Il Re e il Duce presenti all'attacco dei "rossi,, contro la Futa

Il Re e il Duce presenti all'attacco dei "rossi,, contro la Futa Tre brillanti episodi nel primo giorno di manovre Il Re e il Duce presenti all'attacco dei "rossi,, contro la Futa Mussolini fra i battaglioni delle Camicie Nere e dei Bersaglieri durante una brillante azione su Colle Giogo - Valtissimo spirito delle truppe e il vibrante entusiasmo delle popolazioni L'azione di copertura (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Notte del 19, Zona di Manovra. L'atteggiamento dei due opposti partiti in manovra si è alquanto chiarito proprio nel buio denso dell'ora notturna di apertura delle ostilità perchè la direzione di manovra, che per entrambi i partiti ha veste di Comando Supremo, ha assegnato, con appositi ordini, al Partito rosso compito difensivo, pur non escludendo la possibilità di piccole operazioni offensive di alleggerimento e al Partito azzurro mandato offensivo con obiettivo la pianura emiliana. La situazione iniziale dei rossi e degli azzurri, stamane all'alba, si era delineata chiaramente come segue: truppe di copertura costituite da reparti vari, evidentemente raccolti in fretta e avviati subito alla frontiera per chiudere le porte di casa, schierate sulla linea di confine a stretto contatto tattico. Densità varia di schieramento sul fronte: dove il terreno si presenta forte per natura, l'occupazione è rada, dove il terreno presenta condizioni di facilitazione ad attacchi nemici e nei punti più delicati e importanti della frontiera la densità di schieramento appariva più fitta. E qua il verbo apparire viene usato quanto mai impropriamente, poiché nella minuziosa visita al fronte che i giornalisti hanno compiuto stamane, l'evento più preoccupante dal punto di vista cronistico, sebbene altrettanto confortante dal punto di vista militare, era costituito proprio dal fatto che le brulle ondulazioni collinose della zona dove si sapeva che rossi ed azzurri avevano fatto attestare le proprie truppe di coper- tura, per quanto inondate dalla luce viva del sole mattutino e frugate attentamente dai binoccoli, sembravano deserte; la sensazione del cosidetto « vuoto » del campo di battaglia moderno non avrebbe potuto essere più perfetta. Anche quando le opposte pendici immote e mute cominciarono ad essere animate dalle brevi raffiche sonore delle mitragliatrici e dal crepitare della fucileria, pochi erano coToro che riuscivano a individuare qualche soldato sul terreno illuminato e scoperto. Ed è questo un segno evidente de! grande progresso fatto nell'addestramento dei reparti all'azione sul terreno. Dietro le opposte coperture si sapeva, perchè l'aviazione e il servi' zio informazioni lo avevano segnala to, che stavano arrivando e radu nandosi i grossi. Sulla entità, disio cazione, intenzioni di questi grossi chrante tutta la prima giornata di azione ha regnato grande incertezza, e si è soltanto avuta la sensazione, durante le operazioni del mat tino e nella ripresa pomeridiana, che il Partito azzurro, con iniziativa sa gace e realisticamente innovatrice, avesse spinto molto avanti e lontano gli elementi di sicurezza delle grandi unità in arrivo, violando così non poco le prescrizioni e le distanze regolamentari, che ancora non si sono decise ad accorgersi delle modificazioni apportate nella logistica dal motore e nella tattica dall'aumentata gittata delle artiglierie. Ma, fortunatamente, là dove ci sono capi avveduti e volitivi, le imperfezioni dei regolamenti vengono prontamente corrette all'atto pratico. Nella mattinata l'avvenimento emergente è consistito nella prevista offensiva di alleggerimento dei rossi, offensiva svolta nella zona del Passo della Futa con propagazioni laterali. Un battaglione di alpini si è così trovato impegnato contro un battaglione di guardie di finanza; un battaglione di bersaglieri contro un battaglione di fanteria; un battaglione di fanteria contro un altro battaglione di fanteria; azioni condotte su fronti molto vaste su frazioni di terreno ognuna con caratteristiche peculiari, da reparti differenti con tradizioni proprie; ma dottrina unica applicata dovunque con sano criterio e con fervore. Risultato concreto: