LE ESEQUIE DI FORGES-DAVANZATI

LE ESEQUIE DI FORGES-DAVANZATI LE ESEQUIE DI FORGES-DAVANZATI I telegrammi del Principe di Piemonte, del Duca d'Aosta e del Vice-Segretario del Partito -- Il nobilissimo testamento • lRoma, 2 notte. La salma di Roberto Forges Davanzati, rivestita della camicia ! nera, con le decorazioni di guerra, ; è stata posta su di un catafalco , della stanza dove l'estinto ha tra- •scorso tante ore di studio e di la- voro. Attorno al feretro ardevano quattro ceri. Ai piedi del catafal-1co spiccava la seguente iscrizione: « Io ho combat!uto il buon coni- ì battimento ■— Io ho finito il mio ! corso — Io ho serbato la. fede — S. Paolo». i. .. . La Messa nella camera ardente Nella giornata di ieri e starna- ■no Poe. irnrmn n«vin»atù «la :ta'mèta di un CoSo^wLzrì-ìftJSiJ.tv, „„r^.n« i , i naggio di persone appai tenenti ad ogni categoria di cittadini, uomini politici, giornalisti, scrittori, scien-1ziati. sacerdoti, artisti, operai, ar- titani e tanta eente umile da luilugiani e Lauta fe-nu. uiiiiil, ua iui|notte la salma è stata vegliata da una guardia d'onore composta da un redattore della Tribuna, da linimpiegato di amministrazione, da un tipografo e da un operaio ad- rtoftiin .liverel ron-n-ti Srtln Hnn- Safia Tutta la famielK dina gialla. ìutta la ìamigna aei.a Tribuna ha voluto cosi rendere all'indimenticabile Direttore loestremo tributo di rispetto e cU gratitudine. Della guardia d'onore ■ — berto Forges Davanzati apparìe- neva con il grado di maggiore. Stamane alle ore 9 ha avuto ha fatto parte anche un sottufficiale del 13" Artiglieria, a cui Ro- luogo nella camera ardente una Messa funebre a cui hanno assistito soltanto i congiunti. Alle 17.30 la salma è stata trasportata allachiesa di S. Roberto Bellarmino dove ha avuto luo;:o una breve funzione funebre e la benedizione. Subito dopo la salma è stata fatta partire, in autofurgone, per Na poli dove sarà tumulata nella toni- ba di famiglia. Alla famiglia continuano a pervenirs l'asci di telegrammi dall'Italia e dall'estero. Alla signora Forges Davanzati è giunto fra gli altri il seguente telegramma: « S. A. K. il Principe di Piemon te mi incarica di porgerle le sue profonde, commosse condoglianze. — Generale Agmonino ». Il Duca d'Aosta ha cosi telegra fato: «Profondamente rattristato improvvisa luttuosa notizia scompui sa fulgida figura senatore Forges Danvasati, invio di cuore lei'fa miglia mie vive condoglianze. — Amedeo di Savoia ». Partito, Camera e Senato li Vice Segretario del Partito on. Serena ha inviato il seguente dispaccio: « Il Direttorio Nazionale dcl P. N. F. si associa al cordoglio vostro e delle Camicie Nere,'nel rimpianto del valoroso Camerata che in ogni tempo fu animatoreintelligente e fedele della Rivoln- siane. Accolga la espressione del mio personale cordoglio ». Il Presidente del Senato S. E. Federzoni, ha telegrafato nei se- guenti termini' ^ «La «rnmnnran rf; Kv,;,r «^« scompaisa di Roberto For- ges uavanzati priva la Nazione e ti Regime di uno dei loro uomini mplori il Senato che k, animi- naia e lo amava, profondamente onora e rimpiange nel Camerata perduto, il mirabile nioniere del- te idealità nazionali, il valoroso combattente della , rande «uerJe della Rivoluzione fascila, »campione ardente, fortissimo, fe- delissimo che partecipò sempre, ili prima linea, a tutte le buttatila politiche rf<-; Rei/ime dando escm- pÌo costante di inesauribili' vigo- rta morale e di eroico disinteresse. e voltando alla liìxriivvinnc ri-n,.„i molle n col fri huVn lZr*?,TlJ: fro'.'t"bntn I»«tow ael suo potette ingegno, della sua nasta preparazione e della sua ce- cezionale tempra dialettica. Tan- ta altezza di mente e tanta pus- siane di fede non saranno mai di- menticate da chi ammirarono la luminosa vita di un uomo di pai- s-io-o e di lotta che è stato senza dubbio fra i più altamente ben?