INCERTEZZE E RESPONSABILITÀ' nell'ora inquieta dell'Europa di Giuseppe Piazza

INCERTEZZE E RESPONSABILITÀ' nell'ora inquieta dell'Europa INCERTEZZE E RESPONSABILITÀ' nell'ora inquieta dell'Europa Chiarimenti dell' esercito a Parigi « e polemiche sull'aumento della potenzialità tedesco -- La portata della visita di Schacht L'azione provocatoria dei comunisti francesi La nuova Locamo e il peso della Francia Berlino, 26 notte. Si continua a mettere in ogni evidenza la portata combinata dele due decisioni tedesche di embargo e di radddoppiamento dela ferma, il cui coincidente e unico significato si riassume, come la stampa tutta ha ieri ampiamente svolto, nella segnalazione del pericolo bolscevico non soltanto come questione emergente in maniera più o meno episodica dalla quridispil stlecoliscSchcocrisi spagnola, ma anche, e più, in mquanto pericolo permanente cu- gropeo, capace di categoricamente dnfluenzare e determinare tutta 'azione diplomatica delle nazioni per la propria e comune difesa. . Agli articoli dei giornali che proseguono da parte loro l'illustrazione dei moventi del provvedimento militare, si aggiunge oggi una nota dell'ufficiosa Corrispondenza politico-diplomatica, che tali documenti autorevolmente riassume tutti adoperandoli a controbattere l'offensiva già manifestaasi all'estero, e qui preveduta e attesa come inevitabile, contro la Germania disturbatrice della pace e anche una volta distruttrice del qualunque equilibrio che si era creato. La nota della agenzia ufficiosa, elencati i dati di fatto delle ferme a due anni delle potenze circondanti la Germania, e variamente alleate militarmente fra oro con evidente sottinteso antitedesco, arriva all'ultimo aumento della ferma sovietica, che ha dato l tracollo alla decisione del Reich e ritorna a insistere sull'argomento che, davanti a questi fatti, a Germania non poteva più a lungo rimanere con le mani in mano e doveva alla fine provvedere a rimettere in paro le esigenze reali e modificate della sua difesa, e per quanto riguarda almeno il minaccioso armamento sovietico, non soltanto per la propria difesa, ma, data la sua posizione di cuore centrale d'Europa, anche per un senso di responsabilità verso l'Europa. In conclusione, la Germania, nonché distruggere un equilibrio che non c'era, perchè era stato già bell'e distrutto da altri, e disturbare la pace, che invece è stata disturbata dalla Russia sovietica in pressoché tutti i paesi e ferita al cuore dalle sue alleanze diplomatiche, non ha fatto altro che riprendersi e pareggiare il perduto. Di chi la colpa? temciteinmzachrasastmnhusuCnteridsslinarFraceFcngvtsrsFcgsgmrpGsMolta attenzione destano, naturalmente, poi, gli echi della decisione militare all'estero, e più precisamente nei circoli ufficiosi delle due capitali francese e inglese, Per quanto riguarda Parigi, viene con estremo interesse rilevato come segni dei tempi la conferenza di Blum con Gamclin e la riunione del comitato interministeriale di difesa costituito dal presidente dei ministri, dal ministro IPdegli Esteri, dai tre ministri militari e dai capi di Stato Maggiore delle tre armi: riunione eloquentemente illustrata dai commenti di | stampa i quali mettono in rilievo come, di fronte alla decisione tedesca, non sia più davvero il caso di proteste che si richiamino a disposizioni dei trattati ormai morte e dalla Germania ufficialmente sepolte dal 16 marzo 1935 al 7| marzo 1936. Per quanto riguarda la riper tpM[tisI Mslm1milbmprcussione a Londra, si registra la j epreoccupazione che, nell'esecuzio-i ine del provvedimento, il quale si iriferisce, come è noto, a tutte e ltre le armi, lo Stato Maggiore del Rcich non dedichi, per caso, cure j sspecialissime all'aviazione, che perì pl'Inghilterra costituisce, come si sa, il punto sensibile. jA tutte queste preoccupazioni: sia francesi che britanniche si ri-lsponde qui egualmente, facendo ri- levare come purtroppo questo an- i damento di cose che conduce al 'sempre crescente riarmo, non è davvero stato causato dalla Ger-.mania, la quale aveva datoTescm-; pio