Luci sul fenomeno della lotta di razza

Luci sul fenomeno della lotta di razza Luci sul fenomeno della lotta di razza Ernesto Pesci è un medico: un gmedico che ama ficcare lo sguar- cdo nei fenomeni che si svolgono cattorno a lui per cercare di studiarne lo svolgimento e di fissarne le leggi. Non sempre è possibile raggiungere un simile risultato, ma è pur sempre possibile compiere uno sforzo di penetrazione del fenomeni, scoprire alcune analogie con altri fenomeni, fissare alcuni rapporti costanti, scoprire delle verità, se non totali, parziali. Per intendere il fenomeno della , l' avvale .IcMa a^lut» paOronan znsumpnm(lotta delle razze e per orientarsi I tra tanta procella, Ernesto Pesci [ o za ch'egli ha della biologia umana : per fissare alcuni risultati scien-1 tifici fondamentali dai quali tra- scorrere a più generali considera-, zioni d'ordine storico o filosofico jo morale o politico. Egli segue, co-1si facendo, le orme di un libro re-;cente di grande fortuna: « L'uomo ;questo sconosciuto » dello scienzia-to americano Carrel. Ci pare assai giusto il punto dipartenza dell'Autore: « Quasi sem-pre di fronte a problemi complessi di psicologia il pubblico resta pagodi una spiegazione negativa: un jmistero! Cosi si sente ripetere dal;volgo e dai letterati e dai poeti. I La vita? Un mistero. L'amore?;Un mistero. La donna? Un miste- ; ro. E non sono, forse, misteri an- ; che il pensiero, l'emozione, l'elet-! tricità, la luce, tutte le forze e i fenomeni dell'universo? ». |Per vincere in tutto o in parte | Io spesso mistero che circonda lifatti razziali, il Pesci incomincia j con l'osservazione critica dei feno-] meni e del loro sorgere e del loro : evolversi. Egli divide il suo libro (Ernesto Pesci, Lotta e destino di razza, \ Alterocca) in tre parti. Una prima parte dedicata a illustrare 1 im- portanza del subcosciente nella yi- ta individuale come nella colletti-1 terza parte al conflitto Insanabile,tra Israele e Roma. Non si può affermare che lespo-!sizione sia sempre piana e ordina-ta, nè che i trapassi da la biologia ala morale e alla storia e da ciòalla mterpretazione del testi sacri e da tale interpretazione a trop- po rapidi riferimenti alle vicende iva; una seconda parte alla pole |mica con le teorie freudiane; la ' Vuallt^no sempre lucidi e con-vincenti; ma il libro ha una suarobustezza e un calore di vita, e una ricchezza di richiami, di idee,di suggestioni e di citazioni, da lasciar traccia nello spirito d'ogni lettore. L'autore parte con Schopenhauer dal principio che tutto ciò chemuove e fa vivere da millenni je . |muove I mille specie di animali e di vege tali non è che una misteriosa energia di natura che chiameremo « volontà di vivere », Questa forza primordiale genera tutte le altre for-1ze, fisiologiche e psichiche, le qua- li non sono che mezzi per superare gli ostacoli che incontra la prima !fondamentale e misteriosa energia. |Essa si palesa con bisogni o istinti Ifondamentali quali 1' istinto della conservazione, che provoca lo stimolo della fame e la bramosia del dominio, e l'istinto della riproduzione e cioè l'espansione in numero. Ma non solo gli istinti agiscono nell'uomo, sibbene la suggestione, la magia, la religione e sopratutto il subcosciente e cioè quella emotività che l'individuo eredi-ta dalla somma delle generazion: che lo precedono e in cui sta il nocciolo dell'intuizione, dell'amore e delle tendenze individuali e della morale di ciascuno come di tuttoun gruppo etnico. Il subcoscientesi può riconoscere nel dèmone so- a lui, Socrate, il cammino da seguire. E cosi pine nel dèmone diEraclito che scorgeva nel suo tn- timo la combinazione di più perso- nal:tà. ognuna con speciali attitu- dini. Cosi Eraclito aveva già con !il lampo del genio negato il circolo eterno e immobile delle cose, peraffermare il loro perpetuo scorte- 're e i. loro perpetuo