- meriti del Fascismo. A Le parole de! commiato E;co il testo del documento deporta la data del 23 febbraio del l'anno XIII: « In nome del Padre, del Fi- liuolo e dello Spirito Santo. Al |iionie nel Senato poigo a lei. nobile su.no- ra, ai figliuoli e ai congiunti tutti dell'Estinto, le espressioni dcl più reverente e commosso compianto». Ecco il telegramma del Presi- dente della Camera fascista: T« Colpito dal tristissimo annuii- ciò, esprimo «»r:/ip a nome dcaìi onorevoli camerati, le più coni- ,„r,c^o *r,»n. .n i ■ mosse condoglianze per la Imma- tura perdita dell insigne camerata sen. Roberto Fort/cs Davanzali nobile esempio di vita intemerata e di intera dedizione alle più alte idcalità patrie. Il testamento mo- ralc e politico di Roberto Fari/'* Davansati, rispecchia l'anima nel suo più intimo valore umano. //:suo atto di fede nel Duce che ali ,, . , ,' ,. ■'"ha dato la gioia dell'obbedienza ha trovato pieno riconoscimento nelle paroU del Ceno che lo desi- guano «soldato d'i più fedeli del- la Patria e della Rivoluzione ». so' anno di mia vita posso rivol- gere sereno il mio pensiero al gio no in cui Dio vorrà che io mi distacchi per sempre dalla mia famiglia alla quale dedico queste parole di commiato: « Nel riguardare gli anni vissuti, nel considerare i propositi che ancora sento in me vivi, il mio pensiero va al Duce che ha incarnato lo spirito della Patria quale. avevo immaginato, vivido e operante. n?l duro travaglio della mia generazione, da Adua a Vittorio Veneto, dalla ribellione socialista, alla Rivoluzione fascista, sempre protesa a ricondurre il mirabile nopolo italiano, a protagonista militante di storia e di civiltà Particolarmente sono grato a Lui di avermi data la gioia dell'obbe- dienza per una grande opera co-jmime. Questa obbedienza è final-, mente la nuova forza degli italia- ni; deve continuare nell'avvenire come obbedienza alla missione| dell'Italia; e ad essa debbono restare fedeli i tìgli miei e i tìgli dei miei figli, continuando per tutte le generazioni che perpetuevanno l'onorato nome della famiglia. Prego Iddio che ncn ci interrompa la tradii-ione prolifica che è "la forza maggiore di noi fratelli e sorelle e che ad essa --•ano fedeli i miei figli e i miei discendenti, nella certezza che nessun titolo e nessun ufficio può surrogare quello umano e divino!di padre. I •i Taccio però ogni consiglio per' l'ora dm consedo, nella speranza ?-hejrJ *?J?.™rviYa..^'dcLta,n„? del*della pa-para, con la mia norma di vita e rola. che l'ha accompagnata, conil rammarico di essere potuto ri- manere inferiore al dovere dacompiere, immeritevole di essere considerato come un esempio daimiei figli. "La devozione totale all'Itali? fascista, la fede nella religione di Cristo che in Roma ha il presidiò della sua universalità; sono i tcrmini di quella obbedienza attiva,incessante, che deve presidiare di potenza e di volontà la missione dcl P"Pol° Galiano. Considero mia grande ventura, aver vissuto epartecipato al grande Celo di Vlt- Iorio Veneto, della Marcia su Ro- . ,. V-niicillPKlonp che ha * 1 ,a Monarchia a U?^w, n ?S?«J„ 0 arcma' «pSVh*nel momento in mi - 01"u\ 111 momento m cui avro cessato di vivere si deve spc-fà je ore di uIt|'mK*omuniolle de_ fDle °™ ™ iM^te Slo snirito S™,,^ sc, JfJ? ^.?.,|?J}Ìjft ^endo che slamata notizia della mKl morte dopo la sepoltura, di essere vestito della camicia nera e ^asportato in Chiesa dove sarà r.„,.,u ',„ •> Hnii^ovinHn ^l?°\Sh\Ja *,a',u c£ «t™ cne soltanto la i;.i.aJna.M«iin.or- "o a me e che non vi sia alcuna. neanche minima, solennità di ese-quie e che l'apnello farcisti sia fatto da mio Callo Vittorio e chen->oli niinunoi rl'i' mn-ts i-co-un ti "eS" annunci tu mo.te i.es..un ti- tClI° accompagni il mio nome e cognome fuori di quello di carni-: nit0 ■t nera. Chi volesse ricordarmi, mi ricordi con opere di bone di ui o^ni società ha sempre infibisogno. Jiia moglie Virginia, compagna di mia vita e madre dei miei figli, che già possiede la casa dove abitiamo, disporrà di quanto potvà toccarle di indennità e di as- sicUrazioni per la mia morte, colcomnito di conservare quanto più possibile ai figli; provvedendo alle necessità della famiglia che continuerà a considerare sempre massima forza la solidarietà dell'affetto reciproco e il rispetto e l'a-more alla Madre. Ciascuno deimiei figli abbia sempre presentele pene, le fatiche di chi li ha avuti nel grembo, li ha allattati.li ha curati, non allontanandosimai dal loro letto quando sonostati ammalati. Quanto alle regoledi buona amministrazione non ve n'e che una: contare sul proprio 1 lavoro, misu'-are le spase al disotto dello disporubi;:ta. rifiutareil debito, anche minimo. Vi salutoe vi benedico. Roberto Forges Da i-ausati »

Luoghi citati: Aosta, Italia, Piemonte, Roma, Vittorio Veneto