Una rivoluzione e la sua portata sociale

Una rivoluzione e la sua portata sociale «7*43-méwr% s» wne* tr*sm W»' Una rivoluzione e la sua portata sociale NEW YORK, agosto. Il teatro americano sai^obe in [uno stato di crisi perenne: crisi]artistica e crisi fianziaria. Ogni|anno ne viene annunziata la morte j o l'agonia e, a dar retta a quelli] che se ne intendono, non ci sa- j rebbe per esso speranza di unajrisurrczione purchessia, e tanto | meno di una ripresa gloriosa. Il fcommercialismo lo soffocherebbe, j a trivialità lo metterebbe al ban- ! do di ogni forma d'arte. I suoi ] passi sarebbero incerti, la sua e- sprcssìone immatura. Ma chi giù-1 dica senza lasciarsi traviare da schemi letterari preconcetti, da | canoni di critica immutabili e da Icriterii morali e sociali già sor- passati che non dovrebbero aver peso nel giudizio di un'opera d'arte, j trova che il teatro americano è, ' forse, il più vivo e vitale tra quei | pochi che attualmente trovano la loro ragion d'essere nella moder-|nità dei lavori presentati al pubblico e che non si limitano a riprodurre il repertorio dell'era della crinolina, Vivo e vitale sia per il numero delle produzioni nuove che ogni anno vengono rappresentate, ma soprattutto per il fatto che tra questo numero almeno due o tre dijesse in ogni stagione si fanno no-: tare per la loro potenza e origina-Ilità e ottengono un successo indi- j scusso. Il pubblico, al contrario diiquanto generalmente si ritiene, è j dotato di un fiuto acutissimo e diluna sensibilità squisita che lo met-i tono in grado di prescegliere senza'esitazione qual'è il lavoro merite- j vole di approvazione e d'incorag-1 giamento. E il lavoro che il pubblico ha giudicato eccellente non solo ha il suo full run, un pieno ciclo di rappresentazioni che dal minimo di un anno può estendersi a cinque anni continuati senza un giorno d'interruzione, ma rimane un classico della letteratura teatrale, un indice delle principali tendenze sociali che caratterizzano l'epoca nostra e delle correnti di pensiero che l'agitano e la sconvolgono. Senza riguardi Chi ha seguilo il teatro americano di questi ultimi dieci o quindici anni non può far a meno di concluderne ch'esso si trovi nel pieno corso di una rivoluzione. Il carattere più rilevante di tale movimento, quello che lo rende aggressivo e gli dà piena coscienza della trasformazione in corso, è la assoluta mancanza di riguardo por ogni considerazione letteraria anti ca e moderna. I drammi americani contemporanei non presentano ambienti raffinati e neanche mediocremente decenti. Neppure gli ambienti poveri dei vecchi drammoni europei in cui si mostrava, si, la povertà, ma la povertà onesta (poveri, sì, ma onesti) di brava gente cioè che si trovava in quelle condizioni senza propria colpa. Sono francamente gli ambienti spudorati del vizio e della degenerazione; non la povertà onesta, ma la povertà che abbrutisce e sopprime ogni sentimento umano. Nè i personaggi parlano un linguaggio forbito e tanto pieno pronunziano discorsi i cui squarci saranno inclusi nelle antologie e mandati a memoria dagli scolari del futuro. Essi pronunziano frasi brevi con voci alterate da un'esasperazione continua, parlano a scatti bruschi intercalando il discorso con frasi e parole oscene: cosi, naturalmente, senza aver coscienza di dir cose sconvenienti e sconce. E' la loro maniera di parlare, ragazzi e adulti che siano. Fino ad alcuni anni addietro si accusava il dramma di una certa timidezza morale, di non occuparsi affatto delle cose più importanti e propriamente di argomenti eeonomici e sociali. Amore e amore: amore lecito ed amore illecito, era questo l'eterno argomento che, con infinite variazioni veniva svolto nelle produzioni teatrali. In special modo, il vecchio dramma elisabettiano prevalente in America fino a pochi decenni addietro, si preoccupava assai di quistioni di proprietà. Non tanto di mantenere un rigido standard di morale assoluta, quanto di non dare scandalo, di mantenere il decoro e la decenza com'erano intesi dalle classi abbienti. Ibsen ? Archeologia Quando circa mezzo secolo addietro apparve il dramma rivoluzionario di Ibsen, e poi di Shaw e di alcuni autori francesi lo scandalo fu enorme. I drammaturghi americani no