Le manovre dell'anno XIV concluse con una folgorante e vittoriosa manovra degli " azzurri,,

Le manovre dell'anno XIV concluse con una folgorante e vittoriosa manovra degli " azzurri,, Le manovre dell'anno XIV concluse con una folgorante e vittoriosa manovra degli " azzurri,, Lo sfondamento dell'ala sinistra rossa operata dalla "Sila II„. - La divisione celere "Emanuele Filiberto,, amplia e approfondisce la frattura della linea avversaria ■ Largo ed efficace contributo delle forze aeree Vibrante entusiasmo ed attesa per il Gran Rapporto di stasera La rapida conclusione Zona di operazioni, 29 notte. Alla chiusura delle operazioni del giorno 28, passati i risultati al vaglio dei verdetti del giudici da campo i quali in questo faticoso periodo di esercitazioni hanno espletato un servizio praticamente redditizio ed encomiabile per abne-1 gazlone, la situazione è stata definita in questi limiti: Gli attacchi azzurri lungo la valle Ofanto e sulla dorsale appenninica, sferrati con forze ingenti e sostenuti da poderosi concentramenti di fuoco d'artiglieria, sono stati, in primo tempo, contenuti dai rossi nonostante l'aggressività della fanteria azzurra. Lanciate nuovamente all'attacco le divisioni « Granatieri di Sardegna » e « Sila », gli azzurri sono riusciti a strappare sensibili vantaggi alle contrapposte divisioni « Gran Sasso » e « Murge ». Dopo questo sforzo il combattimento ha perduto di intensità anche perchè gli azzurri si riservavano di riprendere gli attacchi dopo l'arrivo di nuove forze che stavano avviando in linea. I rossi che hanno manovrato con grande abilità per riuscire a neutralizzare in parte la superiorità di forze e di mezzi degli azzurri, nella notte si proponevano di rafforzare le posizioni che erano riusciti a conservare sistemandosi con capisaldi fortemente muniti specialmente nei tratti Rocca San Felice, S. Angelo dei Lombardi e Valle Ofanto. Quando le operazioni sono state riprese, stamane all'alba, gli azzurri, che nella nottata avevano tenuto sotto pressione l'avversario con continui colpi di mano e concentramenti di fuoco, hanno deciso di attaccare nuovamente con tutte le forze e con tutti i mezzi portati in linea per ottenere lo sfondamento del fronte dei rossi onde poter lanciare nei punti di cedimento la divisione celere a sud e una colonna celere di formazione (bersaglieri e lanccri di Aosta) a nord. I rossi intndevano a loro volta resistere a oltranza nelle posizioni che durante la notte erano riusciti- a organizzare fortemente contromanovrando con le riserve d'armata per arginare l'irruzione degli azzurri, nei punti dove questi fossero riusciti a penetrare. La brigata motomeccanizzata e la quarantesima divisione di fanteria si presentavano perciò dislocate in modo da poter agire sul fianco rispettivamente di colonne nemiche avanzanti in valle Ofanto e di colonne che procedessero sulla direttrice della via Appia. Dal contrasto fra le situazioni avversarie, che abbiamo cosi precisato e fra gli intendimenti operativi derivatine con logica coerenza, 6 scaturita l'interessante fase operativa odierna, fase che essendo riuscita nei suoi risultati finali a impostare chiaramente una conclusione netta ha detcrmi nato logicamente la chiusura delle operazioni. Le prime cannonate c le prime scariche di mitragliatrici starna ne hanno echeggiato sul fronte verso le ore 6. Gli azzurri si presentavano schierati con la Divisione « Metauro » entrata in linea durante la notte fra Frigento e M. Forcuso, la Divisione « Granatieri di Sardegna » fra M. Forcuso e Serra Caterina (con due reggimenti in primo scaglione — i) 1° a nord, il 3" a sud — e uno in riservai; la Divisione «Sila II», fra S. Angelo