Metternich e i quattrini

Metternich e i quattrini GRANDI UOMINI IN VESTE DA CAMERA Metternich e i quattrini qPrestiti dallo S tato e dal Sovrano, tenute in dono d all'Imperatore, brillanti e tabacchie re dallo Zar, assegni dal Re di Napoli, re galie da casa d'Este... VIENNA, luglio. ]Che un giorno si dovesse sen-!ire la necessità di dimostrare che i. r. cancelliere principe clemente Metternich fu uno scialacuatore, ed in materia di danaro rivato e pubblico si comportò in maniera da indurre a formular iserve e critiche, non ce lo saemmo aspettato. i signori storii, iconoclasti spietati, distruggoo gli idoli più belli. Anni fa. con oche sassate ben dirette, tolsero arie foglie alla corona di lauro i papà Radctzky, mostrandocelo assillato dagli strozzini e sotto na valanga di cambiali, tanto he sessantacinquenne si decise d assumere il comando dell'eserito del Lombardo Veneto solo opo che l'imperatore Franz gli bbe pagati i debiti, e adesso il rofessore Viktor Bibl pubblica n libro che fa asserire ai laudàores temporis acti avere egli « inozzato con odiose macchie la figura di Metternich anche come omo privato ». Ma il professore ibadisce che il cancelliere fu taciato di tradimento subito dopo il uo crollo, per avere ricevuto dallo Zar un assegno annuo e sacrifiato gli interessi dell'Austria in Oriente, quindi accusato di speulazioni coi prestiti statali, malversazioni e via di seguito. Nel'agosto del 1848, il deputato von Lohner — un uomo stimatissimo, dice il Bibl — interpellò il minitro delle Finanze per sapere se a gestione dei fondi del Ministeo degli Esteri da parte dell'exancclliere fosse stata verificata e per ricordare che il princip'e non aveva mai pagato il prezzo d*ac-quisto della tenuta di Piassi Un- erpellanza ebbe 1 effetto che con- ro Metternich fu intentata una"azione giudiziaria e che per garantire il credito dello Stato fu posta sopra i suoi beni un'ipoteca di primo grado e gli fu rifiuata la pensione. Anni dopo, malgrado le resistenze del ministro delle Finanze il principe B^^zenborg mise tutto a tacere. Bagagli... diplomatici i fatti sono fatti, ragiona il Bibl, e che la documentazione non ia abbondante può, se mai, significare che Metternich, a diffeenza del suo collaboratore Gentz, che annotava le entrate e le uscite, ha prudentemente provveduto a far sparire le tracce delle sue operazioni finanziarie. Sia qui ciato anche Grillparzer, del quale nessuno oserebbe sostenere che calunniava di proposito la Monarchia: « Se un superiore (il poeta allude a Metternich) tollera che 1 dipendenti (il poeta allude a Gentz) accettino regali, di solito non è molto scrupoloso in materia nemmeno lui, e le enormi spese del principe, e i suoi acquisti di enute, mentre egli aveva ereditato il patrimonio paterno in condizioni fallimentari, sono un chiaro indizio di pourboires diplomatici... ». Vediamoli un po' da vicino, il principe Metternich ed il signor Gentz, nell'attitudine di personaggi pronti ad intascare pourboires (i quali nei disprezzati Balcani vengono detti hascisc) di diplomatici stranieri e potentati: in fondo si tratta di un'usanza che la società moderna non conosce e che del tempo antico si debba sempre dire soltanto bene non è poi ecito. La corruzione incominciava in basso: i primi a vivere di regalie erano i corrieri di gabinetto, i quali, incoraggiati a fare il contrabbando per comodità dei capi, .'rodavano naturalmente la dogana anche nell'interesse proprio e soprattutto si davano alla compra e vendita di merci. Nel bagaglio del sottufficiale che accompagnava la posta per la Turchia, si trovarono nel 1817 — un episodio fra tanti — sette casse piene di stoffe, scarpe, vestiti per signora e altra roba che il galantuomo esportava dall'Austria per rivenderla, acquetando la coscienza con la riflessione che la principessa Metternich si serviva della valigia diplomatica per far venire da Parigi, franco di dogana, pizzi, scialli e non so più che cosa. E il principe non abusava forse del nome dei corrieri per far viaggiare gratis — cioè a dire a spese dello Stato, il quale pagava perfino le diarie — le persone che gli piaceva vedere quando era assente da Vienna e gli amici ai quali voleva rendere il favore di un viaggio al¬ lestero? C g|gabinetto, un medico, un pittore, dun antiquario raggiungevano co-jrmodamente la residenza estiva | mdel cancelliere, o andavano a sva- ! agarsi in Francia o in Italia. Met- j iternich aveva poi introdotto l'uso J 2di chiamare a Vienna al Ballhaus, {npFfvrema Londra o_ a Parigi, più l'inden-1 dnità special che toccava a chiun-1 gque venisse utilizzato fuori sede, i cNel 1831 il ministro a Torino, aconte Senfft-Pilsach, se la godè a ; ba prestare servizio a titolo provvisorio, funzionari addetti a legazioni all'estero, continuando a lasciarli figurare presso le legazioni, in maniera che costoro percepivano ulteriormente gli assegni che avrebbero riscosso standosene Vienna con stipendii e indennità \ pe il suo collega di Lisbona, conte ■ cBombelles, se la godè a Torino j ncome se. fosse diventato suo sue-1 dcessore, mentre a Modena, do-1 «ve era accreditato il conte Sau- ! 