Il giornalismo torinese di cent'anni fa

Il giornalismo torinese di cent'anni fa La nostra antenata Il giornalismo torinese di cent'anni fa Rovistando tra le vecchie carte del nostro archivio ci è venuto fra mano un libro che non è precisamente tale perchè è composto dalla raccolta dell'annata 1800 della Gazzetta Piemontese, !a bisnonna del nostro Giornale. Un cimelio preziosissimo per noi perchè documenta le antiche origini de Ln Stampa, preziosissimo j anche pel fatto che esso riporta alla luce in veste di cronaca lontani avvenimenti ormai acquisiti alla storia. Quando Napoleone era Primo Console La Gazzetta Piemontese che era edita dalla Stamperia di Matteo Guaita, sita accanto a San Dalmazzo, cessò le sue pubblicazioni, sotto questo titolo, con la proclamazione ad Imperatore dei Francesi di Napoleone I, e le riprese con l'autorizzazione del Prefetto del Dipartimento del Po col titolo di Courrier de Turili. Usciva ogni due giorni, a differenza della Gazzetta Piemontese che vedeva la luce una volta alla settimana e non sempre regolarmente. Beati tempi, nei quali non si conosceva la necessità dell'immediatezza delie notizie ed il lettore si accontentava — come ce lo documenta il l.o numero della Gazzetta del 1S00 che abbiamo sott'occhio — di leggere, ad esempio,' il 4 gennaio fatti che risalivano all'll novembre dell'anno precedente! Ma allora non funzionava il telegrafo, nè con, nè senza filo, e la radio era ancora in mente Dei. Il Courrier de Turiti il giorno successivo alla caduta di Napoleone, prese il nome di Corriere Torinese, si pubblicò in lingua italiana, ma tale titolo conservò per brevissimo tempo perche l'autorità della restaurata monarchia ritenne opportuno ridargli l'antica intestazione di Gazzetta Piemontese. Il giornale aveva allora carattere un po' ufficioso ed un po' ufficiale perchè pubblicava bene spesso anche decreti-legge, ma nel febbraio del 1867 divenne assolutamente indipendente e fu in tale occasione che esso cambiò anche di l'ormato. Il minuscolo foglio non più grande di una comune carta da lettere, si trasformò in un gior naie di un formato che se era an- cora ben lontano dall'ampiezza de-gii odierni fogli, avvantaggiava già di parecchio. Vittorio Bersczio. che no assunse la direzione, appose per la prima volta alla testata del gior-naie il motto: F>'angar non flcctar Fu solamente all' inizio del 1895 che in carattere piccolo fu sovrap-posto ai titolo di Gazzetta Pie- montc.se il nome La Stampa, no-me che doveva avere ben presto il sopravvento. Infatti nel marzo stesso di quell'anno La Stampa di- veniva il titolo principale e sola-n-.ente quale sottotitolo conservala quello di Gazzetta Piemontese che scomparve il 19 agosto del 1908. btogliando questa raccolta di un giornale di 136 anni fa, non si puòfar a meno di rilevare quanto cani- mino abbiano compiuto l'industria tipografica, i mezzi tecnici, e lostesso criterio redazionale. Vi troviamo notizie di tutto il mondo: della Francia dove Napo- leone era ancora 1" Console della Turchia, della Spagna, della Gran Eretagna, della Svezia, della Ger- mania, della Russia e della Sviz- zera: proprio come ora, con la so- la differenza che tali notizie coni- parivano, come si è detto, con un ritardo di tre o quattro mesi,quando ormai gli avvenimenti era- no totalmente mutati. Solamente dall'Italia le informazioni giunge vano con sei o sette giorni di ri tardo: da'ia stessa Alessandria no tiamo che ne occorsero ben quat-tro a giungere: le uniche recentis- sime, erano quelle di Torino. In data l.o febbraio leggiamo questa curiosissima corrisponden- za da Roma: « Mercoledì mattina è stato impiccato in piazza Forte S:tnt'Ange!o un certo Ottavio Cap- naiu ,i„ Sin.,. ,i^n„ r<:,,„tn ,i; ,oi„ pelli da Siena, dalla Giunta di Sta-to criminale condannato siccome reo di delitto di Stato. Era costui amico del famoso Cagliostro e fautore delle stravaganze di lui: liberato dai francesi dai forte di Civita Castellana dov'era stato rin-chiuso, poco mancò non fosse a* i ai medesimi • moschettato » per vari delitti da lui commessi anche in quel tempo ». La Francia alle prese con la Granbrettagna . ^ . ,. . La notizia di questa esecuzione . « . . ... riporta alla mente la singolare fi- '^trn° •hp'inpmòfri^e^ lnn"fehostro che ìiempi di se pei lun- go tempo