L'opera civilizzatrice dell'Italia nel discorso di Graziani ai Notabili

L'opera civilizzatrice dell'Italia nel discorso di Graziani ai Notabili L'opera civilizzatrice dell'Italia nel discorso di Graziani ai Notabili La solenne e fastosa cerimonia nel salone del trono -- Il giuramento di fedeltà pronunciato da ras Ailù e approvato da tutti i presenti con il saluto all'Imperatore e al Duce (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Addis Abeba, 10 notte. La cerimonia della sottomissione di tutti i capi e i notabili di Addis Abeba e regioni limitrofe, come già abbiamo segnalato ieri, ha assunto un particolare carattere di solennità. Spazzate le blindature che lo deturpavano, riparati i vasti danni del saccheggio, ricostituito l'ammobiliamento con quanto di più sontuoso è stato raccapezzato in tutta la città, ripulito e rivestito del tricolore, il Palazzo del Governo Generale del Viceré, già ghebì imperiale, si presentava con l'aspetto proprio di una inaugurazione di una festa. Folla pittoresca plpEmmcpnscsII grande giardino, ingentilito]dalle sapienti cure delle mani ita-\liane, vedeva nei suoi viali una fol- \ la in nulla dissimile da quella che sino a pochi mesi fa vi conveniva in attesa di far da scorta a qual che uscita ufficiale dell'ex-negus, [ma senza quell'aria di preoccupato servilismo di allora, con i costumi più bellt, e che si compiaceva di questa giornata, come di un battesimo 'alla vi-, ta nuova del paese. Fuori del\recmto, centinaia di cavalli con bardature variopinte e tinUn- nauti. Molti, molti capì erano ve-\nuti dai centri della regione, di-\stanti diecine di chilometri, oc- compagnati da un corteggio di se-\jgitaci: uiw, cavalleria caratteristi-] ca, ciascuna con una propria fiSÌo-\nomia e un colore dominante. C'e-\rano anche le lucide automobili \ dei capi maggiori, e dentro i capi\stessi, ìlei costumi tradizionali.ì Mentrc altri erano venuti in abiti - 1_ I ■ .] ■ . _ J." I I !a coda di rondine, velate di freddo taglio inglese, montando invece cavalli bardati di cuoi colorati e di ottone lucido. Niente era più\curioso che vedere scarpette dijcoppale infilate nello staffone d'ar-^gento inassiccio, lavorato a ricamildi oreficeria. \L'adunata era stata stabilita daiìpromotori, tra i quali primissimi Ras Ailù, già regnante del Gog-ìgiam e il prof. Afeuork, ex-mini-istro d'Etiopia a Roma, per le]Ì0,S0. Dalle dieci il salone del tro-',ito era gremito, in attesa che ilìReggente Maresciallo Graziani ve- j nisse a prendere la consegna del\solenne atto di sudditanza e deli giuramento di fedeltà che i capi diÌAddis Abeba e delle regioni finiti-,me venivano ad offrirgli. \Questo salone del trono, vastis-'^slmo, alto, con panneggi di stoffèìpreziose, con arabeschi di smalto, alle finestre e alle montature dcl-\ ìe porte, con il mobiliamcnto mas-\sirrio e presuntuoso, aveva anche[ia democratica funzione di sala ci-Unematografica del negus. Appositi meccanismi erano infatti destinatila fasciare di stoffa nera una pore-Ute tutta di vetro, che nei giorni di\udienza serviva a fare entrare illsole senza economìa neWambien-\te troppo grande. \ Oggi questa parete di vetro fa- ceva entrare un cielo di una piiri-Jtà trasparente addirittura; una\lastra di blu, senza una ovattato- ra. Alla parete dove ai tempi che:furono si stendeva lo schermo dei.cinema era stesa una grande, bel- lissima, bandiera tricolore, sulla quale oltre allo stemma dello Sta-\to, campeggiavano i ritratti di Sitai Maestà il Re e Imperatore e del'Duce. Un anfiteatro di poltrone, era attorno al bellissimo scannai vicereale, e davanti vi era la pla-ì. • .. j. t-i. a ■ tea, gremita di nativi, che offriva • ,. . - u. mi meraviglioso ed indimenticabi- le ■mcttacolo 1 \.