Attraverso le regioni della Spagna occupate dagli insorti

Attraverso le regioni della Spagna occupate dagli insorti Attraverso le regioni della Spagna occupate dagli insorti Popolazioni fervide di vita e d'entusiasmo - Città serene dove tutto si svolge con ordine e regolarità - L'ardore delle Milizie volontarie - La fede del generale Mola nella vittoria e nella resurrezióne del Paese e n o e e e r o e e (DAL NOSTRO INVIATO) Bajona, 11 notte. Non appena varcato il confine franco-spagnuolo e si è penetrati in Navarra ci si sente investiti dalla ventata rivoluzionaria in atto. Non perchè i volontari in berretto basco — la classica e tradizionale boina — col lucile imbracciato vi corrono incontro salutando romanamente e urlando Viva Espana, non perchè la loro divisa blen tipo autista sia rifiata da cartucciere e giberne pittoresche, ma per il viso acceso degli uomini, gli occhi scintillanti, il loro aspetto deciso e furibondo. Vista dal di fuori, l'insurrezione spagnuola può assumere un aspetto militare; vista con gli insorti è invece la sollevazione di un popolo balzato in piedi e deciso a morire piuttosto che subire la schiavitù comunista. Questo carattere popolare e totalitario della insurrezione è .sentito in alto e in basso dalla gente di Spagna con inaudita violenza. Abbiamo vissuto a Pamplona, a Burgos, a Valladolid, a Segovia ore indimenticabili e ne siamo usciti un poco ebbri. Nelle trincee di S. Raphael e al passo di Guadfirrama gli uomini ci sono apparsi decisi e sereni di fronte alla morte e, quello che più importa, sicuri di vincere. Ridda di bandiere a Pamplona Questa certezza è in tutti; dal confine francese alle trincee scavate oltre il passo di Guadarrama, a Somosierra, a Leon dove le truppe di Mola e i volontari guardano la grande piana di Madrid difesa rabbiosamente dai comunisti. Abbiamo attraversato le montagne basche e siamo discesi su PampZona in un tardo pomeriggio. Ad un villaggio un controllo armato di volontari, di falangisti e di guardie civili e guardie d'assalto sbarra la strada. Uomini anziani in abito borghese, ragazzi in tuta, falangisti, militari. Le più strane armi, dal fucile da caccia al fucile mitragliatore sono nelle mani degli insorti. Visita ai nostri documenti. — Siete italiani? Viva l'Italia, viva il Fascismo! Noi rispondiamo: — Viva la Spagna. Questa scena si ripeterà ad ogni villaggio, ad ogni crocicchio fra un agitare di armi brandite, uno scintillare furibondo di occhi. Siamo storditi e commossi. La bandiera giallo rossa della vecchia Spagna monarchica sventola dovunque e i colori di questa sono sul petto di tutti, degli uomini, delle donne, dei bambini. Al posto delle decorazioni gli insorti portano un Sacro Cuore di Gesù rosso in campo bianco e medaglioni religiosi. Pamplona è imbandierata a festa. Le scritte alle sedi dei partiti politici sono ornate dalle bandiere giallo rosse: Falange spagnuola, Rinnovamento Spagnuolo, « Per Dio la Patria e il Re » dei cartisti. Dopo una visita ai comandi militari, pernottiamo a Pamplona. Ovunque abbiamo trovato una cortesia impeccabile, una signorilità perfetta, un desiderio di tutto farci vedere e comprendere. Alla sera Pamplona si illumina sfarzosamente. I cinematografi sono a perti; la folla invade le strade; ne masBdapnmpuBI s! vI retdgrclmnllssvpdsmvflPiccucnxdlmntSshmvdrgli alberghi si cena allegramente. ! cVolontari e soldati cantano can- zoni. dRipartiamo all'alba verso Bur-\igos. Il paesaggio della Navarra si | qrivela dinnanzi ai nostri occhi di \ dminuto in minuto. Bella questa] tverde campagna, opulenta di gra- tno, popolata di fattorie e ricca di ] lbestiame al pascolo. Dove è l'in- j vsurrezione? I contadini sono nei'loro campi, gli operai nelle offici- j dne, la gente dei villaggi e delle] acittadine che attraversiamo accu-\ disce serena alle faccende quoti-\ idiane. L'ordine regna dovunque. | PLa vita civile e le abitudini nelle '< provincie insorte non hanno subì- j to la minima scossa. Il popolo si \ è armato, si sono eliminati i co- \ munisti fucilando i capi e metten- do al fresco i gregari. I giovani'addestrati alle armi sono partiti per il fronte e gli altri si adde-'strano nelle strade armati come] , •■ lI 'meglio possono. Qui in Navarra tutti portano la classica boina basca: rossa i cartisti, bleu gli altri e marciano al comando di sergenti