Marsiglia antisanzionista paralizzata dalle sanzioni

Marsiglia antisanzionista paralizzata dalle sanzioni Marsiglia antisanzionista paralizzata dalle sanzioni Quello che ha perduto il grande emporio e quello che spera di riguadagnare dopo l'assedio (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) . Marsiglia, 10 notte. Con la più schietta, viva sod- è bivacai alnunrt IL accolto qui 1 an- (l"°rlea r,ev°ca delle. f™°- ri;, °uprante ?ll.otto rafesi. de"in-67felice esperimento societario, Mar- cosigia è stata duramente colpita efdal interruzione degli scambi con al1 Italia. Le proteste contro la si- e tuazione determinata dalla deci- dasione ginevrina si sono levate alte ree fiere, da tutte le parti; gli ap- topelli al governo perchè interve-| nisse fattivamente nella questio- : spne autorizzando deroghe al regime himposto dalla coalizione società- |Curia, si sono fatti sempre più nume- esrosi, incalzanti, prementi. Postosi 'toalla testa della campagna antisan-lgzionista, il presidente della Camera! fedi Commercio di Marsiglia, Felix j liPrax, non ha tralasciato occasio- fine per agitare il problema,' per ri-1 dchiamare l'attenzione del gover-1 cno sulla gigantesca portata dei ' d[danni derivanti all'economia lo- p|cale e nazionale della, sospensio- j lo! ne dei traffici con l'Italia, per in- i c|vocare dal governo un atteggia- in- "ento di aperta secessione nella d» ì pplicazione delle misure imposte ddgsardalla Lega delle Nazioni Le categorie più colpite Un voluminoso «dossier» sta a ! -|sono svolte in proposito le prote- i : jste che sono state formuiate, i v0ti che sono stati elevati, le riue inioni locali, regionali e nazionali! |che sono state tenute per dar| , forma concreta ed imponente alij l'agitazione. Ma questa è cronaca j ! ormai superata. Tuttavia, se l'eco I s; de„u oraim del giorno che li ln[<iogBÌen racchiude e tramanda.1 tisi disperde e si annulla per così'f[dire nella più vasta eco dell'avve-jt,nimento che coincide con la fine:ri■documentare le discussioni che si pI mIfjdtnmli a o dell'infelice esperimento rio, rimangono evidenti, sentite |ed attuali le conseguenze della realtà catastrofica in cui si è tradotta per i traffici locali l'applicazione delle sanzioni. Le categorie più colpite sono state naturalmente quelle interessate all'attività portuale. Il movimento del porto di Marsiglia si j alimentava per un terzo del traf-J società-Idadtdsfico offerto dai vapori italiani, il o cui tonnellaggio di stazza e di carico era via via aumentato, negli ultimi anni, sino a superare quello della bandiera inglese ed a se- di guire immediatamente quello del- e el e a e: r e n o ao o¬ ia bandiera francese. Ma le san zioni si sono ripercosse con elevati limiti di incidenza anche sul complesso dei traffici delle merci in transito per questo emporio commerciale — via terra o via mare e via terra insieme — fra l'Italia ed i vari paesi sanzionisti, cagionando perdite sensibilissime nei servizi direttamente connessi col traffico marittimo (tasse portuali, pilotaggio, rimor- chiatori, cantieri, scaricatori, spe- dizionieri, imprese di trasporto,'a forniture di bordo) ed, indiretta- e li an. smente, a tutto l'insieme dei servizi pubblici e privati: banche, cambio, trasporti, alberghi, ritrovi, ecc. Il consuntivo della parentesi | sanzionista non sarà conosciuto, nella completezza delle voci e del-1 Maìvli on oua le cifre, che fra molti mesi, sin d'ora esso può essere delineato sulla scorta dei dati che risultano definitivi attraverso le elaborazioni ufficiali e sulla base del volume dei traffici che si sono registrati nel 1934. In quell'anno, j 960 navi battenti bandiera Italia- j na erano entrate nel porto di Mar- ! siglia, trasportando 618.681 ton nellate di merci e 4027 passegge ln io!^ ^ j Marsiglia e"degrad*ato Iìri. Nell'anno decorso il movimen- ! to delle navi italiane che han fat-|194 tonnel- o-,a ?g2 mitk cQn gg3 o- ^ ^ merci g 3722 paMe-geri uo p t ^ ^ |ta c- oi e- la ma!?J™^.*,fer,?.».et^.?1?? E^ ed Un eto zioni, il regresso si è accentuato !ancora nel primo semestre dell'an- |no corrente, (i dati relativi non jrisultano ancora elaborati) im- ua un Gli rmla vita portuale una paralisi irrimediabile, conferendo a talune fra le più vive correnti di traffico un andamento ed un aspetto di desolante ristagno. ^ dati alla fine del 1934 su queste basi: poco meno di 50 mila tonnel-/!,.Tmer lmP°rtatefm Fra°-eia dall Italia e o7 mila tonnellatedi merci esportate dalla Franciarnrrpnrp",^ tr^^h.