IL MASSACRO DI GIJON di Sandro Sandri

IL MASSACRO DI GIJON IL MASSACRO DI GIJON Iniziativa internazionale per lo scambio degli ostaggi | (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) S. Jean de Luz, 18 notte. I .La caserma di Gijon si è arre-1 sa ieri sera. Qui non giungono che notizie frammentane sul massacro j che ne è seguito, ma pare che ben1S^H'c-^'Tff.'i V° ,°nt^n f-ala,n:ifo^in^ct^er1 gta W5S !mane, si accanirono in forze dieci volte superiori contro quel migliaio di eroi, 1 quali si difesero fino all'ultimo. Ha avuto luogo stamane, in un albergo di Hendaye, una riunione del Corpo diplomatico che, come è noto, si è trasferito alla frontiera data la situazione di San Sebastiano ove trovavasi per il periodo estivo. Alla fine della riunione abbia¬ mo cercato inutilmente di ottenere delle notizie. Ad ogni modo circola a Hendaye e a St. Jean de Luz la voce che il Corpo diplomatico, fedele alle sue alte tradizioni di imparzialità e di umanità, si assumerebbe l'iniziativa di uno acambio di ostaggi fra <.< bianchi » e «rossi » in modo da sottrarre alle possibili rappresaglie degli uni e degli altri, donne e bambini che altrimenti rischierebbero di essere vittime innocenti della cruenta battaglia in corso. Per tutto il pomeriggio, sul fronte di Irun, gli avversari si sono scambiati delle fucilate. Dalla strada di Behobie, costeggiante il Bidassoa, si possono nettamente distinguere le posizioni avanzate delle due parti, situate a circa aue chilometri da Behobie, alle porte di Vcntas. Duecento metri separano gli avamposti, trincerati dietro le case. Il posto nazionale, occupato da una sessantina di cartisti, si protende fino al Bidassoa. Da parte dei nazionali non si nota alcuna particolare animazione, salvo, a tarda ora, l'intermittente accendersi di un riflettore che esplora la strada antistante. Sulle creste delle alture circostanti si vedevano oggi i berretti rossi dei carlisti, sparsi qua e là per vigilare i movimenti degli avversari. I governativi, sulle creste delle alture opposte, avevano adottato la medesima formazione. Verso le diciotto, un treno blindato governativo ha operato una ricognizione avanzando lentamente per il timore di trovare interrotta la ii- inea' 1 ribclli hafin0 aperto imme,diatamente u fuoco_ ma fl u.cno \non ha arrestato la marcia, dato jche le pallottole scivolavano sulle lamiere d'acciaio. Parecchie di queste pallottole sono cadute in territorio francese. Il treno è arrivato cosi ad un centinaio di metri dalle posizioni dei ribclli, poi è ripartito verso Irun. Si ignora se nello scontro vi siano state vittime. L'incrociatore «Espana» ha continuato per tutto il pomeriggio a bombardare il forte della Guadalupa, senza però toccare il bersa- I j?lio : solo il terreno circostante è letteralmente crivellato di buche .profonde da tre a quattro metri. 1 L'« Espafia » ha bombardato sta mattina San Sebastiano. I proiet j tili sono caduti in vari punti della 1,,^ socialmente presso il conisolato di Francia, nella Calle ! R°nda 6 -»'^enue France. Non si sono avuti morti, ma solo qua! che ferito. Alle ore 17,45, le artiglierie governative dalle alture che circondano la città, hanno sparato sull'« Espana ». Verso sera anche l'« Espafia » b . lasciato le acque di San Seba^ Jano. Nella regione regna ora una calma apparente. Il generale Requeline, comandante in capo delle forze governative, ha lasciato il comando del- e ! 1g milizie rosse ed è rientrato a a a o e a l a l e e e e o , a i e o e - o o e i n è e a - Madrid La capitale si trova in condizioni veramente tragiche. I viveri scarseggiano. Un solo treno parte ogni mattina per un punto della costa che rimane fino all'ultimo!momento sconosciuto, e dove ca-l rica derrate. Bande anarchiche e comuniste che fanno, spesso a fucilate tra loro, scorrazzano per le vie. In questo caos, nel quale tutti,comandano, gli arresti continuano e si moltiplicano. Bande comuni- ste hanno arrestato Rafael Marti- nez Manrique. che partecipò allarepressione del movimento opera- io dell'ottobre 1934 e il segreta- JA111A«lnMn ^oft-nlino T3o^«,iiai_ rio dell'Azione cattolica. Perquisì-zioni sono state operate nei domi-cili del ministro" dell'Istruzionepubblica durante la dittatura, e-durando Carlcio, e del conte di Ro-Sni16?»'[ere fi numero euerra civile a dezno, capo dei tradizionalisti di Madrid. Tutti i palazzi aristocratici sono stati confiscati; numerosi tesori d'arte sono scoi luni fanno ascendere delle vittime della guerra civile a 50 mila morti ed a oltre 130.000 feriti. Si apprende infine che un dram-matico episodio si è svolto nelle acque spagnuole. Un battello di 500 tonnellate, che aveva rifornito di viveri e munizionila «°£a ^ nazionali, 6 »n governativi. Trattasi del piccolo piroscafo El Tiburon, il cui equi- paggio era formato da giovani ari- stocratici spagnuoli. Un aeroplano governativo aveva osservato la manovra, segnalandone contempo-rancamente la presenza a terra, per mezzo della radio. Subito una diecina di barche peschereccie sono salpate da Santander con a bordo membri della milizia comunista. Si è svolta una battaglia na- vale in piena regola, durante la quale gli assalitori hanno subito notevoli perdite. Alla fine pero icomunisti hanno potuto tentare l'abbordaggio del Tiburon, e far prigionieri i nazionali, che sono stati condotti a Santander. Senza dubbio essi saranno fucilati. Sandro Sandri

Persone citate: Rafael Marti, Seba

Luoghi citati: Francia, Guadalupa, Madrid, Santander