Borgo medioevale

Borgo medioevale fantasia di prima estate Borgo medioevale Varcato il ponticello e. sorpassala la fontana, camminiamo sot-\ to i letti c i ballatoi, sorridendo alla fìnta chiesa, che somiglia alla fede di troppi nomini: una fac-\ cinta piena di Santi e, dietro, un . bel niente; poi attraversiamo ih piazzale ove l'erba e le piante sono sfuggite, finora, alle forbici dei : jrinrdimeri; buttiamo uno sguardo I! al castello, che non riesce a esse-Lre tetro e temibile, nonostante il pendaglio del capestro, lassù, dal' cui norfo dovrebbe pendere un ma-1nichino con la lingua fuori; e in-1, . ■ ,„ , * ,,'„;„ j„7 ,„„ fine «Mimo per la breccia del mu-1ro; rivediamo il fiume, i colli, il sole che tramonta accanto al Monviso; e non ci pensiamo più. Ma, a notte, (il ponte levatoio non si leva), i cancelli si chiudono sull'ombra tagliata dalle luci delle finte torce, (gelide lampade elettriche, ove si vorrebbero farfalloni di fiamma, con odore di zolfo c catrame!, sul goeciolio della fontana, sulla perplessità delle colonne a rombi bianchi e gialli, sugli androni profondi e vuoti: si chiudono prima che alcuno abbia sonalo il coprifuoco, i cancelli del borgo per il quale il coprifuoco non sonò mai. Cosi rimangono soli, borgo e castello, e si scambiano parole sommesse, sconsolati lamenti. Certo non dev'essere una situazione allegra: nascere vecchi, trovarsi sospesi tra due mondi, senza godere .ne i privilegi dell'uno nè quelli dell'altro. Costruiti una ci»-quantina d'anni or sono, quei due scenografi, campioni dell'architettura quattrocentesca, nei qualinulla manca, come in una c?i7if/e>i-te enciclopedia, dovrebbero proce-dcrc alla pari coi nati della loro leva: ma essi sono venuti al mondo con l'aspetto e la struttura di vecchioni sci volte centenari, e C[Hindi dovrebbero godere, insiemecon questi vecchioni, la postuma incantevole vita che nasce dalla memoria di ciò che è passato. Ed ecco il loro intimo dramma: coi . cinquantenni non possono marciare, data la decrepitezza della loro forma, ne tanto meno possono accompagnarsi ai decrepiti, data la puerile limitatezza della loro esperienza, vecchia di soli cinquanta anni. -.L'ammirazione dei rari turisti è troppo superficiale perchè valga a dar loro coscienza della ragion d'esistere che non sentono. E nemmeno vale a questo la simpatia che i torinesi dimostrano loro, pur senza darla molto a vedere. Non rimane, insomma, per il Borgo e per il Castello, che la fittizia vita risorgente a ogni esposizione nazionale o internazionale, quando i loro abitanti vestono teatrali costumi e popolano le vie e le bottegheSenonchè quella vita è come il muoversi d'un burattino, che, finché è fermo, quando sia di proporzioni e di fattezze naturali, può ancora lasciar qualche dubbio sul silo vero essere, ma poi, non appena si muove, con un solo gesto tradisce la sua anima di legnoQuegli alabardieri, di guardia alle porle della città merlata, non possono essere costretti a sacrificare : buffetti con la punta a uncino; e tanto meno a smettere le mutan-de, se le giornate sono fredde, sic-clic i maglioni rivelano, intorno ai polpacci, i nodi dei lacciuoli. Nelle ootieghc, guardando i bravi lavoratori, si pensa fatalmente a Siegfried, quando, nella sua caverna, batte l'incudine dalla quale sprizzano violacee scintille elettriclic: fi» senso di fatica a vuoto, desibizione decorativa. Ma si consolano, borgo e Castelto, quando le. notti cedono alle albee i cancelli si riaprono. Pensano, * , . ' che anche per loro arriverà la vera vecchiaia, la quale è sempre lenra., tranne che per arrivare. Un secolo, due secoli, tre secoli. Ninneri di poco conto. Allora le meridiani delle torri segneranno un'ora storica: torse la prima ora storica, per H Borgo e il Castello, poiciie l'ora della loro nascita, stando a ciò che prima dicemmo, fstorica soltanto ulta mainerà dedrammi storici. E che cosu accadrà f Qualche distratto archeologdeli anno tremila (sarebbe unbella vendetta) scoprirà e additerà alla meraviglia di tutti la perfetta conservazione di quel borgdel tnillequattrocento: unico ormaal mondo, salvato da chi sa qualprodìgio. E gli uomini ammireranno, commossi. me. ce.