^L ^ corrente di traffico davano vita,qui, ad industrie ed a commerci,. ... . . . vitali, ì quali non hanno trovatoDal 1934 al 1936 Gli scambi italo-francesi attraverso Marsiglia si erano consoli- il modo di alimentarsi e di sostenersi attraverso altri sbocchi ed altri mercati. Per più della metà, il volume delle importazioni italiane era rappresentato dallo zolfo delle nostre miniere, mentre un altro elevato percento (5700 tonnellate) era costituito dalla varie-tà dei nostri marmi pregiati. E sotto questo aspetto, la situazio-ne che si è dischiusa per l'indu- stria edilizia locale coll'applicazioni delle sanzioni e delle controsanzioni è risultata senza rimedio, che col problema della quantità (per il novanta per cento del suo fabbisogno marmifero l'industria edilizia si approvvigionava in Italia) si è aggiunto anche quello della qualità, risultando impossi- ile trovare su altri mercati le arietà di marmi offerte dal merato italiano. Infine, a tutti gli ltri prodotti importati dall'Italia legn£rai, frutta, olio d'oliva, piito ecc. devono aggiungersi le 700 tonnellate a cui ascendevano omplessivamente le importazioni ffettuate per ferrovia di generi alimentari: formaggi, salumi, ecc., e la cui varieta ed u cui volume davano iuogo ad un'attività fioente e redditizia in un vasto setore del commercio locale, Considerando, per contro, le eportazioni francesi in Italia, si ha che sulle 57 mila tonnellate in Cui si è compendiato il volume di esse durante il 1934, ben 39.500 onnellate erano rappresentate dagli acquisti di ferro e rottami di ferro effettuati dall'industria itaiana sul mercato marsigliese. Un fiero colpo è stato recato ad una delle più tipiche attività commerciali del luogo coll'interruzione degli acquisti italiani, mentre il pregiudizio subito dal commercio ocale, coll'estinzione di questa corrente di traffico, si è tradotto n uno sfacciato beneficio per l'in- dustria-siderurgica taglese-Traen do profitto dal ristagno cagionato dall'applicazione delle sanzioni, gli inglesi hanno dapprima intensificato e poi monopolizzato gli acquisti sulla piazza locale dei rottami di ferro, assicurandosi so talune (1900 tonnellate di pel- li, 287 di lana, 648 di fibre vegetali. 300 di sapone e 1700 di solfato di soda) per valutare l'entità dei danni conseguenti all'inaridirsi dei traffici, alla chiusura per 8-10 franchi la tonnellata un materiale che, dopo essere stato fuso e ridotto in lingotti, essi vendono in ragione di un franco e trenta il chilogrammo. Altre v. .i notevoli per le attività locali aumentavano le esportazioni verso l'Italia. E basterà ricordarne a ca- sona dalla deile frontiere. Merci di « contrabbando » Se le controsanzioni poste in atto dall'Italia al profilarsi della decisione ginevrina, e ferreamente applicate da tutti i nostri industriali e commercianti con una saldezza di disciplina in tutto conalla storica èra vissuta Patria, hanno impedito agli esportatori francesi di man tenere almeno parzialmente attive, per vie anodine e misteriose, le loro correnti di traffico verso il nostro Paese, le trovate più bizzarre, gli « escamotages > più originali, i ripieghi più singolari sono stati escogitati da taluni importatori francesi per assicurarsi, ad onta del divieto societario, l'approvvigionamento delle merci e delle derrate italiane. La casistica che potete sentirvi esporre da chiunque, negli ambienti commerciali e portuali di Marsiglia, è inesauribile. E' noto che l'introduzione delle merci italiane non subiva re- more e restrizioni se si trattava 'di merci commesse e pagate an- teriormente al decreto istitutivo delle sanzioni. Orbene — secondo si racconta qui — vi fu un istituto bancario che, producendo contratti e fatture recanti date ineccepibilmente anteriori di parecchi mesi al decreto sanzionista, potè introdurre in Francia duecento | 1 ìvagoni di agrumi; vi fu un levantino, il quale, attraverso una j j ! P®*^ fantastica messinscena di scritturazioni contabili, copie di lettere, documenti cambiari ecc., rimontanti, quanto alle date, a più di un anno addietro ed attestanti figurativamente la realtà degli imassunti e delle forniture commesse, riuscì ad approwig- Ilioni di franchl; Vi fu infine, co- ìgionare il commercio locale dei ! Prodotti italiafli di più largo con|f.um.° J?" un ™V0Tt° ncove mi' me accadde nel porticciuolo di Giens, fra Tolone e St. Raphael, |chi tentò audacemente il contrab- ! band,° del prodotti tipici italiani, |simulando un avaria al veliero che j trasportava il carico prezioso, L'annuncio della revoca delle sanzioni pone fine a questo stato di cose eccezionale, dissipa lo sconforto che si era diffuso nella totalità degli ambienti commerciali, fa rinascere le speranze in chi aveva visto i traffici interrotti, le sue attività paralizzate, le sue imprese minate e vulnerate dalle asperità della situazione. Mentre sta per cadere l'iniqua barriera ginevrina, tutta l'attesa di questi ambienti commerciali è Lnt^to rivolta all'atteggiamento ,che assumerà l'Italia nei riguardi .del trattati di cornmercio che ea; ; lugi f , due Pae. * «ulla base della clausola della ; ch ffl , TI ,. , _ ,„„' _._„ guito ali applicazione delle misu- o5 "\ , _ „ re sanzioniste, non si sa se verranno considerati denunciati o semplicemente sospesi in quelli che sono i termini normali della loro validità e della loro efficacia. d , n -1 E Carico dì limoni italiani -1 - Francesco Argenta , atteso in Svezia Stoccolma, 10 notte. Si accentua la generale soddisfazione per l'abrogazione delle à ! sanzioni che la stampa svedese o a o - chiama adesso una « farsa tragico-comica Si segnala con compiacimento l'arrivo in Svezia per la prossima settimana, del primo carico di limoni italiani,

Persone citate: Francesco Argenta