Resistenza borghese del « lei »

Resistenza borghese del « lei » Resistenza borghese del « lei » Il tempo, l'assuefazione e soprattutto l'abito alla disciplina connaturato negli animi degli italiani dell'Era Fascista, hanno lavorato e lavorano, come era augurabile, per la sempre maggiore diffusione del « voi » e correlativa abolizione del « iei »; tanto che non appare oggimai troppo lontano il giorno in cui si possa considerare definitivamente vinta la campagna di bonifica intrapresa contro l'inammissibile stortura logica e verbale del parlare in terza persona. Dove l'opera riformatrice ha colto più immediata,mente e facilmente i suoi buoni frutti, è stato, com'era prevedibile, nel campo della vita pubblica che, invitata con forza di norma a far uso del « voi » in luogo dtl « iei », è più presto arrivato all'impiego facile, spontaneo, inavvertito, della voce corretta. Dove invece il « lei » è risultato e risulta di più difficile estirpazione è nell'uso o piuttosto nel 7>ialuso che ancora se ne fa nei rapporti privati, complice la pigrizia mentale che mette avanti come più comoda, più semplice e naturale, la vecchia dizione. Pigrizia e preferenza che denotano, senza più\ uno spirito borghese,] retrivo e ottuso. Alcuni di questi ostinati, quando pure s'accorgano di essere caduti in quello che ormai è un grave difetto di gusto e di sensibilità fascista, sogliono scusare e ammantare il pertinace vizio del « iei » con un sentimento di malintesa timidità che farebbe loro parere difficile e ingrato, quasi una ricercatezza dare del « vox » a questa e a quella persona alla quale hanno sempre dato del « iei ». Come se non fosse vero tutto il contrario, e cioè che la ricercatezza, il lezio, l'ambiguità, stanno tutte e soltanto nel tortuoso e innaturale « lei », laddove il « voi > suona romanamente frunco, diritto, virile. Il « lei » dunque, e non già il «voi»; il «lei», che non ha a sua giustificazione altro che l'inveteratezza d'una lunga quanto uttiva abitudine, ha da essere quello che ormai offende il buon gusto e la schiettezza del parlare. Aiutarsi e aiutare contro il «lei» e per il «voi»; aiìitarsi con la vigilanza dell'intelligenza e dell'orecchio, aiutare con la forza dell'esempio, ecco quello che ogni buon italiano del tempo di Mussolini deve proporsi e fare, affinchè in tutti qli strati della società, e nel corso'di tutti i rapporti il «lei» abbia un unico identico inesorabile ostracismo. Un appello per la pace del Cardinale Arcivescovo S. Em. il Cardinale Arcivescovo si rivolge ai parroci affinchè invitino i fedeli a pregare per la pace. Dispone che oggi, in ogni parrocchia si faccia una intera giornata eucaristica»

Persone citate: Arcivescovo S. Em, Mussolini