L'azione avvolgente dei "rossi,,

L'azione avvolgente dei "rossi,, L'azione avvolgente dei "rossi,, Bologna, 20 mattino. La notte è serena, notte di agosto con un moltiplicato luccicore di stelle. La campagna tace, in quello che veramente pare un suo sonno greve cui scandisce le ore, attimo per attimo, lo stridìo acuto dei grilli, il fruscio sommesso o il grido di un uccello notturno, uno stormire piano e lungo di chiome di alberi. I monti levano intorno, giganteggiantì masse oscure; i boschi si incupiscono paurosi; forme del sucflo, delle vegetazioni, di costruzioni, assumono strani aspetti inusitati, si profilano incerte ed enormi, illudono l'occhio e sgomentano l'immaginazione; in fondo alle valli mormorano acque] scorrenti. I paesi sparsi per la montagna o per la campagna sono bui e deserti; i casolari, con i tetti bruni e le aje biancheggianti, e finestre e porte sprangate, sembrano abbandonati; qualche chiesetta, da questo o quel poggio, appunta il suo campanile nello stellato. Rompe la quiete il latrare insistente di un cane; e da presso e da lontano tanti altri gli fanno eco. E questa sera, — scocca la mezzanotte, — sul confine che divide le due Armate che entrano in conflitto, le truppe di copertura vegliano in arme; da quest'ora si iniziano le ostilità. Di là dalla Toscana gli —azzurri, — l'Armata del generale Zoppi; di qua dal Bolognese i — rossi — l'Armata del generale Ago. Però apriamo una parentesi. Bisogna che il lettore rinunci ai vieti concetti in base a cui scambierebbe queste esercitazioni per una sorta di finta battaglia fra i due Partiti, con le derivanti e, anche più, ingenue e assurde finzioni della vittoria o della sconfitta a seconda dell'uno o dell'altro Partito, dei rossi o degli azzurri. Questa è tutta roba quarantottesca, disusata e superata. Le direttive Le due Armate dei rossi e degli azzurri non agiscono, diciamo, a ca- so senza norma fuori da un concor-\dante piano prestabilito. Le due contrapposte Armate si suppongono, come sarebbe la realtà, facenti parte ciascuna di un proprio esercito, l'una dell'esercito dei rossi, l'altra di quello degli azzurri; e in dipendenza quindi ciascuna del comando in capo del proprio esercito, comando che ne preordina e dispone l'azio ne secondo il piano generale delle operazioni. Ora, e specificatamente ai fini sperimentali e didattici delleesercitazioni, sussiste un Ente che si nomina — direzione delle esercitazioni — cui presiede il generale designato di Armata Francesco Grazioli e ha suo capo di Stato Maggiore il generale di brigata Prezzanì. E questo Ente della direzione delle esercitazioni funge da comando in capo dell'esercito azzurro contemporaneamente e dell'esercito rosso; sicché esso dirama le istruzioni generali sìa all'Armata azzurra che all'Armata rossa, dirigendo quindi, coordinando, armonizzando l'insieme delle esercitazioni. Il che non toglie nulla poi al realismo pratico ed educativo delle esercitazioni stesse;anzi questo realismo e il suo valoreaiaattico, tanto più si concretano tnefficenza e si manifestano evidenti, Accanto alla direzione delle ma-notare, indipendente da essa, per quanto con essa strettamente colle-gato, funziona il servizio dei — giù-dici di campo — di cui il nome diceVUfficio. E a dirigere questo servi- zio è stato delegato, come è noto, il generale designato di Armata Eini- „ . . , „ „ lio De Bono mmistro delle Colonie,che ha come ufficiale generale addet-to il generale di brigata Gariboldi,comandante della Reale Accademia di fanteria e cavalleria di Modena. le due Armate sul confine; mezzanotte di