La capitale degli spiriti

La capitale degli spiriti La capitale degli spiriti VENEZIA, agosto, it— Ecco là Venezia — dice Antonio rMaraini; e mi addita, fatto d'un sùbi-1 pto severo, qualche cosa di chimerico ap- qparso fra i pioppi delle terrazze alber- nghiere: isole, murate, orti; e al di là duna cuspide angelicata, da cui svetta pun barbaglio d'oro. E' il vespro. Qui si gioca al bridge, e si confrontano le foggie degli ombrellini. — Vedo, onorevole. E vedo anche aquesto: che lei, sempre così sorridente fra gli uomini, ridiventa serio davanti I alle cose. ! — Gli è che allora, caro Ramperti, ' il funzionario si ricorda d'essere arti- sta: e come artista, dinnanzi a tanto cose grandi e belle, si sente piccolo e'prende paura. ' — Capisco. Gli uomini non sono al- trettanto vezzosi e grandiosi: e il sor-jriso degli onorevoli, allora, è un sor-- riso d'incoraggiamento, di protezione... | — Via, signor filosofo: guardi piut- tosto Venezia, ch'è magnifica. Guardi i toni di perla di quell'acqua. j — Un colore di luna in pieno sole! — E l'irrealità strana, violenta di ] quei riflessi contro luce! Fanno capire il Tintoretto. Che ne dice ? i — Dico che troppa gente, qui intor- j no, non se n'accorge. Chi non è occu- j pato dal piccolo slam, lo è dalla carte i de,? vins, o dal pechinese di tremila lire] che la baronessa ha fornito d'un man- jtello per lo scirocco. Ci prenderanno]per due matti, onorevole, vedendo cheiosiamo interessarci di altro cose! ICamerieri. Jazz. Bibite in ghiaccio. |Sternuti musicali. Pechinesi. Barones-:se. Servi indiani. Un valletto del Fe- i stival distribuisce i programmi della1serata. Maglie da bagno. Pigiami. Bai- letto Vermel. Anatomie d'ogni specie. ] Spalle, pancie, monocoli, rossetti, dei] gigli sulle tavole e il cielo d'agosto tra pdue pioppi. — Mio caro amico: — continua An-1tonio Maraini, ritrovando fra i saluti ossequiosi di chi passa il suo sorriso di sovrintendente. — Venezia è splendida, !ma e poverella. Mesta nobiltà del suoj destino! Eppure bisogna che viva. Che]viva, e che trionfi. La sua eternità è; scritta nei Comandamenti. Essa è sta- ! ta e dev'essere tuttavia la Dominante. jia bisogna soccorrerla. Venezia è po-I vera. Tutto l'oro dei mosaicisti e tutto quello del sole sta sopra i suoi muri ]gloriosi: ma bisogna tradurre in spie-\ci0\\t jn schei, quell'oro ideale. Ora tut-,ta Ja magnificenza dei suoi patroni, pri-[mo dei quali Giuseppe Volpi, non può ; bastare, senza un plenario, tenace in-\ teressamento di tutta la città; e dicia- mo purc di tutta la patria. \ _ T.-Ttalia intera, infatti. sente. L'Italia intera, infatti, vi accon- — Si: ma bisogna che la devozione a Venezia entri nei cuori, oltre che ne"- gli intelletti. La fede, voglio dire, nelh sua destinazione a metropoli spirituale ora che la materiale non è più. Quella gli intelletti. La fede, voglio dire, nella |-a destinazione a metropoli spirituale: era la « sacra Nazione », ha tutte le sue insegne ancora spiegate al vento; che anche pe7T'ebreó'"di Shakespearee i troni eretti, e i bucintori pronti. La Signoria c'è ancora tutta, col suo apparato, col suo fasto, con gli spazi adatti, con la luce che ci vuole. Ma quale sudditanza le daremo, se non quella sola che ormai possiamo e dobbiamo conferirle: la sudditanza delle arti? Tutti gli sforzi dei patroni e del Regime non tendono che a rinsaldare, perfezionare, perpetuare una tale regalità, cui la più . w^, ij^iuai c ulta late fcgauva, i,ui la im. nobile e più fragile fra tutte le città. . _r _ .. _ . del mondo ha diritto. E a ciò, creda, lsacrifizi sono duri e sono molti. perquanto denaro sia offerto dagli uomi- ni e dagli enti generosi, il bisogno è sempre un poco di