Le illusioni di pace sfumano una ad una di Guido Tonella

Le illusioni di pace sfumano una ad una Le illusioni di pace sfumano una ad una L'entusiasmo di Berlino per l'impresa di Scapa Flou) - Gli onori del trionfo al capitano Priens Berlino, 18 ottobre. I Siamo veramente^entratl in una. ddnuova, più bellicamente intensa, fase di questa finora stranissima guerra, più combattuta sul fronte diplomatico e propagandistico che sui campi di battaglia? La parola è stavolta per davvero al cannone come ultima, ratio, oppure siamo soltanto in una fase per cosi dire dimostrativa, in cui cannoni e bombe parlano si, ma unicamente per appoggiare il linguaggio della ragione e per renderlo più accessibile a chi appare lento a comprenderlo...? (Ma forse questa distinzione è artificiosa perchè dopo tutto la guerra, tolti quei casi in cui si combatte per sterminare, per distruggere l'avversario, a che altro tenti insomma, se non a indurre l'a. versarlo ad accettare il negoziato diplomatico su di una determinata base?). Oltre l'alternativa In ogni caso è ben difficile poter trarre un giudizio preciso da quanto sta succedendo o meglio da quanto ci è noto di ciò che sta succedendo, dato che a Berlino, per esempio, si mantiene il più assoluto riserbo sugli sviluppi dell'azione impegnata sul fronte occidentale contro gli avamposti della linea francese della Saar. Nè meglio si riesce a distinguere dai commenti dei giornali quale possa essere effettivamente la linea di azione decisa dai capi politici e militari del Reich, se cioè esclusivamente bellica con immediato sviluppo a fondo delle possibilità offensive tedesche o bellico-diplomatica ad un tempo, ciò che significa intensificazione di attacchi sul fronte di guerra, attacchi intesi però unicamente, per il momento, come mezzo di pressione per far accettare il negoziato diplomatico. Se alcuni quotidiani insistono sul carattere per cosi dire didascalico della folgorante azione realizzata dagli aerei e dalla flotta sottomarina tedesca sulla costa della Scozia («vedete che l'Inghilterra non è più un'isola, vedete quanto è vero l'accenno del Fuhrer all'efficacia delle nostre armi; vedete che i vostri progetti di blocco si rivelano inconsistenti e che siamo noi nel Mare del Nord a bloccarvi riè! vostri porti»), se molti giornali, dunque, continuano a sottolineare la portata persuasiva di queste lezioni che si auspicano salutari per l'orgogliosa Albione, non manca chi afferma crudamente come sia ormai inutile farsi delle illusioni e come questa nuova fase sia senz'altro da considerarsi quella della guerra vera, della guerra a fondo. Estremamente sintomatico è al riguardo un accenno del Westdeutscher Beobachter in cui per la prima volta affiora il concetto della ineluttabilità della guerra contro la Francia, la quale si è ormai posta sullo stesso piano dell'Inghilterra da cui è vano sperare di staccarla. La stessa ponderatissima Frankfurter Zeitung im un articolo su cui converrà d'altronde ritornare sembra ormai piuttosto incline a considerare la guerra ad oltranza come inevitabile. In questo articolo che porta il titolo significativo La nuova fase, si dice chiaramente come sia ormai inu tile cercare una risposta tedesca al « no > di Chamberlain in discor si o in note diplomatiche, «La risposta — precisa la Frank' furter Zeitung — si trova invece nei bollettini di guerra che parlano dei fasti dei sottomarini e degli aerei tedeschi sulle coste della Scozia. Nuovi e evidentemente più solidi argomenti sono questi che dimostrano come la Germania non solo sia sufficientemente forte per avanzare, come ha fatto, delle proposte di pace, ma sia anche sufficientemente forte per colpire i bellicisti inglesi nei loro punti più sensibili. Gli inglesi si sono sbagliati quando hanno creduto che il Fuhrer offriva la pace perchè era necessario per lui ottenerla a qualsiasi prezzo. Non c'è più posto ormai per alcun equivoco. Il significato di questa nuova fase risulta dall'eloquente linguaggio dei fatti >. I valorosi dell'« U.-boot » Se è vero che in Germania non si è esitato a tenere accesa nella opinione pubblica la speranza della pace, questo linguaggio estremamente deciso giunge ora a proposito ed è fatto nel momento at tuale per piacere al pubblico tedesco che è tutto inebriato dai successi senza precedenti delle incur sioni a Scapa Flow e a Firth of Forth e che è tutto preso dall'entusiasmo per gli uomini e per le macchine che cosi mirabilmente attestano la potenza militare del terzo Reich. Il comandante delVU-boot. che ha portato a termine la fantastica impresa di Scapa Flow, capitano Priens, e i 48 uomini di equipaggio, sono venuti a Berlino per essere presentati al FUhrer e ricevere dalle sue stesse mani le decorazioni, le insegne di cavaliere della Eiserne Kreuz per