sabato 18. Delle due contrapposte Armate, gli azzurri dispongono di una prevalenza di forze rispetto ai rossi. Ma i rossi hanno preceduto gli azzurri con un più rapido concentramento, dispongono già di notevoli unità che possono entrare immediatamente in azione subito dietro il velo della loro copertura di confine; mentre l'adunala degli azzurri si compie più lenta ed essi non \P°ssono in sostanza, per il momento, disporre di forze oltre a quelle costituenti la loro stessa copertura. Tuttavia, spinti da impulso aggressivo e con audaci iniziative, essi hanno preparato e compiuto di sorpresa due colpi di mano — quelli di cui si parlava ieri; — e da un lato hanno tagliato il saliente con cui i rossi si incuneavano nella loro linea con lo. Si fronteggiano alla mezzanotte *jf*a*?,dl ^,e"° "e" AW,e"" ,ww Protese; e d'altro lato han- ™ occupato il valico centrale nel l'Appennino tra Firenze e Bologna, ossia il Passo della Futa. L'azione principale Ieri mattina —19, — dopo che alle ore zero si erano aperte le ostilità, i rossi immediatamente hanno reagito; e disponendo di una intera divisione già radunata in quel settore, — la 16.a divisione « Fossalta », — si sono preoccupati di riprendere all'avversario il Passo della Futa, e ricacciarlo di là. In qualche altro punto della fronte si svolge| remo altre minori azioni. La fucile-riai qua e là crepitava fino dalle pri \me luci d€Waiba. Ma la principale^ ----- '■ -- ; azione della giornata e stata quella-dcUa ie.a divisione coi reggimenti di fanteria 35.o, 36.o e 66.0, contro i\ quattro battaglioni degli azzurri che tenevano il Passo della Futa, cioè il \22.o fanteria coi suoi tre battaglioni, e rinforzato da un altro battaglione'di fanteria. Inoltre, mentre la divi- sione azzurra non disponeva che di un gruppo di artiglieria, l'attacco dei \ rossi era sostenuto da tutta l'arti- , A . 'gheria della divisione operante e da una parte anche dell'artiglieria Corpo d'Armata. \A questa manovra, il cui svolgì-\mento dav:< una viva impressione \e più efficace impiego sul campo di pbattaglia dei tremendi ordigni di guerra di cui oggi dispone il coni- battente, a questa fase di manovra con cui si sono aperte le esercita-,zioni e che ne ha costituito il primo\ dell'addestramento e dell'allcnamen- to delle nostre truppe e del razionale episodio, assistevano dall'osservato-] rio dì quota 832 a nord-ovest del]Passo della Futa il Re e il Duce. \S. M. il Re, accompagnato dal suo primo aiutante di campo generale Asinuri di Bernezzo, aveva ragghili-: to l'osservatorio verso le ore 8. Il'Ducc si era spostato prima verso l'altra parte della linea dove si eraiinaaaaiata un'azione di mmhatti-ì " mento tra un battaglione dì bersa glieri da un luto e un battaglione daU'altro di Camicie Nere; azione di stile bersaglieresco e garibaldino im-'prontata al più fervido entusiasmo,j[condotta da entrambi i contrapposti pfflm ammirevole alancio e 1squillanti, \perizia. \// Re e il Duce al passaggio at- traverso i paesi che sì vedevuno tut-\ti imbandierati e festonati con scrii- !te murali inneggianti all'Italia e al-,VEsercito venivano salutati dalla popolazione acclamante con strepi- tose ovazioni e grida di evviva. Dal-,le fattorie, dagli sparsi casolari, i.contadini accorrevano in frotte sul-'ila strada per vedere e applaudire ii\Sovrano e il Duce; i bambini si schie- ravano dai bordi della strada levatoanche loro il braccio nel saluto ro-mano, gridando con le fresche voci ] Manovra in pieno Sviluppo I r PK ] \ Il Duce, venendo dall'avere visi-ìtato un largo settore della linea e \dall'avere