più- e per ciò oc- córre misurare lesinare- perchè il prò- jgramma è vastissimo; e quella sovra- [ nità insomma va fondata come si de- ve, Èha ha parlato, in una sua crona- \CSLi di seicentomila lire spese per il 1Mercante di Venezia. Furono assai me- 'no: mi creda. E fu il dispendio mag- lp-jore- noichè doveva essere come in-non può immaginare gli sforzi fatti perproporzionare i mezzi al fine, l'utile al dilettevole, la dignità al bilancio, la pra I fatti è stato il maggiore richiamo Ella ^ ^ ^maginare gii fffersi ft^tt per j^ioette^neré delle Isole due falchi han del jazz tica alla grammatica. Insurrezione strepitosa band. Cambiamo posto, rifugiandoci all'estremo limite della veranda. Tra le : scelto il caninanile di San Gioreio- il volo negro è bianco contro sole. Passaggio d' un elegantone in marsina bianca, da sera. Anche lui, forse, l'abbiamo veduto contro sole. Il guaio è, che stavamo per ordinargli un apert |tivo E> rora in cui gli scicconi| soprat tutto d'oltremare tornano dalla spiag gia per avviars; ài oai- l'ora vesperti ]na 0H ,cs 2joR8 vont boire_ x leoni> e gli Americani. 1 :teriale vennero prima ricorderà le L^; ngU1.ative. Poi il Convegno musicale. Poi quello letterario. E il teatra- — La sovranità spirituale di Venezia s'è venuta fondando progressivamente, ma naturalmente e fermamente, come un tempo, sulle palafitte avanzanti, s'era fondata la sua potenza ma- I tenzoni Venezia non ha ancora la sede i'""^l'onorevole: capisco. Questo pub- [meo balneare che ha trovato noiose le gonne lunghe di Little Women, applau- le. E il cinematografico. Tra due anni avremo le danze. Tutti i certami dellafantasia dovranno essere accolti in se- no alla Serenissima: tutti, dico, dalle gare dei fuochi artiiiciali a quelle dei poemi in libertà. Ma il lavoro da fare è ancora enorme. Per molte di queste Uéndo invece alle nudità di Estasi ai calzoncini da bagno degli angeli di Lot in Sodoma — Appunto. Per quanto vasto e ac -cogliente, un albergo non è il -: campo !chiUso» adatto pei tornei dell'anitra, Un festival non ha soltanto il valore di festa racchiuso nel suo nome. E' un fatto mondano; ma è anche, e soprat- i tutto, un avvenimento d'arte, e quindi : .. ' . ... , i.. i |di storia. Necessita, dunque, d isolare la sede per raccogliere gli spiriti... i Nuovo scoppio del ja-, che ha cani- i3iato pOSto avendo in faccia il sole ca- S^cne SSSS^ N° «co. Questo fragore di sti a'viglie rottu 6 auratamente espresso daìuna dozzina di musicanti, vestiti alla ' messicana e con la pistola alla cintola, Uno ha in bocca una trombettina. Cam-ibiamo P0810 un'altra volta, rifugiando-ci in un cantuccino non disturbato che Un cameriere — questa volta, per cer]10, e un cameriere — ci domanda se 1 preferiamo un gin-wisky o un Poppere Martini. Decidiamo che porti due limo nate; e la marsina bianca s'allontana :al richiamo d'una signora americanadal glu-glu d alcuni americani beventi.la quale va domandando affannosamen- te a tutti i presenti se sia arrivata Marion Davies. E' venuta a Venezia apposta per vederla, e non ha che ventiquattr'ore di tempo. Se Marion Daviea non giungerà in giornata, la signora d'oltre Atlantico avrà fatto il viaggio per niente. — Ho l'impressione, onorevole, che ad un pubblico simile converrebbero delle gare di biguinc, più che di pittura, di filmistica o di poesia. — Chissà! La stessa gente frivola può diventare attenta e sagace a se conda, appunto, della sede. Lei ha visto a San Luca, ha visto a San Trovaso. Goldoni ha avuto, come Shakespeare, un pubblico degnissimo: ed era, sup pergiu, lo stesso pubblici, aondano che qui le dispiace. Certo, o«mi platea va circoscritta; ma, come ' ■ detto, iso- lata. E parlando