Luigi Fagioli torna alla vittoria nella Coppa Acerbo

Luigi Fagioli torna alla vittoria nella Coppa Acerbo Un dramma tronca il duello fra i protagonisti del circuito di Pescara Luigi Fagioli torna alla vittoria nella Coppa Acerbo Moli ribalta e muore in un estremo tentativo di superare il rivale o o o o o 2 i (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Pescara, 16 mattino. La corsa è stata vertiginosa, varia, drammatica; un continuo succedersi di colpi di scena, i più imprevisti. La buona sorte, che vegliava come madre amorosa sopra questo circuito, ha troncato di colpo la sua influenza benefica. I nostri occhi corrono ora alla tabella di marcia con la visione del tragico incidente che ha spezzalo la vita di un audace guidatore. Al sedicesimo giro il povero Moli era ancora fra noi, al volante della rossa Alfa. La battaglia non si poteva ancora ritenere perduta; Fagioli, su Mercedes, aveva poco più di un minuto di vantaggio sull'algerino. Si poteva tentare la ripresa, chiedendo un ultimo e più difficile sforzo alla macchina che aveva ubbidito fino ad allora docilmente al le richieste del pilota audace. E lamacchina non ha tradito il suo di-sgraziato guidatore. Ove si eccettuiil cambio di candele nel secondo econtinuato a girare con la massimuregolarità, Come è caduto Moli Al quindicesimo giro l'algerino aveva dato una prova, più che della sua valentìa, del suo particolare stato d'animo, della sua temerarietà.Varzi, che da quattro giri guidavaEaP?llAMoli si fermava davanti al « box »dell Alfa per cambiare le gomme. Durante tale operazione soprag-giungeva come un bolide Fagioli cheassumevu così il comando della gara. Varzi era ancora fermo quando passava Moli. Cinquanta secondi dividevano questi dalla macchina tedesca, gagliarda e autoritaria sotto la guida del ferreo Fagioli. Visto fermo il compagno, Moli ha accelerato per tentare di ghermire la vit¬foriti che sembrava farsi beffe dél-/Altri h'siVYi of\ li /•i);)iirt)/iopiin/i r*ifn\ne erano separate da poco più di 300 metri. Fagioli curvava regolarmente e lanciava come un razzo la sua Mercedes sul rettilìneo di arrivo. Moli, invece, nella «curva della ripresa»urtava contro i sacchetti di prote-zione senza conseguenze. L'incidente faceva perdere all'algerino alcu-ni -preziosi secondi. Quando si rimctleva in marcia, Fagioli era già lontano e filava a tutto gas verso Villa Raspa. Fu questo il canto del cigno di Moli. Compiuto il giro ve-locissimo — giro che doveva essereil più veloce della corsa — l'algerino riprendeva la marcia spingendo al massimo la sua macchina, docile e ubbidiente. L'ultima speranza era racchiusa solo in lui: glielo aveva detto con applausi calorosi di incitamento il pubblico, che si assiepava dovunque, tutto preso dalla vivacità della lotta senza quartiere. Povero Moli! La morte implacabile lo ha colpito nei pressi di Monte Silvano, sul rettilineo, allorché, veloce come il vento e temerario come chi gioca la sua ultima carta, tentava di superare la Mercedes di Henne. La sciagura non è facile ricostruirla. È' probabile che Moli, nel passare Henne, abbia perdalo per un attimo il controllo della sua macchina lanciata a circa 260 chilometri all'ora. La macchina usciva di strada e la catastrofe piombava come un avvoltoio sul circuito di Pescara. Un velo di tristezza grava ora sulla città udriatica, dove tutto si era sempre svolto nella massima regolarità e senza il minimo incidente. Pescara non sa o meglio non sapeva che si potesse morire così. Icolpo fiero e inopinato l'ha abbattuta, l'ha stravolta. Domani però, dopo avere reso l'ultimo saluto al morto, bisognerà provvedere con infaticata lena alla organizzazione dell' XI Coppa Acerbo. I progressi della meccanica so- \no tutti segnati di olocausti. E fa [tale che ciò avvenga. Vivo, vitale ò questo circuito di Pescara, più