La Brigata Granatieri

La Brigata Granatieri La Brigata Granatieri «A me le Guardie per l'onore di Casa Savoia! ». Il comando di i Vittorio Emanuele II è l'impresa delle Fiamme d'argento e riassume tre secoli di gloria luminosa e purissima, le cui pagine i Granatieri di Sardegna hanno scritto col sangue, imponendosi ovunque e sempre alla ammirazione dei nemici. I Reggimenti della « Brigata di Ferro » recano sullo loro bandiere i segni di tanto invitto valore: tre medaglie d'oro, sei d'argento, una dì bronzo e vantano con orgoglio sette citazioni sui Bollettini di Guerra. Gli Allea- ti definirono i Granatieri «il fiore Idell'Esercito italiano», i combat-1tenti « sublimi ». Spettacolosa epo- (pea di Fanti, questa, ch'ebbero dal I 1915 al 1918 settemila morti, dei quali 231 ufficiali caduti sul cara- 1po, quattordicimila tra .mutilati e feriti. Si direbbe che si rinnova | con i Granatieri italiani il mitojdella «vecchia Guardia» napoleo-;nica. Così per quasi trecento an- ni, che le origini della gloriosissi-1ma Brigata, risalgono al 18 apri- \ le 1659, quando il Duca Carlo E- j manuele II di Savoia volle istitui- ì to il primo «reggimento delle1 Guardie» ch'ebbero sull'uniforme I rossa gli alamari d'argento. jQuesti Fanti inimitabili furono!poi detti « granatieri » dal Duca Vittorio Amedeo II, nel 1665, poiché tra essi vennero prescelti i più alti di statura, audaci e aitanti, ed addestrati in combattimento al lancio di piccole granate a mano, Durante le campagne del 1796 del Piemonte contro la Repubblica francese furono formati battaglioni di Granatieri con le com- pagnie dei vecchi reggimenti, e Ivari reggimenti riunendo poi ta-1li battaglioni a due a due. Dopo ]la caduta di Napoleone, il Re Vittorio Emanuele I ricostituì il «reggimento delle Guardie » assumendone personalmente il comando. Finita la campagna del 1815 contro la Francia il reggimento ampliato divenne la « Brigata Guardie » e nel 1816 assorbì tutti i granatieri dell'Esercito assumendo, a titolo d'onore, la denominazione di « Brigata Granatieri Guardie ». Quando nel gennaio 1831 le Brigate di Fanteria furono costituite su due reggimenti, quella dei granatieri non venne sdoppiata ; l'unico reggimento di cui effetti- vamente si componeva fu accoppiato al reggimento « Cacciatori guardie », il quale era stato levato nel 1744 dal patrizio sardo don Bernardino Antonio Genovese, duca di S. Pietro e incorporato nell'Esercito piemontese col titolo di « reggimento di Sardegna ». Appunto per la sua dislocazione nell' isola fedelissima esso era sfuggito allo scioglimento durante il periodo napoleonico e rimase l'unico a disposizione della Casa di Savoia. La Brigata Granatieri, per la campagna del 1848, fu costituita su due reggimenti ed in questi furono ripartite le compagnie dei v< cacciatori », le quali ne furono nuovamente staccate nel 1850. Due anni dopo questi « cacciatori di Sardegna » dell'antico e glorioso reggimento furono definitiva- mente incorporati nei Granatieri e perchè la tradizione non andas- se perduta la Brigata assunse U nome di « Granatieri di Sarde- gna ». Nel 1859, dopo l'annessio-ne della Lombardia, si ebbero due nuovi reggimenti, 3» e 4", della <. Brigata Granatieri di Lbmbar- dia » e via via nel 1861 e nel 1862 furono istituite le Brigate di Na- poli e di Toscana; ma nel 1871 que- sti granatieri passarono alla Fan- teria di linea, ad eccezione di quelli della Brigata di Sardegna che restò immutata