A Parigi si tenta di capire le reali intenzioni della Russia

A Parigi si tenta di capire le reali intenzioni della Russia A Parigi si tenta di capire le reali intenzioni della Russia Mosca resterà veramente neutrale dopo la occupazione dei territori polacchi? o e r l i è i à a i [erano contemplate soltanto le mi Parigi, 18 settembre. Daladier, che ha scelto come direttore del suo gabinetto di Ministro degli esteri l'ex-ambasciatore a Berlino signor Coulondre, ha ricevuto nel pomeriggio l'Ambasciatore dell'U.R.S.S. a Parigi. Surtz. L'incaricato di affari di Francia a Mosca ha informato il Ministro degli esteri che il Governo sovietico gli ha comunicata la nota russa al Governo polacco annunciale l'entrata delle truppe sovietiche nell'Ucraina e nella Russia bianca e che gli aveva nel tempo stesso fatto sapere che la U.R.S.S. manteneva la sua neutralità. Il Quai d'Orsay ha pure avuto conferma che il Governo polacco ha respinto puramente e semplicemente la nota sovietica ed ha incaricato il suo rappresentante a Mosca di elevare una protesta presso il Governo sovietico ingiungendogli di ritirare le sue truppe dal territorio polacco invaso in spregio del patto di non aggressione russo-polacco. L'imperialismo rosso I Governi francese e britannico rimangono in stretto contatto per esaminare la situazone creata dall'azione sovietica. I circoli ufficiali si astengono pel momento dal fare qualsiasi commento. Parigi e Londra hanno del resto chiesto ai loro rappresentanti diplomatici a Mosca rapporti particolareggiati. Nei circoli ufficiali francesi si continua a sottolineare che l'azione russa tocca direttamente la posizione di numerosi paesi e che sarebbe estremamente imprudente formulare un giudizio prima di essere in possesso dei più completi e più sicuri elementi di informazione e che sino a prova contraria l'iniziativa del Governo sovietico non implica necessariamente l'entrata in guerra della Russia a fianco della Germania. Questa iniziativa continua ad essere giudicata con estrema severità, e il deputato comunista di Parigi, Foumer, in segno di protesta contro il tradimento sovietico ha inviato al pasticcere Giacomo Duclos vicepresidente della Camera, una lettera per annunciargli che si dimette dal Partito. II fatto brutale che può provocare le più gravi conseguenze si presta, nell'incertezza che domina tuttora, a molteplici interpretazioni. Pieno accordo fra Hitler e Stalin, o, invece, volontà da parte di quest'ultimo di non lasciar divorare dal Reich il pezzo della torta polacca che i Sovieti agognano? L'entrata dei russi in territorio polacco è stato, come è noto, preceduto dal famoso articolo della « Pravda » del 14 settembre, il cui autore sarebbe certo Meklis, capo dell'ufficio politico di informazioni dell'esercito russo e ex-redattore del giornale. L'articolo, in termini violenti, rivendicava il ritorno all'U.R.S.S. delie minoranze russe in Polonia. Questo articolo era stato naturalmente approvato dall'ufficio politico presieduto da Stalin; ma il maresciallo Voroscilof aveva espresso l'opinione che l'interesse superiore dell'U.R.S.S. imponeva di approfittare rapidamente della occasione offerta daila guerra germano-polacca per ricuperare le perdite subite dall'ex-Impero zarista, privato delle sue Provincie occidentali, cioè la Polonia, la Lettonia, l'Estonia e la Lituania; e una tendenza ancora più estremista, rappresentata nell'ufficio politico dal gruppo del commissario Idanof, rivendicava inoltre la Bessarabia e la Bucovina, attualmente sotto la Romania, nonché la Galizia orientale sino alla linea del San. Ma nell'articolo della Pravda noranze ucraine, russo-bianche e israelite, ed è questo l'obiettivo enunciato nella nota che l'Amba- sciatore polacco si è rifiutato diricevere. Dove si arveatcìà l'imperialii-'iio sovietico non è dato prevedere,tanto la politica di Mosca è mi-steriosa nei suoi sviluppi, nelle vie e nei mezzi che segue. Ma se \ l'equivoco russo sussiste sul piano politico tanto per la Germania co- me per gli alleati occidentali, es- so è dissipato per quel che con cerne l'azione immediata sul terreno. Come osserva il Temps, tutta l'attività diplomatica germanorussa sviluppatasi prima delle ostilità è ora chiarita. Il negoziato von Ribbentrop-Molotof, cheha condotto alla conclusione dellpatto di non aggressione, ha avu- to per oggetto in