vivo ne vitale che mai, ora che una disgra-^tsupnaia ha voluto turbarne la serenità. Il perchè di una vittoria Ci si chiedeva prima della corsa se la maggiore velocità delle macer chine Mercedes e delle Auto Union'g potesse costituire una garanzia as " soluta di vittoria. A le sole doti di velocità ficenti per vincere su sto come è quello di sapete, questo circuì 12 chilometri di rettilineo, ma gli altri Ut sono tutti di strada mista in collina con salite e discese. Entrano in ballo perciò le doti di stabilità, quelle di maneggevolezza, quelle di frenata e, non ultime, quelle di resistenza allo sforzo, data la lunghezza del percorso (516 km.) La Mercedes ha vinto perchè pos-' sjede tutte queste doti, perchè la\vetiura tedesca da corsa, che passai davanti allo spettatore come una] freccia d'argento, personifica senza] Alfa-Romeo sono rimaste fonda- meli talmente quelle di cui la nostra industria disponeva nel 1933; in «ir-|tu della classe eccelsa dei suoi pi-\ loh esse sono riuscite a vincere a\Monthlery e ali Avus; ma tanto la Mercedes che la stessa Auto Union] sono macchine più efflcenti delle no- ■- stre. Le Alfa:Romeo, per quanto sia-' no state migliorate,'rappresentano un passato glorioso fin che vo- lete, ma un passato ormai superato. > Le vetture tedesche, ora, valgono più delle nostre. Bisogna onestameli- te riconoscerlo, se vogliamo guarda- ro negli occhi la realtà senza i^0an-\narci da noi stessi. ] Diamo un primo sguardo generale alla corsa. Hanno preso il « ino» 171 macchine e ne sono giunte 6. Undi ci macchine si sono ritirate. La corsa è stata dunque severissima. Le sei vetture che hanno passato il tra¬ \gmrdo sono due Mercedes, una Au . « - - — ' _ e, ad eccezione di quella di Stuolo 1 di Caracciola. Stuck è stalo costreto al ritiro al settimo giro per guato al motore mentre Caracciola è scito di strada al nono giro, nei ressi di Cappelle, senza subire dani alla persona. Straight, su Mase ati, si e ritirato al quarto giro per guasti al motore. Zeiendcr ha rinun s2tavuto il suo peso nella determinazione degli incidenti più gravi, ■ . . . ■. . 1 tempi migliori rome *i vede dalla cronaca la cor- w«r« i musati n nnri,; „u n^u-nf, \qMolti t ritirati e pochi gli ari iati. A che si deve tale severa selezione?\assai; lo stato di queste deve averv\vincitore ha coperto i venti giri delipercorso in 3,58'56" 4/10, alla velo- cjta medk( orurja di 129,568. i Lo mcdia nm è altissima certo; dimenticato tuttavia che qu.e- st>amw u circuit0 e stato reso più difficUe e men0 lcIoce con U costrn. — none della ormai nota «.curva della- ■ìpresa» e che la pioggia soprattutto' ha ostacolato /on %c0 la' marcia deìteveWtTngiro'più veloce, quel- ì0 compìuto daf povero Moli aì qui»- dicesirnofudì Ì0'51" alla mèdia di km 142 672 Carolando a 40 i se- condi .„e'rrf(,/(- dall'algerino nell'ilici- dentc occorsoqi\ alla curva in tale g^.ro" sCvedechc, senza tale inciden- te> ^0jj avrebbe battuto il primato detenuto da Nuvolari su un giro di Km. 25,200. [Le tre vetture tedesche che non hanno compiuto giri più veloci han- no, in compenso, percorso il chilo- met.ro lancialo nel tempo migliore, li primato spetta a Caracciola e ad 13" (media km. 276,923), Chiron, su Alfa Romeo, 13" 1/10 {media km, 272,727); questi sono stati i migliori tempi registrati. S. E. Starace dà il « via » alle vetturette Concluderemo questo breve com- quatlordiccsimo fino alla fine della ' rlrrimn ' - ■ .tLn miij„_ c°r%; j™ecf™° ^°JffÌ^?n^d°„ mento dni ygg aUruL SenzaJVìncl.dente che lo poneva fuori corsa, Caracciola avrebbe stravinto. Alle 7,45 il Segretario del Partito S. E. Starace giunge alle tribuneirile di Pescara egli compie il giro del circuito. Subito dopo le macchi «e partecipanti alta gara delle vetturette si allineano in questo ordine:che sono già molto affollate. Sulla1*nt t