L'Europa incagliata nelle secche dei puntigli bizantini di Giuseppe Piazza

L'Europa incagliata nelle secche dei puntigli bizantini L'Europa incagliata nelle secche dei puntigli bizantini Berlino, 1 notte. Tema di tutte le discussioni continua a essere il passo argentino, sul quale la pausa meditativa di Pentecoste sembra essere passata diradando alquanto le incertezze e addensando per corrispettivo da più parti i veli della diffidenza. Tutto considerato, calmate le acque della primissima sorpresa, scartate le interpretazioni facilone |liajte(anmripoe fae sedeo troppo furbe" che attribuivano j ma questo o a quel celato buratti-! denaio europeo l'iniziativa del nuovoisetilo improvvisamente tirato, tutte j sele ipotesi accuratamente vagliate, cie conguagliato e controppesato il 1 ribilancio del «cui prodest i> che è sempre uno dei più efficaci mezzi di ricerca della verità, l'opinione gnpringenerale che sembra farsi strada 1 sve prevalere è che la trovata ar-'eogentina non giovi assolutamente ni mnessuno almeno da questa parteitudell'orbe terracqueo, e che i suoi!onmoventi ultimi, per testimonianza< prfinora concorde di tutti i corri-itispondenti da ogni parte, siano dajlericercare in un complesso di cai- recoli e di tornaconti politici apparertenenti esclusivamente all'altra mparte dell'emisfero, in moventi I recioè eminentemente americani, ejnmagari panamericani, ma non per : oquesto nemmeno minimamente europei. . Sfondo antisocietario stpe inSaggiato alla carta tornasole j lieuropea, il nuovo preparato argen-! dtino non dà, per quante prove qui | rasi facciano, alcuna reazione: alpquella americana invece le dà tut-lgte. Si osserva per esempio che do- spr, la crisi americana del Chaco è stata l'Argentina a proporre, come si sa, un patto di non aggressione sud-americano foggiato sul tipo del patto Kellogg, il cui secondo articolo precisamente impegna i suoi membri a non riconoscere regolamenti territoriali che non siano raggiunti per vie pacifiche. L'Argentina, che è dunque alla testa di questo movimento il quale deve sboccare alla prospettata conferenza pan-americana, probabilmente come un sostituto inter. americano della istituzione ginevrina, avrebbe sentito il bisogno, precisamente prima di tale conferenza, di provocare un chiarimento definitivo dell'attitudine della Società delle Nazioni rispetto al radslipdEsgzgcAmectgetconflitto abissino, il che importa j epoi un chiarimento della futura pìndole e possibilità di vita dell'isti tuzione stessa. Esigenze e calcoli quindi del tutto extra europei, per non dire anche un tantino antieuropei. Ed è certamente sintomatica al riguardo la reazione istintiva, che sotto forma di fastidioso risentimento per lo meno, sembra avere accolto da ogni parte l'iniziativa argentina fin dal primo istante. C'è forse ragione di domandarsi, non senza un palpito di speranza: che in un'Europa cosi | divisa da avere scialacquato per mle sue liti e divisioni interne quasi stutto il suo prestigio di fronte alle|brazze di colore (perdita di presti-! ltcceminndctgio a stento compensata soltanto dalla purissima vittoria bianca italiana), in un'Europa cosi divisa, diciamo, vi sia ancora dormicchiante e non del tutto estinto un senso estremo di solidarietà ? azmnache sia su di questo che l'inconsa' ^^r^te^ZM"": No°u basta: in estrema analisi il | passo del governo argentino è inol- Ltre qui risentito e appare ai con- Koeìnische Zei-ipondente segnalazione dell'impressione che colà si diffonde che il colpo ar gentino non potrà a meli' stituire una grave prova per 1 isu- ituzione; e ne è stato un segno elo- auente il grado di vibrazione se- enàlàtoriE a cui si sono subito ab gnaiaiorm a vui 1 ,Jnevrini, come un za o per lo meno di sbocco anti societario. La « tung Mi esempio, ha da. suo cor-, rispondente da Ginevra la nettagione che,:plP° ar-kio di co- Lper l'isti- ;gralatoria a cui si sono subito ab bidonati al primissimo annunzio dell'offensiva argentina tutti , sen solissimi sismografi della pauralTutta la stampa tedesca in ogni modo, che non cessa un momentodi sentire il pungolo degli aspet ginevrina. Non manca chi ne deduce che, alla fin dei conti, non è nemmeno da escludere che da tutti questi allarmi e dalla reazione che può derivarne, la pericolante istituzione possa eventualmente giovarsene per un rafforzamento. E anche questo sarebbe un bel caso. Hoace riabilitato tanti-progetti di pace hitleriani incagliati sugli aridi