RUSSIA ED ESTONIA

RUSSIA ED ESTONIA RUSSIA ED ESTONIA I Soviet chiederebbero l'uso di due isole come basi navali Tallinn, 27 settembre. La tensione dei rapporti fra l'Estonia e la Russia continua. Il Ministro degli Esteri estone, Selter, che ieri era arrivato da Mosca per riferire su quelle che si suppongono le richieste ultimative del Governo sovietico è ripartito stamane in aereo alla volta della capitale russa. Sull'aeroplano avevano trovato posto anche i presidenti delle due Camere estom, che però sono scesi a Riga, mentre Selter ha proseguito il viaggio verso Mosca. A Tallinn il nervosismo sulla situazione politica è lungi dal calmarsi. Gli ambienti responsabili respìngono intanto l'accusa formulata nel comunicato dell'agenzia Tasti circa la complicità dell'Estonia nella fuga del sottomarino polacco Orzel. Tuttavia, la questione si aggrava pel fatto che una nave russa è stata silurata da un « sommergibile di nazionalità sconosciuta » in vicinanza delle coste estoni. E' facile presumere che si tratti del sottomarino polacco. Pure grave è il comunicato ufficiale diramato stasera dal Governo nel quale si rivela che durante le ultime 48 ore aeroplani militari sovietici hanno a parecchie riprese violato la neutralità , , estone, e che il Governo di Tallinn |!?a..^in^lt5ine?^..-.P„r-0testato ntdMrcdRassdpresso il Governo sovietico. Dispacci da Kaunas dicono che il Governo sovietico avrebbe chiesto all' Estonia di consentire la creazione di basi navali sovieticheImiiiniM[Miim nelle isole di Dagoe e di Oesel, attualmente poste sotto la sovranità dell'Estonia. Stasera si è annunciato che il Ministro degli Esteri estone è arrivato alle 18,10 all'Aerodromo centrale dì Mosca ancora pavesato di bandiere tedesche in onore di Ribbentrop. Il Ministro estone era accompagnato dal Ministro di Estonia a Mosca, Rey, e dal Ministro dell'U.R.S.S. a Tallinn, Pieps. Vapore russo silurato da un ignoto sommergibile sulle coste dell'Estonia Mosca, 27 settembre. Il vapore sovietico Metallist di 1,000 tonnellate è stato affondato da un sommergibile di nazionalità sconosciuta nella Baia di Narva (Estonia). Dei ventiquattro uomini dell'equipaggio, le navi di pattuglia sovietiche ne hanno raccolti diciannove, gli altri cinque sono scomparsi. (Havas) Ammassamenti di truppe Ilati da vari giorni. (Stefani) Riga, 27 settembre. Il comunicato diramato ieri sera da Mosca dall'Agenzia « Tass » viene messo in rapporto coi notevoli concentramenti di truppe rus se sulla frontiera estone, segna L'Egitto disorientato Si teme che un accordo della Turchia con i russo-tedeschi capovolga la situazione e minacci Suez da oriente Cairo, 27 settembre. Nonostante la severa censura, le notizie della fulminea vittoria militare tedesca, della fine dello Stato polacco e dell'entrata in azione dell'esercito russo, hanno impressionato a tal punto l'opinione nazionale dei paesi del vicino oriente sotto controllo o mandato anglo-francese, da far considerare definitivamente caduto quello che fu detto il fronte d'accerchiamento nel settore del Mediterraneo orientale. Non è da nascondere che, sotto l'azione d'una abile propaganda, i paesi del Levante, compreso l'Egitto, erano convinti all'inizio delle ostilità, il primo settembre, che gli Inglesi sarebbero rapidamente usciti vittoriosi dalla guerra, nè s'aspettavano affatto che l'esercito tedesco liquidasse in men di tre settimane la difesa armata della Polonia. Si pubblicava anzi che Francesi Inglesi e Polacchi sarebbero giunti a Berlino in breve tempo. I fatti, invece, hanno dimostrato l'opposto in un batter