e ufficiali dell'esercito. La Navarra ha fornito SO mila giovani volontari all'esercito del generale Mola. Ciò che stupisce è la serenità ' che regna tn questi paesi; una se- trenità austera e ferma. Treni, po-'ste telegrafi e telefoni tutti i ser- ' vizi funzionano perfettamente. lì viveii abbondano, nulla è raziona- ro, nemmeno la benzina per la qua-] le ci viene fornita unaspeciale a a- torizzazione che non ci fu mai da- to di adoperare perchè il carbu-rante viene venduto liberamente \ dovunque. Attraversiamo Vittoria c Miranda e verso le 11 del mattino avvistiamo la cattedrale di Burgos. Al Quartier generale Ed eccoci finalmente a Burgos sede del Quartier generale der/iilinsorti. L'aria della città dove eb-'be origine l'insurrezione è guer- resca. Borghesi armati falangisti,[ milizia accampano dovunque. Gli alberghi sono affollatissimi; le strade hanno l'aspetto domenicale. pflaBandiere dappertutto. Al palazzetto ; cdel Quartiere generale veniamo accolti con grande cortesia. — Italiani t Benissimo, siete i primi ad arrivare fin qui. Il generale Mola non c'è per nessuno ma vi riceverà certamente. Queste parole ci accolgono appena giunti. Fuori, molto sole e aggfiqpauun apparecchio rosso, altissimo su l PBurgos, poco dopo sparirà verso iZ'tI sud. L'ufficio stampa del nuovo go- ! r! verno è stato istituito ieri. Lo di- jlI rige il collega Pujol proprietar% ■ ge direttore de LTnformacion, quo- jstidiano madrileno oggi occupato \ dtsdai comunisti. « Io ho inviato in Africa un giornalista — ci dice — per seguire la guerra italo-etiopica. Sono commendatore della Corona d'Italia e vostro amico. In questo momento vi siamo vicini con tutto il nostro cuore. Non combattiamo solo per la Spagna ma per la vita della civiltà minacciata dai comunismo. Avete notato la calma e la serenità dei paesi che avete attraversato? Avete visto l'entusiasmo popolare? Tutto il popolo è in piedi; la Spagna ha ritrovato se stessa. Non esiste più alcun partito ma solo la Spagna che vuol vivere ». /I collega Pujol è un ometto paffuto, rotondo, occhi neri scintillanti, dal gesto breve e conciso. Parla rapidamente un francese impeccabile-e vorrebbe comunicarci il suo entusiasmo vivacissimo. Mentre attendiamo di essere ri¬ nctnszmetmcrrlcattmLfpcevuti dal generale Mola scelgo da \bun mucchio di giornali il primo ; sche mi capita fra le mani; è El j nord de Castilla. Leggo: «Il marxismo propugna una rivoluzione di classe; la rivoluzione naziona- \ le che viviamo in quest'ora è vn paamovimento di popolo. Le classi non esistono; tutti siamo uniti fraternamente per la salvezza della Spagna ». Dove ho ascoltato queste parole in anni lontani? Dove ho visto gli stessi visi, la stessa mistica fede, l'identica certezza di ■ svincere? L'estetica rivoluzionaria]sdell'anno 1922 rivive nel mio spi- j drito con la stessa fisonomia, misti- | c ! ca e guerriera. < d ci incamminiamo verso l'ufficTo ■ di Mola. Ci rieeve in una vasta sa- ln\ia e c, fa accostare al tavolo sul \p | quaie è distesa una grande carta !l \ della Spagna su cui sono segna-]] te con un cerchietto le città insor- te. E' un uomo alto, snello, occhia- • ] luto, dal viso intelligente, occhi vi- ' j vaei mobilissimi. Indossa una so'bria diirisa .senza alcun distintivo j di grado ■ porta una fascia colore ] amaranto alle reni. Parla lenta\ mente enumerando le Provincie \ insorte: Corunia, Lugo, Orense, | Pontevedra, Leon, Zamora, Sala '< manca, Saragozza, Valladolid, Pa j lencia, Avita, Segovia, Sona, Loi \ grano, Burgos, parte della provin- \ eia di Santander, Navarra, Akaja) - Huesca, Temei, Cocerens, Cadice, 'Huelva, Siviglia, Granada, Badai joz, Baleari, Canarie; 28 Provincie 'su quaranta, e] rana il generale Mola ! j a: j: j< „„; , Si volta di scatto verso di noi ffema- e a;j im . •■ « Io sono ottimista e sicuro del- ] la, vittoria. Debbo in questi giorni I segnare il passo attendendo che il t'generale Franco attesti da sud i a a à ' ma la conquista di Madrid e cer- - ta. Stamane abbiamo conquistato, -'Verta; poco fa due apparecchi - ' rossi con tre piloti a bordo hanno lì atterrato al nostro campo. E' un- buon segno. La situazione di Ma-, -] drid si fa sempre più critica. Poi j - liquideremo il marxismo catalano.] - E' questione di tempo. La Spagna: -è con noi; il popolo è con noi». e \ Fa una pausa poi dice: T, . . . . . , . : eli