Eden a colloquio con Blum

Eden a colloquio con Blum Eden a colloquio con Blum Un discorso del futuro capo del Governo francese - L'abbandono di posizioni settarie preelettorali - / comunisti intanto si agitano Parigi, 15 notte, ttDi passaggio da Parigi, Eden psi è recato a"far visita a Flandin ge a Blum. Il primo dei due lo ha Bvdricevuto al proprio domicilio pri vato, il secondo l'ha incontrato in casa di amici comuni. Una breve nota di sapore ufficioso pubblicata su questi colloqui dal Petit Parisien non permette di farsi la menoma idea del loro risultato, dato che ne abbiano avuto uno. Si apprende soltanto che con Flandin. Eden ha avuto una semplice conversazione accademica intorno alle decisioni italiane circa l'Etiopia e alla riforma della Lega delle Nazioni, la sua visita al ministro pzceevcrlzinfermo essendo più che altro un mgesto di cortesia. dCon Blum la conversazione è jstata più interessante, premendo ; pal ministro inglese accertarsi per- eserialmente delle disposizioni del ,futuro capo del governo di Fran- eia, e di quel che la politica bri-'vtannica può ripromettersi dall'a.v- j vento al potere della nuova f or-1 inazione. Ma anche su questo pun-j dto i chiarimenti mancano. I duci uomini si sono occupati delle san-1 zioni, della rimilitarizzazione re- nana e della tornata ginevrina del prossimo giugno. Secondo il Petit dPnrisieit, Blum ha certamente ;« confermato al suo interlocuto- i re le idee da lui già formulate ; circa la sicurezza collettiva, il ri-' spetto degli impegni internaziona- 'li, la fedeltà al Patto societario, i il disarmo progressivo e control- lato ». Se poi. dal colloquio odierno, sia apparsa o no " bastire fra Parigi _ ve azioni antiitaliane, il giornale ! ! la possibilità di im- irigi e Londra mio- Lumi maggiori si hanno dal di- scorso che Blum ha pronunziato alla colazione offertagli dal Club americano di Parigi. Spiegando a quali principii generali si infor- mera la politica estera del suo ga- binetto, il capo del partito socia- lista ha detto, in quel suo stile alquanto prezioso, che pare avere la civetteria delle sfumature, e che ' ignora derlo. e non stentiamo a cre- Politica di pace certo fa pensare più all'eloquen- sa di un accademico che non a quella di un agitatore di folle: I « Si dice correntemente che la politica estera di un Paese non deve tener nessun conto della po- litica interna e del regime interno degli altri Paesi. E' un adagio corrente, che credo alquanto assoluto. Noi vogliamo vivere in pace con tutte le Nazioni del mondo, quali che possano essere la loro politica interna e il loro regime interno. Noi vogliamo con tutte le Potenze del mondo, quali che siano la loro politica e il loro regime interno, eliminare le cause di conflitti da cui potrebbe un giorno scaturire la guerra. Con tutte e per tutte, quali esse siano, purché vogliano lavorare alla pace, noi vogliamo lavorare a consolidare e a organizzare la pace. Siamo accusati, e ci si stati molto accusa forse ancora adesso di spingere la Francia, per spirito settario, per odio di setta, adifficoltà e a posizioni dalle quali potrebbe uscire la guerra. L'esperimento che noi tenteremo non può continuare, e non può nuscire se non nella calma e nella pace interna; ma a più forte ragione, o ad eguale ragione, esso non può continuare e riuscire che nella pace, senz'altro. Non bisogna supporre neppure un istante — poiché sarebbe una ipotesi assurda — che noi possiamo pensare a spingere questo Paese in posi- rtfrin^i008?