d'occhio. Conseguentemente le opinioni pubbliche del vicino Oriente — sempre pronte a schierarsi col più forte — si sono rapidamente capovolte. Lo stato d'assedio, la censura, la propaganda di false informazioni non hanno valso a distogliere dalle orecchie degli Arabi la voce della realtà. Cosicché gli uomini più o meno altolocati e i giornali egiziani che venti giorni or sono andavano a gara Inel professarsi amici zelanti della « invincibile » alleata Inghilterra «la più potente nazione al mon!do », oggi si mostrano piuttosto (riservati. Venti giorni fa s'era annunciato che l'Egitto si considerava in guerra con la Germania, oggi autorevolmente si smentisce tale opinione, si afferma anzi che l'Egitto, sino a quando non sarà colpito nei suoi confini, rimarrà risolutamente neutrale. Altrettanto ha dichiarato ITrak. Gli occhi del Cairo rimangono fissi naturalmente alla Turchia. Già circolano bisbigli: i soldati turchi potrebbero, sì, un giorno arrivare al Canale, ma non da amici come s'era detto, bensì da nemici degli Anglo-Egiziani e alleati dei Russi. Le notizie che giungono da Istanbul e da Ankara sono messe in primo piano dai giornali arabi. Ormai un dato appare certo attraverso quelle notizie: la Turchia resterà amica della Russia e non marcerà contro la sua volontà. E se la Russia j è d'accordo con la Germania, lai Turchia dovrà fare buon viso. ! Inoltre la Turchia non domanda che di essere assicurata nella propria integrità territoriale. Una volta sicura di ciò dalla parte dell'Europa e dalla parte della Russia, cioè dall'Asia, la Turchia ritornerebbe a quelle direttive d'espansione di cui l'incorporazione lei Sangiaccato è stato l'inizio: direttive che alla fine la porterebbero ad avere una frontiera in comune con l'Egitto e con il Rer/no Arabo Saudita. Negli ambienti arabi s'arriva a parlare di possibile capovolgimento della politica turca in caso di guerra generale, ed a conferma di questi timori si citano le notizie provenienti dalla Siria, attraverso le maglie della censura, le quali insistono nell'informare che le truppe francesi del territorio di mandato sono concentrate in sistema difensivo sulla frontiera turca, in particolar modo al confine dell'Hatay. Ecco perciò gli occhi degli strateghi egiziani volgersi improvvisamente dal confine occidentale ( libico) a quello orientale con la Palestina. Un vero capovolgimento di posizioni. Il Canale di Suez minacciato da oriente, come al tempo della grande guerra. Alludendo ad una possibile minaccia tedesca, russa o turca contro il Canale di Suez, il maggiore Mohamed Magdi ha scritto un articolo sulla Rivista dell'Esercito, riprodotto dal Destar. « E' vero — scrive 1' ufficiale egiziano — che l'Egitto è legato da vincoli di fratellanza ai popoli arabi che vivono al di là di questo confine ed è amico della Francia e dell'Inghilterra che esercitano il mandato sulla Siria e sulla Palestina; ma, non pertanto, gli sviluppi della situazione internazionale si susseguono con rapidità tale che non si sa che cosa possa accadere ». Infine in questi ambienti arabi si rileva che l'Inghilterra non lui dichiarato guerra alla Russia per paura di vedere le truppe rosse invadere l'Afganistan, l'Iran e l'India, e impossessarsi, insieme a quelle turche, dei cantpi petroliferi dell'Irak e della Persia meridionale i che distano qualche centinaio dil chilometri appena dalle frontiere attuali dei Sovieti e della Turchia. Si sa che la flotta inglese trova il i suo alimento proprio in quelle sorgenti di petrolio. E se venissero a mancare ? V

Persone citate: Mohamed Magdi, Polacchi, Ribbentrop