La croce uncinata sugli spalti di Varsavia

La croce uncinata sugli spalti di Varsavia La croce uncinata sugli spalti di Varsavia Il Governo polacco si rifugerà a Brest Litowsk o a Leopoli (DAL NOSTRO INVIATO) Fronte dell'Alta Vistola, 9 sett. A ventiquattro ore dilla stupefacente notizia dell'arrivo di un primo reparto di truppe corazzate a Varsavia, l'Alto Comando tedesco non ci ha fornito altri dettagli sull'occupazione della capi tale polacca. Come e quando è stata completata, mediante l'afflusso di altri più forti contingenti, la prima fortunata incursione delle autoblinde entro la vecchia cinta fortificata di Variviaf A che punto è effettivante l'occupazione della città, suoi diversi quartieri e dei sobborghi- Da parte ufficiale, ripeto, ci si astiene dal fornire qualsiasi dettaglio che possa soddisfare queste domande, e le ansiose richieste dei giornalisti che vorrebbero poter imbastire un servizio di colore sulla sensazionale occupazione della capitale polacca, rimangono purtroppo inevase. Ci si giustifica da parte ufficiale col dire'come gli stessi servizi dell'Alto Comando che sono incaricati di redigere il bollettino, urtano contro le stesse difficoltà di noi giornalisti, in conseguenza degli enormi e rapidi spostamenti intervenuti nel fronte: le colonne di punta, cime quella che ha investito Varsavia, sono costrette spesso ad operare senza i normali collegamenti, ciò che provoca ritardi e sospensione nella trasmissione delle notizie al Comando Supremo, costretto quindi, a sua volta, a diramare comunicati estremamente scheletrici. A chi si impreca può, nella molle e rassegnata a Ai lettori interessa sapere quale è l'atmosfera della città dopo la occupazione, quale è l'atteggiamento assunto di fronte alle truppe del Reich da quel milione e mezzo di uomini che formano le popolazione di Varsavia? Ma tutto ciò è fantasia, è colore, e l'Alto Comando non fa del colore, nè s'abbandona alla fantasia; fa sem plicemente la guerra, com'è il suo mestiere. E allora cerchiamo di dare noi sfogo alla fantasia mentre dall'alto del cielo, rotiamo sulla città a poche ore dall'arrivo delle truppe tedesche su Varsavia, la regale Varsavia che apre gli occhi assonnati allo spuntare di questa sua tragica alba. La bandiera con la croce uncinata sventola sui vecchi spalti, che pure hanno protetto la città in tanti memorabili assedii. Le ferrigne sagome delle autoblinde si allineano all'entrata di Varsavia; gli uomini in tuta nera appena s'affacciano alla torretta e poi subito scompaiono all'interno, l'occhio fisso alte feritoie, la mano pronta a far partire la mitraglia. Vi è anche a Varsavia mi naccia di franchi tiratori? No; non [ tlitosfera della capitale, maturare questo gesto disperato. Sorpresa e sbigottita dal fulmineo colpo di mano tedesco, la popolazione se ne sta nelle case. La città vorrebbe riprendere il suo sonno pesante, come.se la luce, oggi non dovesse più spuntare. Ma non all'invasore impreca dietro le. chiuse i?npos'e, non al vincitore che piega all'ammirazione anche il nemico più scontroso, ma a tutti quelli, polacchi e stranieri, che hanno condotto Varsavia, la bella Varsavia, a subire l'onta dell'invasione. Se ne stanno nelle case le belle donne di Varsavia e pensano con accorata nostalgia auli ufficiali in divisa cachi e berrétto lilla Pilsudski, che fino a pochi giorni or sono passavano fieramente per le vie della città. Chiuso il ghetto, i trecentomila e più miserabili ebrei di Varsavia si domandano tremebondi quale sarà il loro domani... Non ha il tempo di attardarsi a Varsavia il vincitore. Stabilita attorno alla città le forze di presidio sufficienti per fronteggiare qualsiasi evenienza, le bocche da fuoco postate per il tiro, il Co mando ha dato alle colonne l'ordine di riprendere la marcia. Varsavia è un punto soltanto, come un altro; occupatolo o accerchia tolo, ciò che è poi tutt'uno, non ci si perde in teatrali parate per far sfilare le truppe all'interno della città; si riprende il cammino verso l'ultima mèta, la vittoria totale. E via, le colonne già corrono oltre Varsavia, oltre la Vistola, sviluppando anche in questo settore lo stesso geniale concetto strategico dell'isolamento di tutti i centri di possibile resistenza mediante manovre dì aggiramento, per poi dilagare immediatamente al di là, come è stato fatto nel Corridoio, come è stato fatto nel bacino dell'Alta Slesia e nel bacino di Cracovia, come sta succedendo in Posnania, i oui presidi! di difesa, mantenutisi finora nei campi trincerati di Posen, si vedono ora preclusa ogni via di ritirata. Dove andrà? •nino di osici nel | Simbolico, oppine a Lesoli [ Guido Tonella Il nuovo fronte che sta formandosi oltre Vai-savia si appoggia, al nord, al fiume Narew, che è stato oltrepassato in più di un punto, a sud a tutto il grande arco disegnato tra Varsavia e Cracovia dalla Vistola, su cui i tedeschi hanno già occupato le importantissime teste di ponte di Nadarzyn e Gora Kalwariu, e all'estremo sud, Sandomir, che era l'unico centro dell'industria bellica della Polonia. Che farà U Governo polacco? Che faranno i dirigenti che hanno trascinato la Polonia nel baratro? Deporranno le armi e si affideranno alla clemenza del vincitore che già ha saputo dare, con l'omaggio reso alla memoria lì Pilsudski, prova della sua volontà di rispettare quel che la Polonia, malgrado il suo tragico errore, for di più sacro, e cioè il suo profondo sentimento patriottico e nazionale, o vorranno insistere nella loro ostinata, catastrofica resistenza ad oltranza ? E in tal caso in quale altro centro potrà insediarsi il Governo polacco, cosi da avere sufficiente autorità per tentare di raccogliere le disperse forze militari? Rimane a sud intatto, e per ora relativamente sicuro, perchè lontano dai confini del Reich e della Slovacchia e perchè protetto dalla catena dei Carpazi, il centro di Leopoli; ma è concepibile che i capi polacchi si stabiliscano in una città che è per tre quarti ucraina? E non si sente forse qià a Leopoli il sordo brontolìo àella rivolta degli ucraini, che chiedono conto al Governo polacco delle atrocità commesse contro di loro, delle centinaia di chiese dei cattolici ucraini di rito orientale fatte saltare con la dinamite per speziare l'unità spirituale di queste popolazioni? A nmd allora si sposterà forse il Go. ■ no polacco, a Vilno, sacro al cuore polacco come patria di Pilsudski e come tomba dei martiri del 1S(>7? Ma, ahimè, Vilno. tolta alla Lituania con il col mano del generale Zeligosw 192S, non c più sicura, ormai, dal momento che a Kaunas si rigettano le basi dell'accordo che la Polonia ha imposto lo scorso anno alla Lituania con forma ultimativa, e si proclama di nuovo la validità dell'articolo 1 della Costituzione lituana, che dice appunto essere Vilno la capitale storica del paese... Per questo sembra più probabile che in definitiva il Governo polacco abbia a stabilirsi al centro del territorio che ancora gli rimane, a Brest-Litoirski, nome

Persone citate: Gora Kalwariu, Guido Tonella, Pilsudski