tutta i europa, ma spe- ciairnente la * rancia, ao\ e si ri- corda fu implicato nel famoso prò- cesso per la collana della ReginaAntonietta. Ma queste non sono che le briciole: nelle pagine di questi vecchi giornali si delincano e si snodano le imprese della grande armata rivoluzionaria che Napoleone portò in Italia, in Egitto, in tutta l'Europa. Dalla Gran Bretagna giungono notizie di Pitt, da Vienna si riportano i dispacci dell'Arciduca Cario e dalla Russia le notizie degli atte„„ Tanto in Italia come negli Stalistranieri non si parla che d'appron-tementi di mozzi militari e dislocamenti di truppe. E' curiosissimo leggere ad esempio questa lettera con la quale il Ministro delle relazioni straniere Carlo Maria Talleyrand inviava al Ministro i;:-ussia ic no-: enti dello Zar.glese Lord Grenville il 21 nevosodell'anno 8' la risposta a una nota del Governo britannico: Mi sonoaffrettato Milord di mettere sotto gli occhi del 1" Console della Repubblica francese la nota officiale dcl 14 nevoso statami da Voiinviata) ed ora vengo incaricalo farvene pervenire ia risposta par menti officiale, che troverete quiunita. Ricevete Milord rassicura:!-za dall'alta mia considerazione »I •. risnosta affermava l'ihesat-tezza delToniniOile che la GranBretagna Si era latta riguardoalle origini e alle conseguenze de!-la "uerrà' confermava che tosto-che? la Francia si era eretta innpubblicu tutta l'Europa si erac,''c'ita per la sua rovina; elidi'.••■ xessione era stata reale an-( ,r'prima che fosse resa pubbli-e. che furono eccitate turbolenzeall'i ilei no. accolti gli oppositori• ite- le loro pretese, e la• ne francese era stata colpi-... . oltraggiata nella persona dei suoi agenti: l'Inghilterra ne aveva dato l'esempio col rimandare il ministro presso di lei aecredi- asglneLigisotefrtato. E la nota si concludeva in putando i mali sofferti dalla Francia, e perciò la guerra che ne era conseguita, al malvolere degli stati europei che non volevano tollerare che una nazione potente si dess il governo che rito leva più conso no al proprie sviluppo e consoli- Jcildamento, con propositi di pace co-1sume aveva a più riprese affermato zlee dimostrato il primo console del- nala Repubblica. Infine proponeva,rtouna sospensione del conllitto e la genomina di plenipotenziari da ani- spni ossei cu2E2ftj poca impressione ma che per i con- \ trabo le parti che riuniti a Dunker que trattassero per ristabilire la1t>1pace. I IEd ecco un fatto d'armi clic ' ribforse ai nostri bisnonni fece non notemporanei che hanno conosciuto.mla grande guerra e veduto il pode- j ceroso attrezzamento del nostro e-1 crscrcito nella recente gloriosa avconquista dell'Impero, non può a-lpevere altro carattere che quello ! sisdelia curiosità. ve«Acqui 10 marzo» — & Un bat-jii taglione francese sceso il giorno ni5 da Ovada attaccò da due parti ' gucon grand'impcto la Rocca Gri- brmalda difesa da trenta usseri di (JaS. M. Imperatore e cento uomini ; cddel nostro reggimento Dopo un N lungo contrasto mancate Toro lei munizioni da guerra diedero glii ssaliti di piglio ai sassi e scaliandoli furiosamente contro il emico l'obbligarono a ritirarsi. i volontari Io inseguirono coragiosamente fino sull'Erba. Un olo dei nostri morì gloriosamene, due rimasero feriti, mentre i rancesi perdettero 12 uomini fra lione uono le lial "generale in Capo Masse-a- cial I1131"1'01" generale di To'- to 11 » termidoro, * dalquartier enerale di Milano, nonché le in-posizioni decretate per i cittadi-i ,che possedevano un patrimo-ui due uflìciali od ebbero 50 fe-ft2"8» "^.t(oggi Rossiglione!; se interessantissime le noti ra curiosità. Annunciando la 10 •<« 210 mlla '"re Infine per chiudere questa scor ibanda nel lontano passato del ostro giornale ricordiamo un'al morto di Andrea Luigi Scaraifi elebre fabbricatore d'orgr li, il ronista di que! tempo, che non veva legami con la pubblicità, er la buona ragione che non cisteva ancora, si è sentito in (ioere di avvertire il pubblico che nipote del defunto, uomo di gèio nella sua professione, prose- uiva con gli stessi capitali la fab-ricazione degli organi, coadiuvato al fi£rli servendo con precisione d oncstà esemplari chiunque vod u comnlissicmi. u. p.

Persone citate: Andrea Luigi Scaraifi, Carlo Maria, Lord Grenville, Napo, Napoleone I, Ottavio Cap, Pitt