7rau, beneficiava di un analogo j gtrattamento Marschall, il generale barone Pericoli da evitare |1810i in occasione della firma dci patu nuziali con Maria Lul „ abbia regalat0 un servizio da lajvo,a in argentoi passi pUre; ma che all'indomani del Congresso di GlFN, tMettcrnich giustificava questo ! ced altro, sostenendo che i diplo- matici bisognasse alutarli appun-\to per sottrarli ai pericoli della\corruzione; e in realtà, quanteL*"ì^WSLff ^ miche dei grandi e dei piccoli. Ma si vede che il suo concetto della corruzione era piuttosto elastico, altrimenti l'usanza dei regali di- • plomatici non l'avrebbe lasciato indifferente: che Napoleone, nel] ; Vienna lui per primo abbia po- ^SZ^^^^Z tuto mettersi a vendere, previa smontatura, tabacchiere tempe- i state di pietre preziose, e già più grossa. Uomo assai franco, Gentz scatole di qualsiasi tipo preferiva moneta sonante. j Friedrich von Gentz, un proto-! stante di Breslavia dopo vane vi a : cende Vienna nel 1810, passa alla storia come il gigrnalista al quale la diplomazia ha permesso di valorizzare nella maniera più redditizia intelligenza ed assenza di scrupoli. Fu assunto in soprannumero dalla Cancelleria con uno stipen- dio annuo di 4000 fiorini (un fio-rino equivaleva a lire 2,53), e mentre lo stipendio non fu mai aumentato, ebbe sottomano una indennità straordinaria di altri 2000 fiorini all'anno e gratificazio- ni a non finire. Nel 1830, su prò-posta di Metternich, l'Imperatore Franz gli elargì 6000 fiorini, per fargli pagare i molti debiti. Gentz viveva da gran signore, era gene- rosissimo, aveva segretari, cuochi e domestici, dava al proprio ca- meriere la paga di un consigliere della Cancelleria e colmava di re- gali la ballerina Fanny Elssler, che fu il suo ultimo amore. Gii aiuti di Mettermeli perciò non gli bastavano, ed egli lavorava anche per stranieri, pericolosa pratica che durante il Congresso di Vien na gli procurò l'accusa di alto tra dimento. Nel 1814 i suoi introiti 1 « straordinarii » ammontarono a! 76.500 fiorini; nel 1815 la Prussia j gli diede 1000 ducati, altri 1000 illaGranducato di Baden, 400 sterlinel'Inghilterra, 10.000 fiorini Francia, 500 ducati il Regno diNapoli e 800 la Russia, più una, tabacchiera del valore di 300 du ! cati (< B> ovvio _ anno. ta j K M ^ sua Ges. \cAmte dei. ^teneichischen Sta\atskaHzlei im Zeitaltcr des FttrLfeM Metternich _ che non si sia 52à? rS ri0 °n°r*c° »• ^ ^ g 1 fono ^nte ' *an.ch,eebm la casa ?"""S""l ebe gli corri- • sPondeva 10;0°0 fiorini all'anno aIla sua m°r^ dePloro una Perdl"ta irreparabile. Stipendi, prestiti, ipoteche , . Metternich riscuoteva, fra sti-S^n,6*"1^1 ' .bcllczza d98.000 fiorini ali anno ed aveva podiritto a 200 cataste di legna. In] ^io ^dei^j^pe rmett e va- viaggio c partecipando a convegn internazionali, riscuoteva mensil mente altri 4000 florini (cne a no di evitare complicati conti) ed CVentualmente 1500 fiorini per in- j debita di mensa. .Ma essendo! sempre in bolletta, lo Stato, coltacito consenso dell'Imperatore : gli faceva dei prestiti contro rice-vute con l'annotazione <: da consi-derare danaro contante », di cui lacassa non prendeva nota nei regi-stri. Personalmente l'ImperatoreFranz fece a Metternich (che eraa quel tempo ambasciatore a Pa- rigil Un primo prestito di 30.000 fiorini nel 1807, garentendosi con ipoteca sui beni della moglie, e ventanni dopo gli bonificò la somma. Altri prestiti, pure ga rantiti, ma non bonificati, gli fece nel 1S09, nel 1813, nel 1817 e nel 1821, senza contare che la gene rosità sovrana fruttò al principe le tenute di Daruvàr, nel Banato, e di Johannisberg, in Rcnania, che ogni anno rendevano ciascuna qualche cosa come 100.000 fiorini, Non furono però questi i regali che spinsero Grillparzer a pronunciare il severo giudizio riferito in principio. Grillparzer, che in tutta la sua vita ignorò l'agiatez za, si sarà indignato ripensando ai brillanti del valore di 40.000 ru- bli coi quali lo Zar Alessandro accompagnò nel 1813 l'ordine di Sant'Andrea ed alla tabacchiera del valore di 26.000 rubli che Metternich ricevè nel 1833 dal successore di Alessandro, Nicola. Il Re di Napoli « avrebbe » corrisposto al principe un annuo assegno di 60.000 fiorini, la casa d'Este si «sarebbe» dimostrata riconoscente per la conclusione del matrimonio di Maria Ludovica con l'Imperatore Franz. Il quale Imperatore Franz « avrebbe » infine autorizzato Metternich a spedire allo Zar delle Russie regolari rapporti di contenuto non politico. dir ,un tcomrso- rrdi so ducat\.che Pm. tardl' SJCC°- m6 \raPPortl *?ol*Ucl sono for3C più interessanti dei politici, fu portato a 75 000... Metternich lavorava, alla Can celleria, partendo dal concetto: « Io non fo' nulla che possa essere fatto anche da altri::. Così le 'storico Heinrich von Srbik. Però, ; der attrini in , bcl modo ;io avrebbero potuto fare moltis. gjmi j ' Italo 7ingarelli MONUMENTI PUBBLICITARI sono stati inaugurati a Brussellc n uno dei corsi principali, per lanciare un nuovo centro di villeggiatura del Belgio.