BADOGLIO ALLE TRUPPE: "I FATTI PARLANO,,

BADOGLIO ALLE TRUPPE: "I FATTI PARLANO,, BADOGLIO ALLE TRUPPE: "I FATTI PARLANO,, Addis Abeba, 12 notte. i (R. M.) L'ottavo giorno di Addis Abeba italiana è stato feste;/ giato con la rivista dì tutte ìe\ truppe che hanno partecipato alla leggendaria marcia e olla oc- \ cupazione, passata dal Viceré. I reparti di truppa si erano: schierati nell'immenso piazzale] antistante il ghebln. Avanti al pa-\ lazzotto imperiale è stato cretto' un palco, sul quale «perfino presoposto tutte le alte autorità civili' e militari di Addis Abeba, il i/o-1 gernatore Bottai, il generale Oa-\ ribaldi, governatore militare, e di-, verse personalità indigene, fra lei quali il sottomesso ras Ailù. Dinanzi al palco sono schierati una trentina di Camicie Nere da Battaglione universitario della Divisione «Tevere» che, come d, noto, ha partecipato alle azioni, sul fronte sud, e che era arrivato nella notte, in treno, da Diredaua. Una improvvisa salve di cannoni, uno squillo d'attenti, seguito' dallo scatto del «presentatami-»' delle truppe, hanno annunziato l'arrivo del Viceré. S. E. Badoglio è arrivato fra le ovazioni e le acclamazioni, in automobile, scorta-- 10 da un plotone di cavalleria. Alla presenza del Viceré uno speciale reparto provvedeva ad issare sul ghebbì una grande bandiera tricolore, donata dal Comune di Vittorio Veneto alla Divisione « Sabauda ». La truppa schierata, irrigidita sull'attenti, su cui sventolavano bandiere e gagliardetti, dava un'imponente, indimenticabile spet-. tavolo di forza. Sullo sfondo, al-, lineati in perfetto schieramento., gli automezzi delta leggendaria colonna autocarrata. Appena cessate le salve dell'artiglieria, S. E. Badoglio è salito sul suo magnifico cavalle e ha, rivolto alle truppe vittoriose que-, ste brevi parole: « Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati! « Per volere di Sua Maestà il Re, sotto la guida del nostro gran-: de Duce, voi, al mio comando, dopo una serie di vittorie, avete conquistato l'Impero etiopico all'Italia. « Ufficiali, sottufficiali, caporali e soldati; le parole sono superflue, i fatti parlano. Gridate con me tre volte: Viva il Re, e fate tre volte 11 saluto al Duce ». Due volte il triplice saluto al Re e al Duce è raccolto dai soldati. Il Maresciallo si porta quindi a cuvullo all'inizio dello schieramento, che parte dai pressi della stazione e percorre rapidamente il. fronte dei reparti. II Viceré sale quindi nella fri-! burnì. Sono le dieci precise quando ha inizio lo sfilamento. Alla destra e alla sinistra di S. E. Badoglio, sono il Governatore civile e il Govematore militare della città; tut-ì t'inforno un folto stuolo di gene-' rati e di ufficiali superiori. Prime a sfilare innanzi al Vice-', rè sono le Camicie Nere della Divisione «Tre Aprile », seguono poi i Fanti della « Sabauda », vengono quindi i marinai del battaglione • « S. Marco ». Seguono, nell'ordine. ! reparti di Granatieri, Bersaglieri.' Mitraglieri, Alpini, Genieri. Due battaglioni di ascari sfila¬ apaz ì ' ', • ! ' no quindi a passo di corsa, segniti da altri due battaglioni, pure di ascari, montati su autocarri. Immediatamente dopo vengono, sempre a veloce andatura, uno squadrone di carri armati, sezioni di cannoni autocarrati, traini di artiglieria, trattori per gli obici. Chiudono l'imponente sfilata gli autisti civili, inquadrati, dipendenti da varie ditte, che hanno partecipato alla marcia sulla capitale insieme alle colonne militari. Essi, tutti in Camicia nera, sono preceduti dal Segretario Federale dell'Urbe, Vczio Orazi, che ora ricopre la carica di Segretario del Fascio di Addis Abeba. Una folla di circa