In Francia l'azione delle masse si impone all'indecisione governativa

In Francia l'azione delle masse si impone all'indecisione governativa In Francia l'azione delle masse si impone all'indecisione governativa La precarietà degli accordi conclusi e il continuo succedersi degli scioperi - Il settarismo dei giornali di sinistra nelle questioni internazionali Parigi, 11 notte. Il marasma e l'irrequietudine continuano a guadagnare terreno. Governo e Camera gareggiano di diligenza nell'elaborare ed esaminare la legge sociale promossa dal Fronte popolare, ma si ha la j fruimpressione che la loro attivila! si svolga a vuoto, come un'elica sicdi piroscafo girante fuori dell'ac- stequa. Le riforme in corso non val-:*?.gono ai poteri pubblici 11 minimo sorriso di gratitudine, da parte J7Ìodei loro benéficiarii. I ministri si cuprnimta più<•. lunpi che gli operai non lo accettano: sopiù e ne domandano un altro. Il'in caso della Renault quello dei me-irintallurgici e molti altri sono signi-1 fj*affannano a. promuovere accordi, fra sindacati e padroni; ma quan-imado un accordo è firmato si scopre, operai non ficativi, Tutto procede come se l'occulto comando supremo da cui gli scioperi dipendono voglia la lotta per la lotta, indipendentemente dai risultati raggiunti. Scioperanti sacri e intangibili Oggi, senza più un caffè nè un ristorante aperto, Parigi era squallida nonostante l'animazione dei boulevard.?. Gli alberghi si vuotano rapidamente dei forestieri e chi è costretto a mangiare fuori di casa urta in difficoltà tutt'altro che lievi. Se lo sciopero dei garzoni macellai dovesse protrarsi, la situazione potrebbe in breve divenire grave per l'intera popolazione; ma la circostanza che impressiona di più è la tacita connivenza delle forze di polizia con gli organizzatori del disordine. La decisione del Governo belga di autorizzare lo sgombero delle azier.de mercè l'impiego dei gas lacrimogeni contrasta bizzarramente con gli umori parigini. Qui gli scioperanti sono saeri e parecchi esercenti hanno dovuto rassegnarsi a cedere loro derrate e "eneri alimentari in cambio di p; jtesi buoni di requisizione, come in tempo di occupazione milite re, senza la minima speranza di essere mai risarciti. Le proteste cadono nel vuoto. Il Ministro degli Interni continua a raccomandare agli operai di non obbedire agli ordini di agitatori sprovvisti di stampiglia ufficiale e di riprendere il lavoro a mano a mano che le vengono accolte; ma che si perdono nel crescente frastuono. Governo e Confederazione ge nerale del lavoro incontrano dif ti decochMrispettive domande fosono voci lale inqucefacoltà sempre maggiori per farsi ingiorni U debba estendersi anche ai mezzi di locomozione urbana ed alla ferrovia? obbedire. La decisione non appar- |sotiene più a loro. E chi può esclu- zidere che da oui a noch sforni k I oerc cne aa qui a pocni giorni .i Spsciopero debba estendersi anche mpegl*?ES,tr;Sf^ iVSf^S ei-— e impotente a fare applicare ie convenzioni stipulate sotto 11 desuo arbitrato e garantite dalla pasua autorità. Dopo quattro giorni dele officine sono ancora occupate. ]ala paralisi della produzione si ,iafa!LUpapa.n«^an2j.C^ ftE dètata a spasso per le strade. Che rapprcscnta dunque 1 autorità delil-cGoverno ? governo? ». I colloqui di Delbos In tali frangenti, non ostante le udienze numerose accordate in . Ed esiste ancora un,giusmgiRn„lct'r«ri«r«VT Hininmati* franosi bequesti giorni a diplomati francesi ^c stranieri dal ministro Delbos, la politica estera a Parigi segna il passo subendo il contraccolpo dell'indecisione generale. Il colloquio di Delbos con l'ambasciatore d'Italia Cerniti, se dob- , , , .. pobiamo credere a quanui ne dice ' sugicogutesal'Oeuvre non avrebbe avuto se non un carattere protocollare e sarebbe servito piuttosto al diplomatico italiano per esporre la posizione del- . 