35 MILA ITALIANE D'AMERICA idonano la fede alla Patria

35 MILA ITALIANE D'AMERICA idonano la fede alla Patria 35 MILA ITALIANE D'AMERICA idonano la fede alla Patria Washington, 26 notte. [st Le comunità italiane degli Stati ziUniti hanno solennemente celebra- zio » 24 mac-io con manifesta™ C' SÌT manit<-stazio- jq"1 cnc sono state ovunque vibrali- <ce prova di attaccamento alla Pa- cria. Particolarmente solenni sono dtate le celebrazioni di New York lla di Chicago svoltesi tra l'entusia ino più vivo e con grande conorso delle masse italiane. A New York la commemorazione dell'entrata in guerra dell'Itaia è stata tenuta nell'auditorio del R. Consolato affollatissimo con 'intervento di tutte le associazio- i pstni italiane. Il console generale Vec-1 tìchiotti ha commemorato la ricor-1 Penza esprimendo la gratitudine !hdella Patria ai connazionali resi- I adenti negli Stati Uniti per le infi nite prove di devozione e di solidarietà che essi hanno dato durante questi mesi in cui c risorto l pacifico impero di Roma per opera del popolo italiano tutto unio intorno al suo Duce. Il discorso ha suscitato acclamazioni altissime all'Italia al Re e al Duce. Su- Dito dopo ha avuto luogo la distribuzione delle fedi di acciaio alle donne italiane clic hanno dato alla Patria quelle d'oro. Nella stessa giornata gli ane'h di acciaio sono stati distribuiti anche nelle cin taduc parroCchie italiane di / tzsccmscpdPmetsvNew York tra episodi commoventi per la loro semplicità e spontaneità. A Chicago nella grande armeria del 132° reggimento della milizia, ha avuto luogo solennemente la consegna delle fedi di acciaio benedette a quattromila coppie sposi. La manifestazione si è svol L* in un'atmosfera di vibrante cn ... . f ,,. ,,„, tusias.no con l'intervento di un; numerosissima folla che gremivi anche le strade vicine. Un tele gramma dell'Associated Press riferisce che 95.000 donne italiane residenti negli Stati Uniti hanno dato le loro fedi alla Patria. A San Francisco diecimila connazionali si sorto riuniti intorno al Console generale per celebrare la vittoria e la fondazione dell'Impei'o. InCdi i snhdUdNddrdimdzA New Orleans la celebrazione , uConsole italiano inneggiando al rc !eai Duce e all'Esercito vittorioso. | ptnuptpLa C. R. svedese e l'Etiopia Inopportuno discorso del principe Carlo Roma, 26 notte. Il Principe Carlo, fratello del Re e presidente della Croce Rossa di Svezia, ha pronunciato a Stoccolma, in occasione della conferenza annuale di detta istituzione, un discorso nel quale ha protestato contro le azioni di aviatori italiani ai danni dell'ambulanza svedese in Etiopia. Egli ha posto in rilievo che quella ambulanza ha spgiglocurato oltre seimila malati e fe riti, ma che tale numero sarebbe, vstato molto più rilevante se non I fosse stato 1 distrutto il gruppoLprincipale dell'ambulanza stessa. ! „fi Principe ha constatato che la j ficlucia nella protezione che può offrire la croce Rossa iti tempo di guerra, risulta diminuita a seguit d u avVeninicnti svoltisi in Etiopia. Ha concluso che la Croce Rossa di Svezia domanderà all'organo dirigente della Croce Rossa internazionale, di preoccuparsi ben presto e francamente delle conseguenze degli avvenimenti di Etiopia. elCon tutto il rispetto dovuto al Presidente della Croce Rossa sve dcse c{, a, fratelIo del Re, U Gior- MOjg d'Italia rileva questa sera.- cnc U Principe Carlo ha perduto ! , r_« i _ ! Isiutsg una buona occasione per tacere e ; evitare violente contraddizioni. |lE' stato proprio il Principe : alla partenza del primo iCroce Rossa~ che na messo in rilievo i| Carlo, convoglio'Svedese^ della ^sa, cne na_£»«a -~Q^ * vlviazione con tutta la ..." ,.^i«v,(-à' a Hi.I\ Rossa e "le" tende "dV>i" amati! !I Tanto più è difficile questa distin- ! sua 'Duona volontà', riesce a di- j Stingue7élra"ÌV tèndé'deila Croce jRossa e le tende degli armati.! | zione sul territorio etiopico_dove bantìona alla demagogia postuma : del momento per denunciare la azione aviatoria italiana, mentre I essa, con rischi e con dispc il segno sacro della Croce Rossa If,, i itotn mino vnit-p r»n f*}™**,™™?S?,aSl«.leJBSS-'sto dichiarazioni già fatte c si ab- essa, con nscm c «ni uwpcuuiu ui benzina nonostante le sanzioni, e m volo per ricercare la Missione .svedese smarrita i*a le montagne .... : pfjma'di pretendere di denun ciare l'azione italiana •— scrive il Giornale d'Italia — il Principe Cario avrebbe dovuto denunciare i manifesti abusi che della Croce Rossa, anche sui carri svedesi — ricordare il caso di Iseghelli — ha fatto lo scomparso impero d'Etiopia accreditato dal sanzionismo internazionale. Mancando questa internazionale. Mancanao questa onesta chiarificazione, le sue pa- iole si rivelano imprudentemente settarie: non certo degne dell'ali-gusta figura di un Principe e delPresidente di un'alta istituzione- umanitaria. ai

Persone citate: Carlo, Duce, Principe Cario