lltTi 1111 s i T fi t ri ritti Vfl/ivOf/(»i)n Mazzullo (Maserati); Laudi (Rocca); Furmanic (Maserati); Beccaria (Fìat); Cecchini (M. G.); Seeman (M. G.); Felizzola (Maserati); Hamilton (M. GJ. Alle 8,2 precise S. E. Starace ab oassa la bandierina e la gara delle vetturette ha inizio. Il primo gin è compiuto da Cecchini, Furmanic, Hamilton, Seeman e Felizzola in 13' c 36"; Mazzullo si ferma al riforni mento per cambio delle candele. Ha- milton porta un vivace attacco < Seeman e a Furmanic che lo prece- dono di qualche centinaio di metri, A_ Spoltore è sempre primo Cecchi ni, seguito da Furmanic. Ma a Cap pelle, Hamilton riesce a togliere il secondo posto a Furmanic. Le posi zioni restano invariate a Monte Sii vano da Cec da Hu-Fur-SegueSpol-tore per guasto alla frizione. Il giropiù veloce è stuto finora compiutoda Hamilton in 13'ò"2/10 alla media di km. 118,250; lo stesso concorrcnle ha ottenuto sul chilometrolanciato a cronometro sul rettilineodì Monte Silvano, il tempo di 18" e3/10, pari a km. 193,550 di mediaall'ora. Il terzo giro vede i passaggnell'ordine seguente: 1. Hamilton in12'Jt6" alla media di km. 121,189(tempo totale 39'33", alta media dfan. 111M0); 2. Cecchini; 3 Sedman; Jf. Furmanic; 0. belizzola. Aquarto giro la corsa termina senzu-che più nessun cambiamento si vejifichi. Il vincitore Hamilton è viva\Jente compimento dai MinistrAcerbo e Di Crollalanza. Subito dopo l'arrivo della corsadelle vetturette fanno la loro coniparsa in pista le macchine di maggiare cilindrata, che dovranno percorrere i 20 giri del percorso peaggiudicarsi la Coppa Acerbo. L(Maserati); Hughes (Alfa Romeo)Sehcndcr (MostratiI ; Lord How{Maserati)] Brivio {Bugattiy, MoU{Alta, Romeo); Henne [Mercedes)Chiron {Alfa Romeo)', Ghersi (Alfa Romeo*; Hamilton {Maserati); Sebastian (Auto Union). La pista è densa di colori e dmacchine. Una folla di commissaridi rappresentanti delle case, di autorità e di meccanici è tutta intornoa questi potenti ordigni ora silenziosi, quasi all'agguato. Comincia^ ai piovere. Mentre alcuni meccanici saffrettano a coprire con teloni lmacchine, altri cambiano le ruotper monture quelle con pneumaticìpiù adatti alla strada bagnata. Scoiluono ora sul drenilo i Ministri Acer,ìio e Di Crollalanza, accompagnat>dà S. E. Baistrocchij da S. E. Te ruzzi e dall'on. Parisio, che passano in rivista i concorrenti. L'Ambasciatore tedesco è rappresentato dal primo consigliere di Ambasciata. Alle 9,35 il Ministro Dì Crollalanza abbassa la bandiera per il « via ». Stuck e Varzi sono i primi a scattare, seguiti da Nuvolari, Fagioli e da tutti gli altri. Il fantastico ca- Caracciola si inseguono. Sono pari a pari, si distanziano, sì raggiungono; passano Stuck e Varzi testa a testa. I ritiri di Caracciola e Chiron Ora decisamente Caracciola è al comando, ma al secondo posto è subentrato Varzi. Questi non ha fortuna però; rovina le gomme e le eambia in soli dicianove secondi. Tenta di riprendere, fa un giro da\damìato ma deve'fermare di ml0. 1 -■** , , , * — vo perche la ma-cchina non va. Gher- si, che 7ia anche raggiunto i boxes, gli cede la sua; il galliatese non può essere assente. Salta sulla vettura e si porta sul rettilineo. Intanto l'altoparlante annuncia che Nuvolari ha fatto il giro più veloce e ha percorso il chilometro lanciato nel minor tempo. Gli applausi sono tutti per il valoroso mantovano. Si ha l'impressione che abbia guada-'ZaYÓTèaolZZnTe^e^meTodicaVel |KerW?