Quadro antico

Quadro antico Quadro antico — Ecco, questo è il quadro — fece il commendatore, mostrandolo col di- B_ell°. non è vero?... Scuola inglese. E il ritratto di Enrico Vili Ke d Inghilterra ; quello delle sei mogli. Un bel tipo!... Ai nostri tempi non sarebbe più possibile una cosa simile!... Ma allora, nel Cinquecento eran casi che accadevano di frequente, specialmente in Inghilterra. Sei mogli; e morì che aveva cinquantacinque anni !... Della prima, Caterina d Aragona, si sbarazzò facendo annullare il matrimonio con una procedura che non piacque punto a Papa Clemente VII, e successe quel putiferio che lei sa. Tutto questo per sposare Anna Bolena, poveretta, che dopo un po' si vide portar via la testa dal carnefice. E il giorno dopo quel galletto di Enrico sposava Giovanna Seymour, la quale, capito il carattere del marito, preferi morire di morte naturale. Ma lui, che aveva una cosi marcata inclinazione a diventar vedovo, vedovo non ci sapeva restare, ragion percui sposò Anna di Cleves che scacciò sei mesi dopo, facendo annullare il matrimonio. Rieccolo solo, e rieccolo che si prende una quinta moglie, Caterina Howard, alla quale, dopo un anno e mezzo, fece tagliare la testa. E così si sposa la sesta moglie, la vedova Caterina Parr, la quale, essendo pratica di queste faccende per aver già sotterrato il suo primo marito lord Latimer, ebbe la soddisfazione di vederlo crepare. Che ne dice?... Ed eccolo lì, quel bel tomo !... Guardi che faccia da ipocrita!... L'ho comperato proprio per quella^ storia delle sei mogli, e poi perchè è anche un bel ritratto. Antico!... Ma l'ho pagato caro!... L'ho comperato da un antiquario mio amico; un vero amico; appena ha qualche cosa che nessuno vuol comperare per via del prezzo, viene da me € si combina. Tutti i quadri che vede qui lj ho comperati da lui. Eh, l'arte... è il mio debole!... Se ne stava Enrico VIII, in quel suo ritratto a mezzo busto, tra un falso Borgognone, e un Guardi fabbricato a Venezia intorno al Novecento. Aveva sulla testa un cappelluccio nero con una piuma a fiocco, e un mantello gettato con grazia sulla spalla sinistra; il giubbetto era di un verde oliva, con la manica un po' sbuffata in alto. Nello sguardo corrucciato gli si leggeva il disagio e la collera per esser venuto a finir su quella parete, lui così potente e cru dele, per servire la vanità del com mendatore, insieme a tanti altri di pinti. — Dunque — riprese il commendatore — siamo d'accordo. Così com'è non fa gran figura ; è un po' una vecchia crosta, come dite voi del mestiere. Ma lei, che è tanto bravo, me lo ripulisce, me lo rinfresca, rileva qualche colore un po' spento: l'oro di quella catena, per esempio. — Va bene — fece il restauratore. — Fra una settimana glie lo riporto rimesso in ordine. — Riporto?... Che cosa intende dire?... Il quadro non esce di qui. Non perchè io dubiti di lei, ma se ne leggono tante sai giornali!... Lei farà lì lavoro qui. Costa più caro?... Non importa. Pago. Mille, duemila, tremila?... Pago. Quando si tratta dell'arte non bado a spese. Ma qui. Lava gratta e raschia, il decoratore, quando meno se l'aspettava — e un dipinto di quattro secoli fa non avrebbe dovuto fare di tali scherzi — vide che la vecchia crosta se ne andava, e sotto apparivano altri colori : un grigio, un rosa, un azzurro. «Siamo alle solite» pensò; e chiamò il commendatore. —■ Vede?... Il suo Enrico VIII se ne va!... — Diavolo!... E come mai? — Gli è che questo Enrico Vili non è più antico del suo bambino nato l'anno scorso, e che è stato dipinto su una vecchia tela. Che cosa vuol fare? — Me lo domanda?... Così, certo, non può restare. Porti via tutto, e vediamo quel che v'è sotto. Ah, che contrarietà!... Però, può darsi che scopriamo un quadro di un grande maestro: un Tiziano, un Velasquez, un Goya, un... Che ne dice? — Mah, speriamo bene !... — E il restauratore si rimise al lavoro. Lavoro attento e cauto. E un po' per volta Enrico Vili, disfatto, dissolto, scomparve. — Signor commendatore? — Ebbene? — Enrico VII !.. — Eh? ■— Enrico VII, re d'Inghilterra. — Ah, questa