I più forti campioni del ciclismo italiano si battono oggi a Lipsia per la conquista del primato mondiale di Giuseppe Ambrosini

I più forti campioni del ciclismo italiano si battono oggi a Lipsia per la conquista del primato mondiale I più forti campioni del ciclismo italiano si battono oggi a Lipsia per la conquista del primato mondiale Imearco Guerra è il grande favorito della. {dal nostro inviato speciale) Lipsia, 17 notte. Siamo giunti finalmente alla vigilia della giornata che da un anno è miraggio di atleti, di dirigenti, di folle sportive italiane, perno, direi quasi, dell'attività ciclistica nazionale e sbocco di un programma di lavoro, di sacrifici, di aspirazioni concepite e attuate con la visione di una meta altissima: la riconquista dei due campionati mondiali su strada. Finora a Lipsia abbiamo raccolto onori e soddisfazioni che hanno superalo persino le nostre speranze, ma il nostro ritorno non sarebbe allietato dai canti della gioia e della vittoria se domani non dovessimoveder salire almeno una volta sulpennone la nostra bandiera e l'operadi un anno non potrebbe dirsi felice' mente compiuta se al parco di Scheibanholz dovessimo subire ruminazione e l'amarezza, che ci diede l'autodromo di Monthlery un anno faQuesto penso sentiate voi, lontanicome sentiamo noi, qui, nelle ultime e più trepide ore di attesa, e questo va detto prendendo a considerare i due avvenimenti di domani se si vuole afferrarne l'importanza e il significato che per noi assumono. Pronti per la prova Chiamate la rivincita riscossariabilitazione, come volete: questadeve essere, e sarà, la giornata in cui al inondo i nostri atleti dovranno dire che il ciclismo italiano su strada è ben altra cosa che quello battuto e mortificato a Parigi. Per le due prove abbiamo da tempo temprato gli spìriti, affilate le armi; scenderemo in campo cogli uominmigliori, che sono stati riservati e preparati apposta; si deve atnmetierc che il nostro sport non ha, itquesto momento, più degni rappresentanti, e che al fuoco mandiamotutto il fior fiore dei difensori dellanostra bandiera. Ciò rinsalda le nostro speranze, ma accresce anche lanostra responsabilità; impegna maggiormente il nostro nome; ci preclude ogni via alle riserve postumeVincitori potremo dire di avere meritato il successo con lo sforzo deglatleti c la sagacia dei dirigenti; onorevolmente e regolarmente battutidovremo riconoscere la superiorità degli avversari; disfatti, dovremo dichiarare apertamente la crisi denostro sport. Ma io scarto senz'altro la possibilità che si avveri quest'ultima ipotesi. Non ci illudiamo che domani la vittoria, sia facile e sicura, ma potete essere certi che la maglia azzurra non subirà l'onta dì MonthleryCollaudato il loro valore atletico come la loro forma, conosciuta in genere quella degli avversari, già previste le insidie del percorso, fuse l compagini in armonia di spiriti e arse dal fuoco dell'orgoglio e dalla sete della vittoria, con questa preparazione materiale e spirituale con questa, organizzazione tecnica e morale, che chiamerei combattentìstica,! per non. dire addirittura trinceristi ca, e che è sostanzialmente fascista, potremo uscire dalle battaglie di domani senza l'alloro dei vincitori, non senza l'onore delle armi. Ma alla meta più alta noi tendiamo e voglio dirvi perchè io credo che ci siano molte probabilità di raggiungerla. I nostri avversari Il titolo di campione non è mai andato in mano di uno sconosciuto o di \Uiia mediocrità. Non lo si conquista senza una vera e grande classe. Ba- sta ciò per stralciare dall'elenco degli iscritti l'ottanta per cento dei nomi come di quelli che sono venuti qui piìi per farci sapere che anche nel loro paese si corre in bicicletta\e far partecipare la loro Fcdcrazione\alla percentuale sugli incassi che