Domani il Vicerè passerà in rivista tutte le truppe

Domani il Vicerè passerà in rivista tutte le truppe Domani il Vicerè passerà in rivista tutte le truppe ja città che il negus affidò alla più\ afiiassa criminalità scioana per la\pudistruzione integrale. La fiducia . einell'avvenire è sempre una linfaì vregiosa> magica per il miracolo] deHa res»»resfòne. ^ntre ancora molte macerie] ^^, «<»<° «"Wi si ode] a /,„„/„■«. H,n n-nlìr, m,,™ o rfi " !>agoie,qei ciano ai ,mura e ai trtlnir Tm indiami e ixiAinmi e' leno-' maigeni e tnaigeni e U,a indii/eni ed europei si riatti-II (Da vno df.i nostri Inviati ) niAddis Abeba, 11 mattino, labE' interessante vedere da vicino dcome si rifornisca di ora in- orai pvano i piccoli scambi c i piccoli commerci. Nel bel mezzo della città, dove era il mercato del sale, delle cotonate, delle stuoie e degli animali dà boato e da macello, si Atucmf6 «PV'-na stanotte finito di seppcllire i morti raccolti in vari pun1' della capitale, e di già, a pochi passi, ecco rifare la loro appari-Im~'""e 'e bancarelle con le prime]averdure, arrivate ad Addis Abeba, hdaHtt periferia. Proprio sul limita- ere dell'improvvisato, provvisorio gcimitero, fitto di almeno treeenA Apocin^uanta asterelle anonime in\„ funzione di croci, si potevano ve- ìgaere, stamattina, magnifici mite- jchi di cipolle fresche e di barba-] nbietole, intorno a cui si affollava-\ itno i soldati addetti alla spesa vi-\n1""u ">1»rno,grca,armcm.im[dare ai • Mdiani, si provavano anaare ai | n «0»'° magazzini devastati e arme- to WJ» qmlche apparenza di vita. P J^ppo «<Un Jtrai^ssima „ «Wi /; o/a» i- . i «ena.1ino» sono m mi caso, no,, duo di essere riat B nel caso, non dirò di essere riat '«ti. ma nemmeno riconosciuti. -r. . Tutto è da rifare. nAnnuii evale è però, come dice- .svo. Ut volontà in tutti di non la- sscansi sopraffine dallo scorameli- mto. Mi sono affacciato alla soglia]s del locale situato nel centro della] t città, e unico ritrovo quasi eie- ; dgante. nel quale la nuova gioventù\aetiopica aveva cominciato a fare i mi corso ncctlrruto di mondanità. ' ( Anche qui il solito (gladio di r'>- ] f rina < di scompiglio. Ma poiché tini A tavolo e il forno erano rimasti ln~ p latti, ecco il proprietario, curvo su piccolo panorama di pa- tato un piccolo panonunu u, /««- ,Ut iceim, che andava decorando d, /\zucchero filato ■ •.ucclicro filato, con attenta cau- \tela, da maestro di mimatimi. Mv \vede, mi saluta e mi dice che 1 >pasticcini saranno pronti domani.\" ' ] z «.Informazioni su quanto è sue-, G e,ssa?... Non ne hai?... Non im ' iporta! | fìa« Acqua passata... Ora si tratta adi ricominciare a vivere e fare ».]c- pasticcino pitturato e'd'coWfr'aV !> * portanza dì un esempio e di ]simooto. Anche il servizio ferroviario, di],rc. c cui già vi dissi l'immediata vip sa. continua a perfezionarsi. Or ora è giunto da Gibuti un treno, recante molti armèni e greci, non che ottanta soldati coloniali /ran cesi destinati alla Legazione di .francia. Poco prima, un altro \convoglio aveva lasciato la stasio ne din Ilo a Dire Daua e a Gibuti; j0 componevano tre vetture pas- Uggeri assai affollale e vari carri meni, carichi di cetitoqnarantotto] ascari, quarantacinque muli e rcn- tieim,,,' quintali dì nuoci varie, 'partenza ha assistito i, acne-, ',..„, ,,„ { ,„,rJrale Gallina, ti liti per Dir che gli ascari purDuna hmoio Salii- tato con una pittoresca fantasia u ,.„„,.„,,/,„ j„ „mi>o conteneva ,„,„.,„ t„)t(l }a morcan~ia cattura- ,„ „, ,,„,,„„, A'ddis Abeba Aetmc ,. ,.,„ ,.,.„ .,.,„,„ >|V(,., mlll.mta come proveniente dai sac- ,i,tu< capitale " . . ] Prosegue^ ■metodica, la irradia- \ ~-""'r '<> >" K'" interno Hi segnalano sporadi- .?V[n, d, U.y.unt.iggi; contro 1 no- ^'«^^^^^ ^ì ^SWJ^^?