come la sua tradizione. Nel 1912 fu anche costituito con due battaglioni il reggimento « Granatieri di Libia ». Il lu dicembre 1926, infine, coi ter zi battaglioni preesistenti si formò il 3" reggimento e la Brigata fu detta « Brigata Granatieri di Sardegna ». Nel 1" e nel 2" Reggimento Granatieri prestò servizio S. A. R. e I. Umberto di Savoia come soldato semplice nel 1922, percorrendo tut ttmtpsopLcpmsrmaftti i gradi inferiori da caporale e Isergente fino alla nomina a sot1totenente. Al 2" Reggimento il (Principe fu destinato il 1» dicem I hre 1923 e rimase fino al settem ore 1925, quando fu trasferito al 191" di Fanteria a Torino. I Gra-If «atteri ricordano con particolare | orgoglio l'appartenenza del Prinjeipe al loro Corpo; lo considerava;no per essi un onore; essi che dal giorno in cui — il 24 maggio 1915 1— varcarono l'iniquo confine a \ Fauglis, tra Palmanova e Visco, j incisero nel bronzo pagine indi s ì menticabili di eroismo. Ogni episo- jg1 dio della grande Guerra è una i I gloria per i Granatieri di Sarde- j jSna. che non vennero mai meno! !alla lol'° superba tradizione. I Granatieri furono esempio magnifico di ardimento, conobbero ogni più generoso sacrificio, sop- ! portarono con calma serena ogni più duro colpo, non cedettero mai, I vivente barriera di granito, sep-. pero morire e vincere. E anelici quando, dopo la Vittoria, Fiume fu ! minacciata nella sua italianità e ; il Poeta-Soldato forzò l'evento del- ' la liberazione, un battaglione di | Granatier I granatieri al comando del mag- i 1 gioie Reina marciò verso la città l ] olocausta. Fu quella « la glorio-1 j gjne sa indisciplina di Ronchi Dell'eroismo della Brigata dei Granatieri di Sardegna è l'eco inestinguibile nelle motivazioni delle medaglie d'oro conferite alle bandiere. Al 1" Reggimento, che già alla conquista di Mola di Gaeta il 4 novembre 1860 era stato decretato l'altissimo riconoscimento del valore, toccò la seconda medaglia nella grande Guerra, con questa motivazione: « Con grandi sacrifici di sangue e con insigni atti di valore scrisse nel Trentino fulgide padi storia, contrastando per jpiù giorni, sulla fronte Monte Cen gio-Cesuna, il passo al nemico che tentava di sboccare nella pianura vicentina (22 maggio-3 giugno 1916) . Sanguinosamente conquistò formadabili posizioni nemiche, difendendone con tenacia sovruma-lna il possesso, pur con forze as-|sottigliate dalla lotta. Ritirato ! dalla prima linea da meno di un : giorno (19 ore) nuovamente vi ac- correva per respingere un riusci- ! to minaccioso contrattacco nemi- ! co, e gittandosi ancora nella lotta ] con abnegazione sublime, ricon- quistava definitivamente, in mi-Uri °m n" ■ f' t°1'mentate PO«-'f^.Hi hi "ne''a, Cam,pai?na rln-l òWnn? rln?P^,fi°na J cf ^'^nà P«vL Roo-n t Sarde>Quota 24 23 maelio-7 ?S 1917) , ' h t>feau 1 Con uguale motivazione fu con- i j >-u" uguaic motivazione tu con - j ferit° la medaglia d'oro al 2" Reg-,U pimento, ch'era stato fierissimo ;- i emulo del 1" sulle roccie del Carso. -1 Giustamente il Duce, accogliene ' do in Roma, nel maggio 1932, mi a |gliaia di Granatieri, tra cui erano |- 1 reduci di cento battaglie, salu- 2 | tò questi mirabili soldati con una - frase che suona come nobilissimo - motto araldico: ■ Granatieri, a chi i- [ la Gloria? A voi e da tre secoli ». [

Persone citate: Antonio Genovese, Duca Carlo, Duca Vittorio Amedeo Ii, Duce, Fanti, Reina, Visco, Vittorio Emanuele I, Vittorio Emanuele Ii