Un filantropo di meno

Un filantropo di meno VICENDE DELLA VITA CONSUETA Un filantropo di meno La disavventura di un uomo di cuore»che faceva del bene nelle ore notturne pecie per quanto riguarda il com- psortamento di chi è oggetto della. La filantropia e arte difficile, pgenerosità altrui. Non diceva for- pse Chamfort di guardarsi dalla ri-' fconoscenza dei beneficati? iaVincenzo Varlotti non conosce dntesa ad ottenere la riconoscenzaIccanoniche. |"Egli scruta prima in volto il ,dene"sra"nore e signorine che in- seontra per via in ore non del tutto Egli scruta prima in volto il , soggfto e se vi riscontra quelle. cf^^f^L^i^P^ "nCo r^'f.'Pano 1 animo predisposto alla gra- mitudme si accosta, e dopo una tbreve conversazione procede al- „ opera di bene. sVa- Anche l'altra sera, in corso va- entino, agi secondo il suo solito.Itl soggetto — la ventottenne Ma-, ria Màssaglia fu Giacomo — ave- mva tutti cenzo li i requisiti necessari. Vin- le si accostò. Fra l'uomo e vseggiante si svolse un lungo pa- passet,„ colloquio. Il primo confesso alla eseconda di aver esaurito nel suo dbilancio mensile la cifra corri- Mspandente alla voce «opere di tbene s ~ Malgrado ciò — soggiunse d— non intendo alfatto lasciarti 9 anani vuote... Fu cosi t almeno secondo la ver-:tsione della Màssaglia) che il Var- -otti consegnò alla donna il suo porologio, non più nuovo è vero, ma'tassolutamente dignitoso nella sua nargentea calotta con su incisa lai ocomotiva. nLa Màssaglia — i requisiti fi- sic! non mentono — condusse al-Iora il suo benefattore davanti a,1casa sua in via Lucio Bazzani, ove sorge (uiel pittoresco (anche troppoli gruppetto di case ad un pia- r,, con cortile rustico, che il Mini- mcipio ha. con salutare provvedi-^mento, deciso di demolire, dichia- rrandoòe l'esproprio per pubblica ^utilità e indennizzanclone il prò- Vprietarlo con la modica somma di l150.000 lire. | lGiunta davanti al portone la Maria disse al filantropo: , tAspettami qui! gIMiracoli della gratitudine: Si "ci-» così afu-zionata al benefattore che sii. gli dava il tu). m— Salgo su un momento - sog- Vgiunse la donna Devo oarlare fcon la mia padrona di casa. KVincenzo Varlotti attese. Vici vuna luce accendersi alla finestra della sua beneficata. E dopo un po' senti frasi concitate e quindi grida e insulti scambiati fra donne. La lite durò un pezzo. Pareva ad un tratto sedata ma si riaccen-; deva con maggiore violenza. Il Varlotti cominciò a pentirsi del dono fatto alla Màssaglia, laj quale, a quanto sentiva, non era' pareva a prima vista. . Attese ancora, passeggiando i, poi quella candida creatura che per la strada deserta davanti alla ' finestra dalla quale continuavano ia venire alte grida. Qualche voce di vicino si levò nella notte per Icanto. La Massaglm fu invitata a |"Pa Pll-'coia uinicoua. j^a. paurona ,.' S^i,™L^2rii!S5SH^ailI seguire i rappresentanti della leg- ^ ^"«sto ^unto, gerò.^ sorse , d " nènnurn i0 scarne che si . carRdolofta0 Tacenti IKdScia 0 'Prot.cst.ando che je doveva più mcsi di pigione. Dato l'interven t0 degli agenli le calzature furo „o riconsegnate e la donna disce- se in istrada sotto buona guardia. Ma quivi era ancora il Varlot- ila quiv Iti, il quale si fece avanti: , — E il mio orologio? mandò, do- La Màssaglia fece dapprima le viste di cadere dalle nuvole, poi protesto dicendo che l'orologio le era. stato regalato gentilmente dal V^^»$^1!^^ l5S°«£ri" Muei« ult.m0 ^ce (oh fi . ,- tropia tu se un^"^^n^se imo a dichaiarc (il prezio- da]"^lt0 Maria a ana ccori a Mam, La Màssaglia ò\statatrattenii- :ta in attèsa che venga fatta luce -ulla qUCSUonc e il "varlotti con passo assaj leggero (pesava mol- 'to il vecchio orologio) se ne ritoi- no a casa. i nc] jitDro dei filantropi, l'altra notte, è stato cancellato un nomi.,