- per spirito d'odio ocS^KK: ranza di distruggere questo o quel regime. Noi vogliamo la pace con tutti, vogliamolavorare alla pur-: con tutte le Nazioni di buona vo- lontà, ed escludiamo interamente, l'idea della guerra di propaganda, l'idea della guerra di rappresaglia: questo è certo ». Un buon sintomo A queste parole del futuro capo de! governo, s'inclina ad accordare, qui, il senso di una presa di posizione rassicurante di fronte all'Italia e alla Germania, ma sopratutto all'Italia. Blum, che gli intellettuali di sinistra paragonano già a Disraeli, ci promette il beneficio della sua alta imparzialità giurando di spogliarsi in favor nostro del settarismo che sinc aila vigilia delle elezioni aveva fai- tj cli lui uno dei più accaniti fau-tori del sanzionismo oltranzista. Se teniamo conto che, propriostamane, nell'intervista accordataal «Matin», Mussolini dichiarapolitica estera i preconcetti di par-tito non hanno, o non dovrebberoaver corso, e se il gabinetto Blumsaprà conciliare, nella sua azione l'iinparzialità, che è la virtù degiudici, col realismo, che è la virtu dei poveri mortali, nessuno nesarà più lieto di noi. Notiamo a questo proposito, coaa; canto suo di voler aprire un credito di fiducia alla volontà d: pace del futuro governo francesenon potremo disconoscere che le cose non si mettono poi cosi male come a tutta prima si sarebbe potuto temere. Alla lin dei conti, icme un buon sintomo supplemen tare, il fatto che il deputato dNarbona, nel suo discorso odierno agli americani di Parigi, abbia insistito sulla necessità di liberare ii mondo dalle barriere economiche che lo imprigionano, di rendere agli .scambi la lcr.'i agilità e intensità e di reagire contro l'au torchia che tende a dividere sem-is pre più profondamente i popoli | t gli uni dagli altri. Senza badarci, ; c Blum ha pronunciato quindi il più 1 livibrante degli appelli per l'abban- gdono delle sanzioni. jcL'impazienza di sinistra 1 cj cj cn,,.p"! mP e"1 upara al governo con una modera- ; vzione di intenti che fa onore al suo di Senonchè il capo del partito socialista non è solo. Egli si equilibrio e con uno scrupolo eleganza raziocinante che gli in-1 vidicrebbe un talmudista provetto, i circostanza la quale spiega a usu gra l'atteggiamento più calmo del-■ ™la borghesia possidente che. scn-! Jza dubbio, ha già riconosciuto in m mj uno dei suoi. Ma a due passi Id da Blum ci sono i comunisti. Ora s j comunisti hanno già fatto coni- vessere tutfaltro che Hre prendere di entusiasti del tono d'uomo di m\^ ,,, assunto dal compagno Blum, c da quando è cominciata la sua cveglia d'armi, 'c in un comizio tenuto ieri sera, d Thorcz, il campione più audace a della tenza internazionale francese. se l'è presa proprio con la politica ' t estera del futuro presidente del sI ng consiglio lamentandosi della sua p lentezza a concretarsi in un prò- adramma preciso e della sua ten- z;denza ad adagiarsi sul comodo ti quanto logoro cuscino delle frasi u; fatte. p' «Poche parole generiche sulla t 'fedeltà alla Lega delle Nazioni noni i costituiscono una politica », ha det to Thorez. E ha soggiunto: .