del comunicato, e, cioè, Belgio ed Olanda con abile mossa diplomatica abbiano inteso compiere un gesto che sottolinea non soltanto il proprio desiderio di pace, ma anche la buonafede della loro neutralità, la quale — una volta che la conflagrazione fosse scatenata — potrebbe essere messa in gioco. Naturalmente, questa interpretazione esclude, per quanto non completamente, quella affacciata da quanti ritengono che prima dell'incontro dei Sovrani di Olanda e del Belgio e prima di inviare i telegrammi a Re Giorgio VI, al Cancelliere del Reich, al Presidente della Repubblica Francese, i Governi di Brusselle e dell'Aja abbiano fatto, attraverso le normali vie diplomatiche o attraverso contatti eccezionali, dei sondaggi circa l'accoglienza che la loro inizia, tiva sarebbe stata per avere non soltanto presso i Governi dei paesi belligeranti, ma anche presso i Governi di quelli non belligeranti, che, con il loro appoggio, potrebbero rendere più efficace il passo. Giudizi affrettati [. Comunque stiano le cose, si può udire con sicurezza che non vi sono da attendersi scioglimenti unme-,,diati. Si annuncia questa sera ohelil Primo Ministro ha avuto una udienza dal Re, nel corso dellaquale 11 Sovrano e Chamberlain hanno discusso della proposta bel-ga-olandese e circa la risposta dainviare, ai Sovrani dei due paci . E' da ritenere che alle risposte dei Capi di Stato seguirà un periodo di intensissima attività diplomati-jca, sulla quale avrà peso anche ,1 atteggiamento dei non belligeran- ti. Facciamo .un esempio: se !a|Casa Bianca appoggiasse onestamente ed a fondo l'iniziativa dei Sovrani del Belgio e dell'Olanda, non v'è dubbio che tale atteggia !fica del conflitto si presenta dif-1-|ficile, difficilissima; tuttavia cipa-l- re sia troppo.'f»«^,« .fìj^ ^IMSE^*"'" '* a irano impossibile. i r ojcome b e d g. njglienza ufficiale britannica alla ii iniziativa belgo-olandese. - Per quanto la notizia ufficiale - della decisione dei due Sovrani sia - stata comunicata soltanto stasera - alle sette ai giornali, è certo che a il Governo britannico è stato ini formato del testo del messaggio mento di Washington faciliterebbe !una decisione positiva del Governo •britannico ed agirebbe notevol-!mente sull'opinione pubblica di 1questo paese alla quale negli ultimi giorni gli Stati Uniti sono stati rappresentati come un arsenale di armi a disposizione degli alleati. Certamente, una soluzione paci o e i i Circa il discorso che staseralord Halifax ha tenuto alla radio non può ragionevolmente servire almeno nel primo pomeriggio da Re Giorgio VI. E' difficile dire se il testo del discorso di Halifax sia stato scritto o redatto prima o dopo fosse die il Governo britannicoa conoscenza dell'iniziativa a idei Sovrani. Certo è che, a parte X'nJMiirt rvrssasrr?! che suonano in a;gli scopi della guerra i quali fini-: scono per coincidere con quelle e!che dovranno essere le condizioni a1 di pace e le linee di ricostruzione l (dopo la vittoria, egli non ha comejpletamente respinto la tesi di queia;gruppi britannici che prospetta- -l vano la necessità di una soluzione alfederativa dei problemi europei,-1 pur facendo tuttavia delle riserve e circa l'applicabilità di piani che i sulla carta possono sembrare se ducenti e magari perfetti. Leo Rea e La proposta esaminata da Re Giorgio e da Chamberlain Si presume un intenso seguito diplomatico Londra, 7 novembre. L'inatteso incontro fra Re Leopoldo e la Regina Guglielmina ha messo i circoli diplomatici e giornalistici nella stessa situazione in cui vengono a trovarsi le Borse quando, in un momento di relativa calma, ma in tempi di nervosismo, capita una notizia sensazionale. Le interpretazioni si sono seguite a ondate che portavano un alto e basso di ottimismo e di pessimi smo, di speculazione e controspe culazione. puzz|e diplomatico , . . La prima reazione è stata di pessimismo: si e pensato senzal- tro che alle frontiere orientali dei diuqhgiECdc1 