banchi di sabbia del conflitto abissino, appro fitta dell'episodio per soffiare an cora a tutto fiato, allo scopo di ravvivare, la fiamma di una ri¬ presa europea. I principali incita- menti si rivolgono naturalmente all'Inghilterra La «Koelnische Zeitung» oggi fa, a tutto benef i-ciò di Londra, un acuto esame della situazione che prende in certi colc^pT tica britannica e alla sua consapevolezza europea II giornale ricor da all'Inghilterra l'entusiasmo l'infatuazione sanzionista del pri mo momento quando Londra credèdi poter inforcare il destriero de pensiero collettivo per distruggere il preteso drago avversario. L'infatuazione arrivò al punto che quando sir Samuel Hoare si accorse della via pericolosa su cui si marciava e volle tentare di richiamare il suo paese a un maggiore realismo, che non era se non una maggiore sincerità storica, un'ondata di pubblica opinione lo travolse. Ma — dice il giornale — « la pubblica opinione non era sta ta sufficientemente informata sui reali rapporti di forza, e sir Sa ora riabilitato i irmele Hoare e Ora l'Inghilterra si trova davantiall'inevitabilità di un ,. modus vi vendi » con l'Italia, sempre chenon preferisca, s'intende, decider si a passi più estremi, ai qualiperaltro non sembra affatto di sposta. E' indubbio che l'intervi-Eta di Mussolini e tutta la conci- liante politica del Duce — a parte s'intende l'irrevocabilità della annessione — ha or ora, grandemente facilitato all'Inghilterra il I ritorno alla ragione e al realismo | politico, per il meglio dell'Europa | e del mondo. D'altra parte i due | fatti capitali che stanno in cima ] pe all'origine della situazione prò. sente, gli atti cioè del 7 marzo e sdel 9 maggio, hanno completa- mente voltato la pagina del libro, fldella, storia in Europa e per con- seguenza, se vuol continuare a es- sere letta, anche quella della So-|cietà delle Nazioni. Cosi come la rioccupazione renana accompa- j gnata dalla proclamazione dei j progetti di pace di Hitler ha messo in liquidazione'il sistema europeo d svalutando le alleanze francesi, | eosì l'annessione abissina ha ri- messo in liquidità e in movimento j tutto l'assetto mediterraneo. Laiondate di questo movimento si propagano pericolosamente in tutti i mari e in tutto il mondo dove le nazioni europee, abbiano inte. ressi mettendole l'una contro l'ai. erà, ma la più colpita è naturai-I mente l'Inghilterra che ha inte- ressi da per tutto. L Inghilterra I non si accorge fra l'altro — fa! osservare il giornale — che que sta sua politica, di contrasti europei, che essa ha spinto all'estremo e all'assurdo con la sua presente intransigenza, ha alla fine indebo- lito definitivamente il prestigio della razza bianca di fronte alle razze di colore, ed è perciò proprio quello che contribuisce mag giormente ad aggravare la sua po. sizione di potenza imperiale. Le razze dominate e di colore pren dono per segni di debolezza questi dissidi e questa assenza di solidarietà, europea e se ne giovano per rafforzarsi nelle loro velleità d; indipendenza e di potere. Vedi Egitto e Palestina. In un certo senso la vittoria degli italiani sugli abissini era un elemento di forza e di prestigio di cui anche l'Inghilterra stessa, poteva giovarsi come nazione bianca dominatrice. Anche rispetto alle Americhe e al mondo transoceanico, la divisione europea significa nient'altro che cessione di direttiva e di inizia tiva, come i fatti oggi cominciano già a dimostrare. Il giornale con. elude prospettando ancora una volta la politica d'intesa e di ripresa j europea che è rappresentata dai progetti di Hitler che sempre at- | «L'iniziativa che e mente sfuggita a Ginevra é alle sue grandi potenze europee sem-|bra già passare pian_ piano ai! l'America: tendono, e si domanda alla fine: «Può l'Europa rimanere quel fo-colare di turbolenza e di disordine che è diventata, e lasciarsi con evidente danno definitivamente eli- j ii- j i«T»;,-,«n « fnr- minare dalla determinazione e tor- inazione della politica mondiale .». La «National Zeitung » accen- nando aneli essa al passo argenti. no, il quale dimostra come il mondo cammini mentre l'Europa è incagliata in una secca di falsi puntigli bizantini, ammonisce: che è completa il Guatemala ha già abbandonato la Società delle Na zioni, il Cile ha avanzato la domanda di abolizione delle sanzioni; ed ecco ora infine il passo argentino ;-. Giuseppe Piazza

Persone citate: Duce, Hitler, Hoare, Mussolini, Samuel Hoare