una mattinata di proficuo addestramento pratico consacrata dalla presenza del Re e del Duce che in certi momenti si sono trovati fra le maglie stesse della minuta manovra dei nuclei di attacco striscianti come serpi sul terreno con le mitragliatrici leggere. Alle ore 11 circa, quando il Direttore delle manovre, generale Gra zioli, ordina il segnale di sospensione delle ostilità, i rossi, benché strenua mente contenuti dagli azzurri, erano riusciti a creare nell'andamento della linea di copertura avversaria una ampia sacca che si protendeva per qualche chilometro dalla Futa in direzione di Vicchio. L'azione, riaperta nel pomeriggio, ha avuto la sua fase spettacolare nel movimento di avvicinamento di una divisione celere azzurra, inteso, palesemente, a portarsi a distanza di as- salto dal margine dell'ansa formata in mattinata dall'attacco rosso. E' probabile che il movimento in ore diurne della bella unità, ordinata nei suoi elementi fondamentali di fuoco, biciclette e motori, e di manovra su cavalli, per quanto compiuto con fulminea celerità e con ammirevole disciplina, abbia costituito una concessione alle esigenze di manovra in quanto che la suggestiva visione di potenza e di vivacità offerta dalla rapida apparizione avreb. be costituito un bersaglio troppo attraente per artiglierie ed aviazione avversarie. Conviene tuttavia riconoscere che uno stuolo di aeroplani d'assalto piombati prontamente con volo radente e fragoroso sul campo dell'azione, richiamati dall'apparire della divisione celere, giungevano sul posto quando già i celeri si erano sottratti alla vista e quindi anche alle offese efficaci, ottenendo anzi sensibili risultati con un reggimento di cavalleria nella zona di Santa Lucia. Giacomo Carboni. Il comunicato ufficiale SCARPERIA, 20 mattino. Ieri mattina alle ore zero si sono iniziate le operazioni effettive. Le due Armate hanno rinforzato nella notte le truppe di copertura, in particolar modo in corrispondenza delle direttrici di Montepiano, della Futa e del Giogo di Scarperia. All'alba il Partito rosso ha sfruttato la sua temporanea superiorità per conquistarsi i passi della Futa, del Giogo e le posizioni tra Senio e Santerno, allo scopo di migliorare la sua situazione. La sedicesima divisione rossa, compatta e sostenuta dall'artiglieria pesante campale del Corpo d'Armata, ha sviluppato contro il Passo della Futa un attacco avvolgente, che alle ore 11 era in pieno sviluppo, costringendo elementi avanzati della ventesima divisione azzurra a ripiegare. Al Giogo, nonostante un vivace combattimento, azzurri e rossi non hanno conseguito sensibili vantaggi. Nella zona tra Senio e Santerno gli azzurri sono riusciti ad affermarsi in parecchi punti della dorsale. Contro la minaccia che si delinea alla Futa da parte dei rossi, l'Armata azzurra ha ordinato l'avanzata della divisione celere, la più pronta e disponibile delle sue unità. Molto attiva l'aviazione dei due partiti. In complesso nel mattino del 19 sulla linea di copertura si sono sviluppati tre episodi distinti per varietà di terreni, qualità ed entità di forze impiegate, caratteristiche del combattimento. In particolare: a cavallo della Futa, un attacco regolare in forza, in terreno vario, specialmente con truppe di fanteria sostenute da valido schieramento di artiglieria! a cavallo del Giogo, azioni vivaci delle truppe di copertura sostenute da truppe leggere (bersaglieri e Camicie nere) in terreno vario, coperto e in taluni tratti rotto e boscoso; in regione tra Senio e Santerno felici azioni di penetrazione in terreno molto accidentato per la presenza di numerosi calanchi. Alpini e guardie di Finanza hanno abilmente manovrato superando le difficoltà del terreno con vantaggio degli azzurri, e si sono affermati sulla linea di cresta. L'azione della Futa si è svolta alla presenza di S. M. il Re e del Duce; gli episodi del Giogo alla presenza del Duce, che ha seguito passo passo i battaglioni CC. NN. e bersaglieri nella brillante azione di difesa e di attacco del Colle. Preparate il braccio e il cuore, perchè quando la Patria chiamerà, voi siate pronti a difenderla. MUSSOLINI.

Persone citate: Duce, Giacomo Carboni, Mussolini

Luoghi citati: Scarperia, Vicchio