1 1 , 1 , , , ,. inal problema delle r. GpumFJosimdaqucocoscsochaè loal'Italia di fronte sanzioni e alla situazione generale europea che non al ministro francese per far conoscere il suo pensiero. ■ Delbos —- secondo l'organo massonico — è personalmente preoccupato di non porre innanzi nessuna opinione atta a pregiudicare in un senso o nell'altro l'atteggiamento che la Francia sarà indotta a prendere a Ginevra ■-. Tanto vale confessare che la Francia non sa che pesci pigliare e attende di essersi abboccata con l'Inghilterra per stabilire una linea di condotta. Da parte di un Governo che sembra destinato ad essere il liquidatore di un regime, una tale irresolutezza non può sorprendere. Ma se il Governo tace, gli organi dei partiti al potere non sempre inosservano il silenzio. Il Populaire ritiene opportuno sventare la campagna degli antisanzionisti proclamando che l'abolizione delle sanzioni non modificherà di una virgola la politica estera dell'Italia, giacchè se Mussolini ritiene utile riavvicinarsi alla Germania lo farà in qualunque caso anche se le sanzioni scompaiono. Le due correnti L'Oeuvre., dal canto suo. assicura che ne il Governo francese nè quello inglese cederanno ai ricatti italiani e in particolare a quello della mobilitazione in Piemonte tsic) :■■ e che ■ solo nel caso iin cui l'Italia faccia una offerta,aprecisa di collaborazione in Euro- »pa. Parigi e Londra potranno ac- mconsentire a prendere in esame il fpròbelma delle sanzioni ». iIl Populaire, V organo socia- blista, il cui direttore politico è mfempre Leone Blum, scrive che le attuali discussioni tra sanzionisi e anlisanzionisti sarebbero —_t«e, pei che, a prescindere dai pudigpmI dFmabdnpnsdslab frustrato, « Questa politica era quella della sicurezza collettiva e della resisterna contro l'aggressore. Le *?.nzlonì np,n prano. una ™Pt,resa" ^Jg£Wl£ ^f7Ìoni] t ritardi c le restrizioni con cui vennero applicate, ma gli sco- problema più generale del mante- linimento dell'autorità della Socie- (gta delle Nazioni, che è quello che|spiù importa nel momento attuale, J<•. le sanzioni facevano parte ai: una politica, il cui senso è stato sansoni facevano narte diiìsanzioni iacevano pane ai r\n 1 ì r i no il i-ini Cfliìen a cratrt! pggardtppi a cai tendevano sono più che nqasoppressione pura è semplice sono min generale coloro stessi che dal- srinizio dclla criPi etiopica sono i dfj*^- TSn/Al^u!; 'Pmai necessari e attuali «Coloro che propongono la lor, ti della Società delle Nazioni e ldella pace indivisibile; ciò che oc- scorre alla Francia è una politica chiara e coerente, tendente a rin- Ministro francese defili Esteri. forzare la Lega e ad organizzare la pace in Europa. Il problema del-le sanzioni può essere risolto soloin rapporto a tale politica ed è auquesto che ci si deve pronunciare »Se per la polìtica estera fran-cese avviene come per la politica interna, cioè se chi detta leggesono "glj irreSponsabili di fuori an- zichè5i reSnonsabili di dentro eli V esPonsa°lu 01 "entro, gii SpUnti (.ne precedono tagliano, co- m.g suol ^ ]a testa * toro, Su.perfino dire che accanto ai consi-gli incendiari dell'antifascismo so- eialmassonico, continua, "più" ar- ' ' f dente e disperata che mai, la cani- pagna antisanzionista ed italofila della stampa borghese. Il Temps, ]a cuj calorosa amicizia per l'Ita- ,ia ci semBra un eloquente segno dèi tempi, se la paragoniamo a ' ' . * „ stes„0l-cm aiuicni anicou aeuo stesso . , giornale che non ci sono ancorausola dalla memoria, ripete conmaggior forza che mai, appog-giandosi sulle dichiarazioni di sirRobert Home e di Neville Cham- berlain che « nessuno può pensare ^ ^.^ ^A „„.„.,.„„a,J ,„ . . , politico ed economico in cui anna ' l'Europa sul serio ad aggravare lo sanziongiacchè una simile iniziativa condurrebbe inevitabilmente alla guerra, e che se si tratta di mantenerle tali e quali il solo risultalosarebbe di eternare il turbamento . . ... . ,, , . . in corso nella politica estera dclla r. n„.^ 1a Gran Bretagna, la Francia non può più trastullarsi con delle chi-mere. Giudizi simili prodigano iFigaro, il Journal des Débats, iJour, l'Intra usi geant, la Liberté c sinanco qualche giornale radicalemoderato, quale la Républiqnedalle cui colonne Pierre Domini-que esorta la Francia a riprenderecoscienza delle realtà e dei peri-coli internazionali invece di lasciarsi totalmente accaparrare dasogno di un rivolgimento interno che può gettarla inerme incontro ai piti piavi pericoli esterni. Ma è assai dubbio che questa campa-lottaie per giungere a dar la mano a! laburismo dietro le spalle di un Delbos-Blum-Eden. C P incoriti Sccondo il vecchio organo re-pubblicano, la realtà si impone, edi fronte all'evoluzione profondagna ottenga l'esito desiderato, cpel momento, l'attività della diplo-mazia francese sembra ridursi a ' i YVON DELBOS

Persone citate: Delbos, Delbos-blum-eden, Leone Blum, Mussolini, Neville Cham, Yvon Delbos