\Tutti i capi maggiori c minori, copti, cattolici, mussulmani, erano'presenti, vestiti con i costumi più\ricchi e con tutti i parati e le in-,segue del loro grado, L'Abuna Cirillo, arcivescovo di Etiopia, con un pesantissimo e severo costume nero e la croce d'oro I notabili presenti di gusto bizantino tra le mani, javeva il posto d'onore, e dietro di lui la corte dei capi dei conventi illustri, taluni in abito tipo lutto |strettissimo e pressante, altri ini quei caratteristici paludamenti]candidi e neri del clero copto. Al- tri posti d'onore erano riservati al nemico acerrimo dell'usurpato- re, ras Ailii. signore del Goggiam. che ha sigillato la rimesso di ogni. potere al Governo di Mussolini e l'assunzione dei diritti regali da parte di Sua, Maestà Vittorio Emanuele III. Ras Ailù vestiva il suo famoso mantello dal ricamo d'oro finissimo, di uno splendore e di una ricchezza tutta orientale; una delle poche cose di valore che Tafari non gli avesse rubato. Il suo passo stentato ricordava la crudeltà dei ceppi. Un costume celeste arabescato d'argento aveva il deggiac Abbancon, già capo delle guardie del ghebì dell'imperatrice Taitù, e fondatore dei pittoreschi lancieri azzurri, zio di ras Gugsà. In impeccabile abito europeo, opera di un sarto romano, erano Afcuork e l'ex ministro della pubblica istruzione Belatanghictà. In]vece l'ex guardasigilli Uolde Ma\scal Tarikìt, indossava il costume \ tradizionale. Quest'uomo, che è fra i più colti del paese, sedeva su un apparecchio ortopedico sul quale una paralisi da anni lo ha inch\o< [dato, e la sua presenza testimoniava ancora meglio la spontaneità del suo gesto. Il giuramento di fedeltà , Uno dei notabili più cordial. \mente salutato dall'assemblea so Iewwe c stato un „„„„ uno m ca pj i(l influenti del Goqaiam, \prediletto di rns AHu oltrea rns \Ail^ c>era un altrn capo di rango re,jale: ras Ghegriehuot, figlio del \jamoso ncqus Micael, capo dct/li ] UoUo e po( u rfc,/jnc Hnptp mcael \ex.lUgaba del qhcbì imperiale, il \dcgiac Mangascià Ubie cx-capo \ dell'Uollega, l'ex-intendente gene\,„ie de\ gìlen\ Azagavoseni, il fiì tnurari Àmedeie notabile delVUol i„t Vex-direttore generale del Mi- !.. _ _. {nistcro degli Esteri, l'ex-segreta rio generale del Ministero del ghebì Imperiale, l'ex-segretario gene- \,ale del Ministero della Giustizia je de\ie Finanze, dell'Agricoltura e ^elle Poste, l'ex-presidente del Sulpremo Tribunale militare, l'ex-ca \po giudice dell'Imperatrice e di- ìciasscttc alti magistrati, II mondo islamico era rappreìsentato dal Cadi Gianne, dalil'ex-Cadi di Addis Abeba Au]dola, dal notabile degli Vallo ',Achim Ahmed, dallo sceicco Abìdel Nasi capo di Moschea, dal j lo sceicco Mohamed El Feghi Mo\hamed ispettore religioso, dal i Gehrasmac Bedasi El Harari degli ÌAalend di Addis Abeba, da nove ,sceicchi della città, da El Hag \Ibraihm Ibu Nur, da numerosi al- '^tri capi religiosi civili musnlmaìni della città di Addis Abeba c del , territorio. \ Quando seguito dai generali e \dagli alti funzionari civili, dal Se[gretario del Fascio e da uno stuoUo di ufficiali, S. E. il Maresciallo oraziani è entrato nel salone, a la banda militare ha intonato gli -U»*f* della Patria, tutta, la folla si \è alzata in piedi, e così è rimasta lrivcrente. Ma con una riverenza \fiera e cosciente, e per niente af \ fatto umiliata, per tutto il tempo della cerimonia. Nelle tribune, J>remife di giornalisti, funzionari, \Personahta metropolitane, tutti - f.rawo Pure rigidamente sull'attene:U- ™™ che ali squilli delle i.u'0mbe n»»unciassero un'ora sto- *" , ., a nbI silenzio ras Ailù ha fatto \"n j>a?so avanti> jla aPe'''° ai Ariella azzurra che aveva in mal'"0' edja £«0 m "manco l'inai- rizzo di sudditanza e il giuramento di fedeltà, fatto in nome di tut- e, ai ì'l^ \"'"r^ Abeba. Emozionato, con voce vi- , . . ,. ,' «""*>««,» ni brante, l oppresso ha- latto senti¬ . „, . , 1 e nU'<d'torw ln *"« commossa felicità di essere al fine un suddi\to e non più uno schiavo. Alla fi\ne del suo