dei Lombardi (escluso) e Teora. I lavori di rafforzamento rossi erano visibili sulle posizioni fra Guardia dei Lombardi e stazione di Morra de Santis. Il combattimento, divampato subito violentissimo su tutto il fronte, ha assunto • particolare intensità nel tratto meridionale dello schieramento e più propriamente nel settore della Divisione « Sila II ». In questo settore, alle ore 8,15, elementi azzurri riescono a oltrepassare le alture di Cresta del Gallo. Nonostante la vivace reazione rossa gli azzurri, che manovrano con grande abilità, riescono a procedere profondamente nello schieramento avversario. La zona di cedimento viene subito allargata e si manifesta in tal modo uno sfondamento all'ala sinistra rossa. Attraverso la falla cosi aperta, alle ore 9 circa la Divisione celere azzurra Emanuele Filiberto « Testa di Ferro » è lanciata per ampliare la rottura e cadere a tergo dell'avversario. La bella unità celere, imponente nella sua struttura poderosa e snodata, avanza su due colonne: la principale lungo la direttrice Seta di Conza - Cali- tri; la sussidiaria (un reggimento di cavalleria e un gruppo d'artiglieria meccanizzata) per fondo Valle Ofanto in direzione di Caivano. Il Comando rosso intuisce subito che il momento critico è giunto, e fa intervenire la sua brigata meccanizzata nel settore di Guardia Lombarda per parare il pericolo che si manifesta anche con l'avanzata delle truppe del settimo Corpo d'armata azzurro (Divisioni « Granatieri di Sardegna » e « Metauro » ) ma gran parte della fronte rossa, scardinata, comincia a ripiegare manovrando tuttavia sempre con calma, lucidezza e risoluta energia per trattenere gli azzurri che, conquistata ormai la superiorità morale e materiale, incalzano l'avversario per annientarne ogni possibilità di resistenza. Su questa situazione le manovre vengono chiuse. Nel cielo di Teora si va intanto svolgendo un episodio movimentato e spettacolare di combattimento fra apparecchi azzurri che ritornano da un bombardamento su Canosa di Puglia e Spinazzola e apparecchi rossi che attendevano in agguato il loro ritorno. Anche oggi d'altronde tutta l'armata aerea ha dato larghissimo contributo a entrambi i partiti, ottenendo per ciascuno di essi efficacissimi risultati. L'aviazione da ricognizione per l'esercito, fino dalle prime ore del mattino, ha sorvolato tutta la zona di esercitazioni, indugiando e li si intensificavano a terra le operazioni conclusive delle manovre. I reparti da bombardamento hanno attaccato colonne in marcia, stazioni, comandi, carreggi, pure essendo vivamente contrastati dagli aerei da caccia. Le incursioni degli aerei rossi su Avellino e su alcuni gangli principali degli azzurri sono state frequenti, sebbene sia stato messo in azione un nutrito fuoco di tutti i mezzi antiaerei, numerose cittadine e. locali- tà ancora occupate dai rossi sonostate.bombardato a loro volta dal- le forze aeree azzurre. Particolarmente brillante.anche dal punto di vista tecnico è stata l'azione di massa da caccia nel cielo" di Teora di cui abbiamo so- pra accennato. Nel complesso un'attività agile pronta efficace di piena e valida cooperazione fra le forze di terra e quelle del cielo. Domani si avrà un'esercitazione a fuoco con intervento di reparti delle varie armi, durante la quale verranno esperimentate praticamente armi e formazioni nuove. Nella giornata successiva avremo la grande parata di Voi tura ra cui seguirà la riunione finale delle manovre che verrà tenuta a Napoli il primo settembre. Giacomo Carboni I L DUCE IN UNA POSIZIONE AVANZATA (Telefoto) _

Persone citate: Emanuele Filiberto, Giacomo Carboni I, Lombardi, Metauro, Serra Caterina, Sila Ii, Testa