con\Credo 'quindi che la via al titolo rimarrà Za minima, speranza di portarsi a casa la maglia iridata. Così si può fare piazza pulita, nel campo professionista, dei lussemburghesi, dei danesi e degli olandesi, pur concedendo loro, e specialmentea Valentyn, la possibilità di farsi o-nore. Austria c Ungheria hanno ri-tirato i loro rappresentanti aperta solo all'Italia, alla- Francia, alla Svìzzera e al Belgio. Quest'ultimo ha finalmente deciso dì farsi rappresentare da Kaers, Raels e Dannels; riserva sarà Brunneau. Si è già parlato molto di questo Kaers come del più probabile dominatore in volata e del non meno probabile battuto sulla distanza e ho già detto che lo vedo più in questa iche in quella veste. Discreti corri idori gli altri due, combattivi e ve iloci come quasi tutti i belgi, ma [sprovvisti di un passato che indichi \il superiore livello di classe, i Degli svizzeri il più pericoloso mi lpare Egli, non perchè gli riconosca ìdoti eccezionali, ma perchè coraggioiso e tenace nei suoi tentativi, sempre \sostenutì da una buona dose di fiato. E' un uomo da non prendersi alla leggera, da non lasciarsi sfuggire di mano. Non ho alcuna fiducia nell'ex alwr^melul'mo^^^TWidà.Ci troviamo, così, di fronte agli avversari che saranno i più insidiosi ed i più duri da battere: i francesi. Anche questa volta la Francia deve ricorrere all'ultimo momento alla ri- loce di Magne, ma,-se la squadraperde un uòmo per la volata, ne ac- ! quista uno dì fondo il quale, ben sa pendo di essere chiuso in velocità, tenterà il tutto per imporsi di sorpresa e di forza. Magne, insomma, va considerato come uno dei più probabili movimentatoti della gara. Altrettanto direi di Louviot, che non \è un « asso » dello « sprint » ma non difetta certo dì brio e di iniziativa. oGsncpscSgLepebic, invece, è l'uomo che può\rgradire ogni soluzione, perchè è un\cpassista resistente e un finalista ve locissimo La corsa credo debba essere vista smda tutti 'dal nostro punto di vista\c- . * rperchè Guerra, se non anche Olmo, è considerato unanimemente l'uomo da battere. Non c'è da pensare che il nostro campione prenda l'offensi- \va nella pnma parte della gara. Sì \troverchbe contro una coalizione \Pronta> accisa a respingere ogni suo . 'corsa, ma personalmente e isolata :men,e non vedremo Guerra lanciar tentativo. Che egli ritenga opportuno di collaborare a tentativi di altra specie se si risolveranno contro, gli uomini che possono minacciarlo in volata non è da escludere, e rientrerebbe in un piano intelligente di snnmtasi all'attacco fino al 150° chilometro. Dopo, forse, la già avanzata selezione e il peso della gara potrebbero permettergli una impresa risolutiva che lo inetta al sicuro da ogni incidente. Ma egli ha tante freccie al suo arco per la volata che non azzarde- 'à di utilizzarle altro che in caso di assoluta garanzia di riuscita di un tentativo dì fuga. In quanto a Olmo■■ - • - \non bisogna dimenticare che è il nu a fondo, ma il sostegno negli inse#»*f»»«»« e il battistrada per la. vo- spremere e sfruttare egoisticamente,mero « due » della squadra, cioè che è liberissimo di fare la sua corsa da solo finché la situazione gli garan- tira di sostituire degnamente il ca- po nella soluzione in velocità. La sua collaborazione a una fuga con uomini chc lo potrebbero poi battere sul traguardo sarebbe un errore imperdonabile chc il buon senso e la vigilanza di Girardengo eviterà senza dubbio. Bergamaschi lo sapete, surà il fedele gregario, non l'uomo da lata. formidabile, e però c'è da attender- Chi può battere Guerra ? Questo blocco, tutti lo sanno, c preso tini nostri alla leggera: ma prontamente soffocato e respinto. La sorpresa, cioè, che ci colpi a Monthlery, non dovrebbe più ripetersi a Lipsia. Non rimangono, allora, che due ipotesi: un colpo