divenire. Vasto e perpetuo è il campo d'a- zione del subcosciente. Esso agi-jsce sull'individuo come su tutto il gruppo etnico di cui egli fa parte, con una rete di innumerevoli fili che ricevono e trasmettono sensa- e . a zioni ed impulsi in infinite direzioni con magica rapidità. In base al subcosciente un gruppo etnico ha una speciale e generale tendenza morale e crea un mondo artistico, politico e caratteristiche istituzioni in armonia con il proprio mondo. Con un ragionamento serrato il Pesci dimostra che, se i caratteri (somatici di un gruppo etnico pos- i I sono variare per apporti di razze i [ diverse, il subcosciente rimane, nel suo complesso, immutabile in ogni a : gruppo etnico specie ove questi ri-1 manga ostinatamente chiuso come - nel caso degli ebrei. Il subcoscien-, te agisce come volontà di vita., nao j me genio direttivo di una razza. A -1 questo punto l'autore dimostra, con -;f0rte argomentazione, l'errore in o ;Ctu molti cadono quando pensano a-j a una derivazione del cristianesi |mo dal giudaismo. L'autore dimo- di;stra che non vi fu continuazione -] mai si_ lotta e contradizione. Il si ; cristianesimo non deriva dalla re¬ o}ligione ebraica, ma dalla mistica n j ellenistica e romana, dal culto me l;diterraneo del divino. Nel pensie i. I r0 di Socrate e di Platone, l'anima ?;desidera seccarsi dal corpo per - ; congiungersi con Dio. Questa è la - ; essenza del pensiero ellenistico. Ma -! tutto ciò non è troppo diverso dal i mistero cristiano. Infatti, se il |mondo greco-romano non fosse e | stato disposto ad accettare il milisterò di Gesù il cristianesimo non a j Sj sarebbe diffuso. Il dio d'Israele, -] jahvè, è un dio e, insieme, un re o : crudele. La mistica giudaica è la contemplazione di se stessi, men- o tre la mistica cristiana è la con, \ templazione della divinità. a T[ trapasSo dalla mistica ellenl- stica ed izia alla misUca crigtla_ - na consi nel verbo di Gegu , -1 quale u mistero del divino non sta solo nell'irradiarsi di uno spirito eletto, ma risiede in ognuno e in e, tutil> si egtende a tum , mortali. Esso diviene, quindi, strumento di -!redenzione umana sociale Con -|molta acutezza ste;ner affermava a che 4 ,a sa za dei miateri è una ò' ianta d. g che si manifesta ri soltanto ai singoli preparati a rip- ( ceverlai mentre ia saggezza crie !sti è un mjstero ch CQme getto di conoscenza non viene rivelato ad alcuno perchè oggetto di fede a tutti ». Il giudaismo è, all'opposto, edonismo egoistico, superbia e sterile contemplazione dell'uomo terreno. Questa la tesi del volume di Er- a n-; a; e e,, ani ael ^u"la \tt >■»• u« yoiume ai cre nesto pf^L volume che logicamen- . | te conclude sostenendo la necessità di una separazione definitiva e totale di Roma da Israele. Questa separazione è del resto e non fa che confermare -1in a.l,co a- giuridicamente una tradizione che e mdue millenni non è stata intera !rotta <*e ™} b^eve Periodo dell'Eua. | J"°Pa ferale, dal 1870 alla guerra ti Iaelle Nazioni a el ueoeAppartiene quindi alla logica delle cose e della storia che, concluso quel periodo di vane illusioni e di fatali errori, si ritorni alla tradizione. Ugo d'Andrea. V odierna inaugurazione : : ' ; ! : della « Settimana Cesenate •» Cesena, 2 settembre. Le Mostre della « Settimana Cesenate < autarchica dei materiali da costruzione, agricole, delì l'industria e dell'artigianato, e de- 1 gli artisti toscani saranno gurate domani mattina da inauS. E. Renato Ricci, Sottosegretario alle ;„ Corporazioni, che rappresenterà il G°ve,n° Fa^sta. Il Segretario del Partll° sil™ rappresentato dal 1 Ispettore del Fascio conte Teo lloram Fabbri, ; Le Mostre che hanno ottenuto adesione di un numero considerevole di espositori,-si annuncia no di importanza rilevantissima, massime pel contributo recato al problema dell'autarchia nazionale.

Luoghi citati: Cesena, Israele, Roma