-. Vorremmo sapere quali rap porti il governo di domani man piacere alla borghesia inglese, essere oggi sanzionisi contro 1 Italia e domani antisanzionisti verso la ! Germania di Hitler!». ! E l'uditorio ad applaudire. I coni un c terra con la Russia Sovietica e con ;s Hitler. No. non intendiamo, per far 0i^iuu.Lon0 »u w~. - «j- ^isti hanno promesso a Blum il v i01-0 appoggio? Evidentemente. Ma t ess; non saranno degli alleati co- p modi, ed è molto dubbio che il gioco . e troppo sottile del futuro capo del s governo raccolga a lungo la loro d adesione. Mentre questi parla di mezzi termini, in un linguaggio t scelto e ben dosato, Thorez confi- s da brutalmente agli elettori che, se l ' ì comunisti non hanno accettato di partecipare al governo social- radicale, è perchè vogliono i So- I vieti in Francia. La libertà di ma- novra di Blum trova il suo limite nelle impazienze dell'altro, ed è qUCSta Una circostanza che non va perdwta d'occhio nel valutare quel- Io che si può attendere dalla poli- tica del « Disraeli francese ». ■ C. P Il pacifico avvertimento di un giornalista inglese Londra, 15 notte. Grande importanza si attribuisce stasera al colloquio avuto a ; Parigi da Eden col futuro primo o (ministro francese Leone Blum. Si i jpl.etende che tale colloquio con- i tribuirà ad agevolare la elabora- o aizi0ne dl una PolltlL'a comune al e ; momento in cui il Consiglio della . Lega si radunerà per decidere, in o ! via definitiva, sul mantenimento ò ideile sanzioni. Secondo il collaboa ;ratore diplomatico del Dailp Te¬ o e a — e le (/rapii, attualmente a Parigi, l'atteggiamento di Blum nei riguardi del problema abissino si ridurrebbe a dire ad Eden: «Fate quello che volete e noi vi appoggeremo >. Il fatto, però, rhe Blum abbia - informato ii leader dell'opposizio o.„c in?,osc, U maggiore Attlee. che : » ""uro governo di Francia non l J1011'3 collaborare col partito la n burista britannico, e neanrhr as- : secondare alcune sue tendenze di - politica estera, convince qui colo- |ro i quali auspicano una futura collaborazione con Parigi, che Blum non creerà ostacoli di sorta al governo inglese qualora questi decidesse di chiedere l'abolizione delle sanzioni o di schierarsi a fianco di quelle potenze che si facessero propugnatrici, a Ginevra, di una tale misura. Si ammette, jui, che tutto ii leghismo di Blum. per quanto sincero ed entusiastico, non lo indurrà giammai a porre a repentaglio la tranquillità interna della Francia e la sicurezza delle sur frontiere. Si dice a Londra che di ciò Eden sia stato informato nei colloqui di Parigi- e, , o i e i l c . - > - ivi ■• n ■ i ; L imbarazzo tll DalCtWln o L atteggiamento di Blum ha a un'enorme importanza, perchè a contribuirà a dare maggior peso alle piessioni che alcuni influenti membri del partito conservatore stanno esercitando su Baldwin per spingerlo sulla via dell'antisanzionismo. All'ora attuale vi è ragione di pensare che sanzionati e antisanr- zionisti si equilibrino in Parlameno to c che Baldwin non sappia anm COra da qualc parte far pencolare e ja bilancia. E' al contempo univcrei salmcntc ammesso che si tratta di r- ;in equilibrio instabile al massimo e grado e che fra breve il Governo dovrà rassegnarsi al riconoscimon-o- to del fatto compiuto e a nonn d: e, e e oc n di o nre in e u-, ostacolare più oltre il ritorno alla normalità in europa. Vi è certamente, anche in seno al partito conservatore, chi vorrebbe una resistenza a fondo contro l'Italia e chi si ! allegra delle voci corso, se- condo le quali Eden starebbe git-landò Ir basi di un'intesa mcditor-rauca per garantirsi da un prete- >a so pericolo italiano. Su questi en- dtusiasmi rovescia docce gelide il ricorrispondente romano della Mor- glifftg Post, l'unico giornalista in- qglese in Italia il quale dimostri acon una magnifica perseveranza c come. Inghilterra si sia fi" <lui fiin Italia il con una magnifica