seguirono con entu-j siasmo le tendenze. S'impegnò una formidabile battaglia tra l'idealo della proprietà e della decenza o l'ideale della franchezza e della verità. Il significato del nuovo dramma consisteva soprattutto nella difesa del diritto che ha la società stessa di rivedere le basi dei suoi canoni morali e di riformarli. Ma il cosidetto dramma rivoluzionario di Ibsen, di Shaw, di Brieux e di altri aveva un difet- to d'origine. Era un dramma a tesi. In altri termini gli autori non erano riusciti a trasformare n materia di dramma gli argonienti che avevano presi a trattare. Impressionanti e grandiosi come potevano sembrare durante i tempo in cui durava la battaffUa, nel periodo, cioè, in cui si ottava per trasformare alcune condizioni sociali che causavano dolori e miserie perchè non si adattavano più ai tempi nuovi, cessavano di aver significato quando la lotta era stata superata e vinta. Se ne ha un esempio assai istruttivo proprio in questi giorni che alcuni drammi di Ibsen sono stati ripresi e presentati sulle scene di Broadway da v,na nota attrice americana di oricrine russa: la Nazimova-. Essi appaiono terribilmente antiquati. La critica teatrale ha definito qualCuno di essi, «Casa di Bambola» per esempio, come archeologia. Ed è archeologia, per l'America almeno. Cessata la ragion d'essere della tesi, manca il dramma. Lo stesso O' Neill, considerato come il rappresentante più eminente della nuova scuola drammatica americana, non si salva da tale er- rore. Non si salva precisamente nei suoi •* drammi sociali». lufiuenzato dai predecessori prese anch'egli a trattare argomenti sociali, ma quello che gli premeva sopratutto di far rilevare non poteva essere esposto nello stile e nella forma drammatica di cui egli si servi. In un solo dramma, « The Hairy Ape in cui muove in guerra contro lo sfruttamento dei lavoratori, si emancipa dalla tesi e raggiunge altezze tragiche con intonazioni mistiche. In seguito egli si avvide che la sua vocazione non era quella e si rivolse sempre più verso il dramma greco. Fatti e non tesi Ora, la vera rivoluzione degli autori drammatici americani contemporanei consiste precisamente in questo: non esporre delle tesi, ma ricavare il dramma dalle trasformazioni già avvenute o dal mutamento di sentimenti che nella massa del pubblico si è già ve rificato nei riguardi di principii, ideo, maniere di sentire e di vedere, forme di vita e consuetudini fino a pochi decenni addietro ritenuti sacri. In altre parole, non si tratta più di far uscire Nora dalla sua « Casa di bambola s, ma del dramma che ne consegue quando ella deve affrontare la vita. E che una sollevazione sia già avvenuta nella coscienza di grandi sezioni della popolazione contro lo spirito elisabettiano e vittoriano, una sollevazione che ripudia l'ipocrisia e l'ideale della rispettabilità e della convenienza com'era intesa dal beat peonie, le persone della buona società di qualche decennio addietro, lo si rileva dal favore con cui i nuovi drammi vengono accolti. Le sce ne che in essi si svolgono e la franchezza canagliesca del lin guaggio in cui sono stati archi tettati non avrebbero potuto esse re sopportate da udienze che non -statc man mano abituatela un linguàggio rude e chiaro e privo dì eufemismi. E tanto meno queste avrebbero potuto accettare come protagonisti persone tutt'altro che rispettabili so un profondo rivolgimento nelle valutazioni sociali non fosse già avvenuto. Parleremo nella prossima corrispondenza di qualcuno dei drammi rappresentativi della società americana contemporanea che più hanno richiamato pubblico nei teatri di Broadway in questa stagione. Amerigo Ruggiero. Una trovata della meda femminile: il cappellino alla cinese. Questo mendicante, che gira per le vie di Madras in India, attira l'attenzione dei passanti agitando un elegante sonaglio in rame. Un po' di riso basta a togliergli la fame, qualche cencio a vestirlo ed il sole a riscaldarlo. Giapponesi senza testa... In una sola delle stazioni ferroviarie di Tokio e in una sola giornata sono state raccolte 130 pagliette dimenticate dai viaggiatori nei treni o nelle sale di aspetto.

Persone citate: Amerigo Ruggiero, Ibsen, Nazimova, Shaw, Vivo

Luoghi citati: America, India, New York, Tokio