La donna più ricca del mondo è arrivata a Venezia

La donna più ricca del mondo è arrivata a Venezia La donna più ricca del mondo è arrivata a Venezia Venezia, 4 notte. (G. O. G.) - Mentre al Lido si aspetta Greta Garbo e Marleine Dietrich, Clive Broock e Rupert Mamoulian — le grandi costellazioni di Hollywood — sono andato al piazzale Roma dove sbocca il Ponte del Littorio per incontrare la donna più ricca del mondo, piccola, bionda, esangue, con tanti milioni di dollari che nessuno s'è fatto coraggio a contarli. Invece della Principessa Barbara Hutton Midwani è arrivato Ali Babà, un motoscafo meraviglioso fabbricato in un cantiere della Senna, munito di nuovi e potenti motori per poter figurare nella imminente corsa d'alto mare Venezia-Trieste: Ali Babà con tutto quel che c'è dentro di fastoso, di perfetto, di elegante, di mirabile, pel¬ una gita, per un the, per una scorri banda fuori del Porto degli Alberoni al di là dell'Ottagono dove ci par ancora di veder l'ombra di Casanova con i vestiti di Jvan Mosyoukine. Una toilette d'oro Era stato un falso allarme. Il Principe Alessio e sua moglie eran giunti alle una e mezzo in aeroplano da Budapest dove avevano lasciati i parenti che li vollero accompagnare da Karlsbad fino all'aerodromo. Ma, da alcuni giorni, giungevano le pattuglie di avanscoperta, i valletti, i moretti, i paggi, i camerieri, le cameriere di di verso' clima, i cani, i canarini, gli un- stitl da giorno e da sera stipati in una guenti, gli incensieri, cinquanta enormi bagagli che avevano occupati complessivamente dieci vagoni. Questa specie di <; paese » ebbe la sua prima nuova casa galleggiante in altrettante gondole che dagli Scalzi mossero, adagio adagio, lungo il Canal Grande passando sotto Rialto e approdando alla Riva del Grand Hotel dove il signor Matys, direttore dell'albergo, faceva gli onori di casa rigorosamente, aiutato da squadre di segretari e di camerieri. Allora dalla riva e da quelle più vicine, dalla Salute, da San Gregorio, da Santa Maria del Giglio, la folla incuriosita ha visto scaricare tutto questo ben di Dio cui facevan festa alcuni cani privilegiati fra i quali un danese arlecchino di quattro mesi e un bassotto color fuoco giovanissimo che salirono per primi la scala del Gran Hotel accolti sulla soglia dell'immenso e stupendo appartamento reale, dalla Principessa Barbara Hut ton Midwani, l'unica erede legittima di quel Woolworth che a New York e a Londra possiede i bazar incantati nei quali un cittadino può acquistare una tuba e un'automobile, una malacca e una villa, un frak e una canoa... Un cofano passò fra la folla sbigottita. Doveva recare una cosa preziosa o un talismano misterioso o una reliquia portentosa. Niente di tutto questo. Semplicemente un servizio di toilettes, spazzole, pettini, forcine, specchi, le aristocratiche torture del maquillage più squisito, tutto d'oro. Un mazzo di carte francesi in una scatola d'oro. Mirra e incenso in una fiala d'oro. La cosa meno pesante di questa terra — un gingillo — aveva il valore paradossale di una sostanza. / sorci artificiali n Principe georgiano e la sua bion da signora sono andati al Lido — dove l'anno scorso hanno offerto agli ospiti un pranzo che è costato cinquanta mila lire — e le cameriere hanno « messo a posto » l'appartamento secondo il gusto della signora. La Principessa, sotto le Procuratie, ha pagato la copia di un giornale venti lire perchè... non aveva tempo di controllare il prezzo, ma s'era anche ricordata di un vecchio signore che non riusciva a metter assieme l'affitto di un mese e gliene aveva pagati dodici di fila perchè non si crucciasse. Nel frattempo le stanze dell'appartamento sono state ornate di una stragrande quantità di gigli, di tuberose, di gardenie, e si < provvisto a tener allegri i cani con sorci artificiali tutti neri e a coda lun ga che sono stati collocati sotto le poi trone e i divani. Questi topi sorpresa sono davvero assai graziosi, perfettissimi nella imitazione, accortamente fabbricati tanto da dare ai cani la sensazione esatta della... preda perchè: afferrati in bocca dopo di esser stati raggiunti, emettono un lamento prolungato che eccita maggiormente la voluttà sanguinaria dei quadrupedi. Una ricchezza enorme Come si fa a valutare la ricchezza — quella che oggi è apparente — dei Principi Midwani? Credo che non sia possibile. Tanfo vero che sulla soglia delle porte si incontra un agente della nostra polizia o un detective americano che ha la missione di guardarti in viso e di leggerti possibilmente negli occhi. Ho avuto la rara fortuna di contare le scarpine dell'ospite: duecento. Ho rinunciato a sapere il numero preciso di quelle del signore che ha portato con sè venti vestiti di seta da spiaggia. Ma ho visto che i cappellini della Principessa — piccoli, lievi, sen za peso — sono un centinaio e i ve grande stanza, di tutte le fogge e di tutti i colori, in così gran numero che tutti i magazzini internazionali di Ven«zia non ne posseggono altrettanti, Ecco. Le cameriere hanno portata la biancheria del letto; di seta, rosa, pre- ziosa. come le gemme della Principes sa. Un letto ampio, senza baldacchino, " grande letto nel quale hanno dormito principi e imperatori, e su tutte le men sole e su tutti i tavoli, amuleti cinesi lavori di cesellatori e di orafi, e sui tavoli e sugli armadi, tralasciato, a caso, inavvertitamente, oro oro oro, as- sai di più di quel che vedemmo una sera sul palcoscenico della «padrona del mondo » di Bevilacqua, ma tanto che la cosa è finita per non farci alcuna impressione, Dei libri aperti e segnati : il ■f testament chinese » di Tretatocow, *■ Edouard et son temps » di André -anto, ;i più Maurois, una collezione di bibelots ri- prodotta dalle vetrine dei musei, un libretto di cheques in bianco... Il direttore dol Grand Hotel ha cortesemente rifiutato di mettere a disposizione dei Principi la cassaforte dell'albergo; non perchè fosse piccola, ma perchè... non era grande abbastanza. La Principessa Barbara Hutton Midwani ne è stata lieta; un giuoco infantilo che le piace, perchè ella conosce dove si può collocare un miliardo e ritrovarlo la mattina dopo, intatto, dimenticando le porte aperte. Felici? Certo, molto felici, a vederli passeggiare questa sera sulla terrazza dell'Excelsior come sulla tolda di una nave, o più tardi cenare ad un tavolo della Tavèrna di Zoppi, quantunque la signora ami le cose semplici e povere, predilette al suo palato. Lattuga, un pomodoro, una fetta di prosciutto una mezza luna di mellone...