I " ragazzi di Mussolini" trionfalmente accolti a Berlino

I " ragazzi di Mussolini" trionfalmente accolti a Berlino Prologo stila XI Olimpiade I " ragazzi di Mussolini" trionfalmente accolti a Berlino Discorsi augurali inneggianti all'amicizia italo-germanica - Il ricevimento in Municipio - Festosa cerimonia al «Villaggio» -- La preparazione degli atleti (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Berlino, 28 notte. Le linde casette occhieggiatili fra le fronde del villaggio olimpico, che, segnate in belle gotiche iscrizioni del nome delle città tedesche, si raggruppano, fino dal giorno in cui sono qui giunti gli atleti azzurri ed i nostri ufficiali del pentathlon, ai piedi del tricolore, hanno oggi accolto tutti gli altri campioni che l'Italia ha mandato a Berlino per i Giuochi Olimpici. I « ragazzi di Mussolini », autori della più clamorosa .sorpresa e della più entusiasmante affermazione alle Olimpiadi di Los Angeles, sono ormai tutti qui radunati agli ordini del generale Vaccaro c dei tecnici delle varie Federazioni. Alla stazione Il loro arrivo ha costituito l'evento dominante della cronaca della odierna giornata olimpica e ha- dato luogo ad una manifestazione di Jervida cordialità per parte delle autorità berlinesi e della popolazione stessa della capitale del Reich, nonché ad una vibrante ed entusiastica accoglienza dei connazionali di qui. Il sole che nel tardo pomeriggio splende limpido non ha voluto stamane essere benevolo con i ragazzi. Ma non era necessaria la sua presenza per i dar luce e calore alla manifestazione, tanto era il fervore e la lietezza che tutta quanta l'ha circonfusa. Il treno speciale recante le due centurie di atleti e dirigenti italiani si è fermato alla stazione di Anhalt poco prima delle 10. Era già da un'ora e più che gli azzurri erano ansiosamente attesi. Un buon numero di componenti la colonia italiana di Berlino si era infatti raccolto sotto la pensilina. Camicie nere e bandierine, distintivi tricolori si mischiavano fra i viaggiatori e i facchini della stazione. In tutti — uomini e donne, anziani e ragazzi dei Gruppi giovanili — ero manifesta la gioia di poter portare il primo saluto agli « azzurri» e la fierezza di accoglierli solennemente. Alla testa del gruppo dei connazionali apparivano il Consigliere d'Ambasciata conte Magistrati, in rappresentanza dell'Ambasciatore ancora trattenuto in Italia, il primo Segretario d'Ambasciata marchese Giustiniani, gli addetti militare, aeronautico, della Marina, commerciale c della stampa, il console generale comm. Biondelli, il Segretario del Fascio capo-manipolo Della Morte con il comandante dei Gruppi giovanili Moranzoni, il conte Alberto Bonacossa membro del Comitato esecutivo del Ciò, i rappresentanti della Fidai e della Fims, il comandante dei pentatleti «azzurri». In tutta questa folla di autorità e di connazionali sventolavano i gagliardetti del Fascio e dei Gruppi giovanili. Con le personalità italiane erano S. E. Lewald, presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi e membro del Ciò, il Duca di Mcklenburgo altro membro del Ciò, il comm. Willis in rappresentanza del Ministro Goebbels, il colonnello Von Gilsa comandante del Villaggio olimpico e numerosissimi sportivi germanici. Il primo saluto Quando gli « azzurri » sono ap- parsi ai finestrini del treno, sonostati accolti dagli «alala» entu-siasticì degli italiani e dalle notemarziali dì una banda militare. I nostri rappresentanti si sono ini-, mediatamente ordinati in discipli-' nata colonna agli ordini del geneA rate Vaccaro, Segretario genera-] le del Coni. Attorno ad essi si stringevano con trepide ed appassionate espressioni di orgoglio e di simpatia, gli italiani presenti. Il silenzio più completo si è fatto allorchè S. E. Lewald è salito sul palco appositamente apprestato ed ha preso a parlare in italiano. Egli ha rivolto agli «azzurri » il saluto degli organizzatori e con espressioni intonate alla più schietta cordialità ne ha ricordato il valore ed auspicato i successi. Concluse con un vibrante saluto al Re, al Duce e all'Italia « fascista e vittoriosa ». Parole non meno calorose di ringraziamento ebbe il