dire, tutti, compreso , VAbuiWi cho h„ semprg com'erva. o'to UHa statuanetà assorta e soù\lenne> 8ono inchinati ,„ sc -,di approvazione, o Parla Graziani Poi ha parlato il Maresciallo, , j con voce forte, con tono di coni quistatore, e nello stesso tempo di I uomo giusto. Ogni sua frase venio | va tradotta dai due interpreti, prini ma in amarico, e poi in araba, i]Spesso questa folla solenne mani festava caratteristicamente la sua approvazione; ogni volta che il Maresciallo ha nominato il Sovra no ed il Duce, tutti i notabili han .no seguito l'esempio degli ufficiali, salutando romanamente; infine, quando il Maresciallo ha ordinato il saluto al Re ed Imperatore ed al Duce, le grida auspicanti della folla si sono confuse con quelle degli italiani. Il Reggente, che o> veva parlato con lentezza vibrante, scandendo come articoli di una legge le sue frasi, quando ha lasciato il suo posto, è passato attraverso la folla plaudente calorosamente e vivacemente, che ha dimostrato di avere capito e di avere accolto con il cuore le parole del Governo Fascista. Poi, primo tra i nativi, ha lasciato il palazzo l'Abuna, su una automobile del servizio vicereale, accompagnato da un ufficiale di Btato Maggiore, ed ossequiato dal clero e dai capi. Quindi è uscito ras Ailù, e tutti hanno fatto ressa alla sua automobile, con inchini a non finire e espressioni di cordialità, anche da parte di coloro che sino a poche settimane fa erano stati poco più che suoi carcerieri. Dopo le automobili, i cavalli. Lungo i viali alberati la cavalcata dei capi è passata attraverso la città pavesata, dai tricolori, assottigliandosi ad ogni strada, man mano che ciascuno tornava alle proprie case, a portare ai suoi e | a diffondere alle genti la parola {di forza e di pace e di civiltà e di augurio, detta dal rappresentante della Patria Fascista. Attilio Crepas Il piano regolatore di Addii Abeba La relazione al Duce dell' on. Bottai Roma, 10 notte. Il Duce ha ricevuto il maggiore Bottai il quale gli ha riferito sullo svolgimento della missione affidatagli dal Comando Superiore A. O. nel governo civile della città di Addis Abeba e gli ha presentato il suo collaboratore diretto, centurione Alessandrini. L'iniziativa dell'on. Bottai, preI sa d'accordo con il Sottosegretario | alle Colonie e con il Governatore I Generale e Viceré d'Etiopia, di | chiamare gli organi tecnici del ! Governatorato di Roma a contri| buire in modo continuativo allo studio e alla soluzione dei problemi della ricostruzione urbana di Addis Abeba, ha avuto piena approvazione del Capo del Governo. Una missione, nominata dal Ministero delle Colonie e dal Governatorato di Roma, si recherà nella capitale etiopica per dare immediato inizio ai suoi lavori sulla ■ base di un piano regolatore geneI rale già approvato dagli uffici cajpitolini. Il Duce ha infine intrat; tenuto il Governatore di Roma sulle opere in corso nell'Urbe e sul loro sviluppo. La riunione del Direttorio del Consiglio delle ricerche Roma, 10 notte. Il Direttorio del Consiglio nazionale delle ricerche, presieduto da Guglielmo Marconi ha preso alcune interessanti deliberazioni. (Tra l'altro sono state scelte le persone di speciale competenza che -dovranno partecipare ad una missione per gli studi e le ricerche I minerarie da eseguirsi in Etiopia jnei giacimenti alluvionali, non appena il Governo vicereale già interpellato in proposito dal Ministero delle Colonie, ritenga giunto il momento opportuno, e sono sta,te distribuite alcune borse di studio e assegnati i premi per studiosi e ricercatori dei vari laboiratori scientifici. , l , La convocazione a Milano del Consiglio Nazionale del P.N.F. Roma, 10 notte. Secondo quanto stabilito nel calendario del Regime, il giorno 15 alle ore 10, nella sede della Federazione dei Fasci di Combattimento di Milano, si adunerà il Consiglio Nazio< [naie del P. N, F.