^^^*^aJ!^Ha pan. ma n fenomeno va tapiaa- mmft scompnrenao pei 111 pi orna ■ ruaicuie repressione effettuato dai comandi Italiani. ( Da pojte nostra, nessuna pei- dita. _ Domavi martedì sarà lottavo giorno dell'occupazione italiana di Addis Abeba. Il Maresciallo £fa-i| doglio, Viceré d'Etiopia, per solen-\ affluite dopo alla capitale c che pur parteciparono alla epica mar eia iniziatasi a Dessie, p M _' m> I greci inneggiano al Re e al Duce nizsare la data, ha dato ordine che abbia luogo una grande rivista deMe forze Armate che presero parie all'occupazione e di quelle Una solenne funzione alla Cattedrale ortodossa Addis Abeba, 11 mattino. Nella cattedrale ortodossa di Addis Abeba, sfuggita come. q%wsi tutte le chiese al sacco, è-"stato celebrato un ufficio solenne promosso dalla colonia greca. Alla funzione hanno presenziato due mito sudditi ellenici appartenenti a ogni classe sociale. Quasi tutti hanno perduto i loro beni, mobili e immobili, durante le tragiche giornate scorse. Il pope di Addis Abeba ha celebrato la messa edjsocTnJBbScmsqtz3è„a cantato il Te Deum di riiigragiamento per la liberazione dello jìlij)Cro miopico dalla dominazio nG scioana, operata, dalle truppc] italiane. L'officiante ha pregato ner la glorìa e la aeaute di Sua mietlUl vittorio Emanuele, Imp<-. ■ • ------ • -•-> ■ nltlirl, d'Etiopia, per la felicità del-1 to 81<a famiglia, l'Imperatrice e ir Prj,lcjpj imperiali. Uguali preghie- „ so,,0 s,„, rccitle Benito mssolini e la SUa famiglia, e per Badofjlio. S colonia areca si è riunita poi] 1M ' <'"""" yrn a si > mmhku pui nel sacrato della chiesa ed ha a- .scottato un applaudilo, fervido di scorso, pronunciato dal Signor De- medio Kiiiakutis. presente il con- ]soje Savus Papatheodoru. Il col] tt,ia Kiriakulis, corrispondente] ; dilla stampa greca, ha inneggiato] \ajja formidabile forza delle armi italiane e al valore dei nostri sol- ' (/(((|- constatato davvicino durante ] finterà marcia da Dessie a Addis i Abeb„ esprimendo al colonnello polverini, che era in rappreseti- del yicerè Badoglio, l'asso- ,(.l(cUA den<t colonia areca al- ,,,,„ /crfe7M della colonia greca al /(, e ,„ volontà di tinnente alla siste- v Espresse un > " Sro^STond - \".lf: c.y,ca<'' qnaaroaeue canai ] zioni impossibili di v ita impost e ni , G. f dnl governo Miopico, riaf- ' | fermando il senso di liberazione ìappórtato ad Addis Abeba dalle anni Italiane. Ha invitato poi i ]connazionali a rivoli/ere un devoto, 'deferente pensiero alla Maestà del *e d'Itala e un saluto al Due, 1™^°^»? ], n poderoso saluto al Duce e sta- to lepilogo di questa significativa cerimonia, détta più importante te ad Addis Abeba. G A. s| riorganizza ad Addis Abeba ] iiiiuteco.su colonia straniera viven- Addis Abeba, 11 mattino. La gloriosa squadrig ha «Di speratav, comandata dal capita, »° Guizzo Ciano, che per prima Jha atterrato sul campo di Addis -— . ——— _ . . I .9 IlOStrH flVÌ3Z10nG U "wufl anumviiv Abeba, ora gode del trionfo cpn <H>*«l»to dalle unni italiane attra- velso le piu dure battaglie. L'ae- - ,ol,o,t0 Ui Addis Abeba 6 già coro- a P'etamente rioi-ganizzato in tutti .,i suoi servizi. Si attendono alt.,- - s1ua<lrig]ie, oltre a quelle giunte 'eri, e apparecchi di Incursione . veloce, che si trasferiscono all'ai- - ,.0p0rto j^na capitale definitiva- mente. Il campo'di atterraggio è - magniflco: ,a forma a dorso il. - „„„„ che g„ 6 particolare, per- ^ mette, anche durante le pioggie, »"> l"'»»to riassestamento del ter- - n.no Due hangar modernissimi a ■ Bono au un inUt de, cainp0i visi. i tandoli 8i l'impicssione che la (aviazione abissina, pur essendo di - minuscole pioporzioni. stesse pc- organizzandosi seriamente. o L'hangar più spazioso può ospi- i