il comandante," e la croce di ferro di prima classe per tutti gli altri ufficiali e uomini di equipaggio. Ti passaggio del corteo delle automobili che dall'aeroporto di Tempelhof ha portato il vittorioso equipaggio al palazzo della cancelleria e di qui al Kaiserhof, residenza degli ospiti più insigni della città, ha dp'-v luogo nelle vie di Berlino a scene di entusiasmo senza fine. hnstPpfaricRindrecrosdptirmninbsgninnè5tmnqslabfpsvtctcngastttnmdfgpdptpqnssgebdditscgèntBtqmpcdaftnlbmstaua Nel pomeriggio, su iniziativa del d0tt_ Dietrich, capo della stampa del Reich, i giornalisti stranieri n a f e e hanno potuto fare la personale conoscenza dei protagonisti di questa epica avventura. Il capitano Priens — cuor di leone in un corpo quasi esile di ragazzo — ha fatto il racconto della straordinaria scorreria confermando di aver colpito con i suoi siluri anche il Repulse da lui immediatamente individuato perchè è la sola nave di questo tipo avente due ciminiere, e di averla colpita bene tanto che ha potuto osservare la poderosa colonna d'acqua sollevatasi subito dopo lo scoppio e l'immediato sbandamento della nave. I commentatori militari hanno poi tenuto a sottolineare nella quotidiana riunione della stampa estera la grande importanza dell'immediatamente successiva incursione aerea a Scapa Flow e gli effetti indubbiamente deleteri del bombardamento degli Stukas, i cui tiri sono stati fotografati da bordo degli apparecchi stessi, facendoci notare che non bisogna rimanere in dubbio per il fatto che nessuna nave è stata affondata: se, infatti, è assai difficile che delle bombe-di 500 chilogrammi, come quelle usate in questa spedizione, possano mandare a fondo una corazzata, non è men vero che una bomba di questa potenzialità quando colpisce una corazzata sul ponte rende la nave praticamente inutilizzabile, demolendo tutte le opere difensive e offensive installate sul ponte stesso, cosi da trasformare, si può dire, la nave in una chiglia vuota. Sull'azione impegnata sul fronte della Saar, come già vi ho accennato, si continua a tacere. Tuttavia il bollettino di oggi è più completo di quello di ieri perchè non si limita a dire che il ripiegamento dei francesi che si erano addentrati nel •no me land è proseguito, ma aggiunge che il territorio sgomberato è stato immediatumente rioccupato dalle truppe tedesche le quali hanno fatto anzi numerosi prigionieri. Così si incomincia a guardare anche a occidente come ad un vero e proprio fronte di guerra senza più fissarvi gli occhi nell'aspettazione dell'lmposslbìle miracolo. La neutralità balcanica Esaurite, o per lo meno considerate ormai come assolutamente precarie le possibilità di pace, l'interesse per quanto si riferisce al punto di vista diplomatico è dunque, per la Germania, attualmente nullo sul settore occidentale. E' a sud-est che si appuntano ora gli sguardi. Si parla molto da qualche giorno negli ambienti diplomatici e nei giornali tedeschi dei paesi balcanici: giorni fa era l'apertura della fiera di Vienna che doveva dare la spinta a questa ripresa di interessamento tedesco per il settore danubiano-balcanico; poi sono stati gli accordi commerciali conclusi o da concludere con la Bulgaria e la Jugoslavia; oggi, infine, è l'idea della creazione di un blocco neutrale balcanico che è sviluppata in numerose corrispondenze da Budapest, Belgrado e Sofia. Si sottolinea che l'Italia è il pernio di questa azione di raggruppamento; ma si ricorda che la Germania non può che compiacersene perchè ciò corrisponde non soltanto a una tradizionale linea politica ma anche alle sue finalità immediate. L'articolo già citato della Frankfurter Zeitung è estremamente interessante a tale riguardo. Il giornale dice in sostanza che parallelamente all'azione russa nel paesi baltici una vasta azione di risanamento balcanico è in procinto di svilupparsi nel settore sud-orientale, azione nella quale si fondono armonicamente gli sforzi dell'Italia e della Germania Lo scopo è uno solo, nota il giornale: mettere all'opera tutte le forze produttive di questo settore per crearvi un solido e sicuro fronte di pace che, secondo la trasparente allusione dell'articolista, dovrebbe servire alla Germania per svolgere senza alcuna preoccupazione alle spalle, la sua battaglia a occidente. L'incertezza che regna sul definitivo atteggiamento della Turchia e sulle decisioni che sta per prendere il governo di Ankara dopo il ritorno del signor Saragioglu da Mosca, comincia a provocare qui qualche inquietudine e qualche malumore. La Nachtausgabe se ne fa interprete in un articolo assai significativo in cui con tono agrodolce invita la Turchia a decidersi, al di fuori di fallaci e pericolose combinazioni. Guido Tonella figmttucpcicddtvmAcccfvstpmdhavt

Persone citate: Chamberlain, Firth