ventimila indigeni assisteva dalle allure circostanti, con commossa attenzione, al superbo spettacolo delle forze italiane schierate. Terminato lo sfilamento, il Viceré, salutato da frenetiche ovazioni, e dalle acclamazioni degli stranieri dell'ex-corpo diplomatico, che da apposita tribuna avevano assistito ammirati alla parata, è tornato in automobile alla sua residenza. L'occupazione si estende nel settore del Nilo Azzurro Addis Abeba, 12 notte. Il commercio riprende e il mercato odierno è stato animatissimo. Tutta la vita si svolge in ordine perfetto. La colonia ellenica ha festeggiato la vittoria con uria solenne cerimonia religiosa. L'atteggiamento degli alti ecclesiastici copti nei riguardi degli italiani è amichevole. La occupazione territoriale dell'interno dell'Etiopia si svolge regolarmente. A Debra Tabor si trova il luogotenente generale Starace, con truppe miste di Bersaglieri e Legionari; gli Ascari della Divisione Cubeddu, presidiano le foci e il corso del Nilo Azzurro. Le truppe del terzo Corpo continuano a scendere verso sud, mentre quelle del quarto Corpo costruiscono la strada fra Debarelc e Gondar. li saccheggio di Addis Abeba ordinato per iscritto dall'ex-negus Addis Abeba, 12 notte. Dagli accertamenti eseguiti in questi giorni dalle autorità, fra gli elementi europei ed indigeni di Addis Abeba, è risultato che la devastazione della città fu ordinata da Hailè Selassiè, anche per iscritto, prima di abbandonare la capitale. Il 1" maggio il Consiglio dei capi si riuniva nel ghebbl sotto la presidenza dell'ex-negus, per decidere se fosse o meno opportuno opporre ulteriore resistenza alle incalzanti truppe italiane. Il consiglio giudicò impossibile la continuazione della guerra, e che l'imperatore ed il governo avrebbero dovuto abbandonare la città, facendo credere alle popolazioni di allontanarsi per organizzare la re-! sistènza del Sud. Il fitaurari Birù prese allora la ; parola, proponendo che il comando militare della città fosse dai lui assunto prima dell'arrivo delle, truppe italiane, per consegnare a queste Addis Abeba, evitando ! spargimento di sangue e per saivaguardare le vite e gli interessi • degli europei. A tale proposta l'ex- : negus si oppose recisamente, aggiungendo che la città avrebbe do- i vuta essere distrutta ed i beni de- : gli europei saccheggiati senza ec- | cezionc di sorta. L'ex-negus lasciò la città alle ore 2, del due maggio; alle 9 si iniziò il saccheggio, con l'assalto ad un magazzino di proprietà del cittadino italiano dell'Egeo, Ema-, nuele Ganotakis. Il segnale dell'inizio del saccheggio fu dato dallo stesso capo dalla polizia Baramba- ; ras Frane, e dal direttore della ] muncipalità Barambaras Tachelè. ; I primi a metterlo in esecuzione furono gli « Zabagnà », guardie di polizia, e i soldati della guardia impetiale, presenti in Addis Abeba. ppg—amnacnIl valore dell'Impero nel pensiero di Galeazzo Ciano Berlino, 12 notte. I giornali danno grande rilievo; ad una conversazione che il rap-i .presentante dell'Agenzia ufficiale. del Reich D.N.B. ha avuto col mi:nistro Ciano, capitano in Africa' 'Orientale, prima di partire per1 l'Italia. S. E. Ciano è — dice l'Agenzia ■ — profondamente compreso del-1 .l'importante compito che lo atten-' Ide come Ministro della Propa- j ganda. « Si tratta — ha egli dichiarato ;•— di far chiaro al mondo che l'Ita- ■ lia ha creato l'Impero non soltanto per fini suoi propri. Certamente; ;gli italiani hanno lungamente so'gnato una ripresa del loro peso e <dfil loro valore mondiale di una volta, ma la conquista dell'Abissi- nia impone loro doveri che vanno • oltre la pura soddisfazione degli, 'interessi nazionali e che