I negoziati commerciali

I negoziati commerciali I negoziati commerciali italo-jugoslavi Belgrado, 19 ottobre. H giornale Politika annuncia che hanno avuto luogo le prime conversazioni commerciali ira la delegazione italiana e quella jugoslava limitate per ora all'esame delle reciproche necessità. Da parte italiana vi è grande interesse per i cereali, per il bestiame, il legname, i minerali ed i metalli, in particolare modo per il rame: da parte jugoslava viene esaminata la possibilità che l'Italia fornisca 1 prodotti che sono oggi necessari alla Jugoslavia, ossia materie prime e semilavorate tessili. L'Italia è oggi l'unico paese a sistema di « clearing » che sia in grado di fornire i filati di cotone. Lo stesso giornale informa che durante una seduta dei rappresentanti della Camera di commercio di Belgrado è stata fatta rilevare la necessità di rendere possibili le importazioni di sufficienti quantità di filati dall'Italia e di vedere adempiuti gli impegni da parte degli italiani in base ai contratti già conclusi. II Vreme dedica un lungo articolo al commercio estero jugoslavo di fronte alle nuove condizioni subentrate allo scoppio della guerra. Dopo avere ricordate le difficoltà sorte negli scambi commerciali durante ì primi giorni della guerra, l'articolo osserva che la posizione della Jugoslavia nei riguardi del suo commercio estero non è particolarmente grave. Il paese ha bisogno di certe materie prime (cotone e lana); di prodotti industriali, particolarmente macchine e materiale elettrotecnico e di prodotti chimici. D'altra parte la Jugoslavia è in grado ai esportare prodotti agricoli, legnami da costruzione e minerali. Non trattandosi dl materiale di contrabbando la-Jugoslavia non comprometterà col suo commercio estero il suo atteggiamento di neutralità. L'articolo rileva però che la nuova situazione intemazionale impone alla politica economica jugoslava un certo riorientamento. Negli ultimi anni gran parte delle materie prime necessarie alle industrie tessili venivano importate dalla Germania e dall'Italia, paesi che, nel momento attuale, non sono in grado di fornire la lana ed il cotone. D'ali ro canto in seguito al rincaro dei noli marittimi le esportazioni via mare sono praticamente impossibili. Il Ministero del commercio e dell'industria, in stretta collaborazione col Ministero degli esteri, ha svolto in quésto tempo una grande attività. In relazione a varie notizie comparse negli ultimi tempi all'estero ed in parte anche nella stampa jugoslava riguardanti certi lungimiranti piani commerciali inglesi nei Balcani, il giornale dichiara di avere chiesto informazioni a fonte competente dove tali voci sono state smentite come prive di qualsiasi fondamento. La Gran Bretagna, almeno per ora, non ha intenzioni di inviare una delegazione commerciale in Jugoslavia e nemmeno si può parlare di intenzioni inglesi presso le istituzioni statali jugoslave. Ciò non significa che la Gran Bretagna non voglia sviluppare i suoi rapporti economici con la Jugoslavia, ma, come è fino a questo momento, il commercio resterà in mano ai privati. Per l'esportazione di minerale jugoslavo in Inghilterra non si hanno grandi possibilità per la mancanza di tonnellaggio, mentre per il legname gli esportatori jugoslavi non sono in grado di sostenere la concorrenza russa. Invece l'Inghilterra non applicherà nei riguardi della Jugoslavia la proibizione delle esportazioni della lana e del cotone. Grandi quantità di lana inglese sono in viaggio per la Jugoslavia. A R. L'introduzione del «navicert» per il controllo sulle navi Amsterdam, 19 ottobre. Il «- Telegraph » ha direttamente dal Ministero inglese della « guerra economica * la notizia di un nuovo sistema che adotterà la Inghilterra per abbreviare le pratiche degli interminabili controlli sulle navi neutrali per le merci di contrabbando. Questo sistema è chiamato « navicert », una specie di passaporto commerciale che dovrà essere rilasciato dal console inglese residente nel paese di partenza della nave. Il console darà il « navicert » soltanto quando a vrà fatto verificare che le merci non saranno destinate per la Germania. Arrivata la nave nei porti inglesi il capitano dovrà presen tare il « navicert » a quell'autorità e il controllo si ultimerà in un tempo assai breve. ini i limili nini n i i lllillllllllllllllllltllllll