come l'Inghilterra si nutrita di illusioni, e per volerle pamantenere intatte, stia creando ra una situazione tale dalla quale de- ' ve necessariamente scaturire una guerra. Un aut-aut sia diretta* « Se l'Inghilterra ™ente sAa Per JJesidera continuare dna politica mirante ad ottenere una. modifica ! deila presente situazione in Abis sima, essa potrà soltanto xrrivar- vi nediante una guerra cor. l'Ita-, Ha. Questo non è scrivere per fare del sensazionalismo fuori spil ito e neanche dello spirilo allarmisti- vctopLli tramite della Le- liafferma il corrispondente — fainfac^^S^W^ÌtìO^MU cofMatft cifico avvertimento che è però an- che la logica conclusione tratta dagli eventi culminanti a Ginevra, a Londra e a Roma ». H corrispondente informa i let tori inglesi che è stata creata una situazione la quale non può essere no compresi c più presto l'imbroglio abissino sarà eliminato: più alterata che con la forza delle armi. Nel macchinario delle rela zioni diplomatiche e politiche in ternazionali, il Duce ha lanciato una sbarra di ferro c l'Italia c pronta ed equipaggiata a far fron- te alle conseguenze, < Più presto questi fatti sarandrimafg—pIl Duce non permetterà in alcun tcaso che il latto compiuto in Abis- dsinia sia fatto 0ggetto di dibattiti s 0 di discussioni.66 , p< Il Governo italiano — afferma oi! corrispondente — ha assunto q^^STdlìVn—.Hn''1 ^ffigi&JM^d^r verno britannico, la possibilità ai P tale gueriv. è pericolosamente a z poitata ai mano. L'Italia desidera v essere lasciata a sviluppare l'Abis- t slnia e 11 macchinario economico: t dt:110 statò "■ Pronto ad essere voi- a «fendere la sua cónSuteta'con-i tlo l'Inghilterra o qualsiasi altro stato, il macchinario militare del-: l l'Italia si dimostrerà pronto ad l agire. La descrizione dello stadie a di Dr-e??,"?zlon1S militarc. dell'Ila- l ,Ja ''ctplcdi^.cbDC un artiewo. _B d crhntcrra'sii' renda^ont'o della no- 's gigione. S; tratta proprio di *un t aut-aut. Il continuare a non rico- q noscerc tutto ciò, significa persi- < a stere ad avviarsi verso un conflit-• c to inevitabile!. c■ ^ Per ciò che concei-ne. poi il quo-, cstionsiio inviato al Governo tede- s sco si torna a parlare stasera di suna prossima visita a Londra di i-ord Halifax, ma si avverte che dssa potrà avere luogo soltanto sdono che una risposta sarà stata 1^t>,-r,,,t^ ,i-i r^o^ì„ni e . i Ottenutala' Cancelliere. Su tale fvisita ed ì. suo significato dicesi Eden abbia informato fin da orai Fiandin e Blum. grande oratore ha sostenuto la R^P. il movimento antisanzionista s'accentua nell'America Latina Montevideo, 15 notte. Il Ministro degli Esteri Espai- ter ha dichiarato pubblicamente'di aver dato ordine al delegato! dell'Uruguay a Ginevra di aDDOg- giare og^teiativa a sostegno lell'abolizione delle sanzioni, che hanno causato, senza alcun coni- .oenso. non lievi danni a molte Nazioni. Buenos Avrrs lfinotre : li ,eni,tmv. \»ZZ? Wonrtnh» presSo°e%^c^%10sra^ suo progetto di legge per l'abolì-' zione delle sanzioni. Con un vi- il brante, convincente discorso, ua tesi affermando che è urgen- &?^atoco?^t,SSgS il popolo non rimarrà a lungo im- passibile, mentre si calpestano i suoi più cari sentimenti. L'oratorc ha concluso affrr- mando che il popolo argentino ri- pudia la Società delle Nazioni. Il progetto di legge è stato rin-'viato allo studio della Commissio- ne- degli Esteri. Il Comitato uni- versitario • Pro Italia » ha rivolto un vivace appello al Presidente della Repubblica per l'abolizione delle sanzioni. '