consistono | dell'aprire all'economia mondiale ; tesori finora gelosamente tenuti j custoditi e vietati, e perciò chiusi ed inutilizzati ». II ministro Ciano ha quindi det- ; i to della parte presa dal Duce nel-! l'elaborazione vera e propria del piano militare in cui ha dimostrato le sue qualità anche di capo militare e la sua perfetta conoscenza 'dell'uso delle varie armi in una! . guerra coloniale. << La guerra, ora. è vinta — ha detto quindi S. E. Ciano — ora bi- ( sogna vincere' la pace. Trent'anni di lavoro costruttivo aspetta il popolo italiano, ma già fra dieci e forse solo fra cinque anni il mondo potrà convincersi che le promesse italiane di apportare all'Abissinia ! la pace ed il benessere non erano vuote parole. Si tratta di valoriz- j zare le terre conquistate per la. j colonizzazione, sia nei rapporti so- iciali che economici e finanziari e .di aprire gli straordinari tesori; chiusi nel suo suolo. Le popolazioni abissine avranno presto i modo di apprezzare la pace ro-| mana ». ■ Alla fine il ministro, passando ' brevemente alla situazione euro- pea, si è espresso in termini di simpatia per il forte governo che regge la Germania. < Il popolo tedesco ha trovato — ha detto —• un eminente capo, attorno a cui si sono schierate le maggiori capacità della Germania: nei contatti che ho potuto avere con esse mi sono formato la convinzione che la Germania va di nuovo verso l'alto ». L'omaggio di Ciano ai compagni caduti Asmara, 12 notte. Il capitano Galeazzo Ciano ha deposto oggi un omaggio di fiori sulle tombe di cinque compagni della « Disperata », caduti in terra d'Africa nell'adempimento del loro dovere. ; i . ' 1 ' ; , j ; ! ! . ; i | Le confessioni di Wehib Pascià Aden, 12 notte. « L'Etiopia si è sfasciata — ha detto oggi Wehib Pascià ai giornalisti che lo interrogavano — sotto la formidabile spinta militare esterna che si è urtata contro l'incapacità interna di coesione ». Cosi il consigliere militare turco a servizio dell'ex-negus ha confessato malinconicamente l'inconsistenza di uno pseudo-staio che aveva la stolida pretesa di allinearsi a fianco degli Stati moderni. « La maggioranza dei capi — ha aggiunto il generale turco — .si è lasciata allettare dal nuovo ordine portato dalle armi italiane ed ha abbandonato il negus determinandone la partenza». Wehib Pascià lascicrà Aden domani a bordo del vapore Strathaird, diretto a Gerusalemme, dove si unirà al seguito dell'exit cgus. Per la riorganizzazione della Banca d'Etiopia Verona, 12 notte. Per incarico ricevuto dalla direzione generale della Banca d'Italia, il direttore della succursale di Verona, cav. rag. Castegnaro, sarà trasferito a giorni ad Addi3 Abeba, ove riorganizzerà la Banca di Etiopia che in seguito, come è noto, verrà assorbita dalla Banca d'Italia. Entusiastica solidarietà albanese Tirana, 12 notte. La stampa albanese continua a dare grande rilievo alla costituzione dell'impero di Etiopia per opera del Duce. Il giornale « Besa » in un articolo intitolato '■ Il nuovo impero » dopo aver ricordato le fasi luminose dell'impero romano, il contributo di sangue dato dall'Italia alla guerra mondiale e il disconoscimento alla conferenza della pace dei diritti dell'Italia, si diffonde ad illustrare i trionfi risultati della recente campagna abissina dimostrando che con essa l'Italia ha fatto valere i suoi diritti annettendo i territori etiopici. Il giornale termina formulando voti augurali per il Duce fondatore dell'impero e per il popolo italiano alleato ed antico al di là dell'Adriatico ed augura che la corona imperiale porti al popolo italiano sempre migliori fortune. AUTOCOLONNE DI RIFORNIMENTI SULLA STRADA DI ADDIS ABEBA