di forza o una soluzione in volata. Al primo Guerra, se non addirittura l'intera squadra, dovrebbe resistere, perchè non vedo oggi l'uomo che possa staccare dalla sua ruota il nostro campione o batterlo in un duello sul passo. E' più probabile, ripeto, che il colpo sia da lui portato che subito. Salvo incidenti che potrebbero avere gravissime conseguenze è quindi da ritenersi che, se pur Guerra non viti ccra da solo, questa impresa non nu- scirà ad alcun altro. Da chi allora può essere battuto il mantovano in volata? E dopo una corsa ch°«v™ ertamente provato, r,„ 41/ìv, riti clìV^-TT-iivr. Oli 4M ,M„fn se non addirittura eliminato i veloci non provvisti di fondo' Da Kaersno, per la semplice ragione... che èmolto diffìcile sia con lui sotto iltelone di arrivo e, se ci sarà, nonavrà più fiato sufficiente per ali nentarela sua velocità. Da Lapebic?Faccio tanto di cappello a questo cor- ridare anche se non mi è eccessiva-mente simpatico per la sua non pu-rissima correttezza, ma le sue vitto-rie di quest'anno non riescono ancora a convincermi dello sua assoluta su- periorità in volata. L'anno scorso da Guerra è seni-pre stato battuto a piacere e anche suoi indubbi progressi non credo o abbiano portato al livello del Gucr- ra attuale, certo molto migliore di Guerra del « Tour 1933 ». Da Olmo?La cosa interesserebbe molto meno, per non dire niente affatto, per quanto nessuno dei più caldi ammiratori *»jJÌPure./™saf£Ls£2Moscire chc la ™?11" mdata.starcbbe molto meglio sulle spalle del mantovano che su Bisogna essere molto più guardili- ghi per i dilettanti, non perchè essi no» ci possano d*trc la stessa sod- disfazione, ma perchè è molto più difficile, se non impossibile, una pre- diavalutazione degli nomini incanì-'^: °lm e .''avalli IDella Latta sagià il compito che gli spetta) hannotutte le doti per diventare campioni fic}ìe dl * Gcìì,n *■ FatAl c°s\l c,?n{! fejo carta non permette di farli al^eTn^ CO"Ae "°" puo dar favo' nt0 Lea™° Guerra, La Corsa dei dilettanti tanto del mondo: agilità, resistenza, velo-cita, ma, se possiamo dire che polacchi, irlandesi, cecoslovacchi, bui-_ • ... . , . gari, non costituiscono per noi alca-uà minaccia, come affermare altret-per chiare affermazioni. La recentegara per il Gran Premio di Lipsia ci ha fatto vedere ottimi elementi tedeschi e fra di essi ci par di individuare le più serie minacele per i nostri. Anche questa corsa sarà movimentatissima, improntata a giovanile e ardita combattività. Se Favallì pre ferisce il riserbo, l'economia, la pru denza e l'attesa, non è detto che anch'egli non. sarà con Bini e Della Latta sempre pronto a respingere ogni attacco. Sarà, questa, misura indispensabile di vigilanza. Anche i nostri dilettanti godono qui delle maggiori preferenze dei tecnici e dovranno essere disposti quindi ad essere oggetto delle più pericolose offensive. Essi non dovranno mai perdere, il controllo della situazione, lasciarsi sfuggire di mano il comando della corsa; solo così tanto Bini che Favalli hanno possibilità di diventare campioni del mondo, perchè in volata credo possano dirla alla pari con i più veloci stranieri. Le mie preferenze vanno al toscano Bini, Il bilancio preventivo è assai roseo, come vedete, ma non è, ve lo accerto, la smania di veder rcalizzato il sogno che culliamo da un anno che me lo ha fatto fare; è la fredda e serena valutazione degli uomini sulle non stabilissime basi che ci sono commesse clic mi ha por- tato a queste conclusioni. Fra non molte ore sapremo se la realtà ci ha. traditi o delusi o se potremo ancora aridare al mondo che il ciclismo itaViano è tornato, dopo un breve pe riodo di ombra, ai suoi più luminosi fastigi. Giuseppe Ambrosini OLMO BERGAMASCHI A. MAGNE LOUVIOT GEER GEYER

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