poi !... Ne è sicuro?... — C'è scritto!... Infatti, nell'angolo inferiore di si nistra, v'era scritto ben chiaro. — Ma guarda un po'!... Enrico Settimo !... Veramente preferivo l'Ottavo !... Aveva avuto una vita più romanzesca!... E poi quelle sei mogli... e ogni tanto, zàcchete, portava via la testa ad una !... Invece questo Settimo, ha avuto una sola moglie, Elisabetta, figlia di Eduardo IV, che sposò per calcolo politico, e che morì senza interventi estranei, come una donna qualunque. E poi lui, proprio, non mi piace; avido di danaro, spogliatoi del suo popolo con la complicità di due avvocati, Riccardo Empson ed Edmondo Dudley, infido, speculatore e un tantino farabutto. Senta questa : siccome in Inghilterra non si voleva che la Francia si annettesse la Bretagna, il Parlamento stanziò il danaro necessario a muover guerra a Carlo Vili. Enrico si prese i quattrini, e tentò una soluzione meno dispendiosa, quella dei negoziati. Non essendo riuscito nel suo «Stento, si trovò costretto nella pri¬ mavera del 1489 ad equipaggiare una piccola truppa che fece avanzare in Bretagna, avvertendo però il Re di Francia che quei suoi soldati si sarebbero limitati a tenersi sulla difensiva. E così fece una bella economia sulla somma che gli era stata data per far la guerra; la cresta, insom- ma, come una serva qualunque. Lepare bello tutto ciò? Dica lei : le parebello? — Per conto mio... che cosa vuole che me ne importi?... Piuttosto, che cosa si fa ora? — Eh, lo finisca di pulire, e tanti saluti !.,. — E se ne andò brontolando: — Enrico VII... Enrico... Anche Enrico VII, sotto il lavaggio, si dileguò. — Signor commendatore? — Dunque? — Enrico VI. — Eh? — Enrico VII se n'è andato anche lui, ed ha lasciato il posto ad Enrico VI. — Sesto?... Sesto?... Ma lei mi fa risalire tutta la storia d'Inghilterra !... Non è un quadro questo : è una miniera di ritratti !... Di questo passo arriveremo a Egberto il Grande, 827, che fu il primo Re d'Inghilterra. Epoi, che c'entra lui,? Che c'entra, eh, me lo sa dire? — Ah, non lo so. Io ce l'ho tro vato. Era là, sotto Enrico VTI !... — Enrico VI !... Enrico VI che fuRe a nove mesi, si sposò a venti-quattro anni con Margherita figlia di Renato, Re di Sicilia e di Gerusa- lemme e il cui nome è legato allegesta di Giovanna d'Arco. Lo so-nravmnmimrr.nn Pnrir-r. VT A\ Wìnrl prannominarono Lnrico VI d. W.nd-sor, ma io lo chiamerei piuttosto ilpazzo o lo scemo. Ogni tanto se neandava di mente, e la moglie doveva provvedere a mandare avanti lo Stato, a far guerra, a salvargli la corona e a liberarlo dalla prigionia. Lo trovarono assassinato nella Torre di Londra dove Eduardo l'aveva fattorinchiudcrc. Era il meno che gli po-teva capitare, e... _ .— Senta, commendatore, 10 conti-mio a scoprire Re d'Inghilterra, e lei a raccontarmene la storia. Dove andremo a finire di questo passo?... Se ci fermassimo?... A me, della storia di quei Re, poco importa, e lei, lei bisognerà pure che ne scelga uno, esu quello si fissi. Le va bene En-nco VI?... Voghamo restare con lui,oppure preferisce continuare — co-me posso dire? — continuare gli sca- vi?... Ma le debbo confessare che lamia pazienza è arrivata in fondo. — E la mia?... La mia non la conta?... Mi pare che sarebbe ora digiungere a qualche cosa di definiti-vo!... Si direbbe che lei In faccia ap- posta!.., Mi ha distrutto Enrico Ot- lavn mj ha distrutto Enrico Setti-moTe"adèssoTvuo! piagarmi lì con nucì cretino di Enrico Sesto' Mi tiri fuori almeno Enrico V e non ,.~"".\"~"VC ~"'■ ' ' ~ ,""""sC nc parl, pm. Qucstl, se non altro, fu un grande guerriero, e i suoi sud- diti lo idolatravano. Va dunque perEnrico V? Siamo d'accordot Il restauratore fece un gesto di rassegnato consenso. commendatore. — Enrico' V, 1388 I422. — E se ne andò, 11 giorno dopo avvenne la cata- strofe. — Se non altro il ritratto ci glia-dagnerà in antichità^ — aggiunse il E un"sorriso malizioso luceva tra la sua bella barba bionda, . . . Luigi Chiarelli. — Signor commendatore? — Ebbene, Enrico V? — No. — È chi è? — Giuseppe Garibaldi !... Era infatti Giuseppe Garibaldi,