tCmSndue Stati e specialmente su quella!f parte del Limburgo chiamata co-|f munemente l'appendice di Olan- r ^^IM naccia di azione militare tedesca ir circa la quale ì giornali inglesi hatm° fatto, fino a pochi giorni or Sono, abbondanti, ma non confer^ previsioni. Poi si è P^atojcad un convegno preparatorio di unjggesto di mediazione per la pace. Sii isono trovate, o si è creduto di tro- vare, ragioni a sostegno di que- dsta tesi, cosi come si erano tro- svate argomentazioni in favore del- ale supposizioni contrarie. Tuttavia igià nel primo pomeriggio l'ipotesi fmubmqtsna^. che il convegno avesse per scopo una comune azione per compiere un nuovo tentativo di pace è an data guadagnando terreno in con fronto alla supposizione che si trattasse di preparare un piano di lnaRidTale convinzione è andata iit^?„= «Vianf» 1 rX'nnei circoli governativi, pubbl se che il convegno dell'Aja aveva;costituito una sorpresa per il go-: verno britannico e che si potrebbe!anche credere, per quanto ci sia1 da obbiettare che la White Hall (qualora avesse ammesso di saperejdella visita di Re Leopoldo alla;Regina Guglielmina avrebbe im-l plicitamente rivelato di essere alconoscenza degli scopi della visi-1 ta. Lo sciogl'mento di questo che è stato il puzzle diplomatico di | tutto il pomeriggio è venuto sta sera, allorché si è ufficialmente comunicato dall'Aja che i due Sovrani avevano ormai redatto e inviato ai Capi di Stato di Inghil terra, Francia e Germania un te| leRramma tt quaie si propone la possibilità di sospendere le operazioni militari e di risolvere ir un] modo pacifico le divergenze chei hanno portato allo stato di guerra: l'indovinello è diventato bomba, Non occorre aggiungere che lo scioglimento dell'indovinello pone e propone un problema ben più grande, più grave ed interessante ; sì tratta cioè rli sape ! 'prinioTs? tratta cioè di sape- i re, ò cercar di prevedere, come'sarà accolta questa nuova inizia-! tiva. Accoglienza fredda E' necessario anzitutto avvet-1tile che e°óà potrà avere maggiori probabilità di riuscita se sarà ap-j poggiata da altri paesi: in primo luogo si parla dell'Italia, degli jStati 1 Stali Uniti", della Città del Va'ti-' ! cano. Il Governo di Roma resta |tuttavia quello verso il quale si guarda con maggiori speranze. !giacché non ha avuto nei confron- ti dei contendenti alcuna polemica di carattere generale o. peggio che mai, personale: e perchè non si dimentica che all'iniziativa del settembre nei drammatici giorni della grande crisi, Mussolini ave- Inquietudine a Brusselle Brusselle, 7 novembre. L'improvviso viaggio all'Aja di Re Leopoldo e del Ministro degli Affari Esteri belga signor Spaak ha suscitato una vivissima sensazione in tutti gli ambienti. Alla grande sorpresa del primo momento succedeva ben presto un vivo allarme, alcuni ambienti avendo interpretato l'impreveduto avvenimento come un segno di un il Belgio e per l'Olanda. Tale no tizia veniva messa in rapporto con la seguente informazione dell'Agenzia. Telegrafica Belga: Lungo la frontiera olandese si trovano truppe d'assalto tedesche redu ci dai combattimenti in Polonia. Fra esse si trovano un numero considerevole di divisioni motoria zate e di carri ù assalto ^SSRS^SSSà SS?W»S Solarmente distinto in " ■ peggioramento della situazione per | .} Governi dei due paesi del gruppo jdi Oslo e specialmente tra i So- Polonia e che ha ricevuto per tali fatti di arme le più alte distinzioni ». Detti timori provavano tale credito, per cui l'ufficiosa Agenzia Telegrafica Belga diramava al principio del pomeriggio il seguente comunicato: « Il viaggio del Re I all'Aja ha prodotto viva_ sorpre- Queste !I aJl'Aja ha prodotto viva sorpre-Isa nei circoli politici a Brusselle |ed all'estero. Contrariamente aiìumori circolanti, questo viaggio, benché deciso all'ultimo momento, non deve essere messo in rapporto con un aggravamento della situazione per quanto riguarda il Relgio e l'Olanda. I contatti fra