d'isolamento, non intendo solo in senso figurato. Era pro prio un'isola che avevo vagheggiato — ma, purtroppo, temo di dovervi rinun- ziare — per le future feste veneziane dello spirito. L'abbiamo di fronte: San Giorgio. Ci stanno opere militari: non so se insieme potrebbero trovarvi po- sto, domani, delle opere d'arte pacifi che per eccellenza. Mi pare che l'antii tesi starebbe bene, in terra di Serenis- sima, sotto le insegne d'una città che j ha sempre conciliato cosi armoniosai mente le conquiste dell'anima e del cor] po. C'è, a riva, un lungo tratto alberato j privo di costruzioni. Qui avevo pensato ]potessero trovare accoglienza gli spetitacoli futuri, senza pregiudizio, sia delIl'autorità militare, che di quella eccle- | siastica impegnata all'estremità oppo: sta, dov'è la chiesa. Ella avrà notato i quale elemento d'illusione e di sugge1 stione sia, in ogni evento spettacolare, la presenza dell'acqua: preziosa, oltre ] a ciò, anche pel suo contributo acustico. ] — L'acqua, nel Mercante di Venepira, è stata la più formidabile alleata di Max Reinhardt. Fu appunto per va- 1lo'rizzare l'acqua come elemento sceni co che Alberto Martini, purtroppo in- ascoltato, progettò anni or sono il Teti! Teatro. Qualunque ribalta «1 perfeziojna, al cospetto dei flutti! ] — Appunto. E se la mia isola di San ; Giorgio dovrà mai essere l'Isola del ! l'Utopia, pazienza, penseremo ad altro. La laguna è generosa. Quello che im'porta, è che Venezia assesti in modo degno, esemplare, definitivo, questo asilo promesso a tutte le arti di tutto ,il mondo. Si dovrà parlare del lido vej neziano, un giorno, come del portico ialessandrino o del verziere di Tolosa. Come un tempo le navi le portavano, |da ogni plaga della terra, le sete e le 1spezie, domani gli porteranno i pensieri e le immagini: fatti canto, musica, quadro, ombre di schermo, figure di danza. E, come un tempo, la Regina dell'Adriatico manderà loro incontro le in acqua i suoi tappeti dogali: essa, tuttora cosi V^ate d'oro, stenderà su°l TOe» dogali: essa, tuttora cosi .m*^^***^^ così viva nella sua melanconia! E chi ' duna.ue- di, «Ju«to. suo diritto e dovere di spirituale dominazione, può dubitare, solo che si curvi ad ascoltare Ve- i n , ù nezia un giorno, un'ora; qui, o là, o laggiù, non importa: nella musica delle sue voci, nel linguaggio delle sue pietre, nel grido della sua grandezza? Di nuovo il jazz; povero nostro colloquio senza pace! Risfilano dame e gentiluomini, cagnolini e camerieri. Gli Americani trincanti van ripassandosi, con risatone soddisfatte, la notizia dei morti d'insolazione a Kansas-City. La . A . . • « . Iviaggiatrice in cerca di Marion Davies \r.,tr* Yinn QimnHn nha voTitiniiQtfr'ni.o Hi !Pur non avendo che ventiquattr'ore di |temP0' s'è messa ln costume da bagno !~ cappellino tonchinese e brachette al- jla cow-boy — per chiedere a che ora ^riParta 11 transatlantico. Il sole cala, i meravigliosamente, sul mare tutto di ;zaffiro e di perla. 1 —Ma non dubiti. A San Giorgio, o al- jtrove- questo Bucintoro degli spiriti riusciremo a vararlo. La fede c'è. Il cantiere si troverà. Riapparizione indignata della dama, ìche non ha trovato Marion Davies ed !^^uxlineine aun e u caso di ! ^"f^^fi®' Pf.r_??ns°laz^n_e; ""LYj'S I ha altre otto ore da Passare senza pro *tto' Naturalmente non è il caso d vrintendente è distratto, e mi rassegno a Palazzo Ducale. Maraini è tornato grave. Riguardando la bellezza veneziana non può che ricordarsi del suo studl° fiorentino e dell arte sua. Rispet !to. u. silenzio dell artista, ora che il so- alla limonata che il servo indiano è venuto a mescermi, silenzioso a sua volta, con un'occhiata di vero disprezzo. Marco Ramperti