assistito all'episodio di combattimento cui accennavo, e gai- ] dando lui stesso la sua macchina, } raggiungeva il Sovrano verso le novele mezza all'osservatorio di quota 832. A quest'ora la manovra dei ros- ! si attaccanti verso il Passo della Fu- lta era nel suo pieno sviluppo. La di- visione « Fossalta », dopo che l'artiglieria aveva battuto intensamente le linee degli azzurri, avanzava con due colonne l'una costituita dal 36u fanteria, l'altra dal 66°, mentre il 35° veniva tenuto in riserva. E le due colonne puntavano l'una a oriente l'altra a occidente del Passo per attanagliarlo e schiacciare in mezzo la difesa azzurra. Il Re e Mussolini seguivano con manifesto interesse, con visibile ammirazione, la manovra. Proprio davanti a loro, una mitragliatrice dei fanti del 22" fanteria — Partito azzurro — dal suo ben dissimulato appostamento, sgranava caricatori contro i rossi attaccanti ; e valse, per certo tempo, a rallentare e contenere l'avanzata di un intero battaglione del 66". All'osservatorio, che non era altro se non il nudo e soleggiato cocuzzolo della quota, in gruppo dietro il Sovrano e il Duce erano S. E. il Maresciallo dell'Aria e Governatore della Libia Italo Balbo, le LL. EE. i Marescialli d'Italia Badoglio e Pccori Giraldi, S. E. il conte Ciano di Cortellazzo, Presidente della Camera dei Deputati, S. E. il Segretario del Partito Achille Starace, le LL. EE. il generale Baistrocclii, Sottosegretario di Stato alla Guerra, l'ammiraglio Cavagnari, Sottosegretario di Stato alla Marina, il generale Valle, Sottose- gretario di Stato all'Aviazione il generale designato d'innata Graziolì> u genemìe Bonzani, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, il Capo dell'Ufficio stampa del Capo del tFidttvpapiemie Traditi, sottocapo di Sfato! Maggiore della Milizia, il generale| Asinan di San Marzano, comandan-\ te dell'Arma dei Reali Carabinieri,'l'on. Angelo Manaresi, Podestà àtjBologna, in divisa di tenente coZon-| Governo conte Galeazzo Ciano, il ge- iterale Albricci, il luogotenente ge- nello degli alpini, richiamato per queste grandi manovre, Von. Guglielmotti, anche lui richiamato, in divisa di pruno capitano di fanteria^ il Segretario federale di Firenze, av-\ locato Ginnasi, altre autorità e per- sonalità, ufficiali generali dell'Eser- cito e dell'Aviazione, ammiragli, consoli generali della Milizia. i i GH « azzurri » Cedono ITra le 10 e le 11 la difesa degli azzurri è costretta a cedere alla ma- novra attanagliante e alla schiac- dante superiorità di uomini e di ar-] tiatierkt dei rossi II acnerale Gari- -22S? n.aJe.!J ^fJl./L^'^/Juf*-""-! \ìhMÌ, ufficiale l/e»ie^flMe«O.^Udirezione del servizio dei giudici dil campo, in assenza di S. E. De Bono, 1 che stamane è stalo purtroppo co-| stretto a letto da un violento attacco' di febbre, reca a Sua Maestà e a/1 Duce le ultime particolareggiate in-1 formazioni sulla fase a cui è ^ nula la manovra. Poco dopo il Re, .coi suoi aiutanti di campo, lascia il'osservatorio, mentre il Duce si fer- \ma ancora, fino alla fine della ma-i novra. li Atte 11 precise, S. E. Grazioli dà \ordine al trombettiere di suonare l'('lt- L« manovra è sospesa, fino al-le ore 15. Intanto nel cielo, squadri{glie di acrei, cacciatori dell'uno e dell'altro Partito, si scontrano, impe' gnantlo combattimento. Il Duce s-e- ìgue con intensa attenzione le im ìpressionanti, prodigiose acrobazie 'degli aviatori, nell'attacco e nel con trattacco. Una squadriglia azzurra attacca re paratamente e riesce a liti] tragliare il pallone-drago che i rossi 'avevano alzato fin dalla prima