La visita del Duce ai lavori della Via Imperiale

La visita del Duce ai lavori della Via Imperiale La visita del Duce ai lavori della Via Imperiale Una folla festosa di popolo Lo saluta e Lo accompagna con il grido della sua incontenibile passione Roma, 4 ottobre. Il Duce si è recato, stamane, sulla Via Imperiale per visitare i lavori in corso lungo il primo tronco e per dare inizio augurale alle grandiose costruzioni che faranno corona a questa nuova zona dell'Urbe. Le opere fondate e visitate durante la lunga visita rientrano nel quadro imponente dell'Esposizione del '42. Nella città vastissima, ove di giorno in giorno sorge, per un prodigio, il volto della « Olimpiade delle civiltà » i nuovi edifici troveranno il loro ampio respiro e la loro luce. Essi costituiranno, con altre costruzioni, il duplice fronte della Via Imperiale allacciando cosi il limite estremo della città all'anello architettonico dell'Esposizione stessa e aprendo un varco verso il mare. In questo alacre cantiere, che non ha mai interrotto il suo intenso ritmo e che anche si fa sempre più ampio e risonante, trovano lavoro migliaia di operai. Questi uomini intenti soltanto a costruire, costellano come di una luminosa fioritura tutto il piano verde. Stamane, alla bellezza di questa fatica consacrata dal silenzio e dalla fede, si aggiungeva la vivacità dei vessilli che il popolo aveva innalzato tra le sue case semplici e i sentieri odorosi dei campi. Dalla villa di S. Ambrogio La. visita del Duce, preveduta ed attesa col fremito di un vivo entusiasmo, ha portato, come sempre, nel cuore del popolo e dei forti lavoratori un raggio di gioia ardente e sconfinata. Il Duce ha iniziato la visita dalla villa di S. Ambrogio. Erano qui ad attenderLo numerose autorità, tra le quali 11 Segretario del Partito, il Ministro della Cultura Popolare, il Sottosegretario alle Cor- fiorazioni, il Commissario generae dell'« E. 42 », il Governatore, il Prefetto ed il Federale. Il Duce è giunto insieme col Ministro dei Lavori Pubblici, e si è diretto subito verso il luogo ove sorgerà un primo nucleo di alloggi dellT.N.C.I.S. La popolazione del limitrofo quartiere della Garbatella si era riversata nelle adiacenze. Tra le armature dei costruendi edifici si schieravano le rappresentanze dei Gruppi Rionali e della Gioventù de) Littorio. Quando il Duce è apparso e, superata una diroccata casupola, residuo pietoso di tempi oscuri e destinata prossimamente a crollare sotto il piccone, si è diretto verso il quadrato delle nuove costruzioni col Suo gagliardo passo bersaglieresco, una grandiosa manifestazione Lo ha salutato, insieme con la più vibrante invocazione. Entrato nell'edificio ove sono esposti i piani di costruzione, i disegni e i plastici, il Duce ha tuttoosservato minutamente; chiestedelucidazioni al Ministro dei La-vori Pubblici, ha voluto conosce¬ re pienamente i dati relativi alle nuove case, destinate, con i! loro conforto, ad una più che meritevole categoria di lavoratori. Questo primo nucleo di alloggi dell'I.N.CI.S è composto di cin- que lotti, per un complesso di 34 palazzine, del volume totale dime. 328 mila, e con un'area dimq. 43.500, dei quali 13.850 effèt- tivamente coperti. Il numero de-gli appartamenti è di 610. con 3650 vani. La costruzione richie- derà l'impiego di 575 mila gior nate operaie. Il Duce è, quindi, uscito nuovamente all'aperto, ed allora l'acclamazione ha ripreso il suo tono esultante riecheggiando per le cave, ove centinaia di operai, sospeso per un attimo il lavoro, gridavano fortemente il nome del Duce, sollevando in alto badili e picconi. // Duce si sofferma ad accarezzare il volto di alcuni Figli della Lupa schierati tra le rappresentanze armate, e sorride ai bimbi fiorenti, tornati dall'ultimo turno delle colonie. Poi si rivolge al popolo ed ai lavoratori e risponde al loro ardente saluto; quindi sì