Venezia- Torino 2-1 (2-0)

Venezia- Torino 2-1 (2-0) Venezia- Torino 2-1 (2-0) Vento e pioggia comandano: dominio "nero-verde,, nel primo tempo e riscossa "granata,, nella ripresa n,ET',' ffPP° <Vl> al a«' « Busidoni (V.) ai 27 dei primo tompoi Patron (T.) al 21' dol seoondo tempo. VENEZIA : Daclgalupo; Tortora, Di Gennaro; Stefanini, Puppo, Pomi Alberti. t)o Filippi» Busidoni. rano ; Pernigo, Corbelli, TORLNO: Olivieri; Piacentini. Ferrini; a a Ileo, Allasio, Neri; Borsetti, Baldi, nichelini, Petron, Ferrerò. ARBITRO: Zelocchi, di Modena. SPETTATORI 12.000; incasso 80.000. Venezia, 23 ottobre. Tempaccio. Una cosa infernale. O pioggia dirompente o vento violento; l'uno scacciava l'altro, ma uno dei due c'era sempre. Fra tutti e due il campo, che è notevolmente migliorato come fondo e come condizioni generali dopo l'allargamento apportatovi, non sono riusciti a guastarlo in misura deiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiniiiiiiiiiiii gr.a di rilievo, ma fra tutti e due un paio di migliaia di persone sono riusciti a tenerle lontane da Bant'Elena. A una cosa sopra tutto è riuscito il maltempo, come cosa sicura: a farla da padrone sul campo e ad agire come elemento dominatore nel gioco. Superiore alla volontà dell'una e dell'altra squadra, l'intemperie ha cominciato e ha finito per decidere di tutto quello d'importante che è avvenuto in campo. E fu un vero peccato perchè l'incontro in condizioni regolari avrebbe fornito il tema a osservamioni interessanti. Da una parte stava un Torino che, pur essendo in formazione raccogliticcia e in condizioni di forma precarie, giocava animato da uno spirito e da una volontà di vittoria ben superiori a quelli di domenica scorsa, un Torino che fa fronte all'avversità con animo fermo; e dall'altra si trovava un Venezia in stato di grazia, un Venezia vivace, veloce, sbrigativo. Il Venezia, allineatosi nella sua forinazione migliore, vinceva il sorteggio del campo e sceglieva di giocare a favore dt vento. La pioggia aveva cessato di cadere e una piccola bufera soffiava sul campo impedendo assolutamente al pallone di avanzare nella direzione della rete di Bacigalupo non appena esso si staccasse dal suolo. Disgraziatamente per il Torino la tattica a cui i giocatori suoi ricorrevano in sull'inizio era appunto quella del gioco alto. I « granata » attaccavano per i primi, ma presto si trovavano di fronte a ostacoli di tale natura da non potere avvicinarsi all'area di rigore avversaria. Col vento in poppa il Venezia prendeva a dominare, si insediava nella metà campo granata e vi rimaneva con continuità per quasi tutto il tempo. Il predominio era tanto marcato da non prestarsi al gioco manovrato e alle azioni di sfondamento per le quali ultime la compagine veneta £are abbia predilezione speciale, ■unghi assedi, prolungate mischie, calci d'angolo, tiri che il vento deviava come voleva, minacce continue. E tre o quattro parate di Olivieri, una più bella dell'altra. Il portiere granata per poco non veniva battuto verso il ventesimo minuto dal vento e da Neri coalizzati. A due parate consecutive era costretto O/ivieri per evitare l'autorete del collega. Ida al 2$.o minuto giungeva l'inevitabile. Su una lunga mischia a cui prendevano parte una dozzina di giocatori delle due parti, Puppo sferrava improvvisamente un tiro raso a terra da fuori area. Lia palla passava miracolosamente fra una selva di gambe senza incontrare ostacoli e sorprendeva tutti, Olivieri compreso. Tre minuti più, tardi Corbelli veniva ad eseguire una punizione sulla destra. Altro tiro forte e basso sulla destra della porta torinese. Il portiere si gettava in tuffo e deviava a lato. Prima però che la palla uscisse dalla linea di fondo Pernigo, giunto in corsa, la sospingeva indietro con un colpo di tacco così preciso che Bustdoni, mentre ancora Olivieri era a- ferra, non aveva che da metterla nella rete granata. Tutto a favore della squadra di casa questo primo tempo, senza alcuna possibilità di ben fare per gli ospiti. Le cose mutarono aspetto alla ripresa, nel senso che il Torino riusciva in questa a dire la sua parola. Una parola, però, che non aveva lo stesso accento convinto ed energico del Venezia del primo tempo. Il vento più non aveva la stessa violenza di prima, prova ne era la pioggia ricomparsa. In tutto e per tutto il Torino riusciva a diminuire la distanza al Zl.o minuto, quando Petron, riprendendo di testa una punizione di Ferrerò, spediva in rete con relativa facilità. L'occasione del pareggio si presentava poco dopo a Borsetti, ma questi con tre quarti della rete a sua disposizione sparava fuori Tutt'altro che remissivo, il Venezia reagiva con frequenza e arrivava a condurre offensive che chiamavano all'opera Olivieri con quasi altrettanta frequenza che nel primo tempo. Il tempo ha guastato tutto, bi¬ sogna ripetere, ma come sono andate le cose la vittoria del Venezia è stata pienamente meritata. Si tratta indubbiamente di una bella squadra, una squadra dove ogni uomo profonde quanto possiede in fatto di energie e di volontà, e dove Puppo appare grandemente migliorato, le aite mezze ali Corbelli e De Fillppis coprono una quantità enorme di spazio e Stefanini è un mediano laterale in eccellente vena. Una squadra che fa venire il desiderio di rivederla fuori... acqua e fuori vento. Il Torino ha lottato con più forte combattività che a Torino la settimana scorsa, ma è nostra convinzione che nemmeno in condizioni normali sarebbe riuscito a spuntarla sul Venezia di ieri- In tribuna, fra le autorità, erano presenti la Duchessa di Genova, il Prefetto e il Podestà. Vittorio Pozzo

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