mat Una per osservare e dirigere i tiri della propria artiglieria, i II Duce rimonta nella sua macchi- na e parte, sempre guidandola Lui stesso, acclamato entusiasticamente da una piccola folla di villeggianti e di contadini, che si è venuta riunendo lungo la strada. II contrattacco La manovra è stata ripresa alle 15. Mentre i rossi, riconquistato il Passo della Futa, attendevano a sistemarlo a difesa, e si spingevano avanti, scendendo per il versante toscano dell'Appennino, sulle digradanti alture a sud del valico, a cavaliere della strada che porta a- Firenze; gli azzurri, preoccupati dallo scacco subito, e di quell'irruzione rossa a sud della Futa, provvedevano rapidamente a tentare di parare e rintuzzare la minaccia. E proiettavano avanti una loro divisione celere, già radunata a Vicchio, in vai di Sieve. Ieri sera stessa, elementi di punta della celere azzurra prendevano già contatto con i rossi scesi dalla Futa, verso Santa Lucia. Ma il groso della divisione è tuttora in maria. L'interesse della giornata di ogi, salvo diversivi, si prospetta dunue concentrato su questa azione ella divisione celere azzurra, lanciata a ricacciare i rossi di qua dalla Futa. Ieri, nel tardo pomeriggio, S. E. il Maresciallo dell'Aria, Balbo, ha ceduto alla sua nostalgia e all'immutata passione di vecchio combattente degli alpini, e si è recato a ritrovare il battaglione « Cadore » che fa parte dell'Armata azzurra, schierato all'estremità orientale della linea. Il comandante del battaglione, maggiore Manfredi, e gli ufficiali hanno festeggiato calorosamente il « camerata » Balbo, il quale si è soffermato qualche tempo con loro, evocando ricordi di guerra. Gli alpini si sono fatti coraggio di esprimere una loro commossa aspettazione, la loro lusinga più fervida: che il battaglione, dall'epico nome di Cadore, dalle gloriose memorie di guerra, possa essere onorato dell'ambito premio, di\ una particolare visita del Duce. Mario Bassi Roma, 20 mattino, j eccezionale importanza delle gra"dl ma!V?vf.e che ,si stanno sv.ol"j fXnd\emen?e^nCenogrni paesi del1 mondo che abbia un Èser£ito e una tradizione militare. L'interesse su- scitato dovunque da queste originali! e importanti esercitazioni è visibile ! Le Missioni straniere La dappertutto per mille segni. Un indice eloquente è offerto dalla presenza sul teatro delle operazioni di un grandioso numero di uf- ficiali stranieri in veste" di "osserva-1 tor[ e di studiosi: dalla Gran Bre-j tagna al Perù, dal Giappone alla Norvegia, dal Messico alla Svizzera,' non c'è Stato che non abbia volutoj f,1?uire. da. v}?ino queste prove del-j 1 Esercito italiano, studiarne lo svol- £iment0 e »e. conclusioni, trarne gli; insegnamenti che da esse scaturì-- ranno. La documentazione dell'alto prestigio non solo dell'Esercito ita-j liano, ma della dottrina e dell'orgamz.z.az'one militare italiana, sboccia¬ ^ 1 una e creata 1,a!tra nel clima del Fascismo con carattere di netta e in UnjólldiWle originalità, è appunto in qUesto largo intervento di uffi- ciali stranieri alle grandi manovre. Al Quartiere generale di Scarperial Mugello sono presenti: 17 Addetti militari. 