Superiorità nordica di Enzo Arnaldi

Superiorità nordica ImE gABB A TIiETICHE Superiorità nordica (da uno dei nostri inviati) Berlino, 7 notte. Gli uomini del cronometro, i fin- landesi, hanno riconquistato a Berlino quel predominio nelle cor-^„lun°h? Che; dopA0 ^ sorprese di ^opinato a Los Angeles e di Ro- chard ai campionati europei, sem-brava dover volgere al tramonto, Oggi nei cinque chilometri. comedomenica nei diecimila metri, gliallievi di Paavo Nurmi sono tor-nati i maestri delle lunghe distan-7*" Fino al momento della gara si ti potuto credere nel trotterellan- te Murakoso, il giapponese che da un anno non prendeva il tram perallenarsi alle Olimpiadi correndo tutio 11 giorno per le strade di Tokio; nell'italiano Cerati, preco-nizzato da Nurmi gran campionee venuto fuori dalle eliminatorie con rinnovata fiducia nei suoi mezzi; nell'americano Don Lash enel danese Slefert, che negli scorsi mesi avevano fatto cose eccezio-nali sulle loro piste, ma la corsa ei ha presto detto che Hocker, Lethinen e Salminen stavano al di sopra di tutti e, se a due giri dal giri daltraguardo Salminen non avesse incespicato e perso contatto coicompagni, tre uomini in maglia blu avrebbero passato l'uno in fila andarono a fare una capatina in testa. Tornarono, quindi, a guida re l'americano e il giapponese, ma a metà gara i tre finlandesi de cjgero di far aul gerio } tre„w,„„„, . „„,„„„ , „„"*,, chilometri sfi areno al comando, se&ultl soltanto più da Murakoso all'altro la linea d'arrivo, Come cronometri Ve la racconteremo in poche righe questa gara che pur nella monotonia dei suoi dominatori fu superba di grandiosità. Per un chilometro e mezzo furono Murakoso e Don Lash a tenere le carte del comando, poi Haeckert e SalminenLash, Cerati, Noji e Jonsson. Poco dopo anche Lash venne lasciato al suo destino, mentre il piccolo nipponico tentava vanamente di assumere un ruolo un po' più brillante. A due giri dalla fine l'esasperante regolarità dei due nordici fece altre vittime: Noji e Cerati. In curva, però, anche Salminen, uscito nel parapiglia fuori di pista, se ne rimase indietro. Poco male, che bastavano gli altri due per liquidare il gigantesco Jonssone Murakoso. Il colpo di grazia av-ven alla campana dell'ultimo gi-ro. Hoeckert accelerò, Lethinen lo . , ffm e S» d,ue fur°no Pan tatl ln asso- Hoeckert infine, tor *° ancora sul rettilineo oppostolui in una gara in cui tre atletik-n„,„ j, „„:„,_(._ „i;m„;„„hanno battuto il primato olimpicoall'arrivo e tutto fu fatto Un record di Cerati Cerati è terminato settimo precedendo firme illustri del mezzofondo mondiale. Sarebbe stato troppo ardito attendersi di più da stabilito da Lethinen a Los Angeies e \\ quarto arrivato lo ha eguagiiato. Leggerete nella colonna dei risultati i tempi parziali della corsu e capirete di quale passo si è marciato. Cerati non è ancora a tleta capace di tanto. Merita di già un elogio per non essere stato travolto, per aver saputo fare racgn0 di tanti altri di lui più famosi ;e per aver migliorato il suo prijmato italiano, 1 Archie Williams autore prima delle Olimpiadi della più grande impresa atletica (400 metri ,., 46"1/10) ha vinto i 400 metri miani. Era l'uomo migliore, ma ci è apparso nel finale un po' pro vato dallo sforzo. Luvalle, fratello di sangue e di bandiera del vin.citore. ha dovuto cedere il secon do posto all'inglese Brown, un lungo e occhialuto studente il qua!le ha convinto tutti quanti del suo i alto valore fino ad oggi ricono' sciutogli soltanto dai suoi com ■ patrioti. Lanzi non ha potuto corjrere le semifinali. Pur trovan dosi assegnato al lotto da cui si ri ] tirò Smelwood — l'americano in¬ ,tirò Smelwood — l'americano in| tende riservarsi per la staffetta — ;ha avuto a che fare con Williams, ', Roberts e Loaring, gente con la ;quale le sue doti di ottocentista nulla potevano in una corsa di 400 metri. Enzo Arnaldi

Luoghi citati: Berlino, Los Angeles, Tokio