avvia, rapido, verso il primo bloc-co di mattoni e di sabbia, ove po- ne la lapide inaugurale, fissando-la al masso con grosse cucchiaiate di calce. La manifestazione non ha pausa. Il grido < Duce! Duce! » domina il piano e si propaga per gli orti, i campi e i cantieri, dove il popolo si affolla per salutare il Fondatore dell'Impero. L'O. N. Combattenti e l'Agip Il Duce passa rapidamente tra le masse acclamanti, e proseguendo la Sua visita inaugurale, perviene nello spazio ove già si scorgono i primi segni della immensa inquadratura della nuova sede dell'Opera Nazionale Combattenti. Il progetto è di Cambellotti, Enea e Matelli; l'area prende 8.500 metri quadrati e per la costruzione dell'edificio occorreranno 120 mila giornate operaie. Il Presidente dell'Opera Nazionale Combattenti illustra al Duce il progetto e i piani esposti in un padiglione attiguo. Quindi il Duce sale sull'alto castello di legno eretto sulla piazza esagonale, dal quale lo sguardo si spinge al lontano orizzonte, e osserva lungamente tutto l'insieme della zona, ove risplenderà la nuova gemma dell'Urbe. L'architettura dell'edificio, inspirata ad un senso di romana grandiosità, è caratterizzata da un ordine di archi affiancati per tutta la lunghezza del prospetto. Da qui, sempre tra lo scroscio continuo delle acciamazioni e il potente anelito dell' invocazione, il Duce si reca a fondare un'altra mole: quella della nuova sede dell'A.G.I.P., che occuperà una superfìcie di 32 mila metri quadrati con una struttura di 80 mila me. La frontu dell'edificio sarà lunga cento metri e alta venticinque. La costruzione prevede l'impiego di 130 mila giornate operaie. Lungo le palizzate si levano bandiere tricolori che formano come un sentiero di gloria nel piano consacrato al lavoro. // Duce entra in questo sentiero; si fa consegnare il piccone da un operaio c con la Sua tempra possente inizia il lavoro. Sotto il dente lucido che scompare interamente nella terra, la zolla si muove e scopre la sua grassa sostanza. Per alcuni minuti il Duce, in silenzio, si dedica alla Sua opera, e intorno gli operai, che non sanno come dimostrare la loro passione, e contengono a stento il loro impeto affettuoso, riprendono, sospinti da una irresistibile forza, il rttmo del loro sforzo quotidiano. I picconi, sollevati dal moto concorde, aprono il solco nuovo della Via Imperiale. Il Duce è nel mezzo della moltitudine dei lavoratori ed il Suo volto brilla di una gioia viva e serena. La direzione deH'I.N.F.A.1.1 Lasciato il piccone, il Duce continua nella visita laboriosa. Ecco ora il settore dedicato alla nuova sede della direzione generale del1T.N.P.A.I.L. Si tratta di un'area di cinquemila metri quadrati, con un volume di 120.000 me. La realizzazione dell' opera richiederà l'impiego di 300.000 giornate operaie. Anche qui il Duce esamina attentamente i disegni e i plastici e volge il Suo sguardo all'armonia dell'assieme. Quindi, passando tra il popolo che manifesta il suo inesauribile entusiasmo, il Duce si affaccia sulla conca che conterrà i giganteschi alberghi della ditta Federici Iglio ri. Tali costruzioni occuperanno 128.000 mq. di area, con un complessivo volume di 1.439,300 me. L'imponenza e la praticità di questi alberghi vengono dati dalle seguenti cifre: 7.610 camere, con 15,130 letti costituiranno il primo blocco della realizzazione. Gli edì fici richiederanno per la loro co^ struzione l'impiego di 4.200.000 giornate lavorative. Attraversando i campi coltivati, cui l'incipiente autunno da il colore della fiamma, il Duce perviene nella cinta stupenda ove sorgerà la nuova sede della Confederazione Fascista dei commercianti. Il presidente e tutti i funzionari della Confederazione stessa sono qui ad accogliere il Duce, e la loro entusiastica acclamazione si fonde col palpito fremente del lavoratori e del popolo. Il presidente della Confederazione