5 Addetti aeronautici e 13Missioni militari, costituite queste gStaSo^SaSfo "dT^u'^abbla: no espresso la scienza tenenza mj]itare dei rispettivi Paesi, e tra cu{ non mancano capi e sottocapi di stato Maggiore e generali d'Armata e di Corpo d'Armata. Ecco del re- sto l'elenco completo degli ufficiali stranieri che assistono alle ma-, T ! a) Addetti militari: 1) Gran Bretagna: colonnello H. R. G. Stevens; 2) Snagna: tenente colonnello José Sicardo; 3) Bulgaria: colonnello Teodossi Bascaloff ; 4) Ungheria: maggiore Ladislao Szabò; 5) Cecoslovacchia: maggiore Vitezzlav Rosie; 6) Romania: colonnello Emil Scheletti ; 7) Jugoslavia: tenente colonnello Zarke Popovic; 8) Germania: maggior generale Herbert Fischer; 9) Austria: colonnello Emil Liebitzky ; 10) Turchia: capitano I. Rahmi bey ; 11) Francia: colonnello Enrico Parisot; 12) Svezia: capitano H. G. De Lagercrantz; 13) Stati Uniti d'America: colonnello J. G. Pillow; 14) U.R.S.S. : generale di divisione Paolo Petrenko Luney; 15) Messico: capitano Jesus Padilla Avila; 16) Stati Uniti d'America t'aggiunto): capitano Francis N. Brady; 17) Giappone (aggiunto): capitano Achinosuke Sigheyasu; b) Addetti aeronautici: 18) Francia: maggiore Jack De La Giraudiere ; 19) Argentina: capitano don Claudio Nejìa; 20) Spagna: comandante don Ignazio Hidalgo De Cisneros; 21) Jugoslavia : maggiore Ivan Draguitcevich ; 22) U.R.S.S.: colonnello Teodoro Likhovitsky; c) Missioni militari'. I. BELGIO: 23) generale di brigata Van den Bergen, sottocapo di S. M.; n. CINA: 24) generale di brigata Mow, comandante della Scuola centrale di Aviazione; 25) tenente colonnello Liu (d'Aviazione) ; 26) maggiore Yeng (d'Aviazione); 27) ing. Wang (d'Aviazione); 28) sig. Yen (d'Aviazione); HI. FRANCIA: 29) generale Loizeau Lucien, secondo sottocapo di Stato Maggiore ; 30) tenente colonnello Debeney Victor, Scuola superiore di Guerra; 31) maggiore More, Deuxième Bureau S. M. ; 32) comandante Bergeret (Aeronautica-Ministero) ; IV. GERMANIA: 33) tenente generale List, comandante 4.a divisione Dresda; 34) colonnello Von Wietersheim, capo reparto operazioni Ministero Guerra; 35) colonn. Von Schwedler capo ufficio personale Ministero Guerra; 36) maggiore Jungeblodt (interprete) ; V. PAESI BASSI: 37) ten. colonn. di Stato Maggioro . Van den Bent; 38) capitano di Stato Maggiore Van den Plassche; VI. POLONIA: 39) colonnello di Stato Yanicki Casimiro; 40) colonnello di Stato Kopanski Stanislao; 41) capitano Yasinski; Vn. ROMANIA 42) generale Stoicescu Joan, del Sottosegretariato dell'Aeronautica; 43) colonnello Popescu Davide, comandante in seconda della j Scuola di Guerra; 44) tenente colonnello Cantuniari j ' Cristu. della Scuola di Guerra; 1 Vili. SVIZZERA. 45) colonnello comandante di Corpo - d'Armata Cuisan Enrico, coi! mandante il I Corpo d'Armata; e ! 43) colonnello comandante di di- \ Maggioro Maggiore visione De Diesbach, comandante la 2.a divisione; IX. UNGHERIA: 1 47) generale S. E. Roder Vilnos. ca -j po di Stato Maggiore dell'Eser- a cito; '48) generale di brigata Luigi Ke- oj resztes-Fischer- sotto capo di -j Stato Maggiore; - 49) colonnello di S. i; Bajnoczy, capo -- zioni; o 50) tenente colonnello di Stato Mag M. Giuseppe ufficio opera- -j ¬ l 51) giore Magyarossy Alessandro, ufficiale aiutante di campo; X. U.R.S.S.: generale d'armata Uritzki, vice, capo motorizzazione e meccanizzazione dell'Esercito; o - . 52) generale d'Armata Sangorski, al capo di S. M. dell'Armata spe- il ciale dell'Estremo Oriente; 3,53) generale di Armata Ragovski, e : ^ 54) a! a i 55) a - 56) i -, ispettore artiglieria; colonnello Muisdricov, comandante di reggimento; XI ALBANIA: generale Leon De Ghilardi; XII. NORVEGIA: capitano di corvetta LutzonHolm; XIII. PERÙ' : 57) tenente col. gendarmeria Llaque Mori. I fucili, i cannoni, gli aeroplani, la chimica, e tutti gli altri ritrovati, non avranno valore se mancherà lo spirito che è la prima forza per qualunque battaglia e, se la prova verrà, lo spirito dovrà essere armatissimo. MUSSOLINI. | |' ' "