DESSI E' IN FESTA per le nostre vittorie

DESSI E' IN FESTA per le nostre vittorie DESSI E' IN FESTA per le nostre vittorie Sull'altipiano dello Scioa ASMARA, 1 notte. La colonna autocarrata pròseguendo la sua marcia, salendo il pendio fra Debra Sina e L Debra Breham e scalando la!ripida pista che da 1300 metri ! sale a 3150, ha raggiunto iljvalico di Termaber, lungo un iaspro tracciato scavato a mez-;za costa delle pendici domi.,nanti abissi a strapiombo. dei nostri soldati, galvaniz- 1 5«»»«"■■«• ;Numerose frane e violenti : acquazzoni intralciano l'avanzata, ma lo slancio e la tenacia zati dalla vicinanza della vittoria finale, superano tutti gli ostacoli. A Dessiè la notizia dell'occupazione di Sassabaneh e De- I L !bra ™or ha Provocato una ! Srandl0sa d'™straz.one d. jE,0,a' alla quale ha partecipa, it0 tutta la P0P<>laz'°ne con ;fantasie' canti ed «ponendo ,draPP' alle finestre, " valore dei battenti e gli episodi di eroismo degli italiani sono ampiamente commentati dagli indigeni, che riconoscono come gli italiani • .. *■ ;S|ano | migliori soldati. Il Maresciallo Badoglio è in prima linea con le nostre avanguardie. Con le truppe che avanzano sono anche i giornalisti italiani e stranieri collegati per mezzo di una potente stazione radio con Dessiè e l'Asinara. Il contegno delle popolazioni indigene delle zone che si vanno occupando è sempre festosamente amichevole. o, ,: ni o\ e] -l o -\ -\ aZ -, -, i] o' a -' -, ai i o] -i , j -l -] ù] -\ -\ -] -\ a ,\ a , o, -, -, e -, -i o, -] .' e', à] o, ei ò -, o: o, ò i a n. -, Il ciclopico lavoro per riattare la camionale (da uno dei nostri inviati) Fiume Robi, 1 notte. Migliaia di motori urlanti, masse di uomini armati con le loro salmerie, battaglioni irti di pale, gravine, perforatori, scoppi di mine, si avventano contro la montagna per sgomberare la strada all'avanzata delle colonne italiane verso la toppo finale. Le colonne eritree e motorizzata procedono senza soste; il cammino, diventato difficile-, non ha rallentato la nostra marcia. Ma ogni metro di terreno percorso è frutto del lavoro, in taluni casi spasmodico, delle compagnie zappatori e minatori del Genio, che completano su questo strada gloriosa l'apporto incalcolabile dato durante l'intera guerra. Nessuna resistenza da parte delle popolazioni o di armati, ma le frane, le alluvioni, gli smottamenti del ciglione sopra la strada a mezzarosta. che si stende avanti re noi per circa duecento chilometri, impegnano egualmente i reparti di truppa. Le piste e i sentieri per i reparti appiedati, sono facilmente apribili lungo la prima cornice dell'altopiano dell'Auasc. Una completa sistemazione e collaudatimi esige invece la strada su cui deve passare la colonna motorizzata. La catena di tremila autocarri pesanti, oltre centinaia di automobili, allungantesi in profondità, per parecchie decine di chilometri, che trasporta migliaia e migliaia di uomini esige un terreno spianoto. Si pensi: quella ove p~ssiamo adesso è la. vantata strada imperiale abissina, che non ha mai sopportato peso maggiore di quello di tre o quattro motoveicoli. Spinta dai possenti motori sopra i fiumi procellosi, si arrischia su ponti di fortuna, fatti di colossali tronchi intrecciati di fitte ramaglie, per lunghissime ore i battaglioni del Genio sistemano i guadi affrontando le acque ruggenti, creando piccole dighe di sassi, piattaforme stratificate di erbe e di legno, fino a raggiungere e superare il livello dell'impetuosa corrente. Sopra questi ponti di ciottoli, costruiti e ricostruiti centinaia di volte, durante la giornata, passa l'infinito corteo di autocarri, tra ali di acqua spumeggiante. 'A prezzo di questo ciclopico lavoro, l'avanzata continua. Giovanni Artieri Il negus annuncia che sta per lasciare la capitale Addis Abeba, 1 notte. L'imperatore di Abissinia ha ricevuto stamane il corrispondente (ieWUnited Press', e gli ha confermato che si accinge a lasciare la capitale. « Ciò, però — ha subito aggiunto — non significa nulla. Stabiliremo altrove la sede del governo e continueremo di là a comunicare col mondo. Non entrerò mai in negoziati diretti con gli italiani per concludere la pace. Questa sarà raggiunta solamente ner lil tramite della Lega delle Nazio! ni. L'Etiopia non mendica la pace*. L'imperatore ha quindi aggiunto con grande enfasi che egli ìv n rinunzierà mai all'Etiopia" « - nj che se dovesse avvenire il peggio

Persone citate: Badoglio, Debra Sina, Dessi, Giovanni Artieri

Luoghi citati: Abissinia, Addis Abeba, Asmara, Dessiè, Etiopia, Fiume Robi, Scioa