illustra dettagliatamente tutti gli elementi della grande costrizione, e il Duce osserva i grafici, si informa profondamente di ogni cosa e spinge il Suo interesse sino ai più minuti particolari. Quindi sale su un apposito podio eretto per dare uno sguardo di assieme, intrattenendosi a. lungo nella spaziosa vista delle sorgenti opere. Tor Marancia appare vicina tra la chiostra arborea che la rinserra e il quadro agreste si illumina alla prima vittoria del sole sulle nubi incombenti. Squilli di fanfare si odono tra il clamore crescente dell'entusia-sm°- 11 Duce' serrato dalla molti tudine. acclamante, può riprende re a stento il cammino inaugurale sulla Via Imperiale. Riprende ancora il piccone per tracciare un nuovo solco di imperituro avvenire, e quindi si reca a dare il via ai lavori di costruzione della nuova sede della Cas- sa-Malattie per gli addetti al com mercio. In tale sede troverà posto l'Unione provinciale fascista dei lavoratori del commercio con vo" servizi e ì sindacati da essa di Pendenti. L edificio coprirà una Fea dl 460° mcl- ed av,ra un ,v? lume di 84.000 " me. E' previsto l'impiego di 130.000 giornate lavorative. Anche qui il Duce non risparmia la Sua fatica, e con una freschezza prodigiosa si attarda a scavare con il piccone il profondo tracciato inaugurale. Dal bordo verde dejla via in costruzione si affacciano folti gruppi di donne e di bambini che. dalle lontane case di San Paolo, al lieto annunzio, sono accorse verso il Duce. Il Duce risponde sorridente al loro festoso saluto, e risale in automobile che Lo conduce velocemente, attraverso vie aperte, sulsommo del colle, ove apparirà il nuovo Convitto nazionale femmi nile Il nuovo convitto femminile Schiere di operai si allineano lungo il passaggio con i badili sul le spaìie' e l'entusiasmo di questiuomini, più che dai gesti, è rive-lato dall ardente luce degli occhi.La Via Imperiale traccia, inquesto tratto, come l'alveo di unfiume. Nell'incasso profondo elungo i cigli alti, il popolo grida la sua incontenibile passione. Prima di entrare nei padiglioni del cantiere operoso il Duce risponde lieto l it l e ascolta quindi le illustrazioni Si^ii0 e ascolta quindi le illustrazioni delle dirigenti del Convitto femminile. Il nuovo edificio occuperà una superficie di 6500 mq., con un volume di 52 mila me. Le giornate operaie occorrenti saranno 115 mila. Osservati i plastici e i grafici il Duce apre, anche qui, il solco perimetrale, e volge quindi lo sguardo all'orizzonte ove si staccano gli edifici scolastici dei popolosi quartieri limitrofi. Visibilmente soddisfatto per la fervida mattinata, il Duce si è infine intrattenuto qualche istante con le autorità, rispondendo di tratto in tratto alle incessanti acclamazioni della folla e al grido ardente degli operai. In complesso Egli ha dato inizio ai lavori comprendenti un volume di 2.350.000 me. e richiedenti 5.750.000 giornate operaie. Ad un Suo cenno, i lavoratori riprendono il ritmo poderoso. Qui non si fanno previsioni ne discussioni di alta politica o dì alta strategia. Si lavora. La scritta campeggia nell'immenso e vibrante cantiere e le opere e gli uomini stessi ne fanno testimonianza. Prima di risalire nella Sua automobile il Duce sosta di fronte allo spettacolo sereno di questo lavoro inesausto, ed il Suo volto si illumina dì una luce viva ed umana. Quando l'automobile del Duce riprende la sua corsa veloce, un fragore di tuono si leva dalla terra che parlerà nei secoli dell'attività mussoliniana. • ■lllllMItllUIIIIillllIKIIIIIMIIIIIIIIIIIKIMIIIIIIIIIIIIIri lieto al nuovo impetuoso saluto, ■•■■IIIflIllllllllllllllllIIIIIitllllllItlItllllllllllItlllllHIflIIIIIIIIIIIIIIIIIIIllllllItlllllllillillllMIIItlllilllirillilllllt : ; i D ; Duce dà inizio ai lavori delle costruzioni nel quartiere della E, 42 (TelcfotoJ

Luoghi citati: Roma, S. Ambrogio, San Paolo, Urbe