lare fin dieci apparecchi. Su una -ipaiete di esso si trovano ancora -\i ripostigli assegnali ai piloti al jin francese raccomandavano 11 si- servizio del negus, con il nome di ogni singolo pilota scritto su un cartello in francese e in amarico. Tra numerosi altri, era scritto il nome della famosa -Agni/ri nera, John Robinson, e del comandante Babitcheff, e di un aviatore probabilmente indigeno dal nome: Seyoum Beta. Nello stesso hangar è stata ricuperata una grande quantità di materiale vario, cilindri di motore stellare, candele di aeroplano, quattro eliche metalliche che portavano ancora la fascia di spedizione dall'Europa con la data: 31 ottobre 1935. Tra il materiale è stato rinvenuto un nostro paracadute, probabilmente asporta? to dagli abissini da un nós"fro apparecchio da bombardamento, caduto mesi or sono combattendo gloriosamente nel cielo di Dessie. Accanto all'hangar principale, è stata trovata intatta una grande officina per riparazione di motori, con impianti meccanici moderni e nuovissimi. Varie scritte lenzio e il lavoro. Gli aviatori sopraggiunti osservano con particolare compiaci- ]mmto l'apparecchio da turismo privato di proprietà del negus mitragliato e quasi coniplctamen.le astratto dal capitano Falconi ■ ' dV1 durante la sua not'a azione ardirtissima. L'apparecchio rivela, at traverso bruciacchiature, timida m , coIorl aWssinl e ££. dellJ di broccato rosso, che addob- Sbavano il seggiolino imperiale ] M. L. Intesa perfetta » aliissini ] Londra, 11 mattino. ìe italiani o] Il Daily Telegraph pubblicava iermattina il primo telegramma| giunto direttamente da Addis Ae boba dopo l'occupazione italiana, s dal suo corrispondente, il quale si o trovava nella città anche prece- dentemente all'arrivo del Mare- - sciallo BadogKo. - Il giornalista narra che l'ordine i è stato già restaurato nella ex-ca- - pitale del negus, e che le condi- zioni della città sono già molto - migliorate. 6 i «: La maggior parte degli abissi- - ni — egli dice — sono felici dele l'ingresso delle truppe italiane. Ese si hanno già stabilito rapporti di i amicizia con queste ultime, e non , si nota il minimo segno di altri-l to, di qualsiasi genere». QuaL gH iulialli entrarono in ministro d'Inghilterra Barton, co-- me narra il corrUpondente, diede a ordine a tutte le persone che si a trovavano entro il recinto della Le- - o-azj0ne d'Inghilterra di ritirarsi ente, e perfino ' . „. . rispondente im- landono la ì.e-a s dalla palizzata onde evitare il ben-che minimo incidente, e perfino gli applausi. Il coi mediatamente abbi nazione e prese contatto con i sol- |dati italiani seguendo i reparti del fenerale Pracchla che occupalo- no il ghebbi imperiale. « Gli abissini — dice il giornali sta — salutarono gli Italiani grl- loia, e chiedendo lo- dando dalla io denaro. Mentre io parlavo m :in gruppo di ufficiali, alcuni ara-bi si avvicinarono e ini pregarono - ai far loro da interprete. Essi dia-- s,,,.o: Noi vi salutiamo in pace.- poiché voi ristabilite la pace ». Gli i j,aliani replicarono: Siamo ve-- inltì a ristabilire l'ordine in que- e sto paese; intendiamo anche rista- e bilire i commerci al più presto- possibile» ' - Secondo ancora la narrazione è giornalista le nroprietà della . maggior carte 'degli inelesi di Ad- - a s Abebi sono state distrutte «u-, gli ìnceudl. Unlcl aa essere sa.- - vati f„r0iio i grandi magazzini i dell'indiano Maometto Ali. difesi . d|,,..,„.,. j saccheggi dal personale a dei magazzini stessi, che era sia-i t,. armato con mitragliatrici dal- - la Legazione d'Inghilterra. e. Le agenzie riferiscono, inoltre, ! . , —--- - - ; - che le persone uccise durante 1 a disordini che precedettero l'arrivo a jdelle truppe italiane, furono sei-l cento.