realtà una nuo-jva spartizione della Polonia. La 1 Germania si è incaricata del coljpo di forza che doveva precipita re questa spartieiofie e la Russia sovietica è intervenuta per suo conto nel momento in cui constatò che le truppe tedesche si avvicinavano alla regione polacca che essa intende riservare alla propria influenza. Il sottile giuoco sovietico In qual modo l'iniziativa sovietica influirà sulla collusione tra Berlino e Mosca quando russi e tedeschi si troveranno a contatto diretto e immediato in territorio polacco? Nessuno può prevederlo con certezza. Ma per l'organo ufficioso vi è una indicazione importante nella nota russa, quale è conosciuta: quella che precisa che l'azione presente dell'esercito sovietico « non implica un abbandono della neutralità»; mentre si apprende d'altra, parte che la radio di Mosca ha annunciato che il Governo sovietico ha fatto conoscere a tutte le potenze rappresentate nella capitale sovietica la sua decisione di mantenere una politica di neutralità nei riguardi della Germania, dell'Italia, della Francia, della Gran Bretagna, del Giappone, della Turchia, della Ro mania, della Bulgaria e dei Paesi baltici, cioè tutti i paesi già implicati nel conflitto o che possono esservi trascinati. Questa posizione è senza dubbio discutibile dal punto di vista strettamente giuridico; ma dal punto di vista politico si impone all'attenzione. Per strana che sia la formula, si può tuttavia dedurre pel momento che la Russia sovietica intervenendo in Polonia per non essere esclusa da una spartizione eventuale della Polonia stessa, non entra in guerra a fianco del Reich come si vorrebbe far credere e che svolge il suo proprio giuoco, che è di una estrema complessità, dominato come sempre da concezioni particolari che la mentalità occidentale comprende con difficoltà. Bisogna aspettare gli sviluppi della situazione assolutamente nuova creata dall'intervento russo il cui primo risultato sarà di rendere difficile alla Polonia una efficace resistenza alla duplice aggressione di cui è vittima a Ovest e ad Est, e aspettare di conoscere le ripercussioni del nuovo atteggiamento dei Paesi baltici, della Romania e dei Balcani per tentare di vedere chiaro in eventi che possono modificare profondamente le condizioni della guerra europea. Tutti contro il comunismo Comunque sia, il comunismo passa a Parigi un momento molto diffìcile e da ogni parte si esorta il Governo a compiere il gesto che questo si è finora rifiutato di compiere: lo scioglimento del Partito comunista. « Il comunismo deve essere messo in condizioni di non poter più nuocere — proclama stasera il Journal des Debats. — Esso si è introdotto in questi ultimi armi un po' dovunque con la complicità di uomini politici che si sono ingannati in ogni occasione. Esso è penetrato nelle commissioni parlamentari, nei municipii, negli uffici delle amministrazioni e perfino nei servizi che sono prossimi al Governo. Tutto questo era insensato, ma sarebbe ormai sconveniente e intollerabile. Il tradimento di Mosca deve liberare la Francia da ogni influenza moscovita ». Perfino il socialista Populnire rinnega Mosca, e Leone Blum chiede che con un sussulto di energia si risponda al tradimento dei Sovieti soccorrendo la Polonia con tutti i mezzi di cui tutti i suoi alleati dispongono ancora. Nei riguardi della classe operaia e dei socialisti la posizione comunista non è più sostenibile nemmeno per un'ora. E rivolgendosi ai capi j comunisti, li scongiura di gridare lai paese che il patto di Mosca è [rott<\ tiic l'attentato di Stalin li • a sci0lti dal loro voto, che tutto [è finito, che non sono più che dei 1 cittadini francesi, che non cono scono altro dovere e altra discipliina che non siano il dovere comune e la disciplina comune dei fran- cesi. Ma che facciano presto per che tra breve nulla potrà più col- jnunciato stasera la sua decisione , con un comunicato dichiarante che jenon vi è più collaborazione posjsibile con coloro che non hanno mare l'abisso. La Confederazione generale del Lavoro non è rimasta sorda a questo appello ed ha rotto senz'altro i ponti coi Sovieti. La sua commissione amministrativa ha an- voluto o potuto condannare un tale atteggiamento che rinnega i principii di solidarietà umana, onor» del movimento operaio ».

Persone citate: Daladier, Giacomo Duclos, Hitler, Leone Blum, Stalin