™« trala^Ik, appena ora ta sua ne incalzante- progressiva, ma an che Fagioli incalza. Pure Varzi del resto, fa prodezze. Ritardato dal cambio della macchina, in un giro ha ripreso il quarto posto, ha girato in ll'O" 4/10 alla media di chilometri 140,560. E' il nono giro die dà un momento di emozione intensa. Arriva primo Fagioli seguito da Moli, e da Varzi, Fagioli però si ferma imitato da Varzi. Moli allora fila in testaLa folla è tutta un fremito, tutto un urlo. Fagioli e Varzi si arrestano un ^stante solo e poi ripartono. Stuck1 nel frattempo, si è ritirato. Carac •dola è uscito di strada, ma è incolu \ me. Illeso il corridore, ma non la \macchina che non può riprendere'Si sono ritirati anche Zehender per .guasti allo sterzo e Lord Howe pe difetto di lubrificazione. Chiron pu ; re è costretto ad abbandonare pe] un incidente che poteva avere tra.giche conseguenze. Si è appena fer] muto per rifornirsi e non si è mosso dal seggiolino quando il motore è avvolto dalle fiamme che si comuni cano subito al box. Sembra che s vogliano estendere, ma la -prontadazione di tutti gli addetti riesce al^domare il fuoco in pochi minuti. Chiron però è rimasto leggermente scof-\tato al viso e alla testa ed è guari- bile in pochi, giorni; le scottaturei sono stjte dilfeveelitità grazie E \che al pronto, efficace intervent del'milite Lìmoncini, che ha soccor\ so per il primo il corridore. ] A metà corsa, al decimo giro, l-.posizioni sono le seguenti: primo r'Moli, seguito immediatamente dae Henne, Varzi, Fagioli e Nuvolari;* ™>'te >>."'w' l>V.mo undicesimo gìe>■ ™ V"r--'>,SC!J'<>.<?. " ,"c>!°l * 25 metrU,dtt S^i™^*^»*»*^ a Moli, tallonato da Henne e dallBugatti di Brivio. La nera sfortuna di Varzi Varzi ha così conquistato il primposto. Fagioli però lo tallona tenacernente e ali si avvicina gradatamente. Il galliatese è sfortunato; egi , o -', deve fermarsi ancora una volta aai quattordicesimo giro per cambiare li gomme. Fagioli gli balza avanti e passa anche Moli. Ormai facciame tutti il tifo per Varzi, che sente corni il pubblico sia per lui. Questi perd-1 qualche minuto prezioso, ma si r- mette al volante e parte sicuro; poi) tra raggiungere Fagioli"! -i Giunge a questo punto alle tribù ne la notìzia della tragica sciagura che ha costato la vita al povero Moli. Il pubblico ammutolisce, sconcertato.Nuvolari intanto continua la sua corsa regolare e ad un trailo appare alle spaile dei due primi. Ma la folla guarda a Varzi, perseguitato dalla sorte più nera. Infatti ancora una volta egli è costretto a fermarsi ai boxes per cambiare le candele. E una cattiva giornata; la macchina neanche questa volta gli risponde bene. Sfiduciato, scende, getta via gli occhiali e il casco e rinuncia. Al sito posto invita subito Ghersi, che così riprende la- gara. La- macchina è appena- partita da qualche secondo che spunta Nuvolari, che si getta dietro a Ghersi. Fagioli, intanto, aumenta (iradatamente la velocità e da 126 Km. all'ora di media passa a 127, quindi a 128. Vi sono due giri ancora di lotta. Distanza lunghissima e brevissima che può capovolgere ancora ogni previsione. L'impmderabile è sempre in gioco. Fagioli è primo; viene dopo Nuvo lari che ha perso qualche seenndo; terzo è Ghersi il quale ha rimontalo Brivio. Al diciannovesimo giro Fagioli è ancora primo, ha aumentato il suo vantaggio; non può non vincere. Qualcuno ricorda la volta nella qua le, primo a un'altra edizione della Coppa Acerbo, Fu<iioli ebbe bloccato \il motore a 300 metri dal traguardo e dovette arrivare a piedi spingendo la macchina. Nuvolari è a 5',3". Le I posizioni sono delincate nette e non \potranno cambiare facilmente. Non [cambicranno infatti. Fagioli taglia \il traguardo per primo; lo segue | Nuvolari tallonato da Brivio e da Ghersi. La; folla è in delirio. Accomuna Fagioli e Nuvolari in un unico applauso. Fagioli è contento di avere rivinto questa Coppa, che gli era sfuggita l'altra volta sul traguardoI suoi meccanici lo portano in trionfo. Il pubblio è a stento trattenuto; vorrebbe invadere la- pista e festeggiare l'asso italiano. Perchè ben sono cuore e cervello, nervi e polso italiani quelli che hanno guidato la macchina tedesca alla vittoria. ^ Filippo Muzi LUIGI FAGIOLI.