del completo disarmo, bensìda coloro che, contrariamente agli.impegni formali dei trattati, que . sto esempio non hanno voluto se-| guirc, preferendo invece per giun-j ta, aizzare e trarre in lizza an-| che il leone russo: ond'è che ora1 la Germania respinge anche la col- ] pa della difficoltà eventuali che questo stato di cose possa creare : alla nuova Locamo, la quale del! resto farebbe bene ormai a mct-1 tere da parte pregiudiziali di trattati, morte e sepolte per sempre. Dicono bene i giornali del signor Blum, una volta tanto: e meglio ancora dice oggi il Times, quando scrive — e tutti ì giornali tedeschi riportano a grandi caratteri — ohe « una nuova Locamo fondata sull'lntesa Inghilterra, Francia c Germania può solo aprire la spe- ranza che questo processo possa, finalmente, prendere la via all'in- dietro. L'Inghilterra, che non è le- gata nò a destra nò a sinistra, sa-ra sempre sensibile e pronta aogni invito a raggiungere questo scotio ». Anche la Germania, rispondonoqui in coro i giornali, felici di vedere finalmente la discussione avviarsi, come è loro mira comune e suprema, alla ripresa diplomatica di questa tanto auspicata nuova Locamo. Però desiderare una cosa è un affare, crederlo facile è un altro. E la Germania — questo bisogna fissarlo bene — è proprio il paese dove, al puntodelicato e complicato in cui si tro- vano le cose e a cui le ha portate la crisi spagnola sotto la spinta di Mosca, si annettono ormai alla nuova Locamo le maggiori diffi- colta. E' appunto per questo che si è impazienti di vedere iniziate quelle « conversazioni preparatorie », dal ministro von Neurath dichiarate come urgenti e indispensabili, che dovranno chiarire l campo e spianare, se mai, la strada alla conferenza d'autunno. Il fattore Francia Dove stia il nocciolo grave dele difficoltà, lo dice questa sera, con abbastanza chiarezza, il Berlino- Tageblatt, in una nota che scrive sul viaggio del dottor Schacht a Parigi, viaggio che, anche esso come ogni altro sforzo e conato in questo momento in Ger mania, viene in parte messo dal giornale anche in conto della suddetta preparazione. Il giornale così significantemente scrive: « Nelle conversazioni delle imminenti trattative per il patto occidentale l'Inghilterra sarà alla Atsdtsmebonzstgpqmvastesta. Noi crediamo, infatti. che]sin questa materia delicata e cstre mamente difficile — la delicatez gza e la difficoltà stanno nel fatto che, in Francia come in Inghilter- dra, si pensa che una Locamo pos- ssa sussistere anche in Oriente ■—! stiano correndo, nel presente mo- \ mento, conversazioni fra il gover-|no britannico e quello tedesco. Non I ha senso convocare per l'ottobre I una conferenza quando ancora sussistono contrasti cosi profondi. i Condizione per l'accordo delle opi- !nioni è la comprensione per gli fn- teressi e le opinioni tedesche. Spe riamo che la presenza a Parigi del dottor Schacht, il quale possiede come pochi esperienza e visione dei legami esistenti fra politica internazionale e internazionale economia, possa servire ad avvicinare allo scopo, per quanto, riguarda almeno i rapporti tra | Francia e Germania ». Appunto in riguardo, però, ai rapporti tra Francia e Germania, amari e sintomatici sono la sfiducia e lo scetticismo di cui si fa eco oggi un giornale come iaìFankfurter Zeitung, il quale, richiamandosi alla formula baldwiniana dell'accordo Francia, Inghilterra e Germania, nota come vi sia purtroppo in questo momento in Europa una cosa la quale sembra arrestare e compromettere ogni trattativa europea, e questa è la situazione interna della Francia, come dimostra la sua condotta nella crisi spagnola « Il fattore Francia — scrive il giornale — ci sembra oggi meno|sicuro che mai; e l'ostacolo è oggi non tanto e non già Versailles, ma è il Fronte popolare ». L'ostacolo assoluto a ogni vera ripresa diplomatica sembra sem pre più precisarsi da parte della lGermania in un punto solo: il boi- ^scevismo come contraente o con- traente dei contraenti. Giuseppe Piazza

Persone citate: Blum, Francia Dove, Ipdegli Esteri, Schacht