movimento ornato dal-, 1 esercito, al quale si e unito il popolo spagnuolo con tutte le sue\a i classi sociali e con un entusiasmo' che loro potranno osservare e te-1 stimoniare, è una grande solleva-[s zione per l'indipendenza della Spa- ilgna contro la dittatura rossa che'-'si pretendeva di imporci eseguen - do gli ordini di Mosca. Nella di,[tesa, dell'indipendenza tìeiii nostta patria è la speranza di poterla rifare sopra basi che garantiscano la convivenza di tutte le classi so- ciali senza l'odio con il quale le avvelena il marxismo; la parte migliore e più numerosa della Spagna sta unita e sicura del trionfo finale. In una vera guerra come questa non è prudente lanciare previsioni circa la realizzazione di avvenimenti che non dipendono unicamente dalla nostra volontà. Pertanto non debbo segnare la data in cui questo problema milita re sarà risolto. Posso assicurare loro con gli elementi di cui dispon go che non ho il minimo dubbio sulla vittoria finale dell'esercito e delle milizie patriottiche che, identicamente alla popolazione civile, solo si muovono per un impulso nazionale. Io sono sicuro — conclude — che loro potranno constatare di persona le mie affermazioni. Ho disposto che sia loro rilasciata una carta di libera circolazione per tutte le città occupate ». E alza il braccio nel saluto romano. Ritorniamo dal collega Pujo. Ci esibisce telegrammi di adesione di tutti gli spagnuoli sparsi per il mondo. Un grosso fascio di dispacci che contengono il grido dì amore dei figli di questa generosa terra residenti all'estero ansiosi delle sorti della Patria. Si parla ancora della Spagna. Cominciano ad affluire le offerte d'oro per la vittoria. Come in Italia l'anno scorso, tutti si privano della fede matrimoniale offrendola alla patria. L'aristocrazia spagnuola offre cifre ragguardevoli; oro spagnuolo proviene anche dall'estero. L'im- \belle democrazia che si è lasciata ; sorprendere dai sovversivi paghej ra duramente le sue colpe. \ Attraverso la Castiglia Poco dopo, mentre in auto attraversiamo la Castiglia, la fisonomia dell'insurrezione si delinea precisa nella nostra mente. Terra asprigna quella di Castiglia. Pianura arsa e gialla, rari i corsi di acqua, profili di montagne che si ■ stagliano nettamente in un cielo ]sbiancato dalla violenza dì un calj dissimo sole. Contadini dovunque | che salutano romanamente, conta< dini armati, gente dal cipiglio in■ verosimilmente feroce. Viva Espalna! Questo grido ci insegue, ci \precede, ci avvolge. Non c'è vil!laaaio che attraversiamo dove es]80 "°" esploda con violenza. Don ne e oambim lo urlano alzando la • wn"°,nel s"""? romano; è ti gn'do del Popolo, del popolo della terra di questa arsa terra dove i villaggi aggrappati alle colline sembrano una espressione logica del paesaggio spoglio di alberi. Laggiù oltre i passi montani dove la montagna finisce, la pianura di Madrid si spalanca vasta, arida e gialla. Il comunismo ha un altro grido che sale al cielo, quello delle moltitudini turbate dall'industrialismo e dal feudalesimo terriero. Il volto della rivoluzione è quello stesso della terra che laddove più dona più è amata. Qui i valori millenari intatti: Dio, Patria; laggiù le utopie con tutte le ! visioni e le speranze di un irrag- j giungibile Paradiso terrestre. Qui ia Spagna delle millenarie tradi- ^. ,.. j-, , ... , zumi, delle chiese splendide e la buona terra che dà grano e ulivo. ] La vecchia Navarra con i monta nari baschi, la Castiglia religiosa, tpatria del Cid Campeador, culla i della civiltà iberica, austera, seria, patriottica, laggiù la Spagna che , ha male assimilato un torbido marxismo e parla il linguaggio ti po Russia 1916 senza considerare * proprio in Russia queste ma, hnconie libertarie sono state su j Parate e dimenticate da tempo, ] A Valladolid giungiamo al tra: monto. Nella notte siamo a Sega via e non senza commozione am miriamo l'intatto acquedotto ro- : mano. A Valladolid e a Seqovìa , ,0 meridionale l entusiasmo. Segovia è stata bome\bardatadai rossi domenica scorsa. o' Un aeroplano lanciò alcune bom- 1 be suii'accademia di artiglieria. -[Bilancio delle perdite: un soldato, - una bambina e una donna uccisi, e'tfon molto. Nella calma e tepida a sera la folla è nelle strade, va al cinematografo, ascolta la radio di Burgos e di Siviglia, acclama. Pus- a , e 200 Km.