Il Senato inizia la discussione sull'abolizione dell'embargo
Il Senato inizia la discussione sull'abolizione dell'embargo Il Senato inizia la discussione sull'abolizione dell'embargo Washington, 2 ottobre. A mezzogiorno ha avuto inizio al Senato la discussione del nuovo progetto di legge sulla neutralità degli Stati Uniti, per la quale grandissima è l'attesa in tutto il paese. I giornali e numerosi settori politici dicono senz'altro che si tratta della maggior battaglia parlamentare degli ultimi 20 anni, e confermano che essa durerà non meno di tre settimane. Aperta la seduta, ha preso la parola il sen. Key Pittman, il quale come presidente della commissione degli esteri ha presentato formalmente il progetto di legge alla discussione dell' assemblea. Egli ha affermato che gli scopi cui mira il governo con l'abrogazione dell'attuale embargo sulle armi e munizioni è di perfezionare ulteriormente la neutralità. L'embargo, a suo dire, è un ostacolo pregiudizievole alla ferma volontà del paese di rimanere estraneo a una guerra extra continentale e deve essere abolito, anche perchè non è il simbolo vero della neutralità americana. « Non vi sono ragioni per temere — egli ha soggiunto — che la sua abolizione possa trascinarci in un conflitto brutale, che tende ad allargarsi... Per altro non abbiamo diritto di rifiutarci di tener presente che la guerra attuale, 0 quella che da essa scaturirà, potrà anche lambire le soglie del nostro paese ». Ricordando gli eventi di un quarto di secolo fa, il Pittman ha negato che gli Stati Uniti abbiano partecipato alla guerra mondiale 1914-18 allo scopo di esigere i crediti che cittadini americani vantavano da governi esteri. * La nostra entrata in guerra fu allora determinata dagli attacchi dei sottomarini tedeschi al nostro naviglio, i quali causarono la morte di 63 cittadini americani ». Gli oppositori al progetto hanno rafforzato la loro opposizione in seguito all'annuncio dato dal Pittman che occorrerà rimandare la legge Johnson (la quale vieta crediti ai paesi che non hanno pagato 1 debiti della guerra precedente) per permettere la concessione di crediti commerciali di 90 giorni agli acquirenti europei di prodotti americani. Il sen. Barkley, capo della maggioranza democratica, ha dato oggi per sicuri 60 voti in favore della nuova legge. Il senatore Borah che ha preso la parola dopo U senatore Pitman ha esposto le ragioni della opposizione al nuovo progetto sulla neutralità. Egli ha rilevato che tutta la elaborazione del progetto permette di affermare che gli Stati Uniti vogliono essere « garanti dell'Europa » e che i promotori di esso hanno avuto alleati potenti nei produttori americani di materiale bellico i quali sperano di fare lauti guadagni con la guerra in Europa. E' invece dovere degli Stati Uniti, ha soggiunto l'oratore, di rimanere rigorosamente e completamente assenti dal conflitto senza preoccuparsi del fatto che l'assenza totale degli Stati Uniti giovi all'uno e nuoccia all'altro dei belligeranti. America intende fare la guerra al Giappone per difendere la Cina. Alcuni ritengono che una soluzione potrebbe essere ancora trovata nei riguardi del problema cinese, senza ricorrere a una guerra tra il Giappone e gli Stati Uniti; per contro altri opinano che soltanto un conflitto armato tra le due grandi potenze del Pacifico potrebbe risolvere l'incidente cinese Secondo l'ammiraglio Sekine gli Stati Uniti non intendono rischiare una guerra col Giappone non essendovi ragioni e obbiettivi redditizi sufficienti per provocarla. Il trattato delle nove potenze, che fu concluso in un'atmosfera poco propizia e virtualmente imposto, deve essere abrogato, come del resto è decaduto il patto navale di Washington che vincolò il Giappone a uno stato di inferiorità navale permanente. Per quanto poi riguarda la situazione europea, viene messo in rilievo un discorso del Ministro degli Esteri ammiraglio Nomura, nel quale questi ha posto in rilievo quale sia l'atteggiamento del Giappone nei confronti della guerra che si sta combattendo in Europa. Il Ministro ha detto che il Giappone, seguendo la politica da esso già stabilita per la soluzione della questione cinese e seguendo con pieno discernimento ciò che I avviene in Europa, intende fare una politica estera plurilaterale e i comprensiva. Intanto il Giappone ! s'impegna a dare pieno appoggio al nuovo governo cinese centrale ed è deciso a risolvere la questio j ne cinese nel più breve tempo possibile.
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