generale Vac-\ caro, le cui brevi e felicissime espresstoni terminarono con un triplice « alala » alla Germania nazionalsocialista e al suo Capo A- j dolfo Hitler. Solenni e vigorose si \ levarono quindi le note della « Marcia Reale» e di «Giovinezza», e l'Inno della Rivoluzione venne ac-\ compagnato dal canto degli «azzurri» e dei connazionali che alto e commovente risuonò sotto l'arco, oscuro della stazione. All'uscita i «ragazzi di Mussolini » si trovarono accolti dagli applausi del popolo berlinese. Mentre due torpedoni accompagnavano quindi i canottieri direttamente a Gruneau, altri sette, preceduti dalle macchine delle autorità e scortati dai motociclisti dell'Esercito, trasportavano gli altri « azzurri » e le ginnaste al Municipio di Berlino, Attraverso la Wilhelmstrasse, l'Unter den Lindcn, la Piazza del Palazzo imperiale, e la Koenigs- strasse il lungo corteo passò fra braccia levate nel saluto romano accolto da dimostrazioni di benvenuto. I berlinesi che si trovavano sul percorso non persero l'occasione per dimostrare sinceramente e spontaneamente la- loro simpatia per i rappresentanti dell'Italia fascista. « Alala » al Duce! Il palazzo del Municipio, tutto pavesato di stendardi e vessilli, si opri quindi «er il ricevimento ufficiale che diede luogo ad una cerimonia altamente solenne e di profondo significato. Appena gli « azzurri » ebbero compiuto lo schieramento nei grande vestibolo d'onore, subito apparve il secondo Borgomastro, signor Stieg, che, circondato dai membri della Consulta municipale e in nome del Commissario della città di Berlino, dottor Lippert, forzatamente assente, ha pronunziato un entusiastico e cordialissimo discorso affermando, tra l'altro, che le Olimpiadi sono non solo una grande prova sportiva, ma anche una via di scambio di coltura e di conoscenza fra i popoli. Le affinità esistenti fra il mofimcnto italiano e tedesco è la migliore garanzia della comprensione e dell'avvicinamento fra i due popoli, mentre l'azione infaticabile dei due Capi di Governo è tutta intesa al raggiungimento della pace nel mondo e allo sviluppo dclla coltura. Dopo di che il vice Borgomastro Stieg ha offerto a tutti gli atleti un volume-ricordo della città, di Berlino e al generale Vaccaro una grande medaglia a ricordo dell'avvenimento olimpico nella capitale del Reich. Ha preso poi la parola il Consigliere dell'Ambasciata d'Italia conte Magistrati, il quale ha ringraziato a nome di S. E. VAmbasciatore per le accoglienze riservate ai nostri atleti ed ha affermato che l'Italia, appena compiuta la sua grande impresa di civilizzazione in Africa, ha tenuto ad essere presente alle Olimpiadi di Berlino con la sua migliore gioventù non solo come manifestazione sportiva, ma anche per dare alla Germania una tangibile prova di simpatia per la meravigliosa opera di organizzazione delle Olimpiadi da essa compiuta. Ha assicurato che nessuno meglio degli atleti italiani e dell'Italia potrà apprezzare la cornice fi3ica e spirituale che alle Olimpiadi è fatta dalla nuova Germania. Entrambi i discorsi sono stati acclamatissimi e sono stati seguìti dagli alala più entusiastici al Cancelliere Hitler, al Duce e alle due Nazioni. La colonna azzurra prese poi la via del villaggio olimpico alla cui soglia erano ad attenderla gli atleti italiani con alla testa il dottor Pucci. Severa fu la cerimonia che precedette l'ingresso dei nastri rappresentanti nella verde città dei campioni. Di fronte al luogo dove sventola fra le altre Ila bandiera d'Italia, gli «azzurri» si sono schierati in quadrato ed hanno ascoltato il saluto del colonnello Von Gilsa, Capo del villaggio, e, quindi, irrigiditi sul'at\tenti, gli Inni nazionali suonati da una Banda militare. In disciplinata, e marziale colonna gli « azzurri » sono quindi entrati nel villaggio olimpico ed hanno preso posto nelle casette per ciascuno sport assegnate. In quella di fronte alla quale sventola il tricolore, vi è il generale Vac- GLI « AZZURRI AL LORO ., CON A ARRIVO A CAPO IL GEN. VACCARO, BERLINO (Telefoto) IL nuovo volto di Berlino in occasione delle Olimpiadi. Ecco l'Alexanderplatz ornata di festoni di bandierine in onore degli ospiti.